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Il Milanese x TEO... pag 1 e 2

Post n°429 pubblicato il 29 Marzo 2017 da acrilsanremese
 
Foto di acrilsanremese

Ciao Teo x piacere, fai la pag 1 de il milanese e seg. a pag 2 le foto le prendi dalla premiazione dell'Oscar no al bullismo quelle con i ragazzi premiati da Don Gino e da noi...

FINALMENTE SI PARLA DEI LAVORO X I GIOVANI!

 C'è voluta una finta gaffes di Poletti il Ministro del Lavoro...

«Il lavoro? Si trova di più giocando a calcetto che mandando in giro dei curriculum, che non vengono neanche lettti e ai quali nessuno più risponde" A questa battuta che parte sia stata estrapolata da una serie di risposte date dal Ministro Giuliano Poletti, titolare del Lavoro che fa finta di collezionare una serie di gaffes. Teatro della riflessione l’incontro con gli studenti dell’istituto Manfredi Tanari di Bologna, l'altro ieri (fine marzo 2017) circa un’ora e mezza di colloquio, Poletti ha risposto al fuoco di fila delle domande sull’alternanza scuola-lavoro e ha dato  anche   suggerimenti pratici ai ragazzi. I quali, a questo punto, capita la metafora anzichè dedicarsi al  pallone più che allo studio, riprenderanno a cercare di dedicarsi al lavoro anche attraverso il volontariato.. e non pensare solo allo sballo o alla discoteca (vedi il Baggese che parla dell'efferato delitto di un giovane lavoratore... ammazzato a botte da  coloro che dovevano gestire l'ordine... e prevenire le risse.. invece si sono uniti ai picchiatori.

La «base ideologica» di qusta teoria è che «il rapporto di lavoro è prima di tutto un rapporto di fiducia». Secondo il pensiero del Ministro.. che con la sua  dinamica  imposta le relazioni  sociali come un fattore estremamente importante per il futuro lavorativo e «i rapporti che si instaurano nel percorso di alternanza scuola lavoro - ha concluso - fanno crescere il tasso di fiducia e quindi le opportunità». Insomma meglio le buone amicizie e un buon curriculum. E non ci si deve stupire della teoria. Il ministro del Lavoro Poletti è quello che a proposito della drammatica fuga dei cervelli dal nostro Paese sentenziò: «Se centomila giovani se ne sono andati non è che qui sono rimasti 60 milioni di "pistola". Ci sono persone andate via e che è bene che stiano dove sono perché questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi». Affermazioni che occorre capire per il valore che hanno in un contesto dove è più comodo non inventarsi il lavoro che inviare curriculum ai quali non si ottiene risposte   perchè privi della raccomandazione "che conta".    

Insomma chi non trova lavoro e deve emigrare ha dovuto subire pure questa affermazione?...fatti è stata ritenuta offensiva da tanti giovani, (grillini e loro sostenitori) che per partiro preso sono contro il PD e Poletti che ha dovuto arrampicarsi sugli specchi a caccia di un improbabile recupero: «Mi sono espresso male, penso semplicemente che non è giusto affermare che ad andarsene siano i migliori e che, di conseguenza, tutti gli altri che rimangono hanno meno competenze e qualità degli altri». Questa si aggiunge a un’altra «perla» che ha suscitato imbarazzo negli alleati e proteste dal mondo del lavoro ... quindi la lotta tra Grillini e sostenitori di Renzi, prosegue sostenuta da quelli che pagati per risolvere i probblemi preferiscono fare chiacchere, per giustificare la loro incapacità a risolvere le varie tematiche, create dalla vittoria del NO e la conseguente crisi poltica seguita alle dimissioni del premier dopo la sconfitta al referendum e la successiva nomina di Paolo Gentiloni, il ministro del Lavoro si è lasciato scappare che lo scenario più «probabile» prevedeva le elezioni anticipate prima del referendum abrogativo sul Jobs Act, oppure ha provocato apposta per vedere la reazione e l'impreparazione di chi chiacchera  sulla democrazia diretta del popolo e poi sostituisce gli eletti dalla rete con i suoi fedelissimi. Certamente l'invito a nozze per i sindacati sul piede di guerra: si vota prima per disinnescare il referendum chiesto da 3,3 milioni di cittadini. Per finire, ma ci sarebbe ancora molto da dire, occorre che la scelta venga fatta sui programmi. Governare è inpopolare meglio denigrare e uscire dall'EURO che rimboccarsi le maniche e risolvere i probblemi. Aspettiamo una soluzione alla milanese dove la concretezza meneghina ha lasciato poco spazio ai parolai e agli stregoni della politica... che intanto avvelenano la realtà... o fanno i demagoghi senza trovare le giuste soluzioni.. come a Roma o a Genova.  Cari lettori fateci sapere come la pensate a: info@acraccademia.it e a acr-onlusdifatto@libero.it

 

 
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