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Treni paralleli

Post n°70 pubblicato il 22 Novembre 2006 da AlexanderIceSky

Andava ogni giorno a vederla. I solchi pesanti nel viso, segni di un tempo che graffiava via la pelle, come onde di vento tagliente, un passato che cercava di artigliare l'uomo verso di se. Il vecchio e la sposa. Lui, di nascosto, con occhi pieni da bambino e la bocca di siccità nascosta tra stoppi di bianchi orgogli. Non è una favola, non ha un lieto fine. E' l'angoscia infinita del ricordare. Il vecchio, perso nel mondo, ricordò perché era venuto al mondo ancora, perché aveva resistito. Per lei. Due passeggeri su due treni affiancati che si scorgono per un istante. La magia di un'eternità nascosta in un attimo. Poi uno dei due treni accelera. Un uomo si accorge di essere solo, il vagone si è svuotato. Il treno acquista velocità. I paesaggi cominciano a farsi indefiniti ed onirici. Il treno accelera. L'uomo non si preoccupa della barba crescente, delle macchie sulle mani dove poggia il mento, mentre con sguardo assorto non bada alla follia che fugge e avvolge fuori dal finestrino. E' perso in una sola immagine. Poi nulla. Fino al risveglio dopo una vita nell'oblio delle strade. Il ricordo i lei. Il ricordo di un se stesso lontano. Andava ogni giorno a vederla e le portava dolci parole e fiori, senza farsi vedere. Per lei aveva perso se stesso e di lei conosceva solo un attimo. Andava da lei ogni giorno, e si sedeva sul marmo lucido ad osservarne il volto. Se ne era andata così, presto, senza perdere la sua giovinezza lentamente in una vita. Il suo treno era rallentato e si era fermato all'ultimo battito di un cuore prematuro. Ora riposano su colline che si scorgono da lontano. Per sempre passeggeri di due treni affiancati che si scorgono in un istante eterno. Ma fu solo lui a scorgerla, fu sua l'illusione ed il miracolo. E mai potrà essere smentito in lui adesso. Illusione eterna.

 
 
 
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Un blog di: AlexanderIceSky
Data di creazione: 16/07/2006
 

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