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L'acqua fa male... il lavoro peggio

Post n°316 pubblicato il 30 Novembre 2010 da Zero.elevato.a.Zero
 

Sottotitolo: l’infinitamente inutile.

gocce

Premessa, troppo fa male sempre, non importa cosa: il troppo in astratto. Può essere lavoro, matematica, filosofia, poesia, tutto è buono quando non è troppo; pensieri deliranti… oggi sono questi, vado a cominciare.
Piove di vento, piove sì, con insistenza implacabile.
Nel mezzo del vortice del lavoro, mentre il PC si prende una pausa per digerire tutti i dati introdotti, lo sguardo mi si alza alla finestra: il vetro è pieno di gocce (bella scoperta: piove).
Ora non so voi, io mi perdo in queste banalità della vita che sono le minuzie, le gocce hanno tutta una storia da raccontare, altrimenti sono io che ne racconto una per loro, inconsapevoli.
Già all’epoca degli studi, di concerto con amici altrettanto fusi dalla Mission da ingegneri e dalla noia del viaggio verso Bologna, si era elaborata in treno una formula sperimentale che permettesse di calcolare la velocità del mezzo attraverso l’inclinazione delle goccioline, misurate ovviamente con regolare goniometro, per il sorriso e la curiosità dei normali viaggiatori ignari di vettori e leggi di conservazione della quantità di moto.
Ma come nelle grandi pagine della fisica, restano sempre misteri insoluti, e in modo inconscio o forse meglio incosciente, mi è passato per la mente di capire come valutare la velocità di caduta della goccia sul vetro. Equazione che deve tenere presente alcune variabili indipendenti come la levigatezza della lastra ed il suo grado di pulizia, la dimensione della goccia stessa ed ancora l’intensità del vento contro la finestra (ce ne sono altre di componenti, ma sono marginali).
Fin qui l’ingegnere in attesa di responso dal PC, che sarebbe meglio sottoporre ad upgrade per accorciare i tempi di attesa e inibire meditazioni deviate.
È triste ammetterlo ma non sono padrone dei miei pensieri, già la formula galileiana sarebbe dovuta bastare. Ma avete notato anche voi che le gocce si incontrano e scendono più veloci? Ecco! Come si possono prevedere le deviazioni le pendenze le accelerazioni che conseguono al contatto, interessante no? No…??
Va bene! fine della matematica e passaggio sublimato alla sua sorella gemella, la filosofia. Sorrido, ma non è difficile intuire che noi siamo come le gocce, soli ci affanniamo sbattuti da un crudele destino a raggiungere l’agognata meta dell’infisso inferiore, a volte decisi, a volte ostacolati da elementi titanici apparentemente insormontabili come un granello di polvere, poi, proprio quando siamo lì indecisi e incapaci di muovere verso il basso, ecco che arriva un’amica goccia piena di energia e ce ne regala un po’; assieme la velocità è maggiore della somma delle due precedenti, questo sì è interessante. Insieme la vita scorre più veloce e prima arriva il momento di sollievo costituito dal traguardo. Un regalo di forza che genera una velocità ancora più grande delle due precedenti, bello no?
Poi si sa, il sole fa evaporare, l’acqua torna nuvola e quindi scende di nuovo la pioggia, insomma il grande cerchio della vita, ok ok. Quello è futuro, il presente sono le gocce di pioggia che scendono sul vetro assieme, veloci, con un urlo di giubilo che immagino solo io, ma che ricorda tanto i bambini sulle giostre.
Evviva, piove!!
(Job completed! PM dump recorded! All elements verified! Waiting for new input)

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Commenti al Post:
lightdew
lightdew il 30/11/10 alle 14:52 via WEB
sorrido.. e leggendoti mi viene in mente, immediatamente il titolo di una canzone...:-) ma che vuoi farci, in fondo sono un'attempata anzianotta...:-)))

aforisma del giorno: Non prendere la vita con troppo impegno: tanto, per quanto tu possa faticare, alla fine non ne esci vivo
naaa....fermo. niente gesti scaramantici..era solo una barzelletta..:-))
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 03/12/10 alle 17:52 via WEB
Trattengo il gesto apotropaico, oltretutto è quantomai di stagione la lettura di Hagakure scritto da Yamamoto Tsunetomo, che tu sai io leggo con frequenza quotidiana. C’è un passo fondamentale che afferma: “Ho capito che la via del samurai è la morte”. È un invito ad apprezzare la caducità delle cose e la preziosità di ogni istante, anche di quello buttato a guardare gocce d’acqua. Rileggo con attenzione questo testo allora, trovando non penso per caso, che al caso credo poco, una riflessione espressa dall’autore guardando la pioggia, dice:
“Lezione da imparare dalla pioggia. Se a metà strada ti sorprende un acquazzone in genere corri al riparo per non bagnarti, rifugiandoti sotto gli spigoli delle case. Nonostante tutto, finisci per bagnarti. Se invece ti rassegni al fatto di bagnarti fin dall'inizio, la cosa non ti dispiacerà per niente. Questo atteggiamento vale anche in altre situazioni” (I. 70).
Un inchino profondo ed un grazie sincero per Burt Bacharach e per la pioggia che va.
 
pennydog
pennydog il 30/11/10 alle 22:34 via WEB
Nel frattempo sono sicura che il tuo pc ha fatto tutto il suo percorso, mentre la pioggia non ha smesso si scendere. Il nostro giardino è diventato una grande palude, o una piscina se vogliamo essere poetici, solo che non farei mai un tuffo nelle sue acque. Speriamo che domani ci sia il sole, almeno per un giorno intero ;O)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 03/12/10 alle 17:53 via WEB
La pioggia e la poesia gocciolano assieme, fai tesoro della grande pozzanghera, anche se non sono di stagione le rane che offrono a Basho il pretesto per i suoi versi più famosi. Considerando che il tempo è tornato al meglio ecco i versi ispirati ad una pozzanghera come quella che adesso arricchisce il tuo giardino:
Una luna
appare
in ogni pozzanghera;
In ogni pozzanghera
l'unica luna.

(Soku Shigematsu)

Un saluto d’argento.
 
mpt2003
mpt2003 il 01/12/10 alle 17:42 via WEB
chi ha modo di guardare le gocce di pioggia e pensare alla vita ha un modo di pensare e di cogliere la vita pur nei minimi particolari...sei una bella persona! ciao, mp
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 03/12/10 alle 17:53 via WEB
Io credo che siano i minimi particolari i custodi non troppo gelosi delle gioie più intime, nel desiderio di cose complicate e lontane dalla nostra essenza perdiamo spesso il senso piacevole della nostra umanità, quella che gode immensamente anche solo del conforto di mettere calze asciutte ai piedi bagnati, regalando un momento di estasi, piccolo piccolo… ma grande.
 
LuceNera0
LuceNera0 il 01/12/10 alle 18:05 via WEB
Bellissimo post... e dire che quando piove la sola cosa che io riesco a fare è sorridere sentendo le gocce d'acqua che mi bagnano! :-)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 03/12/10 alle 17:53 via WEB
Grazie delle tue parole. È una sensazione che amo moltissimo anche io. Non uso ombrelli, ho sempre un cappuccio da usare sotto al diluvio, ma spesso preferisco sentire quel contatto leggero che tocca le guance: baci del cielo.
 
Nues.s
Nues.s il 02/12/10 alle 09:37 via WEB
...per esempio Max, vedi? Ora sto ferma di fronte questa vetrata, conto con un dito le gocce che si son fermate e penso a quanto si sia noi tutti, così. Sosto per un attimo, penso alla filosofia, alla matematica, al sublimarsi della vita. Un caffe', una dolce canzone che accompagna questa poesia di parole...e mi rituffo ad esser goccia anch'io assieme alle altre.
Quell'infinitamente inutile...si fa placido riflesso che si fa 'attimo', prima che io vada via, verso una giornata che mi assorbira' tanto......:)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 03/12/10 alle 17:54 via WEB
Le nostre vite sono sempre piene di cose, la mia in particolare di corse contro il tempo, di quelle situazioni che mi fanno chiedere a volte il perché di un vivere così. Poi in fondo la risposta salvifica è a portata di mano, costa pochi momenti di una giornata altrimenti lunga, e una piccola sequela di gocce di pioggia possono, nella loro umiltà, portare via pensieri pesanti e lasciare l’arcobaleno di un sorriso. Un solo piccolo attimo del giorno che lo nobilita e lo rende ricordo memorabile. Semplici gocce, semplici come noi. Un sorriso.
 
blue.chips
blue.chips il 02/12/10 alle 14:21 via WEB
Il tuo descrivere parallelo, arzigogolando tra una stratificazione “scientifica” e un humus “filosofico”, colgo soprattutto il “sogno”: l’avverarsi di un desiderio intimo; molto umano e tenero, come la proiezione nel pensiero dei bambini alle giostre.
Come vedi, il tuo pensiero ultimo è dedicato ad un pensiero d’amore, poiché tu non trascuri che sia la filosofia sia la scienza hanno sempre diffidato dell’amore; forse, giustamente, perché come disse “qualc-Uno”: “ voi siete nel mondo, ma non siete del mondo”.
Cicero(ne) scrisse una frase bellissima: “Nihil est magnum somnianti” (niente è straordinario a coloro che sognano). Di questo dono straordinario del pensiero umano pochi conoscono appena il nastro luminoso con cui è legato. Eppure, sopra vi si può leggere il messaggio del donatore: “per te”. In un certo senso, quando un uomo o una donna, scrivono le loro sensazioni e le legano alla profondità di significati d’amore, è come se volessero indurci a prendere la scatola in cui vi è il nostro personale dono per ri-leggere (e riflettere) il cartellino dove vi è scritto “per te”. Così ogni gesto, ogni sguardo, carezza, parola, diventa una condivisione.
Così può accadere di leggere anche: per noi; a guisa che quel personalissimo dono appartiene a tutti, a chiunque voglia essere goccia di pioggia per diventare vapore assieme ad altre gocce che s’alzano in cielo.
Grazie. Ancora. Siano sempre lieti i tuoi giorni. Blue.chips
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 03/12/10 alle 17:54 via WEB
Con la sensibilità che ti è propria raccogli la parte fondamentale di questa pianticella bizzarra che è il mio post, il seme di gioia che mi ha sbalordito in un momento di mente stanca e di grevi pensieri. Così ho scoperto ancora una volta la leggerezza sublime delle piccole cose, quelle firmate da una mano sapiente e colma d’amore, che con grande generosità le ha sparse intorno a noi in quantità impensabile.
Solo dopo ho ricordato l’ammonimento della Scrittura nel passo “Qui spernit mòdica paulatim dècidet” [Chi disprezza le piccole cose cadrà a poco a poco (Sir 19,1-2)]. Io, forse non solo io, ho bisogno di questo nella mia giornata per mantenere il senso della vita, di questo lato onirico, forse anche infantile, cosparso di pensieri maturi che sono solo crosta, come hai visto subito con grande limpidezza.
Sul minimo che diventa anche multiplo comune è possibile trovare il senso di un linguaggio universale, ed è certamente quello dell’amore, che lo scienziato può avere per il creato da lui indagato espresso nella lingua delle formule; per i sentimenti umani più diretti che sono esaltati dall’arte e dall’espressività ci sono le molte tinte d’inchiostro dei diversi talenti umani. Io sono più piccolo, mi accontento di quel prurito del tutto estemporaneo che traspare nel vivere il momento, spesso con grande senso di umorismo, una sensazione di pelle alla portata di ciascuno che per questo ci affratella. Come tutti quanti, quando uscendo di casa scopro la pioggia, guardo al cielo fingendo una faccia saputa, che invece nasconde la più beata ignoranza del come e del quanto durerà. È in ogni caso il successo della piccola goccia che invita a guardare nella direzione giusta e trascinare i pensieri a questa forma istintiva di ringraziamento per il dono di vita che dall’alto proviene.
Un augurio di molti e deliziosi giorni sereni.
 
socionica
socionica il 02/12/10 alle 19:55 via WEB
Oh Max....mi colpisci nel mio lato debole...la fisica ^_****...meno male che rimedio un po' con la filosofia...
Associo spesso la piogia alle lacrime..che per me sono quasi sempre risolutive...si, dopoa la piogia il sole...finalmente !!!!
Buona serata****
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 03/12/10 alle 17:55 via WEB
Ma sai Chiara, la mia è piccola fisica, molto spicciola, niente a che vedere con questioni invisibili e microscopiche, parlo solo di gocce capaci di bagnare e lasciare un’umida traccia della loro corsa. Una cosa alla portata di ogni occhio umano, solo per il gusto di capire che siamo protagonisti di questo mondo, che a noi pare tanto grande, ma dove a ben vedere le differenze sono parecchio sottili. Dopo la pioggia il sole… e con l’inclinazione giusta… l’arcobaleno :)
 
   
socionica
socionica il 03/12/10 alle 19:09 via WEB
Si...bellissimo l'arcobaleno Max...^-^...buon fine settimana***
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 06/12/10 alle 10:16 via WEB
Inizia anche questa settimana con un arcobaleno, che sia di buon auspicio? Io voglio pensare di sì, ti auguro tanti pensieri bellissimi di luce.
 
fasediluna61
fasediluna61 il 02/12/10 alle 21:25 via WEB
Ciao :) ...ti lascio una mia poesia, che racchiude diversi aspetti di goccia,di pioggia, di lacrima,di un ciclo eterno...a presto :) Perdonami Amore Mio, se ti ho amato con tutte le mie lacrime...non avrei dovuto permettere che accadesse questo, perchè l'Amore è gioa, non dolore, perchè l'Amore è semplice non complicato... Perdonami Amore mio se lascio il mio cuore dentro uno scrigno, ad appassire come rosa tagliata, come petalo smunto che odora solo di pioggia. Perdona Amore Mio il mio canto che sale per poter svanire accanto alla nuvola, come goccia eterna che riempie il mondo. Fra.01/06/10
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 03/12/10 alle 17:55 via WEB
Ti ringrazio oltre il limite delle mie povere parole per questo regalo di te. Io credo che il tuo amore, per quanto recluso in quello scrigno, abbia l’energia efficace di prorompere e tornare a brillare. Perché l’amore non si può chiudere in se stesso, ma vuole splendere e legare, come una ghirlanda attorno all’albero simbolo del Natale che, certamente non a caso, luccica anche di notte. Ed ancora come la goccia, che si rinnova e non resta mai troppo nuvola, mai troppo pioggia, ma si trasforma e genera suoni, profumi, visioni: crea la vita che siamo. Buon Natale :)
 
   
fasediluna61
fasediluna61 il 03/12/10 alle 18:36 via WEB
Si trasformerà di sicuro in altro; per ora è divenuto gioia di provare sentimento, e non più lacrime. Il mio amico Shopy dice una cosa saggia:Il nostro giudizio su ciò che ci è propizio o svantaggioso, è assai ingannevole: ciascuno infatti si lamenta spesso di ciò che poi si è rivelato essere la cosa migliore per lui, e gioisce di ciò che in seguito diventa per lui fonte di sofferenza. //A. Shopenhauer ....ciao Fra.
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 06/12/10 alle 10:21 via WEB
Molto bello avere amici così saggi, con consigli preziosi e soprattutto praticabili. Io non posso che condividere questa capacità meravigliosa di sapere ribaltare le cose. Sarà che la pratica di un’arte che si chiama Aikido insegna ad evitare gli scontri frontali per fare ruotare tutto attorno a te, trasformando l’alto in basso e la terra… nel cielo.
Forse nasce da questo l’Haiku che ho scritto un po’ di tempo fa e che dice:

Nubi d’autunno
rovesciale e sono
barche sul mare.


Un saluto cordialissimo :)
 
kiku0
kiku0 il 07/12/10 alle 15:10 via WEB
un saluto sottovoce....giulia
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 08/12/10 alle 09:36 via WEB
Passa l'Autunno
dei colori rimane
questo bisbiglio
 
manuela1966
manuela1966 il 07/12/10 alle 18:53 via WEB
Corolle immacolate
perle di rugiada
nel sol d'aurora.
 
manuela1966
manuela1966 il 07/12/10 alle 19:05 via WEB
..di un nuovo giorno
Si schiudono i fiori
al loro primo sguardo
corolle immacolate
perle di rugiada
nel sol d'aurora.

Scusami l'ho inserita nel post, mi piange il cuore a lasciare parole così nel nulla...........
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 08/12/10 alle 09:37 via WEB
Le parole sono come le nuvole, fatte di aria calda... ma decorano il Cielo e lo rendono nostro :) grazie di cuore dei tuoi versi
 
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