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« SaròNote e melodie dell'esistenza »

Raccontando fino alla musica

Post n°348 pubblicato il 14 Agosto 2009 da AlexanderIceSky

In volute di regale sfiorare d'aria, dita simbolo della storia, con la paziente costanza del servo amato in labbra rosse un viso che fisso resta perché ha imparato a farlo oltre tutto ciò che può accadere, restando in ciò che accade. E può piangere. Può sorridere. Sempre da dietro l'iridescente prisma di labbra rosse. Tragedia e calma, fiume in discesa, dolce veloci acque, estasi d'occhi chiusi al suono, ricerca dell'oltre, consapevolezza e abbandono, la bellezza del suono, la caduta di libertà dai limiti della veglia. Oh, meraviglia del desiderio del pianto, oh emozione, o sorpresa dipinta prima di vederla porta al proprio cospetto. Unisono di mille se, una melodia che si espande in orchestra e riempie l'aria fino alle pareti di un pensiero chiuso, piccolo mondo ricco di ogni cosa che sarà. Scivola il soffio della notte su valli d'alba prima del giorno. E di passioni e amori, abbandoni e rinascite, di morti nella morte, trovati vivi al racconto del viaggio nel suono, racconta questa musica. Per l'istante in cui finirà, prego cominci un nuovo viaggio, per la dolcezza della carezza d'addio, della saggezza di una madre racchiusa in un palmo, il cui sguardo è ricordo al tatto, e lentamente muoio di sangue colante dall'estremo di queste labbra meno rosse. Solo per dirti addio ho combattuto mio amore. Così disse. Solo per raccontarti il mio amore per te nell'estremo saluto. E sorrisi, perché mi ferì la bellezza così reale e viva, forse vera, di qualcosa in cui non credevo. Andai, tra gocce di pioggia gentili al primo tocco, accennate al primo sguardo. Ecco un'armonia di gocce, un arpeggio in caduta e tocco. Sale, scende, pause e respiri, una musica diversa e sacra, fatta di luci ed ombre, una pioggia che sembra attendere l'eternità in un accenno. Un flauto tra le pieghe del cielo il vento, e stupendo l'incontro del suono che si moltiplica all'incontro della brezza che vola verso il sole ponente, attraverso la pioggia cadente. Giunge la fine infine, per il silenzio che sfuma entrando nel suono, si ferma l'immagine e fugge lentamente il mio volare sempre più piccolo, orizzonte nell'orizzonte. Addio, dolce e triste, è tempo di andare.

 
 
 
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