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Creato da bisius_87 il 15/02/2009
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Chi può scrivere sul blog
Tra le montagne afghane avevo freddo,
sangue fame e non un letto,
loro ci avrebbero liberato,
ma così non è mai stato,
loro ci avrebbero salvato,
ma ci hanno solo bombardato.
Tra le montagne afghane avevo un figlio
ma oramai non è più vivo
portato via come un coniglio
con morsi e graffi da un recinto.
L'ho ritrovato in mezzo a un telo
ho urlato e maledetto il cielo
l'ho ritrovato in mezzo a un telo
ho pianto e me lo son ripreso.
Così una notte son scappato
perchè mi avrebbero ammazzato
così una notte son scappato
sotto un cielo blu stellato.
Con la neve alle ginocchia
tremai come una foglia
pensai di abbandonare
di viver non ne avevo voglia.
Ma alla fine c'ho pensato e ho preferito respirare
e per continuare a farlo, potevo solo camminare.
Amici e compagni son rimasti per la via
io mi son salvato, son arrivato in Turchia,
mentre l'Europa era vicina
come l'alba alla mattina
era sempre più vicina
come l'alba alla mattina.
In Grecia a Patrasso,
cartoni molli al vento,
in uno spiazzo senza tempo
eravamo in più di cento.
La paura d'essere scoperto
soffocava il mio lamento
la paura e lo sconcerto
la tristezza e il malcontento.
Spesi quel che era rimasto
per il mio ultimo viaggio
io e i miei compagni, ci facemmo un po' coraggio
in un camion ammassati, come luridi maiali
resistevo al presente, e pensavo ad un domani.
Mi cagavo nei vestiti, sempre uguali da sei mesi
mi pisciavo nei vestiti, umiliati ed offesi
e mentre tutt' intorno incominciavano a morire
i cadaveri ammassati iniziavano a marcire.
Sopravvissuto non so come
avrei voluto stare altrove
perchè mi guardan con disprezzo
con paura e con ribrezzo.
Dormo sotto a una coperta
in una piazza che è deserta
quando la luce si fa scura
mi sento solo e ho paura,
ma sono solo un clandestino
che voleva aver fortuna,
sono solo un clandestino
parlo solo con la luna.
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Li vedo avanti me li sento dietro me li trovo affianco,
ho il mal di stomaco mi fa male la testa e mi sento stanco.
Incipriate dalla testa ai piedi sono perfette
per regalo di Natale si fanno rifare la tette.
Strillano parlano ostentano
fingendo di fumare riempiono i viali
le scorgi da lontano sono tutte uguali.
Nell' era digitale dei figli di Corona,
l'unico obiettivo è essere di moda,
si girano schifate con l'aria disgustata,
se hai un'aria malandata e ti incrociano per strada.
Alla disco,
fighetti esaltati impastati di bamba,
in canotta muscolosi ostentano arroganza,
con un tiro di bianca ballano ad oltranza,
un'altra botta ancora e in sesta ai due e quaranta
e poi si schiantano
e per fare ascolti
intervistano le madri mentre piangono.
Li vedo avanti me li sento dietro me li trovo affianco,
ho il mal di stomaco mi fa male la testa e mi sento stanco.
L' opportunista
non ha mai un capello fuori posto
e vuole aver successo ad ogni costo,
vuole sempre il pezzo più grande della torta
è viscido, come Vespa la sera a Porta a Porta.
Il moralista,
alquanto critico e perbenista
lurido negro sporco comunista
diffidente e prepotente verso il diverso
immigrato zozzo frocio perverso.
Si commuove,
quando vede il soldato che muore.
Si mostra afflitto,
per il bimbo che viene rapito.
Se ne frega,
quando vede il clandestino che annega.
I tizi che giudicano criticano,
i tizi che mostrano inventano,
raccontan balle per sembrare importanti,
ti guardan male perchè stanno avanti.
Li vedo avanti me li sento dietro me li trovo affianco,
ho il mal di stomaco mi fa male la testa e mi sento stanco.
Li vedo avanti me li sento dietro me li trovo affianco,
ho il mal di stomaco mi fa male la testa e mi sento stanco.
Li vedo avanti me li sento dietro me li trovo affianco,
ho il mal di stomaco mi fa male la testa e mi sento stanco.
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Il direttore generale della Rai Mauro Masi e il direttore di Rai Uno Mauro Mazza hanno appena affermato che l'azienda opterà per una vera e propria svolta.
Verranno diminuiti i reality e si punterà quasi esclusivamente su una televisione di qualità, puntando su nuovi volti e giovani emergenti.
A sorpresa annunciato anche il nome del nuovo presentatore del prossimo Festival di San Remo, Mike Bongiorno.
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Sentirmi,
come una pianta spezzata
da una tromba d'aria,
un singhiozzo un' angoscia
che riecheggia lontana
uno scoglio appuntito
battuto dal mare,
un maiale sgozzato,
che non riesce più a urlare
bisius_87
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