CALCIOMERCATO

Camoranesi: «Ma io spero nella A» 

«Non lo so se resterei in B, decide anche la società. Però ho tre anni di contratto»

NOSTRO INVIATO
ANTONIO BARILLA’ FIRENZE
Mauro German Camoranesi, finalmente il calcio giocato...
« Dopo una settimana di lavoro intenso, ci aspettano due amichevoli fondamentali » .
Svizzera e Ucraina ci aiuteranno a di­menticare...
« Personalmente sono già riuscito a isolarmi, ho pensato soltanto a prepararmi bene in vista del Mondiale » .

Vuol dire che si può fare finta di nulla?
« Voglio dire che non mi interessano le polemi­che e che il mio parere su quanto sta accaden­do non conta. Il mio compito è allenarmi, stare a disposizione del tecnico. Se permettete, vorrei parlare solo di Nazionale » .

Difficile pretenderlo, in questi giorni ro­venti...

« Ignoro l’argomento, tutto qui. Ogni mattina abbiamo i giornali a disposizione, però scorro soltanto i titoli. Sono fermo alle letture fatte al rientro dalle vacanze per aggiornarmi... » .

Comunque sufficiente per farsi un’idea dello scandalo: vuole raccontarci la sua reazione?

« Sconcerto, indubbiamente. Quello che è suc­cesso non ha fatto piacere a nessuno. In parti­colare a noi della Juventus: sono coinvolti i no­stri dirigenti » .
Ha prevalso la rabbia oppure la tristezza?
« La rabbia, forse. Poi è subentrata un po’ d’in­differenza » .
Non dica che ha evitato perfino di com­mentare con i suoi compagni?
« Fra di noi abbiamo parlato, ovvio. Però non ri­velo certo cosa ci siamo detti » .
Abbottonatissimo...
« Mi fanno domande a cui non so rispondere e non ho soluzioni da proporre. Ci sono persone competenti che devono fare chiarezza, io devo soltanto giocare a pallone » .

Scenderete in campo con più rabbia, a questo punto, o c’è il rischio che la Nazio­nale giunga distratta in Germania?

« Spero, sinceramente, che questa situazione possa darci qualcosa in più. Una carica che pos­sa rivelarsi utile per disputare un grande Mon­diale: vogliamo riuscirci anche per pulire l’im­magine del calcio italiano. Abbiamo gli occhi addosso, siamo criticati in tutto il mondo » .
Lei è ottimista?
« Questa è una Nazionale competitiva, che ha alle spalle due anni di ottimo lavoro. Sono con­vinto che possiamo fare bene » .

Ottimista anche sulla Juventus? C’è il ri­schio della retrocessione...

« Io spero che la Juventus resti in serie A » .
Domanda imbarazzante e inevitabile: in serie B lei resterebbe?
« Non lo so, dipende anche dalla società. Però ho ancora tre anni di contratto e la mia fami­glia a Torino sta benissimo » .

Perdoni l’insistenza: davvero non vuole ri­lasciare un commento su quanto sta acca­dendo nel suo mondo?
« Insisto anch’io. Il mio mestiere è andare in campo. Noi calciatori il nostro l’abbiamo fatto e non possiamo rimproverarci nulla. Spero solo che tutto si risolva per il bene del nostro calcio. Però...

Però?
« C’è una responsabilità che mi prendo volen­tieri: quella di riavvicinare la gente al calcio. I tifosi vogliono lo spettacolo e noi dobbiamo tra­smettere fiducia e allegria » .

Novità ogni giorno, altre società coinvol­te: come immagina il prossimo campiona­to?

« Come quest’anno. Uguale a quello appena chiuso » .