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Elogio del libro
Post n°95 pubblicato il 28 Agosto 2011 da Airetikios
Matteo si è comprato un e-reader, un aggeggetto che gli permette di leggere libri in formato elettronico, ha uno schermo bianco spento per non affaticare gli occhi e mi dice che li sopra ci stanno migliaia e migliaia di libri occupando lo spazio di un notes. Negli anni 70-80 ero un gran collezionista di LP, i dischi a 33 giri. In quel periodo ogni nuovo LP era un capolavoro anche per quanto riguardava le copertine e ciò che c'era all'interno, pur avendo grosso modo le stesse dimensioni i dischi si distinguevano l'uno dall'altro a prima vista proprio perchè la musica era solo un'aspetto dell'arte. C'era il concetto di Hi-Fi e per noi che eravamo i sacerdoti di questa religione, esistevano i riti per estrarre il disco dalla sua custodia, appoggiarlo sul piatto, far scendere la puntina delicatamente, (puntina che era un'entità a se stante, acquistata separatamente da tutto il resto e di cui si leggevano i benchmark come fossero state caratteristiche di automobili). L'avvento del CD, ha sconvolto tutto questo, in nome di una migliore qualità audio abbiamo rinunciato alla nostra religione, ci siamo convertiti a scatolette di plastica che al tatto sono tutte uguali in nome di una maggiore dinamica del suono, anche se ricordo che la prima volta che ho ascoltato un CD ho provato un angoscia da abbandono nel silenzio tra le tracce, mentre prima eri accompagnato, tra una canzone e l'altra dal fruscio, della puntina sul vinile. Non ho mai voluto vendere i miei LP e sogno di poter rimettere in piedi il vecchio stereo. Per i libri pare stia avvenendo la stessa cosa: gli e-book sono più piccoli, possono avere ipertesti, immagini, connessioni che nei libri cartacei, basati su una dimensione fisica non è possibile, eppure, mi sento di spendermi nella difesa di questi amici insostituibili. In primo luogo sono differenti l'uno dall'altro, scorrendo le mani sul loro dorso so capire che libro sia, allineati sulla mensola o nella libreria danno un effetto serio con i tomi tutti uguali di qualche edizione in serie , ma anche un allegra gazzarra con i formati più disparati , con i colori più vari. Ci sono poi pagine lette e rilette, su cui si sono spese emozioni e riflessioni ed aprendo un libro si capisce subito quali siano perchè si apre quasi automaticamente a quel punto. Ma poi il libro cartaceo, è un compagno affidabile, non gli si scaricano le batterie, il sole e l'acqua non lo danneggiano, non si rompe, se lo lasci sulla spiaggia non te lo rubano, lo puoi portare ovunque, tenere con una mano mentre sei sul tram, ficcare nella borsa o nella tasca del cappotto, ha un suo profumo ed una sua anima, nel frusciare delle sue pagine senti le parole che prendono vita, come si fa a rinunciare ad un'emozione simile? Non so, sarà che sono un inguaribile romantico, ma per me tra i libri cartacei ed un aggeggino elettronico passa la stessa differenza che c'è tra una donna ed una bambola di gomma. Alex
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