Creato da: la.luna.piena1 il 15/03/2014
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Reale od Irreale?

Post n°81 pubblicato il 02 Maggio 2014 da paolaassisi

 

Tema

 

Felicita’

 

Svolgimento

 

  • Ciao, chi sei!!!

  •  Ciao piccolina, io sono Paola e tu?

  • Mi chiamo Eroma, ho 16 anni e non sono piccola!

  •  Ahaha già: sei più alta di me infatti. Ma tu sei ancora piccola, vai a scuola, io... all’Università.

  • Si capisco, infatti sembri un poco saccente., ma vado... mi spiace ma debbo fare un tema, un tema facile e pure cretino.

  •  Tema, che tema, facile? Che tema?

  • Un tema adatto per le elementari, una noia semplicissima. Si intitola “Felicità”.

  •  Capisco... ma a me questa tema non sembra difficile, sembra difficilissimo, quasi impossibile da scrivere...

  • Difficile? Perchè difficile. Io sono felice. Cosa mi è più facile da scrivere?

  •  Felice? Sicura? Beata te... Ma dimmi. Perchè sei felice?

  • Perchè io viaggio fra nuvole di fiori e profumi! Perchè a scuola sono bravissima, nella squadra uno schianto, ho tanti amici ed amiche ed ora sono pure innamorata!!!! Cosa di più per essere felice?

  •  Ahahaha.... giusto ahahaha.... Si, sei piena di gioia, questo vuoi dire?

  • Certo si, sono felice perchè sono contenta perchè sono piena di gioia: lo scrivo nel tema e ci prendo minimo 9!!!

  •  Stop... piano Eroma... piano...: secondo me se tu scrivi che sei felice perchè piena di gioia e non sei delle elementari, tu più del tre... non lo prendi!!!!

  • ?????????????? Cosa???? spiega.

  • Spiego, vuoi che spieghi cosa è la felicità ? Vuoi spieghi la felicità a te che sei piena di gioia?

  •  Paola... si... lo so che fai Università. Dimmi... cosa significa essere felici?

Fra le due sedute in un parco iniziò allora un colloquio silenzioso, concentrato, a tratti triste, racchiuso perchè Paola spiegava ad Eroma cosa è la felicità. Cosa disse io esattamente non lo ricordo, ma ricordo che Eroma taceva, talvolta piangeva, ed ascoltava...

Paola spiegò ad Eroma i segreti della vita, del dolore, della contentezza, della gioia, della serenità e... infine, della felicità.

 

Il discorso fu difficile perchè Eroma che si credeva felice lo si credeva perchè era contenta di quello che era, che aveva. Credeva di esserlo perchè nella scuola e nella famiglia era una stella, nello sport era uno schianto ed aveva scoperto un puro, casto, profondo amore e desiderio.

 

Ma Paola le spiegò che l’essere contenti è diverso dal provare gioia e la gioia è diversa dalla serenità e dalla felicità.

 

Provare gioia è uno scatto, scatto violento come scarica elettrica di chi all’improvviso riceve quello che a lungo ha desiderato ma non arrivava. Gioia è l’applauso in una partita, gioia è l’abbraccio, il bacio improvviso..... ma dopo si attenua la gioia per trasformarsi in uno stato più consapevole, lungo, bello che si chiama contentezza...

 

Paola spiegò poi ad Eroma, che attenta ascoltava, che lentamente la contentezza si trasforma in un fiume lento, costante, che abbraccia, che non lascia spazio e che si chiama serenità....

 

 Eroma ascoltava in silenzio, scoprendo pian piano che era stata una fortuna avere incontrato quella strana ragazza che fa l’Università. Era stata una fortuna parlare con lei di quel tema, sul quale forse avrebbe scritto quanto le avrebbe donato massimo un tre...

 

 E Paola piano piano le spiegò che la gioia, la contentezza, la serenità sono periodi nei quali basta un piccolo piccolo dolore per cadere nella tristezza... Ed Eroma comprese che felicità non è contentezza, gioia, serenità ma non capiva cosa fosse.

 La voce di Paola si abbassò, gli occhi di Eroma si abbassarono timidi ed iniziò un percorso di scoperta della felicità.

 

 Paola spiegò che la contentezza, la gioia, la serenità sono fasi che dipendono da noi e dal destino. Basta una piccola avversità per farcele perdere.

 Ma allora, chiese Eroma, la felicità cosa è?

 

E Paola spiegò che mentre contentezza, gioia, serenità sono a portata di tutti gli uomini, tutti, se sanno vedere le cose belle, esse durano fino a quando le avversità non le tolgono. E questo gli uomini non possono sapere quando avverrà...

 

 Ma allora, chiese Eroma, l’uomo non potrà mai essere felice?

Vi fu un lungo silenzio... poi Paola riprese a spiegare...

 

La felicità è alla portata di tutti, nessuno escluso. Ognuno può essere felice. Ma pochissimi vi riescono, pochissimi.

 

 Perchè? chiese Eroma

 

Perchè per raggiungere la felicità si deve totalmente rinunciare ad esistere come persone. Si deve rinunciare a sentire i bisogni, le gioie, i dolori del proprio corpo. Si deve rinunciare ad ogni desiderio e piacere del corpo e totalmente, totalmente, senza limite alcuno, donarsi agli altri.

 

Per essere felici si deve cessare di esistere nei propri sogni e desideri, sognando solo di dedicarsi agli altri. Questo non vuole dire non giudicare, vuole solo dire “capire” gli altri e cercare di alleviarne le sofferenze. Anche combattendo.

Ma allora, disse Eroma, chi è felice combatte? Chi è felice può essere ricco?

Si, Eroma, disse Paola. Chi è felice è disposto a donare tutto se stesso per la causa che gli dona felicità. Si, combatte. Combatte e rischia. Spesso muore. Si, chi è felice può anche essere ricco, ma fiume di ricchezza.

 

Cosa vuoi dire Paola per fiume di ricchezza?

 

Eroma, lo vedi con tanti grandi Attori ed Artisti, pieni di denaro: hanno aperto Onlus, fondazioni da loro stessi controllate che sovvenzionano per donare una parte delle loro fortune agli altri, ai diseredati della terra.

 

Chi è felice, non è felice perchè pieno di denaro da spendere per se stesso. E’ felice perchè è letto di un fiume nel quale scorre denaro che lui indirizza verso fini di aiuto degli altri, senza che una goccia di quel fiume si fermi su lui.

 Ma... Paola... scusa... Tu vuoi dire che si può essere felici per scelta e non per fortuna?

 

 Si Eroma, si può essere felici, ma solo e soltanto per scelta, mai per fortuna.

 Ma tu, Paola, sai di qualcuno che è stato davvero felice?

 

Si, Eroma, si. Pochi ma ve ne sono... Ve ne sono ma spesso non capiamo chi siano, perchè non sappiamo vedere chi davvero è felice.

 

 Paola, dimmi, mi sai fare esempi?

 

Eroma, secondo me, per chi come te è Credente, posso farti solo due nomi: Ghandi e Madre Teresa di Calcutta...

 

 Paola, dimmi, e per chi NON è Credente, chi?

 

Ti rispondo tre nomi: Gesù, Gandhi, Madre Teresa di Calcutta.... per chi non è Credente.

Ed in quello strano colloquio avvenne la cosa più strana. Eroma chiese a Paola se per essere felici si debba iniziare un percorso, un percorso per imparare ad essere felici, un percorso per lasciare qualche cosa del proprio modo di essere per donarsi agli altri.

 

E Paola rispose che per iniziarlo quel percorso, si dovevano lasciare piccole abitudini, superare piccole difficoltà che ci impediscono di sentire gli altri solo come bisognosi di aiuto, rinunciando a qualche cosa di noi.

Poi Eroma disse a Paola che avrebbe voluto fare un piccolo, piccolo, minuscolo  passo, per capire cosa significa modificare se stessi sacrificando qualche proprio modo di essere per dare piacere agli altri.

 

E Paola le disse: va bene. Se vuoi, se te la senti, se vuoi fare una piccola, piccolissima prova, proviamo. Fai così, come prima, piccolissima prova:

Tu Eroma sai che tua mamma questo tema lo conosce e che in questo istante ti guarda. Come prima prova per imparare ad essere felice, senza diventare rossa, senza timidezza, accostati a lei, stringila forte, resta un momento abbracciata. Lei saprà che hai desiderato superare la prova, vincendo te stessa.

 

E’ tappa... per capire... felicità.

 

 
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