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Post n°323 pubblicato il 29 Dicembre 2010 da Zero.elevato.a.Zero
Natale è celebrare la nascita, forse per questo mi aiuta il contrasto con quell'esperienza della nostra vita che è la morte ad amplificarne il senso più vero. Un amico caro, un coetaneo, ha spento la sua lampada terrena per ascendere al Cielo proprio nei giorni successivi al Natale. Un funerale è sempre un momento di commozione, io credo dovrebbe essere anche, pur nel dolore profondo, un’occasione di festa, di rallegramento per chi ha concluso il tribolo quotidiano e conosce finalmente l’intensità di un Amore più puro. Un suo momento di gioia che dovremmo vivere anche noi di riflesso alla sua estasi. Ad un funerale si riallacciano stretti legami altrimenti più laschi, si rivivono con il ricordo i momenti bella della nostra vita e di quella delle persone che l’hanno coronata, è un incrocio che raccoglie di nuovo strade diversamente separate dal percorso del tempo. In questo senso io credo che sia una festa, parola il cui etimo greco rimanda ad un momento di raccolta e di incontro stretto. Nel ripercorrere con la memoria gli attimi divisi assieme capisco d’improvviso che siamo semilinee, la nascita è certamente un punto di origine ma, a differenza di un segmento, non esiste il punto definitivo, quello dove si raccoglie la misura, perché le nostre azioni si prolungano oltre per non estinguersi più. Rimangono i nostri gesti e i nostri pensieri migliori custoditi in altri cuori e da questi mischiati e perpetrati, rimane un'eco di luce che viaggia oltre il tempo limitato della vita terrena. Accolgo questo pensiero come un regalo, una esortazione a gustare della gioia del momento presente pu con le sue difficoltà, che come spezie ne esaltano il sapore, e con la speranza di giorni intensi a venire formulo il mio auguro di un anno pieno di meraviglie, di buoni incontri e di molta gioia. |
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Io non so se sia opportuno che spenda ancora qualche riga per allargare ad esempi migliori la mia visione, per l’amicizia ed il rispetto che ti porto, credo migliore accettare la tua visione differente preziosa per quello che è ed in questo modo custodirla come un dono.
In fondo il futuro non è qualcosa di dovuto, ma anzi di regalato, mentre il passato, anche quello di questo istante che passa in compagnia dei tuoi pensieri, è un tesoro inestimabile che nessuno potrà più rubare. È in questo tesoro che io trovo letizia, non nella preoccupazione di quello che sarebbe potuto essere ma che non sarà, come se fosse una promessa non mantenuta.
Ti ringrazio oltre modo delle tue parole sincere, ti ringrazio delle tue perplessità, perché di quelle si nutre il senso del convivere umano che io credo indispensabile a costruire un tesoro di ricordi ed un patrimonio di speranza
Da questa speranza attingo il mio augurio di giorni felici e sinceri come sai essere tu.
Buon anno anche a te Massimo, che tu possa sempre camminare in compagnia di persone che ami e che rallegrano il tuo cammino.
Una vita vissuta bene merita un premio, ed è quella la gioia per lui, il bagliore di luce del quale da così lontano mi illumino anche io. È vero, lascia una moglie affezionata, due figli ancora giovani e i genitori: persone che avrebbero voluto prolungare l’esperienza terrena con lui il più possibile, volti cari anche a me che in questo momento soffrono d un vuoto terribile ed ora possiedono solo la sua enorme eredità di pensieri e di azioni, di amore e di dedizione a loro. Con queste cose devono ricostruire un futuro diverso, comunque ricco delle tracce di amore che lui ha saputo lasciare.
È vero per me è più facile sublimare l’incontro meno frequente con lui grazie alla sensazione della sua presenza, è più semplice sentire vivere quello che mi ha lasciato e che per questo gli impedisce di scomparire dalla mia vita nonostante questo passaggio drammatico. i nostri passi sulla terra hanno limiti, ed è un dono anche questo, che mi fa apprezzare la caducità delle cose, che personalmente mi insegna a non confidare su niente, perché non posso contare i respiri a venire, ma proprio per questo devo essere sempre pronto a spendere fiato, una parola d’affetto sincero, una carezza, ancora di più nei confronti di chi amo con maggiore intensità. Nessun figlio è mai pronto a lasciare la presenza di un padre o di una madre e nessuna moglie a vivere di ricordi, nessun genitore dovrebbe pregare sulla tomba di un figlio: non sono certo però che questa sia una legge di natura, perché la vita è anche questo, è piuttosto un bisogno di affetto che ci appartiene di un affetto che non basta mai. Comunque arrivano giorni presto o tardi in cui questo succede, allora chi ha seminato bene, ha lasciato semi di gioia nel terreno dell’esistenza, e le lacrime di rimpianto, che sono comunque acqua di vita, li faranno fiorire e perpetuare, generando frutti che saranno nutrimento per chi prosegue ed è a sua volta chiamato a seguire l’esempio di colorare il mondo con la propria presenza, continuando attraverso di lui.
Io credo che il cuore, questo misterioso cuore, sia il giardino segreto dove davvero profuma il fiore dell’eternità.
Un augurio di giorni sereni e di pensieri leggeri per l’anno che inizia, e un grazie grosso per la gioia di vivere che regali.