Ottobre, sotto una falce di luna affilata ricominciano le lezioni di spada, attività solo in parte interrotta dalla calura estiva che non impedisce comunque raduni, tenzoni, disfide, anche vittoriosamente condotte come quella della mia Romagna Malatestiana contro quella Sforzesca. Dopo il sudore dell'allenamento, c'è un "terzo tempo" con una birra in mano, quando non si tratta di idromele autoprodotto, nel quale discutere di un po' di tutto, ma in particolare degli spunti derivati dalla pratica della spada. Si commentava così come in molti sodalizi sia spontaneo l'uso dei soprannomi e che molti di questi sono riferimenti al mondo animale, frequento quindi nella mia palestra un Cinghio (cinghiale), un Vipero, un Gambero, Un Orso ecc. Animali a volte mutuati da assonanze con il cognome, ma più spesso icone di atteggiamenti e stili che si trasformano in preferenze di combattimento. Certamente nei tempi antichi che andiamo studiando il ricorso a simboli naturali, ad animali soprattutto, era molto frequente, lo si vede dai nomi delle contrade senesi, ma ancor più da vicino nei labari dei signori della mia città: i Malatesta, con il loro elefante onnipresente. L'argomento della chiacchierata è stato quindi l'animale guida o quello totemico, con accezione poco rinascimentale ma molto sciamanica. Io non faccio eccezione e dai tempo del Kendo ho trovato il mio: si tratta della Libellula, che molto spesso ho esibito nella mia divisa da Kendoka, cui corrisponde il Kanji giapponese nel titolo del post, soprattutto con l'uso di quel copricapo che si annoda prima di indossare il casco e che vuol essere il motivo di meditazione più profondo della pratica: il Tenugui. Anche oggi, che ho cambiato spada, è fonte di ispirazione per me, non solo per la leggerezza del suo volo, e con la mia massa la leggerezza è un ossimoro quanto mai desiderabile, ma per le caratteristiche proprie dell'insetto. La conformazioni delle ali del tutto particolare conferisce alla Libellula una capacità di volo sorprendente con la possibilità di sostenersi in modo stazionario e persino volare all'indietro; è soprattutto la sua capacità visiva che lo rende letale, come argomentato in un articolo dell'Accademia Nazionale delle Scienze statunitense. La Libellula applica istintivamente una regola nota a tutti i marinai: per comprendere se un'imbarcazione è in rotta di collisione si traguarda un punto fisso a bordo, se l'angolo si mantiene costante si sta convergendo. Allo stesso modo la Libellula trova il punto di contatto con la preda, cosa che rende il suo attacco tra i più efficaci nel mondo naturale, con un successo nel 97% dei casi, numero enorme a paragone dell'orso bianco (36%), della leonessa (15%) e dello squalo (50%). Quest'anno la mia palestra si dedica allo studio dei manuali di spada e rotella: uno scudo circolare del diametro di 60 cm, di solito decorato con gli emblemi personali, nel mio, ancora tutto da costruire, vedrò di non fare mancare la Libellula. Ad Majora!
Inviato da: bisou_fatal
il 19/10/2024 alle 09:06
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 19/10/2024 alle 08:53
Inviato da: bisou_fatal
il 17/10/2024 alle 19:32
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 03/10/2024 alle 10:31
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il 03/10/2024 alle 10:31