Creato da faccia.d.angelo il 16/03/2007

Dorme

non svegliatelo...

 

 

Mogadiscio: 47.000 persone in fuga

Post n°41 pubblicato il 02 Aprile 2007 da faccia.d.angelo

Gli ultimi combattimenti hanno raddoppiato numero profughi (ANSA) - NAIROBI, 2 APR - Almeno 47.000 persone sono fuggite da Mogadiscio negli ultimi dieci giorni. E' quanto riferisce l'Organizzazione Onu per i Profughi (Unhr). Ieri analoghe fonti Onu a Ginevra avevano parlato di oltre 9.500 persone fuggite negli ultimi tre giorni, e quasi 100.000 dall'inizio di febbraio. La capitale somala e' stata al centro dei peggiori combattimenti degli ultimi 15 anni, che hanno causato molte centinaia di morti.

 
 
 

"Vi ho cercato, siete venuti da me..."

Post n°40 pubblicato il 02 Aprile 2007 da faccia.d.angelo

Privati di ogni speranza assistiamo al delirio

 del mondo: guerre, odio, fame, distruzione...

ma nell'aria la tua voce echeggiava di pace, giustizia,

 uguaglianza.

Parole  lontane non vane percorrono l'universo.

Rimbomba il respiro del tempo nel ricordo di te,

 la sofferenza dei tuoi anni,

 le tue mani tremanti e la fatica anche solo

di parlare intrepido fiore sbattuto dal turbine della malattia.

Nei  tuoi occhi, milioni di giovani cercavano

quella forza, quel coraggio di non arrendersi mai.

immagine

Ci manchi Carol

 
 
 

Pablo Neruda“l’amante ed il combattente!”

Post n°39 pubblicato il 31 Marzo 2007 da faccia.d.angelo
Foto di faccia.d.angelo

Sicuramente una delle voci più significative del Cile, poeta autentico, di intensa e sensuale emotività e di esaltata eloquenza, Neruda cantò l’amore ed i problemi esistenziali, ne fu tra gli interpreti più appassionati del mondo sudamericano.

Il Cile, un paese lungo e smilzo, remoto e sobrio. Così sottile che il vento lo attraversa senza accorgersene e la schiuma del mare sembra lambire le nevi perenni, un paese dove le Ande fanno da sfondo, protezione e recinzione di roccia e ghiaccio.

Il Cile, anima profonda della poesia di Neruda, capace di aspre contraddizioni, dove l’amore e la lotta formano lo stesso tessuto su cui ricamare la vita di ciascuno, dove i poeti leggevano le poesie nelle fabbriche e i musicisti cantavano nelle officine.

 
 
 

Post N° 38

Post n°38 pubblicato il 31 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante

Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicita'.

Pablo Neruda             

 
 
 

Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 30 Marzo 2007 da faccia.d.angelo
Foto di faccia.d.angelo

“Dovete comprendere adesso - con una luce tutta nuova - che Dio vi chiama per servirlo nei compiti e attraverso i compiti civili, materiali, temporali della vita umana: in un laboratorio, nella sala operatoria di un ospedale, in caserma, dalla cattedra di un'università, in fabbrica, in officina, sui campi, nel focolare domestico e in tutto lo sconfinato panorama del lavoro, Dio ci aspetta ogni giorno. Sappiatelo bene: c'è un qualcosa di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ognuno di voi scoprire”.

 
 
 

Ao rega'.....   e' gia' il primo aprile?

Post n°35 pubblicato il 29 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

Fisco: Visco,forte abbattimento IciProbabile inserimento norma transitoria (ANSA) - ROMA, 29 MAR - 'Abbiamo intenzione di fare un abbattimento consistente dell'Ici sulla prima casa', ha detto il vice ministro per l'Economia, Vincenzo Visco.Commentando la decisione presa ieri dalla maggioranza di intervenire nel ddl sulle rendite finanziarie, su affitti ed Ici, Visco ha precisato che 'in quel provvedimento c'e' la riforma del catasto e abbiamo quindi un paletto per intervenire sull'Ici'. Il ministro ha anche confermato che verra' inserita in merito una norma transitoria.

 
 
 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 28 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

"C'è rischio che uccidano Mastrogiacomo!!" dicevano..... Lo stato cialtrone ( prima con Berlusconi e poi con Prodi) dopo non aver difeso il personale del Sismi , gente che pensa alla patria e non alla politica bassa, dopo averli lasciati incarcerare senza colpo ferire, ora, tramite l'avvocatura dello stato, oppone il segreto di stato e chiede la loro scarcerazione.
Si sono accorti di aver tagliato le gambe a coloro che avevano bene operato in territorio avversario e di aver demotivato i loro collaboratori che erano scampati all'arresto.
Si vedono ridotti a sperare in Gino Strada, la soubrette delle ONG, e rischiano di trovarsi con la testa mozza di Mastrogiacomo inviata con raccomandata A.R.
E allora lo stato cialtrone compie un gesto riparatore. Ma solo perchè ha l'acqua alla gola. Manica di imbecilli !!!!

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 24 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

- HERAT, 24 MAR - Il ministro afghano Rangin Dadfar Spanta spera che il rilascio di prigionieri taleban in cambio di sequestrati non debba ripetersi.Riferendosi alla vicenda Mastrogiacomo, il responsabile afghano degli Esteri ha detto alla stampa che 'rilasciare dei taleban e' una minaccia molto seria contro il nostro comune obiettivo di lotta al terrorismo'. 'Il vostro collega - ha aggiunto - non ha preso tutte le misure necessarie per evitare il rapimento'.

 
 
 

Liberazione di Mastrogiacomo.....   chi ha vinto?

Post n°32 pubblicato il 24 Marzo 2007 da faccia.d.angelo
Foto di faccia.d.angelo

Il problema è tutto lì; l’Italia ha vinto o perso la battaglia per la liberazione di Mastrogiacomo? Andiamo con ordine: l’Italia è in Afganistan con un corpo di spedizione militare che si trova innanzitutto inserito nell’ambito di una coalizione che comprende altri corpi di spedizione militari che operano (dovrebbero operare?) tutti con le stesse regole di ingaggio.

Per carità. Nessuna persona di normale intelligenza, se in buona fede, dovrebbe pensare che siamo lì come portatori di caramelle.
Si tratta di un territorio di operazioni complesso, caratterizzato da una geografia montuosa ed impervia, ideale per compiere operazioni di guerriglia. Se ne sono accorti nel passato eserciti ottimamente comandati e ben equipaggiati.

L’arma aerea, il mezzo di distruzione moderno più capace, in grado di risolvere rapidamente problemi di neutralizzazione di eserciti avversari e di destrutturazione di obiettivi strategici e tattici, può assai poco contro una guerriglia che si avvale del presidio occulto del territorio e di una mimetizzazione sullo stesso che conta sul controllo e, talvolta, sulla complicità della gente.

C’è di più. Una nazione povera, abituata da secoli a sopravvivere in un’economia di montagna che poco concede agli agi ed abitua all’essenziale, è poco colpita dalla interruzione di linee di produzione e trasmissione. Si può aggiungere a questo che l’Afganistan ha tra le sue risorse principali la produzione di stupefacenti, con tutto quello che ne consegue.

Il problema per questi teatri operativi complessi comincia infatti proprio quando, atterrato l’ultimo bombardiere ed esplosa l’ultima bomba, si tratta di assumere il controllo del territorio mediante l’impiego della fanteria.
Non è un problema di addestramento o di equipaggiamento.

Non è un fenomeno presente solo in Afganistan. In alcune realtà, dove la popolazione è fortemente ideologizzata in senso politico o religioso, non basta a controllare il territorio neppure la migliore fanteria, la meglio addestrata ed equipaggiata.

Il teatro di operazioni è un teatro di guerra, è inutile farsi illusioni pacifiste e buoniste.
Gli eserciti che, nella storia, hanno fallito in Afganistan, erano assai ben equipaggiati ed organizzati e soprattutto, potevano contare su regole di ingaggio assai elastiche quando addirittura non veniva autorizzato ed utilizzato il terrore diffuso per il controllo territoriale.

In questo panorama il rapimento del Giornalista italiano. Lo spirito umanitario ispirava ad una liberazione a tutti i costi dell’ostaggio, fuori da ogni dubbio.
Una vita umana, anche quella del nemico che ti spara addosso e dal quale devi difenderti è comunque preziosa. Altrettanto sicuramente il sequestratore non è esercito regolare, si avvale di strumenti non convenzionali, gestisce le proprie azioni belliche sull’intreccio stretto del terrore con la comunicazione mediatica.

L’Italia ha liberato Mastrogiacomo. Fatto positivo.
Il giornalista italiano è tornato sano e salvo a casa sua. La liberazione ha avuto un costo, un costo pesante.
Prima di tutto, secondo me questo è il fatto più grave, la logica dello scambio non è riuscita a garantire la vita di chi era con il nostro personaggio.

Una persona che era con lui è stata uccisa nel modo più barbaro, non è tornata a casa sana e salva. Non è sicuro che la famiglia possa avere neppure il corpo senza vita da seppellire.
La trattativa si è svolta in modo autonomo, non controllato, le decisioni non sono state prese nel contesto della coalizione che opera unita (dovrebbe operare unita!) in un settore strategico delicatissimo.

Cosa più grave è che il rilascio del giornalista è stato pagato con il rilascio di un gruppo di terroristi che proprio dalle forze della coalizione erano stati catturati. Non abbiamo pagato con moneta nostra.
Ho guardato con gioia Mastrogiacomo uscire a braccia levate dall’aereo che lo riportava in Italia; mi sono commosso per l’affettuosissimo abbraccio con la figlia e con la moglie. Sinceramente ne ho gioito.

Eppure l’Italia ha perso un’importante battaglia; l’attendibilità internazionale del nostro Governo e delle nostre truppe esce incrinata dall’episodio. La stessa coalizione che opera in Afganistan ne esce con le ossa rotte. Non c’è che dire.

Abbiamo consegnato la vittoria, e che vittoria, ai Talebani che non sono altro (per lo meno di facciata) che un pericolosissimo gruppo di fanatici religiosi che viaggia a stretto contatto con il gotha del terrorismo di matrice islamica.

Non facciamo finta di meravigliarci se alcuni paesi della coalizione, che magari hanno pagato un prezzo di sangue in questa pericolosa spedizione, si dicano irritati e poco d’accordo con le nostre linee operative. Ma. C’è da chiedersi. Di queste linee è realmente autore D’Alema, l’ultima risorsa vera della politica estera italiana?

Maurizio Navarra

 
 
 

Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 22 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

Il mio "ma chi e' sta trudy" e' una provocazione...   Io la conosco ed e' una persona simpaticissima....  :)

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 22 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

ma chi e' sta trudy?

dev'essere proprio na str......

http://digiland.libero.it/profilo_chat.php?nick=la_cessa_di_TRUDY

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 22 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

Caro BASCO ROSSO,è con un pizzico di amarezza che ti scrivo,in seguito a ciò
che ho letto su un quotidiano nazionale.Che 21 Allievi Paracadutisti hanno
chiesto,in seguito allo spiacevolissimo episodio, chi il trasterimento ad
altri meno audaci Reparti e chi addirittura la LISAC.Il mio rammarico
scaturisce dal fatto che temo venga usata la vicenda per cercare di farla
franca e di saltare il servizio militare.Se il mio dubbio fosse fondato,e
spero di cuore che non lo sia,sarebbe una grandissima SCHIFEZZA da parte di
coloro.Io ho fatto parte della Brigata agli inizi degli anni 90 e
sinceramente i tempi erano diversi da ora.Mi dispiace veramente per
l'Allievo Paracadutista Emanuele Scieri e porto le mie più sentite
condoglianze ai Genitori e a tutti i suoi cari con l'augurio che al più
presto venga fatta luce ma non credevo che tra i ranghi di un così glorioso
Reparto potesse esserci chi cerca in una maniera così immorale di imboscarsi
dopo avere toccato con mano cosa vuole dire essere parte della FOLGORE.Se
per loro essere paracadutista significa buttarsi da un aereo e
basta,beh....allora sappino che "anche un sacco di spazzatura ben imbragato
arriva a terra sano e salvo",come ci disse il nostro Comandante.Essere Parà
significa prima essere Uomo,avere Onore e Rispetto e Disciplina.Quel Basco
Rosso siamo noi che abbiamo scelto di portarlo e ne saremo sempre
fieri.Comunque è vero....non è neanche colpa loro;Paracadutisti si nasce,non
si diventa!

Alberto Rastelli

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 22 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

 

Lettera aperta di un paracadutista in congedo all’ex Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Francesco Cervoni nel 60° Anniversario della Battaglia di El Alamein

Caro Generale,

che dirle? Sono ormai passati ben quattro anni dalla mia prima lettera, lei era nel pieno del suo potere al servizio del primo governo comunista d’Italia, io ero affranto da ciò che succedeva alla Folgore.

Adesso lei è un anonimo burocrate in pensione, sconfitto dalla Storia così come è stato sconfitto il suo tentativo di azzerare la memoria della Battaglia di El Alamein con il suo anacronistico decreto, dettato dai suoi padrini politici.

La Folgore invece ha vinto, la memoria ha vinto, tutti i paracadutisti che hanno sofferto in quei giorni bui hanno vinto.

Passeggiare per Roma riempita di manifesti murali con il folgorino di El Alamein è vittoria, una mostra sulla Battaglia di ben tre settimane organizzata a Milano dalla Provincia è vittoria, un lancio di paracadutisti della Folgore in Piazza Duomo a Milano è vittoria, il Presidente della Repubblica a El Alamein è vittoria, il Vicepresidente del Consiglio Fini che va in visita privata alla Folgore è vittoria, o meglio, più che una vittoria una vera e propria catarsi.

Lei è lo sconfitto insieme ai suoi referenti politici, sinceramente non me ne dispiace, anzi!

Certo lei starà soffrendo a vedere i suoi successori che sono lì ad El Alamein a farsi belli col Presidente, eppure dirà: "anche loro la pensavano come me! Anche loro erano tutti d’accordo sulle mie circolari quando regnavano i catto-comunisti!"

Si, lo so che mi vuol dire che molti di coloro che sono lì oggi, ieri non avevano fatto niente per difendere questa ricorrenza, specialmente fra coloro che lo avevano come istituto, in primo luogo il Presidente dell’ANPd’I.

Caro generale che dirle? Il walzer è un ballo che richiede dei giri a sinistra e dei giri a destra, questa volta è il momento di quelli a destra e lei ha perso il tempo!

Sa, per molti di noi, essi sono come mercanti nel tempio, sempre pronti a vendere se stessi, come la loro mercanzia, al miglior offerente, ma così è la vita, soprattutto di coloro che antepongono la loro carriera ad ogni cosa!

Molti paracadutisti che hanno combattuto contro di lei la battaglia politica per il mantenimento delle celebrazioni di El Alamein, non sono là a festeggiare con i camaleonti, sono tornati all’aratro, dopo aver vinto anche questa battaglia.

Si, battaglia perché la guerra è ancora lunga e tutta da vedere, innanzi tutto le forze avversarie, dopo essere state sconfitte sulla fronte della negazione di quegli avvenimenti, stanno cercando di appropriarsene, ovviamente mutandone il significato e gli intenti di coloro che vi combatterono: "Combatterono con onore dalla parte sbagliata, non tutti erano fascisti, furono cavallereschi con il nemico, dal loro sacrificio è scaturita la pace e l’unione dell’Europa". Con queste ed altre amenità si cerca di mutare non solo i significati, ma anche il valore storico di tutto ciò.

Una parte è sbagliata secondo la posizione da cui si osserva, forse gli inglesi che erano lì per difendere il loro Impero erano dalla parte giusta? Come si fa a dire che un ventenne nato nel ’22 non fosse un fascista dopo essere stato figlio della lupa, balilla e avanguardista? Alcuni anni fa un gruppo di reduci accompagnati da ufficiali in servizio visitarono il sacrario, seguì una visita al museo della Battaglia gestito dal Governo Egiziano e che si trova nel paese di El Alamein. Durante la visita al Museo entrarono in una sala dove era una fotografia del Duce, si misero in riga e salutarono romanamente. Un azzimato colonnello dello SME li redarguì dicendogli che era un’azione fuorilegge, il più alto in grado dei reduci lo zittì con frasi non ripetibili

Il comportamento cavalleresco non esclude il fatto che lì erano andati per combattere e per vincere, non per fare azioni umanitarie. Viene spesso ricordato il Ten.Col Paolo Caccia Dominioni, del XXXI° Guastatori, principalmente per la sua opera di carità nella raccolta dei resti dei combattenti di tutte le nazionalità, pochi lo ricordano come un eccezionale combattente di ben quattro guerre sostenute dall’Italia dal 1918 al 1945, un combattente che quando era necessario combatteva senza andare troppo per il sottile. Vorrei ricordare un episodio non politicamente corretto secondo l’ottica attuale, ma veritiero e necessario affinché non si trasformino farisaicamente le verità storiche e l’attitudine dei combattenti italiani. Durante la ritirata da El Alamein gli autocarri del XXXI° Guastatori, carichi per lo più di soldati inermi e feriti, furono attaccati senza pietà da autoblinda inglesi. Caccia Dominioni fece scendere i pochi uomini validi e li dispose a difesa emanando il seguente testuale ordine: "Che in caso si catturino nemici, essi vengano passati per le armi, senza esitazione, qualunque siano il loro grado, il loro atteggiamento e le circostanze della loro resa". A la guerre commme a la guerre, tanto per chiarire sullo spirito combattivo con cui era affrontata la guerra e smentire i trasformismi di sincretismo umanitario con cui si vorrebbe sdoganare e sminuire l’azione dei nostri soldati in questa battaglia e più in generale nella II^ Guerra Mondiale.

E poi come non dire due parole sul nostro Presidente, si la sua presenza sancisce una ufficialità al riconoscimento del valore dei nostri soldati che hanno combattuto ad El Alamein, ma molte sue parole ed azioni portano ad una sensazione di musealizzazione e storiografizzazione privata del significato originale del loro sacrificio, anzi trasformato in un rifiuto aprioristico di ogni forma di guerra, quantomento pro-Patria. Tale rifiuto non sembra più aprioristico quando si tratta di conflitti pseudo-umanitari o guerre ad un fantomatico terrore che alla fine si risolvono in una accettazione di conflitti pro-USA.

Il vero significato che la Battaglia di El Alamein ha per i paracadutisti e gli altri soldati italiani che vi parteciparono è che essa fu combattuta con ardore con la convinzione di essere dalla parte giusta, di combattere per spezzare l’egemonia economica ed imperiale dell’Inghilterra per il bene economico e politico della propria Patria, che infine mancò la fortuna non il valore, ma che soprattutto i paracadutisti non la persero, furono annientati perché altri cedettero, non loro!

Adesso inizierà intorno a questa battaglia il mercantilismo editoriale e mass-mediatico con libri e trasmissioni più o meno veritiere, va bene così, in quanto più se ne parla, anche male per assurdo, e più l’avvenimento diventa noto e di tendenza. In questa maniera la vittoria diventa più solida e la sua sconfitta, generale,sempre più amara.

La guerra (politica) comunque continua, una volta consolidata la vittoria sul mantenimento delle tradizioni, bisogna riportare la Brigata ad essere, quantomeno nello spirito, ciò che abbiamo conosciuto, per fare ciò bisogna ridare ad essa il contatto con il suo popolo attraverso il volontario a ferma annuale e la riserva di completamento. Bisogna riportare l’ANPd’I ad essere l’associazione d’Arma dei paracadutisti militari e non un club oligarchico di pochi interessati personaggi. Bisogna consolidare il terreno conquistato prima che un altro governo catto-comunista cerchi di distruggere tutto un'altra volta, se dovesse mai succedere forse l’unica soddisfazione sarebbe quella che ai camaleonti sopracitati non sarebbe permesso di fare un altro giro di walzer.

Mi ero ripromesso di non intervenire più per iscritto, ma la tentazione di gioire per la nostra vittoria e la sua sconfitta, generale, è stata troppo forte, ma soprattutto desideravo mettere in guardia sui trasformismi e sui tentativi mutanti di cui sopra ho parlato, ma adesso non parliamone più, ci lasci godere della nostra vittoria e celebrare la festa che lei voleva abolire.

Folgore!Un paracadutista

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 21 Marzo 2007 da faccia.d.angelo
Foto di faccia.d.angelo

evvai Tru...!!     ahahaha

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 21 Marzo 2007 da faccia.d.angelo
Foto di faccia.d.angelo

Grazie Cap Baldan

faccia.d.angelo    320d1965@libero.it

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 21 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

Cap. Par. Baldan Alessandro - 5° Btg. Par. "El Alamein" - 7°scaglione 3°contingente 1987

 A TUTTI I CAMERATI, I MILITARI ATTUALMENTE IMPEGNATI IN MISSIONE ALL'ESTERO, A TUTTI QUELLI CHE ATTRAVERSO QUALSIASI FORMA SI IMPEGNANO PER MANTENERE VIVA LA MEMORIA DI UOMINI SPECIALI, DI SCELTE SOFFERTE, DI GUERRE COMBATTUTE FINO IN FONDO, VA IL MIO PIU' PROFONDO SENTIMENTO DI STIMA.


BALDAN ALESSANDRO
alexbaldan@libero.it

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 21 Marzo 2007 da faccia.d.angelo
Foto di faccia.d.angelo

un saluto a tutti i folgorini

alessandro farisano
falco29@folgore.zzn.com

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 21 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

Un saluto a tutti i camerati che hanno fatto parte della mitica Brigata Paracadutisti FOLGORE! Sergente istruttore brevetto militare n.63844 Pisa Livorno 11°3°79

Mario Locatelli
serg.folgore@alice.it

 
 
 

Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 21 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

Sono un paracadutista in attivita', iscritto all' ANPd'i di Bolotana(Nu)intitolata alla MOVC M.llo Giannino Caria.Sono orgoglioso di appartenere alla Grande Famiglia del Paracadutismo Italiano.Ho avuto il privilegio, nel 2006, di conoscere oltre che diventare amico di uno dei Leoni di EL ALAMEIN par. Maurizio Solinas di Burgos,credetemi e'stata una grandissima emozione.Auguro a tutti i para':atterraggi morbidi,venti calmi e cieli blu ......F O L G O R E sempre F O L G O R E fortissimamente F O L G O R E ......

gianfranco cuguttu
enalamein@tiscalinet.it

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 20 Marzo 2007 da faccia.d.angelo

un saluto a voi tutti , col pensiero ai leoni del deserto . c\le in congedo moretti fabio 15 com diavoli neri paracadutisti folgore

fabio moretti
tiziana.u@alice.it

 
 
 

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PRINCEPS gloriosissime caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in proelio et colluctatione, quae nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae, in caelestibus. Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Proeliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu proelia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiae luciferum, et angelos eius apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed proiectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et proiectus est in terram, et angeli eius cum illo missi sunt.....

 

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