Creato da stelladelmattino2005 il 20/03/2006
Pensieri e parole rigorosamente in disordine

Tutto è destinato a mutare.
L'incendio di una foresta si estinguerà.
Il mare in tempesta si placherà.
Gli eventi naturali si susseguono l'un l'altro senza alcun avviso ai naviganti.
Nel cielo, le bolle di sapone ascendono le correnti e poi, improvvisamente, scoppiano.
Il divenire si perpetua attraverso il passaggio da un termine al suo opposto.
Si sappia: la vita è questo tumulto, un disequilibrio geometrico che rompe le acque per poi convogliarle in un fiume placido.
Un'assenza di sbilanciamento si tradurrebbe in un danno per una realtà intrinsecamente mutevole. Nelle più gravi situazioni, quando il peggio sembra essere accaduto, è indispensabile avere pazienza.
Ma non solo: non sarà sufficiente sapere che i cambiamenti sono parte integrante delle nostre esistenze: sarà necessario attenderli, cavalcarli. Correndo incontro alle variazioni soltanto non rischieremo di essere destabilizzati.
In sella al tifone le lacrime volano via.

Miao Yin

 

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Ci sono normalità, regole, armonie che nemmeno noti tanto è scontato che ci siano. Oggi lo so. E’ l’eccezione, lo sconvolgimento del consueto che ti mette ansia, ti rizza i nervi, ti bulina l’animo.

La più grande bellezza e l’infima bruttezza partecipano al mistero. C’è negli antipodi, nel contrasto assurdo, nel diverso in natura come un filo che se lo tiri ti fa sentire vicino a una verità che le cose di tutti i giorni nemmeno sfiorano. C’è nel lampo e nel tuono una forza che manca alla giornata serena; c’è nella febbre, nell’incubo notturno, perfino in una sbornia, un indefinibile attimo di chiarezza, di certezza improvvisa. Quando qualcosa sconvolge ci dice molto più di quel che siamo abituati a sentire. L’inspiegabile, l’unico, arriva come a scuoterti, svegliarti da un sonno di ordinarie, concilianti abitudini.

L’uomo ha livellato tutto, pur di far scorrere il suo sangue a quella precisa velocità, far battere il cuore a quel ritmo sempre uguale a se stesso e così vivere il più a lungo possibile, non importa come, non importa a costo di cosa, pur di vivere disegnando una linea diritta, tra immagini a specchi consueti. Eccoci lì, macchine in un grande garage ordinato e pulito, dove ogni manovra d’entrata, uscita, sosta, parcheggio, precedenza, è stata così precisamente organizzata che non dobbiamo più chiederci quale sia il nostro posto, il nostro percorso, il nostro box.

Ma forse non siamo in un box. Forse questo mondo non è nato per essere un garage. Forse questo posto è stato pensato come un parco giochi o una stazione ferroviaria di treni a orari imprevedibili.

I pazzi, i selvaggi, i bambini hanno ancora di queste intuizioni

 

Il cucciolo

C'era una volta un cucciolo che viveva in una bellissima tana.
Tutto era fatto su misura per lui e lui ne era proprio molto felice. Erano belli non solo i suoi giochi e la sua cuccia, ma anche le cose che i suoi genitori facevano per lui e le parole che gli insegnavano fra queste quella che si sentiva più spesso era la parola SI. E così il cucciolo crebbe conoscendo solo queste cose, finché arrivò il giorno dell'uscita dalla tana, quando tutti i cuccioli imparano a camminare nel bosco. Ed allora questo cucciolo che conosceva solo il SI si avventurò anche lui per il bosco, quando all'improvviso vide di fronte a lui un grosso mostro.

<<Chi sei?>> gli chiese il cucciolo con voce tremante.

<<Io sono la parola NO!>> tuonò possente la voce.

Il piccolo ne fu così terrorizzato che corse velocemente nella sua tana, si barricò dentro e non volle più uscire. Passò un po' di tempo ed i suoi genitori ebbero molta pazienza, ma quando si accorsero che lui non voleva davvero più uscire dalla tana, capirono che bisognava fare qualcosa. Pensa e ripensa, scartarono varie ipotesi. Scartarono quella di uscire ed allontanare il NO che aveva spaventato il loro cucciolo, perché chissà quanti altri ne avrebbe trovato nel bosco e non potevano certo eliminarli tutti. Scartarono anche l'idea di cominciare a dirgli sempre di no anche loro, per abituarlo, perché il cucciolo si sarebbe sentito spaventato e disortientato da questo cambiamento improvviso.
Fu così che decisero che l'unica cosa possibile era quella di fargli fare amicizia con la parola NO, poco per volta, piano piano, in modo che non si spaventasse.
E infatti, il cucciolo, che dei suoi genitori si fidava, la prima volta che questi gli misero davanti la parola NO si sentì stupito, ma non così spaventato come quando era là fuori da solo, nel bosco non familiare. E a poco a poco anche la parola NO entrò qualche volta nella tana del piccolo, insieme alle cose che gli erano familiari. E anche lui ebbe modo di imparare a conoscerla e non temerla.

E quando il sole si fece più caldo per la nuova primavera che arrivava, anche il cucciolo che prima conosceva solo la parola SI poté uscire dalla sua tana e giocare con gli altri fra le ombre del bosco, sia che queste si chiamassero SI, sia che si chiamassero NO.

(Guido Petter)

La presente favola è stata copiata dal blog UniversoParallelo che qui si ringrazia per la gentile concessione... o meglio fin'ora non si è opposta al "furto".

 

 

Post N° 95

Post n°95 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da stelladelmattino2005

Poco fa un caro amico mi ha inviato il solito tantra indiano con la solita catena di sant'antonio... ne ho estrapolato la frase che ritengo più bella e significativa e la dedico a tutti...

Ricorda che la migliore

relazione è quella in cui l’amore fra due persone è più grande della necessità che hanno una per l’altra.

 
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La Misura del Mondo - Daniel Kehlmann - Ed. Feltrinelli

Post n°94 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da stelladelmattino2005
 
Foto di stelladelmattino2005

Immaginate che due dei più grandi scienziati del passato, Alexander von Humboldt e Carl Friederich Gauss, si incontrino in un giorno di settembre del 1828 a Berlino e che per alcuni giorni le loro vite di geni ormai attempati, ma con tutte le loro debolezze e aspirazioni, timori e goffaggini, glorie e insuccessi, si intreccino sullo sfondo del caos politico e sociale della Germania postnapoleonica. È quello che ha fatto lo scrittore tedesco Daniel Kehlmann, autore di questo romanzo che si potrebbe definire d’avventura filosofico scientifica e che coniuga sapientemente e con grande ironia, storia e invenzione narrativa. L’incontro è lo spunto per raccontare le vite e le imprese di due luminari che hanno inaugurato la scienza moderna in un raffinato gioco di fatti e finzioni, che ne evidenzi la personalità e l’umanità oltre ai meriti scientifici. Kehlmann descrive l’ambiente politico e accademico della Prussia, della Francia, della Spagna, delle Americhe e della Russia, racconta i rapporti familiari, gli affetti e gli amori degli scienziati alle prese con i più svariati e originali campi di studio, svela i loro sogni e ideali, racconta le guerre, il colonialismo, le rivoluzioni dell’epoca dei Lumi. Il risultato è una storia avvincente e divertente in cui campeggiano le figure di un Gauss misantropo dal talento geniale per i numeri, che non riesce a vivere senza una donna e tradisce la moglie a ogni occasione, e di un Humboldt ombroso e solitario, incapace di esprimere i suoi sentimenti se non alle piante e agli animali oggetto delle sue ricerche, uno scienziato a tutto tondo, che si sforza tuttavia di comprendere gli uomini e non è del tutto privo di iniziativa, come dimostra salvando da un triste destino il figlio di Gauss, Eugen. Accanto a loro rivivono personaggi storici che diventano esilaranti personaggi di una commedia fondata su un’assoluta accuratezza storica, come Louis Jacques Daguerre, inventore dell’antenato della fotografia, il dagherrotipo (esilarante il racconto di Humboldt che accoglie Gauss al suo arrivo e appena il collega scende dalla carrozza vuole farsi ritrarre con l’innovativo metodo di Daguerre mentre gli stringe la mano), oppure il famoso filosofo Immanuel Kant (un minuscolo omino inchiodato su una poltrona, a cui Gauss illustra la sua teoria sullo spazio curvo senza successo: in risposta, sussurrando, Kant richiede salsicce per il pranzo) o ancora Nina, la prostituta preferita da Gauss, e il presidente Thomas Jefferson, incontrato da Humboldt durante le sue esplorazioni americane e desideroso di sapere tutto sulla nuova Spagna.
Teoria dopo teoria, scoperta dopo scoperta, esplorazione dopo esplorazione, Daniel Kehlmann, già autore di numerosi bestseller apprezzati da pubblico e critica, conduce i lettori in un viaggio nella storia e nella scienza che appassiona e diverte.


 Ho acquistato il libro per farne omaggio ad un’amica amante delle scienze e del mondo teutonico ma alla fine ho scelto di leggerlo io per prima.

Un modo leggero per trattare un argomento che diversamente avrei trovato pesante. A metà strada tra la biografia “vera” ed il romanzo storico. Non ho colto tutta l’ilarità con cui spesso viene pubblicizzato ma ne ho gradito la leggerezza. Dubito che avrei avuto il coraggio di affrontare una dettagliata biografia dei due personaggi anche se la lettura ha lasciato in me alcune curiosità che… non credo soddisferò.

 

 
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Rivendicazioni sul lavoro

Post n°93 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da stelladelmattino2005
 

In questi giorni di polemica sull'approvazione della nuova finanziaria, sui costi del lavoro per le aziende, sulla sempre minor consistenza delle buste paga... si lamenta pure lui! Solo che le sue lamentele riescono solo a strappare un sorriso!

Io, il PENE, rivendico un congruo adeguamento economico e normativo per
le seguenti motivazioni:
1. Lavoro impiegandomi fisicamente.
2. Lavoro in profondità.
3. Lavoro in un posto umido.
4. Lavoro in un ambiente buio e senza aria condizionata.
5. Lavoro ad alte temperature.
6. Lavoro a rischio di malattie infettive.
7. Lavoro con la testa.
8. Lavoro soprattutto di notte senza il pagamento degli straordinari.
9. Lavoro anche nei week-end senza il riposo compensativo.

REPLICA DELL'AZIENDA
L'Azienda non riconosce la validità delle richieste formulate poiché da
una serie di rivelazioni derivanti dal controllo di gestione, risulta che il succitato PENE:
1. Non lavora per otto ore consecutive, comunque MAI quanto sarebbe opportuno.
2. Si addormenta spesso sul posto di lavoro dopo una breve attività lavorativa.
3. Si riposa molto fra un lavoro e l'altro.
4. Non mantiene il posto di lavoro pulito al termine della sua attività.
5. Non ha iniziativa, per farlo lavorare seriamente bisogna stimolarlo.
6. Difficilmente accetta di fare un secondo turno consecutivo.
7. A volte lascia il posto di lavoro prima di aver concluso la sua attività.
8. Non sempre obbedisce alle esigenze dei superiori.
9. Non sempre è fedele al suo posto di lavoro ma, a volte, svolge intensa
attività con la concorrenza.
10. Inoltre, lo si vede entrare ed uscire continuamente dal suo posto
di lavoro trascinando due borse sospette.

immagine

 
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Test... cedo alla tentazione

Post n°92 pubblicato il 18 Settembre 2006 da stelladelmattino2005

1)COME TI SEI FATTO UNA DELLE TUE CICATRICI: spigolo di un dondolo a 3 anni
2)DI CHE COLORE SONO I MURI DELLA TUA STANZA? bianchi
3)UNA COSA CHE TI SPAVENTA? tutto
4)CHE MUSICA ASCOLTI? dipende dallo stato d'animo: tutto o nulla
5)SAI A CHE ORA SEI NATO? alle 08 e 10 circa
6)COSA VORRESTI ORA PIU' DI QUALSIASI ALTRA COSA? un aiuto in ufficio
7)CHI TI MANCA? nessuno
8)QUAL E' LA COSA PIU' DI VALORE CHE POSSIEDI? tutto ciò che possiedo ho, per me, un grande valore
9)DI CHE SEGNO SEI? vergine
10)SEI CLAUSTROFOBICO? in genere no
11)HAI PAURA DEL BUIO? qualchevolta
12)L'ULTIMA PERSONA CHE TI HA FATTO PIANGERE? sono io
13)QUAL E' IL TUO PROFUMO PREFERITO? gelsomino
14)CHE COLORE DI OCCHI/CAPELLI TI PIACE NEL SESSO OPPOSTO?  in genere i colori scuri anche se non ho preferenze
15)DOVE TI PIACEREBBE CHE TI FACESSERO UNA PROPOSTA DI MATRIMONIO? ovunque 16)CAFFE' O ENERGY DRINK? caffè
17)CHI E' L'ULTIMA PERSONA CHE HAI FATTO ARRABBIARE? mio figlio... sono una mamma cattiva ;-)
18)TI PIACE QUALCUNO? mio figlio ed il mio compagno
19)MARCA DI VESTITI PREFERITA? max mara
20)LA MACCHINA DEI TUOI SOGNI? una qualunque 
21)TI INNAMORERESTI DI UNA PERSONA CHE SAI CHE STA PER ANDARSENE? non puoi decidere a priori di chi innamorarti
22)QUAL E' IL MIGLIOR MODO CHE HA QUALCUNO PER FARTI CAPIRE CHE GLI PIACI? dirmelo
23)CAPELLI BIONDI O MORI? i miei sono colorati... sono una donna...
24)COSA TI DA PIU' FASTIDIO? dipende dalle giornate
25)LA TUA DEBOLEZZA? sono fragile come tutti
26)PERCHÈ HAI COMPILATO QUESTO TEST? boooo
27)SU COSA TI FANNO PIU' COMPLIMENTI? non ci presto molta attenzione spesso sono solo de convenienza
28)COSA FARESTI SE L' ALCOL DIVENTASSE ILLEGALE?  mmm non cambierebbe nulla per quello che bevo io
29)COSA VUOI PER IL TUO COMPLEANNO? mi bastano gli auguri delle persone che amo
30)QUANTI BAMBINI VUOI? ne avrei voluto almeno tre, ne ho uno ed ora basta
31)COSA HAI MANGIATO PIU' DI RECENTE? te e biscotti per colazione
32)SE FOSSI UN ALTRA PERSONA VORRESTI ESSERE TUO AMICO? forse
33)HAI MAI DETTO UN SEGRETO CHE AVEVI GIURATO DI TENERE NASCOSTO? no
34)L'ASPETTO CONTA? alle volte si
35)COME SFOGHI LA RABBIA? urlando
36)DOV'E' LA TUA SECONDA CASA? in riva al mare
37)QUANTI NUMERI HAI NELLA RUBRICA DEL TUO CELLULARE? tantissimi, ma sono in contatto con pochi
38)SE POTESSI ESSERE IN QUALUNQUE POSTO DOVE VORRESTI ESSERE? dentro casa sua
39)SEI MAI STATO AD UN CONCERTO? si
40)QUALI SONO I TUOI SOPRANNOMI? Lella
41)GELATO PREFERITO? crema
42)QUAL E' IL TUO COLORE PREFERITO? blu e verde
43)QUANTI DENTI CARIATI HAI? boh
44)COSA STAI ASCOLTANDO? la voce del mio compagno
45)L' ULTIMA COSA CHE HAI BEVUTO? te
46)BEVANDA ALCOLICA PREFERITA? gin tonic
47)ANIMALE PREFERITO? gatto
48)MESE PREFERITO? agosto
49)ULTIMA COSA CHE HAI GUARDATO? pc
50)GIORNO PREFERITO DELL' ANNO? il compleanno di mio figlio
51)BACI O ABBRACCI? basta che siano sinceri
52)L'ULTIMA COSA CHE HAI COMPRATO? ho fatto la spesa
53)QUALCUNO E' INNAMORATO DI TE? a suo modo

 
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Ho letto...

Post n°91 pubblicato il 15 Settembre 2006 da stelladelmattino2005
 
Foto di stelladelmattino2005

Il libraio di Selinunte - R. Vecchioni - Einaudi

Una favola breve. Un pifferaio magico che con la sua musica attrae le parole. E tutti noi che utilizziamo i blog ben sappiamo qual'è il valore delle parole per esprimere emozioni, sentimenti, idee...

Pensate che tristezza sarebbe vivere in un luogo dove non si conosce più l'uso della parola...

Selinunte, i suoi templi, il suo mare, le sue spiaggie rosse e quasi irreali, fa da sfondo a questa piccola poesia. Sarà stata la suggestione di rivedere con altri occhi luighi che ho vissuto recententemte?

 
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Il mio Blog

Post n°90 pubblicato il 13 Settembre 2006 da stelladelmattino2005

Sto cercando di cambiare l'immagine di queste pagine ma... non riesco ad esserne soddisfatta...

Che ne dite di questa scelta? Leggibile? Pesante? Pretenziosa?

Booooo

 
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Promemoria da tuo figlio...

Post n°89 pubblicato il 11 Settembre 2006 da stelladelmattino2005

I Blog Amici sono anche utili contenitori da saccheggiare...  
Tratto dal Blog SimoSimo che a sua volta si è ispirata... anche io da grande voglio essere ispirata... altrove

Non viziarmi. So benissimo che non dovrei avere tutto quello che chiedo. Voglio solo metterti alla prova.

Non aver paura di essere severo con me. Lo preferisco. Questo mi permette di capire in che cosa sono valido.

Non usare la forza con me. Questo mi insegna che la potenza è tutto ciò che conta. Sarò più disponibile ad essere guidato.

Non essere incoerente. Questo mi sconcerta e mi costringe a fare ogni sforzo per farla franca tutte le volte che posso. 

Non fare promesse; potresti non essere in grado di mantenerle. Questo farebbe diminuire la mia fiducia in te.

Non cedere alle mie provocazioni quando dico e faccio cose solo per imbarazzarti, perché cercherei allora di avere altre vittorie simili.

Non essere troppo turbato quando dico: "Ti odio". Non intendo dire questo, lo faccio perché tu sia triste per quello che mi hai fatto.

Non farmi sentire più piccolo di quanto non sia: rimedierei comportandomi da più grande di quanto non sia.

Non fare per me le cose che posso fare da solo. Questo mi fa sentire come un bambino e potrei continuare a tenerti al mio servizio.

Non fare che le mie "cattive abitudini" mi guadagnino molta parte della tua attenzione. Ciò mi incoraggia a continuare con esse.

Non correggermi davanti alla gente. Presterò molta più attenzione se parlerai tranquillamente con me a quattro occhi.

Non cercare di discutere sul mio comportamento nella foga di un litigio. Ovviamente il mio udito non è molto buono in quel momento e la mia collaborazione è anche peggiore. È giusto comportarsi come si deve, ma bisogna parlarne con calma. 

Non cercare di farmi prediche. Saresti sorpreso di vedere come so bene che cosa è giusto e che cosa è sbagliato.

Non farmi sentire che i miei errori sono colpe. Devo imparare a fare errori senza avere la sensazione di non essere onesto.

Non brontolare continuamente. Se lo fai dovrò difendermi facendo finta di essere sordo.

Non pretendere spiegazioni per il mio comportamento scorretto. Davvero non so perché l’ho fatto.

Non mettere troppo a dura prova la mia sincerità. Vengo facilmente intimorito, tanto da dire bugie.

Non dimenticare che mi piace molto fare esperimenti. Imparo da questi, per cui ti prego di sopportarli.

Non proteggermi dalle conseguenze. Ho bisogno di imparare dall’esperienza.

Non badare troppo alle mie piccole indisposizioni: potrei imparare a godere cattiva salute se questo mi attira la tua attenzione.

Non zittirmi quando faccio domande oneste. Se lo fai, scoprirai che smetto di chiedere e io cercherò le mie informazioni altrove.

Non rispondere alle domande "sciocche" o senza senso. Desidero solo tenerti occupato di me. 

Non pensare assolutamente di apparire ridicolo se ti scusi con me. Una scusa reale mi fa sentire sorprendentemente affettuoso verso di te.

Non sostenere mai di essere perfetto o infallibile. Questo mi offre il pretesto per non seguirti.

Non preoccuparti per il tempo che passiamo insieme. È "come" lo passiamo, che conta.

Non permettere che i miei timori suscitino la mia ansia, perché allora diventerei più pauroso. Indicami il coraggio.

Non dimenticare che non posso crescere bene senza molta comprensione ed incoraggiamento, ma non ho bisogno di dirtelo, vero?

Trattami allo stesso modo con cui tratti i tuoi amici: cosi' anch’io saro’ tuo amico.

Ricordati io imparo più da un esempio che da un rimprovero.

 
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Everybody needs somebody to Love

Post n°88 pubblicato il 04 Settembre 2006 da stelladelmattino2005
 
Tag: Canzoni
Foto di stelladelmattino2005

We're so glad to see so many of you lovely people here tonight, and we would especially like to welcome all the representatives of Illinois' Law Enforcement Community who have chosen to join us here in the Palace Hotel Ballroom at this time. We do sincerely hope you'll all enjoy the show, and please remember people, that no matter who you are, and what you do to live, thrive and survive, there are still some things that make us all the same. You, me them, everybody, everybody.

Everybody needs somebody
Everybody needs somebody to love (someone to love)
Sweetheart to miss (sweetheart to miss)
Sugar to kiss (sugar to kiss)
I need you you you
I need you you you
I need you you you In the morning
I need you you you When my soul's on fire

Sometimes I feel
I feel a little sad inside
When my baby mistreats me
I never never never have a place to hide
I need you

Sometimes I feel
I feel a little sad inside
When my baby mistreats me
I never never never have a place to hide
I need you you you
I need you you you
I need you you you
I need you you you
I need you

You know people when you do find that somebody
Hold that woman, hold that man
Love him, hold him, squeeze her, please her, hold her
Squeeze and please that person, give 'em all your love
Signify your feelings with every gentle caress
Because it's so important to have that special somebody
to hold, kiss, miss, squeeze and please

Everybody needs somebody
Everybody needs somebody to love
Someone to love
Sweetheart to miss
Sugar to kiss
I need you you you
I need you you you
I need you you you...


Ieri Radio3 Rai ha trasmesso alle 22.30 in diretta da Bordighera - che come ogni anno organizza il primo week end di settembre il Bordighera Jazz & Blues Festival - il concerto dei Blues Brother la Banda orignale! ... non ho idea di quanto il pubblico radiofonico abbia sentito il disappunto del pubblico presente quando lo speaker si dilungava nel presentare l'evento ma, tutti quanti, gli hanno intimato di "chiudere la ciabatta" e permettere alla Banda di iniziare lo SHOW!

Mai più nella mia vita avrei immaginato di assistere dal vivo al concerto della Banda! Rivedere alcuni dei volti dei musicisti che avevano partecipato al film, che per la cronaca è il mio film preferito, mi ha esaltata! Ed è stato buffo vedere come gli anni hanno cambiato le loro fisionomie... e certo mica solo io invecchio, e 25 anni non sono mica bruscolini! Ma certamente più esaltante è stato cantare con loro, intonare i cori, gesticolare con le mani, ballare al ritmo degli scatenati blues che hanno fatto da colonna sonora di molte mie giornate. Tentare di seguire i vocalizzi di minnie the moocher o gridare you, you, you. Ovviamente l'assenza di Jack Blues, più che di Elwood, è stata pesante anche se il suo "sostituto" ne è stato all'altezza.

Grande serata! Non so dire altro...

 
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Ho visto

Post n°87 pubblicato il 01 Settembre 2006 da stelladelmattino2005
 

CARS - MOTORI RUGGENTI... 

Mercoledì pomeriggio ho accompagnato il mio piccoletto a vedere l'ultimo film della Disney "Cars"... Appena esce il dvd ME LO COMPRO! Si, si! lo compro propio per me! E' stato divertentissimo, a parte l'ottima realizzazione - ritengo sia il più bel film di animazione creato dalla Pixar - è ironico e pieno di buoni sentimenti ma senza essere eccessivamente melenso. Insomma è strepitoso! Se avete voglia di trascorrere due ore scanzonate andate a vederlo... anche senza pargoli al seguito, vi accorgerete di non essere gli unici adulti e tornerete bambini per un po'.

Buona visione!

 
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Post N° 86

Post n°86 pubblicato il 30 Agosto 2006 da stelladelmattino2005
 
Tag: Canzoni

Buongiorno a tutti. Sono rientrata dalle vacanze, quelle vere, un po' meno stanca e con pochissima voglia di lavorare... Insomma come la maggior parte degli italiani.

A parte il fatto che mi sono beccata la prima influenza estiva della mia vita: quasi 39 di febbre, mal di gola, un raffreddore bestia e la tosse da tisica, tutto è andato benissimo. Ho trascorso un paio di settimane in compagnia del mio compagno e della "nostra" tribù di bestioline: mio figlio e le sue due bambine... Mi ero talmente abituata ad avere casino attorno che ieri il silenzio era impressionante e tutto quel caos, la totale mancanza di privacy, le code per il bagno, i musi, le liti, gli uffa, mi sono mancati da matti! Va be' tra 15 giorni torneranno per il solito weekend a cinque!

Durante queste vacanze siamo andati un paio di volte a Genova e durante gli spostamenti in auto ho sentito e risentito un cd di Guccini... questa canzone mi è piaciuta molto... spero piaccia anche a voi.


Una Canzone

La canzone è una penna e un foglio
così fragili fra queste dita,
è quel che non è, è l’erba voglio
ma può essere complessa come la vita.
La canzone è una vaga farfalla
che vola via nell’aria leggera,
una macchia azzurra, una rosa gialla,
un respiro di vento la sera,
una lucciola accesa in un prato,
un sospiro fatto di niente
ma qualche volta se ti ha afferrato
ti rimane per sempre in mente
e la scrive gente quasi normale
ma con l’anima come un bambino
che ogni tanto si mette le ali
e con le parole gioca a rimpiattino.

La canzone è una stella filante
che qualche volta diventa cometa
una meteora di fuoco bruciante
però impalpabile come la seta.
La canzone può aprirti il cuore
con la ragione o col sentimento
fatta di pane, vino, sudore
lunga una vita, lunga un momento.
Si può cantare a voce sguaiata
quando sei in branco, per allegria
o la sussurri appena accennata
se ti circonda la malinconia
e ti ricorda quel canto muto
la donna che ha fatto innamorare
le vite che tu non hai vissuto
e quella che tu vuoi dimenticare.

La canzone è una scatola magica
spesso riempita di cose futili
ma se la intessi d’ironia tragica
ti spazza via i ritornelli inutili;
è un manifesto che puoi riempire
con cose e facce da raccontare
esili vite da rivestire
e storie minime da ripagare
fatta con sette note essenziali
e quattro accordi cuciti in croce
sopra chitarre più che normali
ed una voce che non è voce
ma con carambola lessicale
può essere un prisma di rifrazione
cristallo e pietra filosofale
svettante in aria come un falcone.

Perché può nascere da un male oscuro
che è difficile diagnosticare
fra il passato appesa e il futuro,
lì presente e pronta a scappare
e la canzone diventa un sasso
lama, martello, una polveriera
che a volte morde e colpisce basso
e a volte sventola come bandiera.
La urli allora un giorno di rabbia
la getti in faccia a chi non ti piace
un grimaldello che apre ogni gabbia
pronta ad irridere chi canta e tace.
Però alla fine è fatta di fumo
veste la stoffa delle illusioni,
nebbie, ricordi, pena, profumo:
son tutto questo le mie canzoni

 
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Penso...  (dedicato a Fabri)

Post n°85 pubblicato il 03 Agosto 2006 da stelladelmattino2005
Foto di stelladelmattino2005

... E smettila!

Mi direte.

Quando pensi ti fai seghe mentali e ti rovini la vita!

Proseguirete.

Invece no.

Penso a come la mia vita sia cambiata negli utlimi quattro mesi. A come questi giorni che sono passati abbiano riportato la mia esistenza sui binari della "normalità", a come io sia tornata totalmente serena. Certo ci sono ancora giorni in cui sono mogia ma i motivi sono irrilevanti e spesso diversi da quelli che mi deprimevano un anno fa.

Penso a come a combattuto cercando di costruire qualcosa in cui credevo e che, con il senno di poi di cui sono ovviamente piene e strapiene le fosse, si è dimostrato non essere così VERO.

Penso che anche se impariamo a vivere bene da soli, ad essere soddisfatti del nostro lavoro, della nostra famiglia, degli amici, della nostra vita sociale piena e gratificante non siamo davvero fatti per stare senza la metà di una mela. Penso che troppo spesso non è la nostra metà ma non fa nulla, cerchiamo di adattarla e di adattarci.

Penso che un po' di buon senso "salverebbe il mondo" e soprattutto noi stessi.

Penso che la fatalità alle volte sia davvero "fatale".

Penso che se quel giorno non avessi ceduto alle tue insistenze oggi non sarei così tranquilla.

Penso che tu sia una persona importante per la mia vita attuale.

Penso di essere una persona importante per te.

Penso che il cielo rosso sia davvero il più bello... almeno per ora

 
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Post N° 84

Post n°84 pubblicato il 02 Agosto 2006 da stelladelmattino2005
 
Foto di stelladelmattino2005

Ricordando Camilleri

"La bolla di Componenda"

Catania

 
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Post N° 83

Post n°83 pubblicato il 02 Agosto 2006 da stelladelmattino2005
Foto di stelladelmattino2005

L'inferno...

... ma solo per il cocente calore del sole...

Selinunte

 
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Post N° 82

Post n°82 pubblicato il 02 Agosto 2006 da stelladelmattino2005
Foto di stelladelmattino2005

Il paradiso...

San Vito Lo Capo (TP)

 
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Post n°81 pubblicato il 02 Agosto 2006 da stelladelmattino2005
Foto di stelladelmattino2005

... mentre il purgatorio te lo devi proprio infliggere!....

Sei già dentro l'happy hour, vivere, vivere costa la metà

 
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Cronaca semiseria di una vacanza meritata!

Post n°80 pubblicato il 27 Luglio 2006 da stelladelmattino2005

Qualche mese fa avevo ricevuto l’invito per andare a vedere il concerto di Ligabue a Milano. Per tanti motivi non avevo potuto accettare ma il desiderio di assistere a quell’evento mi era rimasto.

Lo scorso giugno, durante il precedente viaggio a Palermo, avevo notato i manifesti che pubblicizzavano la data siciliana che Liga aveva previsto e così avevo pensato di unire l’utile – i periodici viaggi di lavoro del mio compagno – al dilettevole: qualche giorno di vacanza per me.

Chi afferma che volere è potere non sbaglia! Una chiacchierata con la mia migliore amica per sapere se le faceva piacere venire con me, un po’ d’organizzazione: albergo, air-one, ticket-one e… three-two-one… via! Sabato mattina spiccavamo il volo armate di costume, telo e crema solare, scarpe comode, una bella guida sulla Sicilia e tanta voglia di divertirci. Riposarci quello proprio no, non fa parte del nostro vocabolario! Siamo troppo curiose per avere il tempo di riposarci in vacanza!

Tanto per non smentirsi mai il volo da Roma a Palermo (sì perché fino a Roma ci arrivi in orario ma di lì in avanti il ritardo è normale! Chissà poi perché?) è in ritardo, cambio gate, overbooking, troppi bagagli a mano, lasciateci i vostri che forse ve li facciamo trovare a destinazione, bambini urlanti, genitori nervosi e chi più ne ha più ne metta! Massì chissenefrega, tanto per noi è vacanza! Aspettiamo di reimbarcarci e nel frattempo cazzeggiamo per Fiumicino. Il ritardo però, fortunatamente, non è eccessivo poco meno di un’ora sul previsto alla partenza e mezz’oretta sul timing di arrivo… si vede che il pilota ha accelerato un po’ in volo!

A Palermo però ci tocca aspettare il bagaglio, sì proprio quello che ci hanno obbligate a lasciare lì nella speranza di ritrovarlo! Arriva e trascinando i nostri tolley usciamo trulle-trulle da Punta Raisi. Fabri – che nell’ultima settimana ha già girato in auto quasi tutta l’Italia – ci sta aspettando fuori sotto il sole.

Allora che si fa? Be’ per prima cosa andiamo a posare le valigie in albergo, ci rinfreschiamo e poi andiamo a mangiare un boccone: sono le tre e stiamo morendo di fame! In albergo troviamo l’unica palermitana scorbutica! L’impiegata della reception deve aver saltato il pranzo visto che è davvero antipatica ma anche qui chissenefrega! peggio per lei se ha la luna storta. Saliamo in camera, ci sistemiamo e poi scendiamo al bar vicino all’albergo dove mangiucchiamo qualcosa e ci organizziamo per il pomeriggio. Allora, prima tappa Zaffo. Andiamo da Gaetano, il nostro amico di Palermo, per farci spiegare esattamente dove si trova il Velodromo Borsellino, dove la sera ci sarà il concerto, un altro paio d’ore se ne vanno in chiacchiere, poi andiamo a mangiare qualcosetta in una rosticceria consigliataci da Gaetano, golosissimo sosia di Ciccio Ingrassia che conosce tutti i posti da veri gourmet… cmq questa volta sono riuscita a prendere solo un chilo nonostante le mangiate di dolci ipercalorici! Un panino con la meusa, pane e panelle da Testaverde, una scorta di acqua e vai al concerto!

Alle otto siamo al velodromo, giusto in tempo per sistemarci nel prato e Mario Venuti inizia a cantare una mezz’oretta per intrattenere un pubblico che diventa sempre più numeroso. Sono da poco passate le nove quando le luci si spengono e le note dell’intro dell’ultimo album di Liga annunciano l’inizio dello show! Non so se conoscete il pezzo ma è tutto un frinire di grilli e cicale che, salvo per il volume, passano inosservate a Palermo perché sembra strano ma in città si sentono quelli veri! Luciano attacca con “il giorno dei giorni” cui seguono molte delle belle canzoni dell’album – ma non tutte, cosa che mi ha un po’ stupita visto che il tour porta il titolo dell’ultimo cd – non mancano “balliamo sul mondo” “il mio nome è mai più” “piccola stella senza cielo” “certe notti” “l’odore del sesso” ”una vita da mediano” dedicata dal Liga a Guttuso ed a far da colonna sonora alle immagini dei goal della nostra Nazionale di calcio dei Mondiali tra le urla GOOOALLL del pubblico e le ole con il tormentone del ta-tarata-ta-ta palermitano, ed altre a me meno note. Tre ore volano ed insieme a loro anche la nostra voce che riempie tutto il velodromo sino a lasciarci quasi afoni. Rientriamo in albergo e sprofondiamo nei nostri letti come si suol dire esausti ma felici!

L’indomani vogliamo andare un po’ al mare e scegliamo una meta a noi nota: San Vito Lo Capo, spiaggia splendida di sabbia incredibile, pastosa come calce con il colore dell’oro. Dobbiamo andare a salutare degli amici di Fa e poi alla sera vogliamo mangiare un po’ di cous-cous piatto tipico della località al punto che in settembre è organizzata una manifestazione incentrata sulla sua degustazione. Il sole cuoce ma nonostante i 35 gradi il caldo non si fa sentire come qui in Liguria, umidità pari a zero ed una brezzolina gradevolissima.

Durante uno dei tanti bagni nelle calde acque del golfo Raffa, la mia amica, centra ed affonda un giovanotto locale… poveretto si è beccato una gomitata in piena fronte che lo ha mezzo tramortito! Sarà per questo che alla sera si è unito alla nostra piccola compagnia venendo a cena con noi e dando dimostrazione della gentilezza e galanteria degli uomini siciliani? Fatto sta che abbiamo lasciato San Vito a mezzanotte ed un’ora dopo eravamo di nuovo nel nostro lettino in albergo a Palermo.

Lunedì mattina Fabri deve lavorare così decidiamo di seguirlo e mentre lui va dai suoi clienti noi veniamo scaricate a Selinunte con il programma di una visita al sito archeologico. Prima di entrare decidiamo di comprarci un cappello dalle bancarelle fuori dai cancelli: mai scelta fu più azzeccata visto che lo abbiamo scordato e qui è davvero necessario! Due bei cappelli bianchi per completare il nostro look da turiste americane: gonnellina bianca, magliettina, ciabattine, occhiali da sole, macchina fotografica al collo, zainetto sulle spalle e… cappello! Siamo pronte!

All’ingresso ci informano che il giro durerà un paio d’ore: è mezzogiorno, un paio d’ore a spasso tra i ruderi e diventano le due, andiamo a mangiare qualcosa e poi scendiamo in spiaggia a Marinella di Selinunte. Questo il nostro programma. Già! Solo che non abbiamo considerato la nostra incredibile curiosità e così il giro di un paio d’ore si trasforma in un giro di cinque ore! Abbiamo toccato tutti i sassi, guardato tutte le colonne, studiato tutti i particolari, ci siamo riposate sotto i pini e nei boschetti all’interno del parco, fotografato quello che ci piaceva di più, letto la guida, fatto impazzire gli altri turisti che cercavano di raggiungere i posti più assurdi dove riuscivamo ad andarci ad infilare, fatto amicizia con il personale del sito ed infine stanche e stravolte abbiamo tentato di raggiungere la spiaggia alla destra della zona archeologica non sapendo che si trattava di una spiaggia naturista! Così dopo aver scalato le rosse dune ed esserci arrostite i piedi con la sabbia bollente ci siamo ritrovate in mezzo ad una riserva un po’ particolare. Non ci siamo perse d’animo ed incuranti dei fischi di richiamo emessi dagli occupanti della riserva per invitarci ad effettuare un po’ di bird watching abbiamo proseguito con i piedi a mollo fino alla spiaggia alle spalle di Marinella dove, finalmente, ci siamo concesse il piacere di un meritato bagno in mare! Mi sa che i poveretti in questione sono rimasti un po’ traumatizzati nel seguire questi due quad di bianco vestite che ignoravano – deridendoli – i loro goffi tentativi di richiesta d’attenzione!

Fabri ci ha raggiunte in spiaggia, quando gli abbiamo raccontato ciò che ci era successo ridendo ha commentato “…tutte a voi capitano!” ci conosce bene l’uomo! Dopo essersi rilassati e rinfrescati siamo andati tutti e tre a cena in un ristorante di Santa Ninfa dove lui è di casa. Qui ci siamo abbuffati con un piatto di busiate alle melanzane e della carne arrostita che erano una poesia! Senza considerare il vino siciliano che ha accompagnato il nostro pasto: ambrosia, ma in fondo non eravamo in una provincia della terra degli dei?

Martedì è la volta di Catania. La sveglia suona alle sei e mezza, alle dieci Fabri ha degli appuntamenti e tra prepararci e far colazione all’Esedra - che è diventato il nostro bar dove ogni mattina facciamo colazioni abbondantissime e economicissime e dove ormai i camerieri ci conoscono tanto che stamattina Fabri presentandosi da solo ha dovuto giustificare la nostra assenza! - ci impieghiamo una vita!

Raggiunta la zona del porto, giusto in centro della città veniamo scaricate e lasciate alle nostre peregrinazioni un po’ peregrine! Ci infialiamo per i vicoli e sbuchiamo dal mercato. Odori e colori ci rapiscono, come due appena arrivate da Marte commentiamo i prodotti che vediamo sulle bancarelle: frutta, verdura, spezie e pesce… tanto e freschissimo a dei prezzi che qui ce li sogniamo! Mannaggia non possedere una casa lì intorno, avremmo fatto una bella spesa e ci saremmo scialate nel cucinare e mangiare tutto ciò che vedevamo! Meloni giallo sole, angurie rosse come il fuoco, pesche profumatissime, uva, zucche e zucchine di tutte le forme, pesce spada, ricci di mare, cozze e tanto altro…

Passiamo la giornata girovagando e curiosando come nostro solito: la casa di Verga con il calco delle mani dello scrittore e quello del viso del padre, le prime edizioni delle sue opere ed i libri che illustri scrittori dell’epoca gli hanno donato con tanto di dediche autografe, la casa di Bellini, il Castello Ursino, lo stato civile del comune di Catania situato nel convento dove Verga ambientò “Storia di una capinera”, il Duomo e persino l’università di lettere localizzata in uno splendido monastero benedettino dove c’infiliamo alla ricerca degli scavi dei teatri greco e romano. E qui scopriamo che proprio pochi giorni prima la corte con il bellissimo chiostro è stata chiusa e mezza città è insorta per la decisione. Ovviamente cerchiamo di vedere il più possibile dalle enormi finestre che affacciano sui cortili.

E’ giunto l’ora di tornare indietro. Fabri ha altri appuntamenti a Palermo e noi ne approfittiamo per iniziare a dare un’occhiata in giro tra i monumenti normanni e barocchi. Ovviamente, visto che sono le cinque del pomeriggio quando torniamo a Palermo, tanti monumenti sono già chiusi al pubblico cmq facciamo un bel giro attorno al Palazzo dei Normanni, visitiamo la parte ancora aperta della Cattedrale e poi proseguendo lungo il Corso Vittorio Emanuele II raggiungiamo i Quattro Cantoni, le chiese di San Cataldo e Santa Maria dell’Ammiraglio – dove incrociamo un elegantissimo matrimonio e dove rubacchiamo due magnifiche rose bianche dalle decorazioni della chiesa – la fontana di Piazza Pretoria e poi giù fino al Foro Italico che avevo già visto ed apprezzato nello scorso viaggio. Rimandiamo la visita di quanto non visto a mercoledì mattina quando con i piedi un po’ meno stanchi completeremo un’altra piccola porzione delle bellezze della città.

Cena e poi a nanna di corsa… non ho ancora toccato il letto che già russo!

Ieri mattina è stato l’ultimo giorno. Ci dispiaceva un sacco tornare a casa. Abbiamo visitato di buon ora la magnifica Cappella Palatina e l’interno della Cattedrale con i suoi tesori e con l’abbagliante altare dedicato a Santa Rosalia, un’efficiente guida ci spiega alcune delle peculiarità architettoniche della struttura fornendoci anche notizie e descrizioni sulla storia e le tradizioni palermitane ad essa legate, siamo poi andate a sbocconcellare qualche cosa da Cibus, una gastronomia nei pressi del porto dove si mangiano cose deliziose come i piccoli panini e la pizza siciliana di cui non ricordo il nome ma che ho letto essere davvero molto particolare, in primo luogo per il fatto che i forni che la producono sono gelosi della loro ricetta ed in secondo per il fatto che difficilmente si riesce, anche nello stesso locale, a mangiarla uguale a se stessa, insomma gli ingredienti cambiano a seconda dell’umore del fornaio!

Fabri ci ha riportate a Punta Raisi e di li siamo ripartite in direzione Genova. A malincuore abbiamo lasciato Palermo, la Sicilia e le sue bellezze ripromettendoci però di tornarci presto… Molto presto, speriamo!

Per le foto bisogna aspettare qualche giorno: la macchina fotografica è rimasta in Sicilia insieme al mio adorato compagno e tornerà, se tutto va bene, domani…

 
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Dal blog di romhaus...

Post n°79 pubblicato il 13 Luglio 2006 da stelladelmattino2005

Romhaus è sempre fonte di ispirazione, riflessione e... saccheggio
Se i peccati fossero pietre

Due donne si recarono da un saggio, che aveva fama di santo, per chiedere qualche consiglio sulla vita spirituale.
Una pensava di essere una gran peccatrice.
Nei primi anni del suo matrimonio aveva tradito la fiducia del marito (vedi post n.24 "Luci soffuse").
Non riusciva a dimenticare quella colpa, anche se poi si era comportata in modo irreprensibile, e continuava a torturarsi per il rimorso.
La seconda invece, che era sempre vissuta nel rispetto delle leggi, si sentiva perfettamente innocente e in pace con se stessa.
Il saggio si fece raccontare la vita di tutte e due.
La prima raccontò tra le lacrime la sua grossa colpa. Diceva, singhiozzando, che per lei non poteva esserci perdono, perché troppo grande era il suo peccato.
La seconda disse che non aveva particolari peccati da confessare.
Il sant'uomo si rivolse alla prima: "Figliola, vai a cercare una pietra, la più pesante e grossa che riesci a sollevare e portamela qui".
Poi, rivolto alla seconda: "E tu, portami tante pietre quante riesci a tenerne in grembo, ma che siano piccole".
Le due donne si affrettarono a eseguire l'ordine del saggio. La prima tornò con una grossa pietra, la seconda con un'enorme borsa piena di piccoli sassi.
Il saggio guardò le pietre e poi disse: "Ora dovete fare un'altra cosa: riportate le pietre dove le avete prese, ma badate bene di rimettere ognuna di esse nel posto esatto dove l'avete presa. Poi tornate da me".
Pazientemente, le due donne cercarono di eseguire l'ordine del saggio. La prima trovò facilmente il punto dove aveva preso la pietrona e la rimise a posto. La seconda invece girava invano, cercando di ricordarsi dove aveva raccattato le piccole pietre della sua borsa. Era chiaramente un compito impossibile e tornò mortificato dal saggio con tutte le sue pietre.
Il sant'uomo sorrise e disse: "Succede la stessa cosa con i peccati. Tu", disse rivolto alla prima donna, "hai facilmente rimesso a posto la tua pietra perché sapevi dove l'avevi presa: hai riconosciuto il tuo peccato, hai ascoltato umilmente i rimproveri della gente e della tua coscienza, e hai riparato grazie al tuo pentimento. Tu, invece", disse alla seconda, "non sai dove hai preso tutte le tue pietre, come non hai saputo accorgerti dei tuoi piccoli peccati. Magari hai condannato le grosse colpe degli altri e sei rimasta invischiata nelle tue, perché non hai saputo vederle".

 
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Ho letto

Post n°78 pubblicato il 13 Luglio 2006 da stelladelmattino2005
 

Vajont: quelli del dopo 

Mauro Corona - Mondadori Editore - Collana Piccola Biblioteca Oscar
Fu come un colpo di falce. Il 9 ottobre 1963, alle 22.45, duemila persone e un intero paese furono cancellati per sempre. Più di quanrant'anni sono passati e il ricordo dei morti è ancora sospeso sulla valle. Anche se i fatti di quella terribile notte diventano sempre più lontani, quel passato resta inciso sulla pelle di chi l'ha vissuto. Come Mauro Corona, lo scrittore-alpinista di Erto; e come i personaggi di questo testo inedito. All'osteria del Gallo Cedrone sei uomini si ritrovano a discutere fuori dai denti, tra un bicchiere di vino e l'altro, sulle responsabilità della tragedia; sul dopo Vajont, su chi ci ha guadagnato e chi ci ha perso. Dalle loro parole ruvide e coinvolte emergono accuse, notizie, fatti.



Leggo molto, leggo sempre, leggo di tutto ma certi argomenti sollecitano ogni volta il mio desiderio di saperne di più. Sin da piccola ho sempre sentito parlare della tragedia del Vajont ma sono nata dopo e solo grazie allo spettacolo di Marco Paolini ho appreso cosa accadde quella notte. La visone del film di Martinelli è stato il passo successivo a cui ha fatto seguito una visita a Longarone, Casso ed Erto, i comuni coinvolti nel disatro e... l'effetto della visione della diga seguendo la strada che conduce da Longarone agli altri paesi è stato uno shock! Un muro di cemento chiude la valle dove quarant'anni fa scorreva il torrente. Un muro impressionante. Vertiginoso, seppur visto dal basso. Meno angosciosa è stata l'immagine del bacino, ormai pieno di terra dove la vegetazione è ricresciuta. Quaranta milioni di metri cubi di terra ricoprono i corpi delle vittime ed i ricordi dei superstiti. Non ricordo esattamente quanti anni i camion dovrebbero lavorare per rimuovere totalmente quanto il crollo del monte Toc ha riempito in pochi minuti; lo ripetono le guide che si susseguono sulla balconata della diga raccontando e spiegando a noi turisti morbosamente curiosi i fatti accaduti in quella notte.
Quando ho visto il libro di Corona l'ho preso in mano, l'ho sfogliato, letto la copertina, rivissuto per un istante gli attimi di angoscia provata vedendo lo sbarramento. Ho deciso di acquistarlo per provare a sapere cosa ne pensano "quelli del dopo" quelli che il Vajont lo hanno vissuto sulla loro pelle e che continuano a convivere quotidianamente con una tragedia del passato.
Ogni parola pubblicata dal testo ci fa capire quanto siamo consumisti, anche del dolore! Quanto ci piace crogiolarci nel dolore altrui e quanto corta sia la nostra memoria... a meno che non produca vantaggi economici!

Ecco un'altra piccola pietra scagliata nel lago, mai completamente svuotato, del Vajont.



 
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Ho letto

Post n°77 pubblicato il 11 Luglio 2006 da stelladelmattino2005
 

Farfalla   

Hanna S. - Gruppo Editoriale Mursia - Collana Pornai & C. 

Tanto per sorridere un po'...

Il sesso dalla parte delle donne. Alcuni racconti sono carini e divertenti, altri scontati e noiosi.

Lettura sotto l'ombrellone, tanto per far passare il tempo e scottarsi meglio al caldo sole di luglio.

 
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E' nato Attilio!

Post n°76 pubblicato il 05 Luglio 2006 da stelladelmattino2005
Foto di stelladelmattino2005

Nato il 4 luglio! Ore 9,30 - kg. 3,40! E' il bimbo della mia cucciola...

Un abbraccio alla neomammina ed un bacetto al pupo.

 
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