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Vento di Gennaio

Post n°328 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da Zero.elevato.a.Zero
 

Burrasca

Credo sia un vizio umano, certamente è uno mio, quello di cercare correlazioni ed induzioni dagli eventi che vivo quotidianamente, di intrecciare, con un filo invisibile, una rete che leghi i nodi delle vicissitudini. Confrontando il mio pensiero con quello di altri amici blogger leggo così, in modo del tutto personale, di un effetto scatenato dall’Inverno, che stimola pensieri profondi, ma esige allo stesso tempo un consumo più limitato di parole. Leggo anche dei racconti che la natura bisbiglia, dei rumori del mondo che l’orecchio percepisce e interiorizza ed uno di questi, a me molto caro, è narrato dalla voce del vento, che in questa stagione si fa persino mugghiare inclemente e il mare gonfia di onde e spuma.
Finisco qui con le parole, lascio una canzone di quelle poco conosciute, che penso meriti di essere trovata in rete, cantata da una voce che apprezzo sempre tantissimo, una voce che sa di terra, ma anche di sale. Questa amicizia col vento ho pensato di accostarla ad immagini di quel mare che sento anche mio, nei giorni quando sferza la mia pigrizia con un richiamo severo che si chiama burrasca.
Spero possa piacere anche a chi passa di qua… seguendo il vento.

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Commenti al Post:
pennydog
pennydog il 26/01/11 alle 16:38 via WEB
Bertoli non può non piacere, parla al cuore, le sue parole sono poesia, di quella comprensibile, che anche una mente semplice come la mia riesce ad amare. Grazie per avermi scaldato con le sue parole ;O))))))
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 31/01/11 alle 07:43 via WEB
Hai ragione tu, per parlare al cuore non servono parole complesse o costruzioni complicate, basta la trasmissione di un’emozione vissuta, offerta sul piatto invitante di un sorriso. Ti ringrazio di questa pietanza deliziosa.
 
blue.chips
blue.chips il 26/01/11 alle 17:25 via WEB
L’incanto della burrasca è legato all’apparenza di una forma di onnipotenza e la contemplazione che suscita, provocando una totale assenza di scopi, di astuzie della ragione, quasi una preistoria dell’intelletto dominato dalla natura nella sua rudimentale essenza. Mi piace la sensazione che la forza della natura annulli l’illusione del dominio umano su di essa.
Talvolta, mi sento partecipe all’evento come se stessi assistendo ad un evento creativo che, comunque, guasta e deforma le percezioni della mia falsa qualità di dominus; qui, escluso e disperso, come un punto cieco della coscienza.
Eppure, dietro lo specchio di tanta forza e bellezza vi è il brivido dell’alterità, il posto della figura chiave, ciò che muove e sta dietro la cortina, nella bellezza di un ordine che si ripete dopo ogni tempesta o ruggito del vento, non dando tregua al pensiero, all’anima che ammira e sprofonda nei significati più evidenti.
Quando dici di avere la sensazione di intrecciare con un filo invisibile una rete che leghi i nodi delle vicissitudini, non erri, ma ti fai mentore di una sensibilità partecipativa dell’essere nella sua costante ricerca di senso. Ti arrivi una ventata di calda amicizia. Blue.chips
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 31/01/11 alle 07:45 via WEB
Di più: mi arriva il senso del tuo calore come quello che il sole regala dopo il passaggio della bufera, perché non posso che condividere le tue parole e ringraziare, assieme a te, la presenza di fenomeni che ci fanno capire la corretta dimensione dell’uomo, sempre più piccolo di quanto vorrebbe il proprio ego. Io poi, faccio un mestiere contro natura, sfido le leggi dei pesi, cerco di prevedere la forza del vento, il carico della neve, addirittura lo sfogo di un terremoto, e dentro il comodo rifugio dei numeri provo a rappresentare una condizione che è sempre un timido abbozzo della realtà, nella sua verità essenziale. Perdonami se per via della mia semplicità cerco di capire le cose cercando analogie, io vedo le abitazioni come gli animi, devono essere elastiche, possibilmente anche umili, senza cercare torri che svettano a sfidare il cielo, raramente comode e vivibili nella maniera migliore, senza presumere di superare la sfida dei secoli, ma piuttosto capaci di adattarsi alle esigenze che mutano delle persone che danno loro, nel tempo, motivo di esistere: abitandole e e modellandole con i segni della vita. Così ringrazio la Potenza che si manifesta nel suo creato ricordandomi, con opportuna frequenza, che sono uomo, al servizio di uomini, poco più grandi delle formiche eppure recettori di un amore immenso più forte del vento, anche quello impetuoso.
 
lightdew
lightdew il 26/01/11 alle 21:36 via WEB
:)..il tuo è un invito a girare tra i tuoi blog amici, anche se nei post di musica/mp3 ho trovato almeno due risposte al mio cercare ..:-)
molto bello il tuo sentire nel vento un coro di emozioni amiche.. ho molto da imparare, io che nel vento traballo da sola con i miei pensieri ;-)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 31/01/11 alle 07:46 via WEB
Tu che traballi? Forte del vento audace della tua città io credo tu sappia trovare equilibrio anche tra le raffiche più insidiose. Cronin scriveva che il vento non sa leggere, ma certo sa portare i suoni distanti, le voci, raccontando storie di vita che ciascuno percepisce in modo differente eppure simile, filtrando attraverso la propria umanità un comune sentire. È questo il coro che io ascolto incantato girando tra i pensieri della gente di qui, dove cantori siamo anche io e te.
 
socionica
socionica il 27/01/11 alle 10:25 via WEB
Oggi passeggiando tra i miei amici trovo il vento come fil rouge.....e mi ripeto...amo il vento...e amo sprattutto passeggiare nel vento vicino al mare....quel mare che mi è così caro, e che in questo inverno, in cui aspetto con gioia la primavera, non ho potuto venire a guardare...... <br< Grazie Max, come sempre****
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 31/01/11 alle 07:47 via WEB
Il senso dei grandi spazi non è solo geografico, fedele ai precetti relativistici credo che sia anche un immenso nel senso del tempo, un inverno per il mare può essere solo un attimo della propria esistenza, non cambierà tanto perché tu possa rammaricarti di avere perso qualcosa, ma sarà viceversa pronto ad accogliervi nella sua stagione migliore con il sorriso delle onde di sempre, un sorriso sincero come il mio ringraziamento a te.
 
mpt2003
mpt2003 il 27/01/11 alle 13:56 via WEB
Bertoli ha la capicità di farti sentire vivo sempre...e queste parole che hanno come motivo il vento ti fanno sentire anche in comunione con chi passa di qui.......ciao:) mp
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 31/01/11 alle 07:47 via WEB
I nomi più illustri della musica hanno la prerogativa di una facile reperibilità delle loro creazioni anche su internet, Bertoli che è poeta di cuore e non di lustrini, come canta anche nella famosa A muso duro, ha saputo coniugare rabbie e momenti di dolce serenità in modo meravigliosamente umano. Mi rammarico che di lui ci siano pochi pezzi di quelli meno conosciuti annodati tra gli incroci della rete e così, nel mio piccolo davvero piccolo, cerco di fare ammenda.
 
gitana100
gitana100 il 28/01/11 alle 13:50 via WEB
Bertoli piace tanto anche a me. L'inverno e autunno richiamo proprio la malinconia...in prima- vera diventa tutto piu leggera...colorata.... un saluto e felice weekend.Lilla
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 31/01/11 alle 07:48 via WEB
Sai Lilla, contando bene sulle dita mancano pochi giorni alla Candelora, che prima i celti chiamavano Embolc. Anche dalle mie parti c’è il detto Candelora Candelora dall’inverno siamo fora, ma se piove o tira vento nell’Inverno siamo dentro… un saluto con molta speranza di primavera.
 
Nues.s
Nues.s il 29/01/11 alle 23:35 via WEB
E' che poi ti riconosci in quel che dici, nei colori plumbei di quella foto di mare che sa di stampa antica. Come questa voce, questa cara voce di sale e terra, come ben dici tu, indimenticata, che ti rievoca quel che descrive, costretto ad alzar piu' su quel bavero, tanto sia impietoso quell'..inverno.
Passera', Max. Passera' anche questo Vento.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 31/01/11 alle 07:49 via WEB
L’inverno credo che abbia questa saggezza antica, questo vigore che piega, il quale dobbiamo assecondare e assimilare, è una sensazione che supera i confini del tempo ed ogni anno si rinnova costante eppure, almeno per mio conto, sempre pieno di stupore. Alle raffiche forti del vento del Nord io sono riconoscente per il loro valore, e imitando la sapienza dei pini mi piego anche io, come in un inchino formale di ringraziamento e di riconoscenza, aspettando con pazienza il rintocco dolce del gong, quello della primavera che profuma di The.
 
gitana100
gitana100 il 31/01/11 alle 11:47 via WEB
un saluto e felice settimana...Lilla
 
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