Ieri ho avuto una giornata parecchio impegnativa: Alle 10 ho partecipato alla seduta d'esami di una studentessa specializzanda di II livello; al termine ho preso parte a una riunione di dipartimento che ha avuto il suo epilogo oggi; alle 13,30 mi sono concesso un lauto "pranzo" con un pacchetto di cracker, alcune fette di prosciutto cotto, un'arancia e qualche cioccolatino; dalle 14 alle 20 ho fatto lezione ininterrottamente, poichè mi porto il caffè da casa, in un capace thermos.
Alle 21, in attesa di cenare mi collego e apro il mio blog. A tutta prima non noto nulla di nuovo. Preso come sono dall'attività di professore sfaticato che trascorre il suo tempo a lamentarsi del magro stipendio che percepisce, non mi dedico quanto vorrei al mio blog e a quello delle persone che mi onoro di avere tra i blogs amici. Scrivo poco e non mi meraviglio di trovare pochi commenti alle mie elucubrazioni.
Poi, però, mi accorgo che un commento c'è. Per la precisione, è un commento al mio post del 23 febbraio scorso: quello in cui auspicavo calci in culo... Vado a leggere e non credo a quel che leggo: qualcuno, novello esponente della Crusca, si arroga (con due erre) il diritto di farmi notare, dandomi del "saputello", ch'io abbia scritto il termine "arrogante" (ribadisco con due erre) con una sola erre. Horresco referens, direbbero i latini: quelli dal profilo intelletuale probabilmente non gradito al nostro censore improvvisato! Il nostro brav'uomo, tuttavia, preso dal sacro furore che sembra animare la sua guerra santa contro i refusi, non si è neppure accorto che, due righe sopra al termine "arroganza", io abbia scritto "arroganti" utilizzato le due sacrosante erre.
E' vero che internet è una piazza libera e che in piazza si possono incrociare gentildonne e gentiluomini, ma anche villane e villani. Tuttavia, a meno che non ci sia malafede, non mi sembra un bell'esordio presentarsi tomo tomo cacchio cacchio (direbbe il grande Totò) in casa d'altri (ché, piaccia o non piaccia a certi cafoni, un blog è sempre un luogo altro dal nostro) per stigmatizzare, con sarcastica "arroganza", chi abbia commesso il misfatto di battere negligentemente su un tasto dispettoso.
E, chi si "arroga" tanto diritto? Ebbene, lo stesso soggetto che, dall'alto del suo sapere, scrive la terza persona singolare del presente indicativo del verbo "andare" sfoggiando un meraviglioso, limpido, inequivocabile... accento!
Ché Bruto è un uomo d'onore - avrebbe detto Marco Antonio, epperciò Nui chiniam la fronte... a cotanto fulgido esempio di sapienza e ci ritiriamo, grati del suo olimpico sdegno, in devoto e mesto raccoglimento.
Vedi ? finché si tratta di confrontarsi anche in modo duro ma pubblicamente ci puo' stare, specie se si affrontano argomenti un po' piu' seri di cosa far da mangiare e offrire colazioni virtuali.
Quello che non ci dovrebbe poter stare è la persecuzione sistematica e quotidiana nei confronti di perfetti sconosciuti quali siamo noi per chi ci legge, gentaglia che invece di agire nel buio della sua vigliaccheria potrebbe almeno dire perché ce l'ha con noi.
Questa non è arroganza Domenico: è malattia, e io non posso pensare di dover stare qui ogni giorno a difendermi da queste persone. Voglio avere altro da fare e altro da pensare. Anche qui..
Hai ragione. Si tratta di malati, malati di protagonismo che, invece di sforzarsi a fare egrege cose, sprecano la loro vita consumandosi nell'invidia, nella rabbia e nel livore che si accendono e alimentano ogni qual volta le egrege cose fatte degli altri mettono in luce la pochezza delle loro.
Anche questa scelta di dover moderare un blog per il timore che qualcuno possa lasciare il segno di quel che è la vedo come una grande limitazione alla mia libertà e quella di chi mi viene a trovare quando vuole, anche a tarda sera, perchè dobbiamo cautelarci da queste cose ? non è normale, credo.
E' il prezzo che dobbiamo pagare per il fatto di voler circolare in un ambiente così spiccatamente eterogeneo. A questo punto quella che è una limitazione, rappresenta contemporaneamente l'unico concreto mezzo che possiamo adottare per cautelarci da chi per sentirsi vivo ha bisogno di comportarsi negativamente.
L'arrogante accampa diritti o qualità che esistono soltanto nella sua mente e non si preoccupa affatto di quanto le sue pretese siano fantatiche. Ma farle valere, queste pretese, è per lui di importanza esistenziale .
Già, come ho scritto precedentemente, viene da pensare che certa gente per sentirsi viva abbia bisogno di perseguire il male. Eppure ci sono tante belle cose di cui gioire senza disturbare la sensibilità degli altri: la carezza del sole, la musica del mare e del vento, lo sguardo di una gattina che ti guarda con la testolina in sù, speranzosa delle tue coccole...
carissimo sono da poco tua novella amica...e ogni tanto lo confesso..batto sui tasti sbagliati..ops...non vorrei essere cancellata!!! Ahahahaha...queste persone..purtroppo le abbiamo incontrate prima o poi tutti quanti..perchè...semplice ci sono..i rosigoni, gli ignoranti, e soprattutto quelli peggiori i cattivi, che sono anche peggio dei matti...un abbraccione con stima e simpatoia...azz...simpatia...
Hai ragione, nell'economia dell'universo ci sono anche i cattivi. E, a ben vedere, dei cattivi c'è bisogno. Senza della cattiveria non avremmo misura per la bontà. La cattiveria è necessitata. In questa ottica, persino Giuda, che tradisce Gesù, è necessario, perché tramite la sua infamia si compia il grande disegno della redenzione...
Per un periodo ho dovuto chiudere il mio vecchio blog agli anonimi perchè, avendo osato criticare il sindaco leghista del paese dove abitavo, ricevevo insulti di ogni genere sui meridionali. E fin qui passi. Quando hanno cominciato a dirmi che non ero una buona madre, ho chiuso agli anonimi. E hanno smesso. Perchè non avevano nemmeno il coraggio di presentarsi con un nick, neanche inventato. Questo mondo è uguale a quello reale. Si fanno buoni e cattivi incontri.
Dubito che il soggetto possa apprezzare la risposta, margaritas ante porcos ...
Buona serata, Maestro, spero tu possa presto togliere la moderaziona ai commenti, per certi insolenti funziona anche la lista nera
e io che pensavo di essere l'unica fortunata...quando il mio blog era costantemente aggiornata ho avuto doppio onore...due simpaticoni hanno addirittura creato il profilo pur di poter lasciare i loro attesissimi commenti... Lo sforzo di creare il profilo si è reso necessario avendo io modulato di modo che non si potessero lasciare commenti anonimi...
Il primo commento era ad un mio post che era salito agli onori della ribalta come blog del giorno (era una cosa seria sul Darfur), e l'anima pia mi rimproverava perchè avevo scritto pò invece di po'...il secondo prezioso aiuto era invece un consiglio pratico...pare che io dovessi lavarmi...
Insomma...unica certezza..non siamo soli!!!
Ciao Domenico...un bacio ad Annalisa...:-)))
Mio nonno Michele diceva ' Se il Padreterno fa campare certa gente, è segno che serve. Bisognerebbe capire a che serve, ma sient'a mme, a nonno, non ne vale la pena!'. Ecco, il tizio in questione è uno per cui non val la pena tentar di capire!
....in poco più di due anni di blog (pochi rispetto ad altri) ne ho visti molti di casi simili: gente che entra in "casa" tua per la prima volta senza neanche prima presentarsi e salutare e si arroga (con due erre...) il diritto di criticare, magari leggendo solo poche righe...poi ho visto amici che sono stati costretti a chiudere il blog perchè presi di mira sistematicamente da anonimi...Anche mio marito ha un blog (non su libero) e ne ha viste di tutti i colori...Fa parte di questo strano mondo,però in compenso si possono fare anche conoscenze piacevoli che si trasformano in belle amicizie... a me è successo,quindi...pazienza!!!Un saluto....(E' notte,il portatile ha la tastiera picola e ci vedo poco...spero di non fare troppi errori di battitura...;-)))
Dopo più di 5 anni di blog e il fatto di non essere italiana (cosa dichiaro non solo sul mio profilo) mi dico di aver vissuto tanti di loro che non fanno che sputare senza sapere chi è dietro un blog. Meglio non farci caso... almeno quanto possibile. Ora non so nemmeno come sono capitata in questo tuo blog, spero di non aver fatto brutta figura e ti lascio un saluto .. Ciao .. Helga
Hai ragione: meglio non farci caso. Mi sembra di capire che tu non sia italiana. Ciò non di meno, confido non ti sfugga l'ironia tutta barese del nostro detto che recita: i polpi devono cucinare nella loro stessa acqua :) Grazie del tuo saluto che ricambio con simpatia.
Anche se non sono d'accordo sulla forma usata, fin troppo esplicita, ad indicare al Nostro ciò di cui, viste le sue propensioni politiche e ideologiche, sarà stato "consenzientemente" fatto oggetto ci ha pensato Luttazzi nel corso di raiperunanotte... :-)
Inviato da: ilike06
il 18/08/2012 alle 16:09
Inviato da: domenicomolinini
il 17/06/2012 alle 12:08
Inviato da: domenicomolinini
il 17/06/2012 alle 12:05
Inviato da: domenicomolinini
il 17/06/2012 alle 12:03
Inviato da: ilike06
il 16/06/2012 alle 21:28