C'era una volta una società che aveva licenziato Giuseppe, fattorino ciclista, per assumerne uno abilitato alla guida di un furgoncino. Avrebbe dovuto dargli almeno il preavviso di un mese ma preferì mettergli in mano quello stipendio in più e lasciarlo subito a casa. Giuseppe, umiliato e offeso, tant'è che fece causa all'azienda. Passò un anno e il tribunale gli diede torto. Ma lui amava la resistenza, nonché la resilienza, e l'anno dopo la Corte d'Appello gli diede ragione. L'impresa avrebbe dovuto attivarsi per far prendere a Giuseppe la patente di guida. Così l'impresa venne condannata a reintegrare Giuseppe nel suo posto di lavoro, a pagargli due anni di stipendi arretrati più le spese legali, a pagare all'Inps due anni di contribuzione omesse più le relative sanzioni. Ma Giuseppe nel frattempo aveva trovato un altro lavoro ( anche se mantenuto a nero per non compromettere il risarcimento) e il posto non gli interessava più. La legge gli consentì di rinunciarvi riscuotendo in cambio l'equivalente di 15 mensilità fino a 39. Per Giuseppe un terno al Lotto, per l'azienda quasi 100mila euro. E vissero.
C'era una volta la Eklund che secondo la regola del manpower planning (pianificazione tempestiva del fabbisogno di manodopera) aveva programmato di sciogliere il rapporto con Marijke nel quadro di un progetto di ristrutturazione. Il direttore, discussa la cosa con i rappresentanti sindacali, chiama la dipendente per spiegarle la situazione e la informa che, tenuto conto della sua anzianità di servizio, le avrebbero corrisposto in ogni caso 18 mesi di retribuzione a partire da quel giorno e che sarebbe stata lei stessa a decidere quando far cessare il rapporto entro i mesi a venire:9 mesi. Le venne inoltre offerto un servizio intensivo di riqualificazione e ricollocazione (outplacement) e un'indennità di disoccupazione pari a 2/3 dell'ultimo stipendio. Fatto sta che nel giro di tre mesi, mentre stava ancora lavorando, Marijke venne invitata dal job centre che la aiutava nella ricerca a un corso di alfabetizzazione informatica per persone anziane. Lei accettò, riscosse la parte restante dell'indennizzo dovutole dalla Eklund e frequentò il corso e sei mesi dopo era già impegnata nel suo nuovo lavoro. E vissero.
La prima favola potrebbe essere avvenuta in Italia.
La seconda è ambientata nel resto d'Europa. E di essa non si è occupato nessun giudice.
FUORI SCENA. Laura:"Com'è andata? ...Aspetta, non mi dire niente...a me m'hanno fatto stare due ore, dopo mesi di stage con loro, per dirmi -le faremo sapere-"
Emanuele: "Laura, ormai non esco più, mi si è chiuso il cuore, a furia di rifiutare gli annunci perché mascherati di lavori porta a porta e abbelliti dalla parola marketing!".
SE SOLO MI FINGESSI GRANDE CAPO DI UN'AZIENDA INVECE CHE RECITARE:
è tutto molto triste e non so che dire. Io che esco di casa alle otto e torno a casa alle otto (ma di sera). E ti viene da chiedere "perchè". Forse perchè sono una schiava e (non) lo so?
...entro la mattina alle 9.00 e esco alle 23... più di 12 ore di lavoro... e pensare che da contratto il mio orario è 9.00 13.30...
una volta il mio principale mi disse: "oggi non si può dire: Ho trovato un lavoro... oggi bisogna vedere se riescono pure a pagartelo...." l'ho guardato con occhio triste... glio ho risposto con un sospiro.... Ailander.
e dopo 3 anni di prestazioni occasionali ( per corsi di formazione finanziati dalla Comunità Europea) mi sono riciclata a cameriera, sai com'è, volevo provare l'ebrezza di un contratto a tempo determinato.
...si, indeterminato in molti casi è anche il giorno in cui pagheranno lo stipendio... ti auguro che almeno come cameriera lo stipendio arrivi regolare....
...disorganizzazione e incertezze (non si sa mai cosa si vuole di preciso e si fanno e rifanno le cose) che poi si riflette su di noi, il vero problema nasce quando poi lui scarica le colpe/frustrazione/stress su noi... va bene dare l'importanza alle cose, ma così si impedisce alla gente di lavorare al massimo del rendimento.
Ailander.
...già come chiamare "senza tetto" i barboni.... non fraintendermi, non voglio offendere nessuno e se è successo me ne scuso... ma certe volte si raggiunge il paradosso sul nome delle cose... Un abbraccio. Ailander.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti. I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.