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Calci, pugni e violenze sui manifestanti mentre si va verso la stretta del Governo sulle manifestazioni

Post n°58 pubblicato il 14 Ottobre 2021 da daniela.g0
 

 

I media mainstream da parecchi giorni, ormai, continuano ad additare i partecipanti alla protesta, svoltasi a Roma lo scorso 9 ottobre, come estremisti di destra e pericolosi fascisti. Alla grande protesta, alla quale hanno partecipato migliaia di persone, erano presenti uomini e donne, ma anche bambini, che hanno manifesto pacificamente il loro dissenso sull'obbligo del green pass imposto dal Governo.   

Tuttavia, l'irruzione di "manifestanti" nella sede della CGIL ha fatto gridare allo scandalo numerosi media, mentre si è diffusa l'inquietante notizia che si sarebbe svolto nei giorni scorsi un colloquio fra il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese e il sottosegretario delegato Franco Gabrielli con l'obiettivo di limitare il più possibile le prossime manifestazioni che si verificheranno nei prossimi giorni contro l'obbligo del green pass.   

Come riporta il Corriere.it, le "immagini intollerabili" sono quelle dei manifestanti che il 9 ottobre assaltano il portone della CGIL. Il quotidiano online allega tanto di video che mostrano l'assalto.  

Peccato però che non vengono mostrate invece tutte le immagini che da parecchie ore stanno facendo il giro del web. Purtroppo non è possibile fornire qui direttamente tutti i video interessati, tuttavia ne posso indicare uno - contenente alcune inequivocabili immagini dell'assalto alla sede della CGIL - sul canale Telegram Dentro la notizia, con il titolo: "L'ombra dei servizi deviati".  

Si può osservare bene come sia presente un gruppo di uomini, penetrato all'interno della sede del sindacato, fra cui uno che si cambia velocemente d'abito all'interno: all'altezza della cintola è possibile distinguere nettamente una pistola riposta nella sua fondina.    

E non solo: ci sono le immagini di un giovane brutalmente picchiato, preso a pugni e a calci da un uomo indossante una maglietta grigia, il quale risulterebbe appartenere alle Forze dell'Ordine. Mentre il giovane viene picchiato selvaggiamente, numerosi poliziotti lo circondano trattenendolo, osservando la scena senza intervenire. Lo stesso ragazzo poi viene afferrato per i capelli e trascinato via con forza da parecchi poliziotti.  

 

 

 

Come mai nessuno ha preso in considerazione queste feroci immagini di violenza mentre si grida scandalizzati agli "squadroni fascisti"?    

Inoltre circolano molti altri video - non presenti sul canale You Tube - contenenti agghiaccianti testimonianze, fra cui quella di una donna pronta con certezza a dichiarare come le Forze dell'Ordine abbiano proceduto verso la folla con le loro camionette, mentre le donne ed anche alcuni bambini presenti sono stati tratti in salvo dal pronto intervento dei manifestanti. Se la donna, che asserisce con forza di essere stata testimone oculare e anch'essa quasi vittima della violenza, potrebbe benissimo dichiarare il falso poiché non esistono immagini che la comprovino, è pur vero che in questi giorni sono state molte le testimonianze di svariate persone che, intervistate, hanno fornito racconti assai raccapriccianti. Donne percosse da manganellate, lacrimogeni lanciati ad altezza d'uomo, un anziano in ginocchio costretto a rimanere con la testa abbassata, come nelle immagini di quei prigionieri abusati dai militari americani e documentati da Wikileaks.  

Qualche domanda dunque i nostri giornali mainstream, ma anche i nostri rappresentanti delle Istituzioni italiane, dovrebbero pur porsela. E cercare, prima di intraprendere qualunque iniziativa volta a limitare le libertà costituzionalmente garantite, di far chiarezza ed appurare il reale ed effettivo svolgimento dei fatti.  

A meno che non si voglia invece sfruttare questi tafferugli - che potrebbero sembrare creati ad arte - per trascinare il Paese magari verso la legge marziale.

Ma è il popolo sovrano che manifesta, ed è un fatto incontrovertibile che migliaia di persone, fra cui molti anziani e famiglie con bambini, si sono riunite pacificamente in Piazza del Popolo a Roma - il 9 ottobre scorso - per manifestare il loro dissenso contro l'obbligo del green pass per tutti i lavoratori italiani.   

 

Quello che è certo, è che il 9 ottobre 2021 è stata scritta una delle pagine più buie della storia italiana mentre i media mainstream continuano ostinatamente a negare la realtà.    

 

Così scrive Michele Crudelini sul sito Byoblue.com:  

DRAGHI ANNUNCIA LA STRETTA SULLE MANIFESTAZIONI: ENNESIMO DIRITTO VIOLATO 

 

Dal 15 ottobre il diritto al lavoro in Italia verrà pesantemente compromesso. Milioni di lavoratori, per poter svolgere la loro mansione dovranno infatti pagare il costo del tampone. E oltre al diritto al lavoro, ora sembra che il Governo voglia prendere di mira anche il diritto di manifestare il proprio dissenso.   

Repressione del dissenso?  


Sembra che infatti l'ultimo fine settimana di proteste sia stato utilizzato da Mario Draghi come il pretesto per dare una stretta ancora più rigida alle future manifestazioni. Si sarebbe infatti svolto un colloquio a tre tra il Presidente del Consiglio, il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese e con il con il sottosegretario delegato Franco Gabrielli.  

Il prossimo obiettivo dichiarato è quello di limitare al massimo le prossime manifestazione che si preannunciano particolarmente veementi nella giornata del 15 ottobre, quando entrerà in vigore l'obbligo del green pass. Il ministro Lamorgese ha convocato per mercoledì un comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza che servirà ad analizzare quali azioni intraprendere per controllare in maniera più stretta il dissenso. 

Una strategia che è stata come di consueto sposata con vigore dai principali organi della stampa mainstream, come il Sole 24 Ore che ha addirittura parlato di "polizia 'disarmata' e di norme in piazza che risalirebbero al 1931". Norme che a detto del giornale vicino a Confindustria sarebbero da riaggiornare perché troppo generiche.  

Il Sole 24 Ore vorrebbe quindi norme più rigide rispetto a quelle elaborate sotto il regime fascista?  

Un diritto costituzionale   


Ricordiamo che il diritto di manifestazione e di espressione del dissenso è tra quelli riconosciuti e garantiti dalla Costituzione in ben due articoli. L'articolo 17 che così recita:

I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.   

E poi c'è l'articolo 21: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Una stretta alle manifestazioni, senza chiare giustificazioni, sarebbe quindi una palese violazione della Costituzione. 

Tuttavia sono diversi gli aspetti controversi legati a questa vicenda e che sembrano nascondere una regia precisa.   

Il ruolo ambiguo di Forza Nuova    


L'atteggiamento repressivo del Governo sarebbe infatti conseguenza del controverso assalto alla sede della CGIL ad opera di un ristretto gruppo di manifestanti presenti a Roma e afferenti con buona probabilità al movimento Forza Nuova. Le dinamiche dell'assalto e alcune immagini sembrano però testimoniare l'anomalo comportamento delle forze dell'ordine, che sembrano assistere come spettatori passivi.  

D'altronde risulta abbastanza incomprensibile come un gruppo, ben noto alle forze dell'ordine, riesca in piena impunità a raggiungere e assaltare la sede di un sindacato, nel pieno centro della capitale. E oltre a questo risulta del tutto incomprensibile la presenza sullo stesso palco di Piazza del Popolo di Giuliano Castellino, esponente di spicco di Forza Nuova, ma anche soggetto che avrebbe dovuto essere ben monitorato dalle autorità giudiziarie.  

Castellino risulta infatti colpito dal Daspo, provvedimento che lo dovrebbe tenere lontano dagli stadi di calcio, ma non solo. Secondo il tribunale di Roma Castellino è "un soggetto pericoloso in relazione ai reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica" poiché "organizza forme di protesta destinate a sfociare in scontri con le Forze dell'Ordine, in quanto, non solo attuate mediante iniziative non autorizzate, ma deliberatamente tese ad elevare il livello di conflittualità sociale con modalità che includono il programmato scontro fisico con gli appartenenti alle Forze dell'Ordine". 

Insomma un agitatore riconosciuto come tale e che sabato ha potuto muoversi liberamente e indisturbato in una manifestazione, creando caos e disordini. Gli stessi che ora sono utilizzati come pretesto dal Governo per ridurre gli spazi di libertà. La domanda che bisogna quindi porsi è: c'è un legame tra Forza Nuova e il Governo Draghi?

 

 

 

 

 
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