Airetikos

Chi ha avuto avuto, avuto, chi ha dato, dato, dato.....

... e io sono fatto così, la mattina mi porta a pensare alla vita e la sera a riflettere sulla morte, probabilmente sono fotopatico.

In mezzo alla giornata l'attività che mi viene meglio è sparare cazzate magari anche in allegria, soprattutto se qualche volta accetto l'aiuto di uno spirito di vino,

Mi hanno detto che è inutile spremermi il cervello tanto non arriverò mai a capire tutto. Beh, questa è una delle poche cose sicure che so, è impossibile capire o sapere tutto, ma ciò che a me interessa è ottenere quella quantità che in cucina mi ha sempre mandato fuori di melone quando la trovavo indicata "q.b. ", ossia quanto basta.

E come faccio a sapere quando basta? Se parliamo di sale o di pepe, gusti conosciuti, ci posso anche arrivare, riesco a riconoscere quando una cosa è sciapa o salata anche se le sfumature in mezzo sono notevoli. Allo stesso modo riesco a capire se c'è troppo pepe, ma quando i gusti iniziano ad essere meno conosciuti e meno basilari, come fai a regolarti? Quanto curry ci vuole in un riso all'orientale? Quanto pimiento nel chili? Quanto dragoncello nella crema di carote?

A quel punto si passa da un livello oggettivo ad un livello soggettivo molto accentuato e mentre tornando al sale ed al pepe si può intervenire per aggiungere fino a raggiungere il proprio personale gusto, con il resto si rimane spesso dubbiosi se quella sottile insoddisfazione che le papille ci restituiscono sia dovuta a deficenza o abbondanza di un ingrediente.

Per quanto riguarda la "cultura", usiamo questa parolona anche se a sproposito , è esattamente la stessa cosa.
Dappertutto dove mi giro vi sono cose che attirano la mia attenzione, ipotesi che vorrei approfondire, questioni su cui vorrei saperne di più ed io sono curioso, tremendamente curioso, ben sapendo che difficilmente potrò comprendere tutto, eppure sono affascinato da questo mondo che ci ospita, che ci rotea intorno quasi indifferente a noi, ma influenzandoci in profondità.

Ed è una questione di cucina, la pentola è la mia testa e gli ingredienti sono le notizie che apprendo , ma è soprattutto una questione di gusto questa mia insoddisfazione, non riuscire a capire se manca un po' di questo o di quello o addirittura se ci ho messo un po' troppo di quell'altro.

Ho iniziato da bambino a buttare nella pentola un po' di tutto iniziando a farle sobbollire a fuoco lento in un brodo di solitudine e malinconia, per anni sono andato avanti così, suscitando stupore ed ammirazione perchè sapevo ad esempio come funzionava un frigorifero, (perchè è necessario riscaldare perchè raffreddi?), ancora oggi mi fa sorridere quell'espressione stupita sul viso di mio cognato.

Poi c'è stato un giorno in cui mi sono svegliato e mi sono fatto la Domanda, quella con la "D" maiuscola, "vabbè, ma io che cacchio di minestra sto cercando di ottenere?".
Sindrome da massaia! Ed ora che cucino? Che cosa ho nel frigo?, o per meglio dire cosa c'è in abbondanza nella mia testa?

La risposta è più o meno semplice, è quella risposta che tutti abbiamo cercato almeno una volta nella vita.

C'è chi la cerca nella religione, chi guardando ad un Dio, chi con la razionalità estrema, chi cercando di seppellirla sotto mari di emozioni e sensazioni, chi strappandola dai lombi della notte, chi semplicemente la cerca non cercandola e via dicendo...

La mia personale zuppa è un tutto, i sapori devono essere in armonia, ma non ne deve mancare alcuno perchè questa vita è un delicato equilibrio e se qualcuno vede in me solo la tristezza mi fa un torto come chi vede solo la saccenza e non capisce il dolore della ricerca e la gioia della scoperta o l'angoscia per i buchi vuoti che mai potrò riempire e lo stupore per quel tassello cercato per anni e rimasto misteriosamente sempre li in bella vista.

Alex