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I miei ultimi mesi- Ragazzi e ragazze incompresi.

Post n°165 pubblicato il 13 Maggio 2014 da angel.93

Prima di tutto vorrei scrivere che mi dispaice d'essere scomparsa. Pessimo periodo, che sto ancora vivendo, ma che cerco di superare. Tempo al tempo.

Una cosa di cui volevo scrivere, (alla fine scrivo sempre e solo di mie considerazioni giusto per dare parola e filo ai miei pensieri che lì nella testa somigliano ad una specie di gomitolo di lana tutto sfilacciato dal mio gatto), sono i ragazzi. E non parlo stavolta della gioventì rovinata dalla tecnologia oppure da quelli che quando vedono un libro cominciano ad avere reazioni allergiche. Parlo della generazione dopo la mia. Quelli di dieci anni più piccoli di me.

Mi sono ritrovata a conversare con alcune ragazze molto piccole e sono rimasta sconcertata. Ora...Vi aspettavate un discorso allegro?

Voi: Ci speravamo, sai com'è, dopo il tuo ultimo post.

Io: Ma devo scrivere di quelli che mi colpisce, del mio groviglio...

Voi: Togliti il groviglio dalla testa e lancialo al tuo gatto!

Io: E daiii...

Voi: Si, ma sii breve.

Io: Ok!

(Ovviamente quando scrivo "Voi" è ipotetico, non vi faccio così malvagi da scrivermi che non devo scrivere quello che mi balla nella testa).

Dicevo che mi sono ritrovata in una conversaione con due ragazze piccole, e mi hanno chiesto la mia storia e ne sono rimaste colpite (Per mia storia parlo della mia adolescenza che per riassumerla basta cosigliarvi di leggere tutti i libri sugli adolescenti disadattati e buttarli, perché è stata peggio), e mi hanno raccontato la loro.

Una è un autolesionista, che alle volte digiuna per giorni perché si sente brutta e grassa, l'altra è scappata di casa 3 volte.

E mi hanno raccontato che molte persone che conoscono sono così. Ora ho fatto ricerche. Si, perchè io faccio ricerche un po' su tutto. Sapevate che un adolescente su 8 si autolesiona?

Voi:Wau...Sul serio?

Eh, si.

Domanda: Cosa spinge un ragazzino a fare questo?

Opzioni: Stupidità? Famiglia? Amici? Amore?I modelli della società? La società?Gli uccellini che volano e fanno "cip cip"?

Risposta: Tutte queste cose messe insieme! Escludendo gli uccelli.(Cercavo di essere spiritosa inutilmente)

Il non capire quanto sia bello vivere, i genitori che non si rendono conto e che spesso non sono in grado di dare l'esempio e la giusta educazione, i modelli rigidi della società che ci vuole in un determinato modo perfetto quando noi siamo imperfetti, la società in generale che ci opprime, e l'amore che fa fare cose decisamente stupide.

Aggiungiamoci anche l'età che è quella che è (Incasinata).

Però...Mi ritrovo a guardarle e pensare a come sia orribile. A cosa pensano? Cosa le spaventa davvero? Andando avanti di questo passo le cose peggioreranno?

Ora io potrei giustificarle qui, scrivendo, in tutte le maniere possibili ed immaginabili, ma nella realtà le ho strigliate per bene.

Non ha senso ferire se stessi se già il modo la fuori ci fa del male no? Sta di fatto che mi fanno setire come una specie di sorella maggiore e mi cercano di continuo per consigli. non che a me dispiaccia, solo che non credo di possedere la maturità adeguata per essere di sostegno a qualcuno di così fragile. Anche perché va bene esserne il sostegno, non va bene creare un rapporto di dipendenza, e la linea che separa le due cose è molto sottile.

Mi chiedo come farò quando sarò madre. Come gestirò questo enorme e colossare camion di problematiche adolescenziali. M soprattutto avrò il coraggio di mettere al modo una povera anima in un mondo del genere?Comincio a pensare che sia molto emglio che rimanga lì dov'è, che si sta meglio sicuramente rispetto a qui.

Una frase che spesso i giovani dicono è :"Io non sarò come i miei genitori, sarò diverso"....Una volta mi capitò che mi venne detta da un mio compagno d'università, io gli risposi "Sono convintissima che i tuoi genitori abbiano detto la stessa cosa da giovani, e poi vedi com'è finita".

Brutale? Forse. Crudele? La verità lo è quasi sempre.

...Ho divagato vero? Temo d'aver perso il filo. Ricordate il groviglio? Devo ancora trovarne il filo d'nizio per comiciare a sfilarlo.

Comunque, mi dispace se l'argomento non è stato leggero ed allegro, nonostante lo sforzo di renderlo sintetico e piacevole (sul serio, ci ho provato, ho cercato di renderlo anche interattivo con un ipotetico "voi"), comunque spero di poter tornare a scrivere come prima, più frequentemente, per il resto, passate una bellissima serata, o giornata, dipende da quando e se lo leggerete. Un bacio.

 
 
 

Suicidio.

Post n°164 pubblicato il 07 Marzo 2014 da angel.93

Argomento pesante, lo so.

E' un mese, o poco più che non scrivo sul blog, e ricominciare con una cosa simile fa un po' strano.

Ma è un argomento che mi tocca particolarmente, e che ora come ora mi fa stare male, quindi mi scuso in anticipo se ci saranno errori grammaticali, ma non ho neppure voglia di rileggere quello che sto ora scrivendo.

Un mio amico, stamattina, si è tolto la vita.

SI tovava in una specie di clinica di recupero a Roma da qualche anno... E ora non c'è più. Lo adoravo.

Era dolce, stupido, buffo ed amavo il suo viso che si illuminava quando andavo a trovarlo. Lui mi ha sempre chiesto il favore di non parlare di lui con nessuno, me lo fece promettere: "Sara io non voglio che la gente pensi male di te, quindi non palrare di me"

Gli ho sempre detto che era una cosa stupida, perchè io non avrei parlato di lui in amniera negativa, non avrei detto che era un autolesionista, un ex tossicomane o altro.

Avrei detto che era dolce, ingenuo, gentile, biffo, disordinato e un Nerd di prima categoria, geniale al computer.

Ora posso parlare di lui, perchè non c'è più.

Ora molti hanno una concezione del suicidio cupa, sia chiaro, ma mia è "La vita è tua, fa quello che preferisci" (Gradirei non leggere commenti sulla visione religiosa della cosa, davvero qui  la religione non c'entra nulla, non ne mio discorso), io stessa, quand'ero più giovane , o piccola se preferite, ho cercato di togliermi la vita.

So che può sembrare stupido, da irrispettosi verso il dono della vita, ma io ho alle spalle un adolescenza che se venisse scritta in un libro sarebbe del genere Horror.

Non ne parlo mai, non amo particolarmente sbandierare le mie disgrazie. E so, ora che ho quasi 21 anni che ho fatto una cosa stupida, perchè non avrei risolto nulla.

Però per come mi sentivo, e ne ho testimonianza perchè ho un diario, posso capirmi, e posso capire cosa spinga una persona a fare un gesto simile.

ora una frase che prorpio non amo sentire è : "La gente che si toglie la vita non pensa mai a chi rimane, e alla sofferenza che procura restando"

No...No, no, no,no.

Tipico errore da chi non ha mai pensato seriamente a fare questo gesto estremo. Si sbaglia a pensare che chi si toglie la vita è "egoista" o non ci pensa a questa cosa. Semplicemente soffre così tanto che il suo dolore diventa insopportabile, lo opprime così tanto che crede di essere un peso per tutti e decide di fare un piacere alle persona che ama.

Non è egoismo, non è stupidità, è un gesto estremo di sofferenza.

Ed io lo so.

Ho perso già 2 amici per questo, io stessa ci ho provato. Quindi lo so.

La cosa che mi ha fatta ritornare sui miei passi quando ci ho provata è stata una domanda che è apparsa nella mia mente spontaneamente :"Cosa mi garantisce che dopo la morte si semtte di soffire?"

E non aprlo dell'inferno  e del purgatorio (Sia chiaro io non sono cattolica, ergo di queste cose non mi preoccupo già da un po' e come ho già scritto , non voglio che il post prenda una piega religiosa, non ho nulla contro la fede, ma nel post per me non centra nulla, stavo semplicemente pensando all'aldilà in generale, che è un mistero per tutti quello che c'è dopo la morte)

 

E poi ho pensato che con tutto quello che ho passato sarei potuta essere d'auito a qualcuno, avrei potuto essere l'esempio della donna che c'è la fatta in un futuro.

Ma se dovessi dire che non penso alla morte o al togliermi la vita, questo no, è un pensiero che di tanto in tanto disturba la mia mente.

Per molti psicologi è una cosa ereditaria, di predisposizione genetica , come il fumo e l'abuso di alcol.

Poi non so, sta di fatto che ci penso.

Heidegger diceva  " Vivere per la morte" , ossia, il pensiero della morte ci fa vivere. Il sapere che ci attende la morte ci fa godere a pieno al vita e ci fa vivere.(Cose utili che ho imparato con i miei due esami di filosofia...*Clap clap* mi faccio un applauso perchè lo ricordo ancora)<---Io quando sto male cerco semrpe di sdrammatizzare, e più sto male più quello che scrivo risulta stupido.

Comunque...Si, è così.

Ovviamente è una mia opinione.

Ora non pensate che io , o chiunque abbia tenatto il suicidio non si asia soffermato al fatto che nel mondi ci sono persona che lottano per vivere. L'ho pensato, lo penso ancora. Ma quando sei avvolto dal dolore che ti soffoca e non ti permete neppure di respirare, pensi che quella vita non al meriti, pensi che il mondo sia un posto orribile, e le eprsona che lo popolano siamo ancora peggio, ed allora decidi che qualsiasi cosa che ci sia dopo sarà sempre meglio di quello che c'è qui.

Quando soffri è un po' come quando sei felice, ti stordisce e non ti fa pensare razionalmente.

Ora...

Lui mi mancherà da morire.

Come tutti gli altri.

Quando ho saputo della sua morte la prima cosa che mi è venuta in mente fu una frase: "Perchè dovrei preoccuparmi degli altri se mi tolgo la vita, quando se lo faccio è colpa loro che mi hanno ferita e non si sono rpeoccupati nel farlo?"

Nella clinica in cui era ricoverato questo mio amico, c'erano tanti ragazzi, e questa frase è di una ragazzina di 13 anni.

... Aveva alle spalle una storia orribile.

Ecco. Se qualcuno si toglie la vita, se qualcuno si fa del male, che sia con il fumo, con la droga o quant'altro, c'è un perchè, c'è sempre un perchè. Dentro ogni cosa.

Ero arrabbiata con lui, ora c'è solo il dolore.

Quindi domani andrò a Roma, al suo funerale ed abbraccerò la sua piccola sorellina, un'altra persona che va via dalla mai vita.

Preferisco quando lo fanno per allontatarsi.

E non perchè muiono.

Mi scuso per la lunghezza eccessiva del post, e mi scuso per gli aventuali errori di grammatica, mis cuso se l'argomento potrà disturbare qualcuno in qualche modo, mi scuso se non metterò immagini o vignette simpatiche, mis cuso se sarà (ancora) assente da qui.

Più che un post è uno sfogo personale. Una specie di mia riflessione, alla fine tutti i miei post lo sono.

Siamo umani, soffriamo, gioiamo, sbagliamo e rimediamo.

Non siamo perfetti, ma alcuno credono di essere davvero sbagliati. Non siamo eprfetti, ma non siamo neppure sbagliati.

 

Auguro a tutti un sereno fine settimana.

 

 

 

 

 
 
 

Cercasi tempo.

Post n°163 pubblicato il 06 Febbraio 2014 da angel.93

E' una bruttissima sensazione quella di non vivere il tempo. Mi sembra che mi sfugga di mano...

Non ho un pò di tempo per me, per gli atri.Troppe sono le cose da fare, davvero troppe. Due esami da sostenere, un libro da finire.

In tutto questo si ci mette anche la mia scarsa vita sociale. E i miei che mi fanno pressioni preoccupati dal fatto che non esco molto. Ma se non esco un motivo ci sarà no?

Non ho molti amici, ma è una questione di scelta, non sono come gli altri ragazzi della mia età, non mi relazione bene con loro. Trovo assai più stimolante le persone un pò più grandi.

Ritornando alla questione del tempo, mi sfugge, dovrei cercare di fare uno schemino, così da organizzarlo, ma come fare?

Si può davvero organizzare? Io non  ne sarei capace. Non riuscirei  a mantenere i tempi!

Non sono così maniacale, e nel frattempo il tempo scorre, come sabbia, nella clessidra della mia mente.

I minuti, le ore, i giorni. Mi fermo e mi chiedo la sera: "Cosa ho fatto oggi?"

Perso tempo!Almeno dal mio punto di vista, perchè per me studiare è una perdita di tempo, ho imparato più cose con libri letti che con quelli imparati a memoria a scuola.

Ci sarà un motivo se i miei nonni erano saggi anche se ignoranti. Perchè la saggezza non te la da il libro di scuola, te la da l'esperienza. E io sento il mio tempo sfuggire perchè non sto facendo esperienze. Come faccio esperienze se resto chiusa in casa con due libri uno da 1000 pagine e l'altro da 400??

Ma poi chi può dire di aver vissuto a pieno gli anni?Cosa significa vivere a pieno la vita?

Senza rimpianti, rimorsi. Ma è davvero possibile?Fare una scelta implica necessariamente rinunciare a qualcosa.

Quindi nessuno vive davvero a pieno il proprio tempo.

Quindi non dovrei preoccuparmi giusto?

No, non è giusto.

                      

 

 
 
 

L'umanitą.

Post n°162 pubblicato il 28 Gennaio 2014 da angel.93

"Il prolema di Napoli sono i Napoletani"

E' una frase che dico spesso, perchè la mia è una bellissima città, ma come tutte le belle cose se vengono trattate male diventano brutte.

Come l'Italia. Uno splendido paese.

Dico il siamo gli eredi dei grandi Romani, di un impero enorme e potente, siamo stati patria di grandi artisti, poeti, scultori e pittori. 

Le nostre opere sono fra le più belle del mondo, tanto che la Francia ci paga per tenere la Mona Lisa....

Tutti apprezzano l'italia tranne noi.

"Il problema dell'Italia sono gli Italiani."

Come per il mondo.

Ricco di posti meravigliosi, di foreste, di paesaggi da mozzare il fiato.

Così spettacolare che anche solo guardando il cielo azzurro capisci quanto sei insignificante.

E quando poi invece è immenso il mondo.

Pieno di meraviglie, pieno di colori, di animali, suoni  e profumi.

E poi noi non lo apprezziamo e lo ditruggiamo...

"Il problema del mondo è l'uomo"

 

 
 
 

Correre il rischio.

Post n°161 pubblicato il 25 Gennaio 2014 da angel.93

Stamattina sono uscita con la mia amica, e ho notato numerossissime cose in cui siamo diverse.

Non parlo nel fisico, ma nell'atteggiamento, nel modo di essere e di fare.

Lei è un itpo che cammina a testa bassa, evita di guardare le persone negli occhi, non vuole mai andare oltre per paura.

Io sono una che rischia e va esplorando e quando parlo guardo sempre negli occhi l'interlocutore, oppure sorrido agli estranei.

Effettivamente ammetto di non essere molto coscenziosa, per questo ho un'amica come lei, la chiamo sempre "Grillo parlante".

Sono convinta che per ogni estremo ci sia bisogno dell'altro.

Lei mi frena quando sa che mi farò male (Spesso e volentieri non la ascolto, ma dovrei)

Io la spingo a fare cose che altrimenti non farebbe mai (Quando riesco a convincerla)

Credo che il nostro rapporto funzioni bene soprattutto per questo, siamo i due opposti, ci completiamo, fossi stata un ragazzo sarebbe già mia. O fossi stata lesbica...

Comunque sta di fatto che facendomi due conti se oggi non l'avessi "Costretta" a venire con me non mi sare scontrata con un attore.

Eh si!Un attore di "Un posto al sole" io non lo seguo, lei si.

Il punto è che tutte le volte che ho preso una strada diversa dal solito tutte le volte che ho fatto una stupidaggine, che ho rischiato...

Per tutte le volte che l'ho fatto ho un piacevole ricordo.

E quando si esce dai binari che si vive davvero.

Perchè non bisogna limitarsi al semplice sopravvivere, altrimenti ci si ritrova vecchi con poche storie da raccontare, e tanti rimpiati.

Anche se dall'altra parte della medaglia per vivere allungo non bisogna fare troppe stupidaggini, ed ecco perchè ho lei.

Mi tiene stretta.

E come se io volassi con la rete di sicurezza.

Detto questo ci sono volte in cui i rischi bisogna correrli!Ma attenti alle conseguenze...

 
 
 
 
 

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