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La rete nascosta dei trafficanti di bambini venduti in Europa per riti satanici - Seconda parte

Post n°166 pubblicato il 12 Aprile 2024 da daniela.g0
 

Olio su tavola di san Simonino dipinto da Altobello Melone nel 1521, conservato a Trento nel Castello del Buonconsiglio   

 

 

Simonino di Trento   

Ma facciamo un altro passo tornando indietro nel tempo, nella nostra Italia, e precisamente nella Pasqua del 1475, nella città di Trento. Qui Wikipedia ci informa che «Simonino di Trento, tradizionalmente san Simonino (Trento, 1472 - Trento, marzo 1475), fu un fanciullo morto durante la Pasqua del 1475, venerato come beato dalla Chiesa Cattolica sino al 28 ottobre 1965. 

La vicenda legata al suo nome costituisce una testimonianza delle persecuzioni subite dalle comunità ebraiche e delle accuse di "omicidio rituale" (le cosiddette accuse del sangue) che ebbero notevole diffusione soprattutto in Europa centrale nei confronti degli ebrei. [...]   

 

Le vicende storiche   

I fatti, ricostruibili attraverso gli atti del processo istruito contro la locale comunità ebraica, andarono - secondo quanto riferisce Wikipedia - in questo modo. Un bambino di due anni e mezzo scomparve la sera del 23 marzo 1475, giovedì santo, e fu ritrovato cadavere la domenica di Pasqua, nelle acque di una roggia, proprio vicino all'unica casa abitata dai quindici ebrei residenti a Trento, nella zona dell'attuale piazza della Mostra. In un clima di diffuso antigiudaismo, infuocato dalle predicazioni del frate francescano Bernardino da Feltre, il principe vescovo Giovanni Hinderbach sostenne con forza la tesi che il bimbo era stato vittima di un "omicidio rituale" perpetrato dalla locale comunità ebraica (finalizzato alla raccolta del sangue di un bambino da utilizzare per impastare il pane azzimo per la Pasqua ebraica). 

I quindici ebrei presenti a Trento (il più giovane aveva quindici anni, il più vecchio novanta), presunti omicidi, furono torturati insistentemente per mesi sino a strappar loro una confessione e quindi messi a morte con i supplizi in uso al tempo. Solo una donna, di nome Bruna, resistette più a lungo degli altri all'interrogatorio, ma si insistette tanto che la donna morì sotto tortura, confessando proprio in punto di morte e dichiarandosi pentita; fu quindi assolta dal peccato e sepolta in terra benedetta. Non servì a salvare gli ebrei il fatto che durante il processo - di cui si conservano gli atti - il legato di papa Sisto IV, il domenicano vescovo di Ventimiglia Giovanni Battista de Giudici, si fosse apertamente espresso contro l'infondata accusa agli ebrei. Lo stesso papa proibì, sotto pena di scomunica, di venerare Simonino come martire. 

Nonostante le proibizioni pontificie - ci informa Wikipedia -, in virtù del talento organizzativo del principe vescovo [il corsivo è mio: non viene spiegato quale sarebbe stato l'interesse del vescovo Hinderbach nel diffondere il culto del bambino, n. d. r.], il culto di Simonino si diffuse presto non solo nel Trentino ma anche nei territori confinanti, grazie anche a Michele Carcano, un predicatore francescano osservante dotato di grande abilità oratoria, che diffondeva nelle sue predicazioni il culto di Simonino, con la testimonianza della madre del bambino, presentata nel territorio di Bergamo nella prima metà del 1476, e successivamente con quella di un certo Giorgio, mostrato come miracolato. Fu così, ci informa sempre Wikipedia, che lo stesso papa Sisto IV finì per dichiarare [anche qui l'affermazione è tendenziosa: si presume che il pontefice sia stato pressato, ma non viene detto né da chi e tanto meno quale sarebbe stato il movente di tali pressioni da parte della comunità cristiana, n. d. r.] che il processo si era svolto correttamente. La Santa Sede ammise ufficialmente il culto locale di Simonino nel 1588 e concesse l'indulgenza plenaria a chi fosse andato in pellegrinaggio presso le reliquie il giorno dedicato a Simonino. 

Il 22 febbraio 1755 la bolla papale Beatus Andreas di papa Benedetto XIV ribadiva la validità del processo, confermava la correttezza di dedicare a Simonino "pubblico culto" e riaffermava che il martirio era avvenuto per mano degli "ebrei in odio alla fede di Cristo". 

Dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, in cui era conservato il corpo di Simonino, la devozione popolare si diffuse anche nel Bresciano, dove non si mancò di attribuirgli miracoli e di invocarlo specialmente a protezione dei fanciulli. Oltre all'annuale festa in onore del beato, ogni dieci anni si svolgeva una processione solenne lungo le strade di Trento, nella quale si portava in corteo la salma di Simonino e i simboli raffiguranti i presunti strumenti delle torture da lui subite. 

Prima del 1965 il Martirologio Romano ricordava ai fedeli che ogni anno, il 24 marzo, si celebrava a Trento "la passione di san Simone, fanciullo trucidato crudelmente dai Giudei, autore di molti miracoli"

Il percorso di revisione critica della vicenda da parte della Chiesa - nel clima di apertura al dialogo interreligioso favorito dal Concilio Vaticano II - vide attivamente coinvolta l'arcidiocesi di Trento ed ebbe tra i più qualificati protagonisti lo storico monsignor Iginio Rogger. I suoi studi sulle vicende processuali portarono nel 1965 l'arcivescovo di Trento, Alessandro Maria Gottardi, alla cosiddetta "svolta del Simonino", vale a dire la soppressione del culto e la rimozione della salma dalla chiesa di San Pietro che la ospitava, con la conseguente abolizione anche della tradizionale processione per le vie di Trento, con l'esposizione di strumenti di tortura usati dagli ebrei nel presunto rituale contro il piccolo Simone (strumenti di macelleria e aghi per cavarne il sangue, dadi per estrarre a sorte le persone da destinare ai vari compiti, ecc.). La cancellazione del beato dall'elenco dei martiri non suscitò grandi rimostranze presso i fedeli, pur con alcune contestazioni della svolta, che furono espresse all'interno del mondo cattolico più tradizionalista». 

Un piccolo inciso: si dimenticò molto probabilmente in quell'occasione come la Chiesa Cattolica riconosca la soprannaturalità del sensus fidei fidelium [il senso della fede da parte dei fedeli tutti, quindi della comunità dei credenti tutta insieme e concorde] come infallibile. Per molti secoli i credenti, insieme al Magistero della Chiesa, avevano riconosciuto in modo unanime e concorde il martirio di Simonino in odio alla fede cristiana, la sua santità e la soprannaturalità dei molti miracoli a lui attribuiti. 

Ma tutto fu cancellato con un unico colpo di spugna nel 1965. 

«La revisione della posizione della Chiesa portò a una riconciliazione con la comunità ebraica che, dopo l'esecuzione delle sentenze capitali e le persecuzioni nei territori di dominio vescovile che seguirono il processo, aveva gettato il cherem (paragonabile all'interdetto della Chiesa Cattolica) sull'intera città di Trento, nella quale non vi fu più dal 1475 all'era moderna né comunità ebraica né soggiorno di ebrei per espressa proibizione del principe vescovo. [...]»

 

 

Martirio del Beato Simonino, di Francesco Oradini (XVIII secolo), Palazzo Salvadori, Trento   

 

 

Le ricerche e le ipotesi di Ariel Toaff   

Continua ancora Wikipedia: 

«Alcune polemiche e contestazioni nate dalla "svolta del Simonino" (cioè dal cambio di atteggiamento della Chiesa Cattolica a proposito del fittizio martire trentino) ripresero nel 2007 a seguito della pubblicazione, da parte dello storico italiano Ariel Toaff, del saggio Pasque di sangue: Ebrei d'Europa e omicidi rituali. Nel suo libro, Toaff confermava la mancanza di ogni fondamento per le accuse mosse alla comunità ebraica di Trento nel 1475; lo studioso, tuttavia, pur sapendo di attirarsi le critiche di diversi colleghi accademici, affermava anche che si possono rinvenire tracce, nell'ambito di alcuni gruppi di fanatici ashkenaziti (e gli ebrei di Trento, provenienti dall'area germanica, appartenevano proprio all'area culturale dell'ebraismo ashkenazita), di vere e proprie "devianze" dalle rigide norme della halakhah, che impongono l'astensione da ogni contatto con il sangue umano. Non sarebbe dunque impossibile che, per reazione ai soprusi subiti [il corsivo è mio: Wikipedia non ci specifica quali sarebbero stati questi "soprusi" inflitti agli ebrei dai cristiani del tempo, n. d. r.], singoli ebrei o piccoli gruppi di essi abbiano attuato rituali magici, a chiara finalità anticristiana, rituali che potrebbero aver comportato persino l'uso di sangue». 

Certo il fatto che l'arcivescovo di Trento Alessandro Maria Gottardi, nell'ambito del dialogo interreligioso voluto dal Concilio Vaticano II, abbia soppresso il culto di san Simonino fa molto riflettere. 

Sappiamo come durante il Concilio, il più discusso nella storia della Chiesa, confluirono e interagirono forze diametralmente opposte. Sappiamo anche come questo Concilio, di carattere prevalentemente pastorale e che non pretendeva in effetti di apportare nulla di nuovo dal punto di vista dogmatico, sia stato trasformato invece in un vessillo da sventolare per intraprendere qualunque iniziativa, assunta arbitrariamente da una falsa chiesa, e in contrasto con la perenne e immutabile Tradizione della Chiesa Cattolica. 

E bisogna aggiungere come, con un colpo di mano durante il Concilio Vaticano II, sia arrivata la decisione di sopprimere persino la preghiera a san Michele Arcangelo, tanto voluta da papa Leone XIII.  

All'occhio di un osservatore attento, tutto torna. 

Papa Leone XIII aveva ardentemente desiderato la recita di quella preghiera al termine della Santa Messa allo scopo di fermare l'avanzata delle sette massoniche e quindi del potere di satana nel mondo. E allo scopo di fermare l'assalto da loro sferrato contro il papato e la Chiesa Cattolica, che costituiscono il katéchon

Il cerchio si chiude per ricongiungersi con l'inizio del nostro articolo, che tratta dell'attività nascosta - ma di enormi proporzioni - delle sette sataniche. Ritorniamo a ciò che è stato accertato dalle autorità colombiane, si badi bene non europee, sulla vendita di minori alle sette e alla fonte già citata dal quotidiano El Heraldo che parla di "bere il sangue dei bambini". 

E, a proposito del sangue dei bambini, vengono pure in mente gli studi condotti da varie università prestigiose a partire dallo scorso decennio fino ad oggi.   

 

Gli studi sul sangue   

In questi anni ci è stato messo tutto sotto gli occhi, senza che - probabilmente - ce ne accorgessimo.

 

 

Una rappresentazione fantasiosa e colorata del cervello umano   

 

 

Così scriveva il sito Adnkronos Salute nel 2023: «Far tornare indietro il tempo, riavvolgendo il nastro del cervello che invecchia. A 70 anni tornare lucidi come a 30-40. Un sogno che potrebbe trovare un alleato più vicino di quanto si pensi: nel sangue potrebbe infatti nascondersi un "elisir", la spiegazione per cui sia l'esercizio fisico, sia l'ormone della longevità "klotho", e sia una trasfusione di sangue "giovane" sembrano essere in grado di portare un miglioramento cognitivo. La chiave del successo? Tre studi diversi portano tutti nella stessa direzione: il fattore PF4. Su questo prodotto delle piastrine accendono i riflettori due gruppi di ricercatori Usa (entrambi Ucsf, University of California San Francisco) e uno australiano (University of Queensland), in tre articoli comparsi su Nature, Nature Aging e Nature Communications

E' il PF4, evidenziano gli autori, il filo rosso che lega i diversi interventi esaminati. Le piastrine sono un tipo di cellula del sangue che allerta il sistema immunitario in presenza di una ferita e aiuta a coagulare il sangue. Ora si scopre che il fattore piastrinico 4 (PF4) è anche un potenziatore cognitivo. Sotto la sua influenza i topi anziani recuperano l'acume della mezza età e i topi giovani diventano più intelligenti, spiegano gli esperti. 

"Sembra che il sangue giovane", la proteina "klotho e l'esercizio fisico possano in qualche modo dire al cervello: migliora la tua funzione. Con PF4, stiamo iniziando a comprendere il vocabolario alla base di questo ringiovanimento", evidenzia Saul Villeda dell'Ucsf Bakar Aging Research Institute, autore senior del documento su Nature. Villeda ha guidato lo studio sul sangue giovane. Dena Dubal, professoressa Ucsf, ha guidato lo studio su Klotho, pubblicato su Nature Aging, e Tara Walker, docente di neuroscienze all'Università del Queensland ha guidato lo studio sull'esercizio fisico, uscito su Nature Communications. "Quando ci siamo resi conto di aver trovato in modo indipendente e fortuito la stessa cosa, siamo rimasti a bocca aperta", ha detto Dubal. "Il fatto che tre interventi separati siano convergenti sui fattori piastrinici evidenzia la validità e la riproducibilità di questa biologia. È giunto il momento di seguire questa strada nel campo della salute del cervello e del miglioramento cognitivo". 

Il primo punto di vista che viene offerto è quello del team di Villeda, il quale nel 2014 aveva scoperto che il plasma sanguigno di giovani iniettato in animali anziani aveva un effetto riparatore. Quando il suo team ha confrontato il plasma giovane con quello vecchio, ha scoperto che conteneva molto più PF4. Allo stesso modo, un'iniezione di solo PF4 in animali anziani risultava rigenerante quanto il plasma giovane: i roditori trattati ottenevano risultati migliori in una serie di compiti di memoria e apprendimento. "PF4 fa sembrare il sistema immunitario più giovane, diminuendo tutti i fattori pro-invecchiamento, portando a un cervello con meno infiammazione, più plasticità e infine più cognizione", spiega Villeda. "Stiamo esaminando topi di 22 mesi, equivalenti a un essere umano di 70 anni, e PF4 li riporta a funzionare come se fossero alla fine dei 30 anni, o ai primi dei 40" [...]». 

Un altro articolo riportato sul sito Renovatio21 affermava nel 2022: «Un team di ricercatori ha scoperto nuove prove che il sangue dei giovani potrebbe essere il segreto per rimanere giovani. 

In un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Aging, il team ha scoperto che le particelle nel sangue di topo chiamate vescicole extracellulari (EV) inviano istruzioni per una proteina della longevità chiamata "Klotho" alle cellule muscolari, secondo quanto riportato da un comunicato stampa dell'Università di Pittsburgh. 

Man mano che i topi invecchiano, gli EV sembrano diventare più deboli e di conseguenza inviano meno istruzioni per la proteina. 

Quando gli scienziati hanno somministrato a topi più anziani il sangue di topi più giovani, le loro cellule e i loro tessuti hanno iniziato ad assumere caratteristiche più giovanili come, ad esempio, una maggiore rigenerazione muscolare. Quando gli EV sono stati rimossi dal sangue, l'effetto è svanito. 

Se l'effetto di questi esperimenti potrebbe tradursi negli esseri umani, ovviamente, rimane poco chiaro. I tentativi di portare il trattamento ai pazienti reali sono stati accolti con dure critiche e risultati inconcludenti. 

Ma il team di Pittsburgh spera che la loro ricerca possa portare a nuovi trattamenti per sostenere e migliorare la longevità durante il processo di invecchiamento degli esseri umani. 

"In un certo senso, ci aiuta a comprendere la biologia di base di come funziona la rigenerazione muscolare e come non funziona con l'avanzare dell'età", ha detto Fabrisia Ambrosio, docente associato di medicina fisica e riabilitazione all'Università di Pittsburgh, autrice principale dello studio. "Quindi, portando queste informazioni al passaggio successivo, possiamo pensare di utilizzare le vescicole extracellulari come terapia per contrastare questi difetti legati all'età".   

 

Grazie alla scienza e ai miliardi, il vampirismo è, materialmente, dietro l'angolo  

Altre ricerche hanno suggerito che il sangue di topi giovani può aiutare a migliorare le prestazioni cognitive nei topi più anziani, sempre secondo questo comunicato. Ciò significa che i trattamenti EV potrebbero teoricamente aiutare a rallentare o addirittura prevenire il declino cognitivo con l'avanzare dell'età. 

Nonostante la timidezza con cui si muove l'accademia, che ad oggi la considera come una pseudoscienza, la trasfusione di sangue giovane ad individui anziani (e facoltosi) è realtà da diversi anni. 

Il processo, chiamato parabiosi, è offerto da diverse startup e ha già diversi clienti nel mondo finanziario e tecnologico della Silicon Valley. La startup Ambrosia, ha venduto "trasfusioni di sangue per giovani" dal 2016 per 8.000 dollari usando il pretesto di condurre una sperimentazione clinica. Ad agosto 2017, avevano aderito 600 persone. Un'altra azienda, Alkahest, è stata fondata sulla base degli studi sui roditori di Stanford. Dal 2017 sta collaborando con l'azienda farmaceutica europea Grifols per creare un farmaco biologico sperimentale a base di plasma sanguigno che si propone di testare su persone con Alzheimer. 

La serie televisiva Silicon Valley in un episodio, ne ha offerto la parodia, mostrando gli apparecchi per le trasfusioni e l'esistenza dei cosiddetti "blood boy", ragazzi appena ventenni che devono seguire diete ferree per servire da banche di sangue per gli eccentrici miliardari.  

Grazie alla scienza e ai miliardi, il vampirismo è, materialmente, dietro l'angolo».  

E altre grandi testate nazionali sono uscite nel corso del tempo con la pubblicazione di altrettanti articoli, a partire circa dall'anno 2014, che vantavano i benefici del sangue giovane sull'invecchiamento di un adulto. Non è affatto pura fantascienza o complottismo.

Fino a che punto queste ricerche siano veritiere ed obiettive o invece pilotate da chi nutre interesse a sdoganare la pratica - già in corso in cliniche degli Stati Uniti - dell'infusione di sangue prelevato da giovani su persone anziane, questo non è dato saperlo. 

Sappiamo però che la vecchia accusa del sangue non risulta, alla luce di queste ricerche, così inverosimile. Anzi. Ed è del tutto inutile gridare, come accaduto costantemente negli ultimi due secoli, all'antisemitismo: paravento fatiscente per nascondere la verità e porre sotto gogna mediatica chi la denuncia. 

Le ricerche dello studioso di origine ebraica Ariel Toaff andavano proprio in questa direzione ed è la stessa Wikipedia a farcene menzione. 

Mentre, come abbiamo appena letto, secondo diverse ricerche scientifiche, esistono dati a suffragio delle proprietà terapeutiche del sangue giovane. 

Ma non finisce qui. Bisogna fare i conti anche con la storia dell'adrenocromo che si solleva minacciosa come uno spettro, in fondo a questo fosco senario. Ne abbiamo già parlato

In questa sede ci limitiamo tuttavia a ricordare come nel mondo scompaiono ogni anno 8 milioni di bambini. I dati agghiaccianti sono aggiornati annualmente in occasione della Giornata Internazionale per i Bambini Scomparsi che si celebra il 25 maggio. Ogni giorno sul nostro pianeta scompaiono 22.000 minori. Se una parte viene ridotta in schiavitù, l'altra non sappiamo che destino avrà. Secondo il direttore esecutivo dell'Unicef, Geeta Rao Gupta e la specialista in statistiche Claudia Cappa, nel mondo sono almeno 230 milioni i bambini "inesistenti". Si tratta di bambini che, una volta nati, non sono stati registrati all'anagrafe e non hanno ricevuto un certificato di nascita. 

Bimbi invisibili che nessuno cercherà mai.  

Mentre le sette sataniche, d'altra parte, sappiamo che continuano a "bere il sangue dei minori".

 

 

 

 
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La rete nascosta dei trafficanti di bambini venduti in Europa per riti satanici - Prima parte

Post n°165 pubblicato il 11 Aprile 2024 da daniela.g0
 

 

 

Vale ancora la pena di ricordare, benché siano trascorsi alcuni anni, una notizia d'oltreoceano riportata in Italia dal sito No al satanismo ma ignorata dalla maggior parte dei media. 

La notizia è davvero importante e riguarda una rete di trafficanti di neonati sbaragliata dalle forze dell'ordine nell'America Latina e precisamente in Colombia. Entriamo allora nei dettagli: 

«Mentre procedono le indagini e gli interrogatori di persone arrestate (IN FOTO), che facevano parte di una rete di trafficanti di neonati che convincevano donne venezuelane incinte a vendere i loro bambini che, una volta nati, venivano rivenduti in Europa, le autorità colombiane hanno scoperto che molti dei minori sono stati venduti a sette sataniche per essere usati in rituali.

 

 

 

 

Sette sataniche: quelle che pagano meglio   

Il quotidiano colombiano El Heraldo ha potuto stabilire che l'informazione è scaturita dal lavoro investigativo, visto che in alcuni casi i minori sono stati venduti per più di 30.000 euro (circa 130 milioni di pesos colombiani). 

"Quella cifra è molto alta e facendo lavori di ricerca gli investigatori hanno scoperto che la rete di compravendita si estende in varie parti del mondo e che i neonati, comprati da donne incinte migranti dei paesi più poveri, vengono venduti a persone che eseguono rituali satanici", questo ha rivelato un testimone. 

L'ipotesi si è rafforzata quando una delle persone catturate ha sottolineato che la rete a cui apparteneva aveva legami con diverse organizzazioni di tratta di neonati in Europa, che gli avevano spiegato in dettaglio come commercializzavano i minori. 

"Quella persona ci ha detto che una delle reti di trafficanti di esseri umani in Europa vende minorenni a chi paga meglio, e che alcune delle mafie che pagano meglio sono quelle coinvolte con sette sataniche che nei loro riti bevono il sangue dei minori", ha spiegato la fonte. 

Allo stesso modo, gli investigatori sono stati in grado di determinare che la stessa rete di trafficanti si occupava di vendere altri minori a coppie omosessuali, che ne fanno molta richiesta in Europa ed in USA. Purtroppo, dopo gli arresti delle cinque persone coinvolte nella tratta di neonati, due di loro sono riuscite a fuggire prima dell'inizio delle udienze.   

 

Il modus operandi dei trafficanti di neonati   

Com'era noto, il modus operandi di questa gang si basava sull'approccio di contrattazione con donne incinte molto povere che vivevano per strada in stato di grande vulnerabilità. "Una volta nati, i minori sono stati consegnati dalle donne ai trafficanti per essere venduti, allo stesso tempo i neonati sono stati registrati irregolarmente per portarli poi fuori dal paese in Ecuador e infine portati in Europa", ha rivelato un testimone, che ha spiegato che la contrattazione era guidata da una donna venezuelana, una donna ecuadoriana e una cittadina colombiana. I bambini sono stati registrati, con la complicità di un funzionario notarile, come figli di Valeria Pérez Herrera e Hernando Gómez, i capi della gang. 

Dopo diversi mesi di indagine, l'Ufficio del Procuratore Generale della Nazione e Migrazione della Colombia con il supporto del Corpo di Investigazione Tecnica (CTI) e dell'Esercito Nazionale ha effettuato le procedure di ricerca, il 30 aprile 2021, attraverso l'"Operazione Natus", ed ha ottenuto la cattura di sei persone e il salvataggio di un bambino che è stato consegnato all'Istituto colombiano di assistenza familiare (ICBF) per il ripristino dei loro diritti. 

Durante il procedimento giudiziario, le autorità hanno salvato un bambino che era nelle mani di questa organizzazione perché stava per essere venduto in Europa. 

Gli inquirenti, attraverso le intercettazioni telefoniche di alcuni capi della gang, hanno appreso che il bambino insieme alla madre, dopo il parto in ospedale, erano stati portati in una casa nel quartiere di Santa Teresita, nella cittadella La Libertad, dove sono stati trattenuti fino al 25 aprile quando è arrivata Valeria Pérez Herrera, che aveva viaggiato illegalmente dall'Ecuador, per fare i documenti falsi e portare così il piccolo fuori dal paese. 

Con queste informazioni, le autorità hanno organizzato l'operazione e prima che il bambino fosse portato in Europa, l'hanno seguita, catturando i membri della rete e salvando il bambino. 

L'organizzazione criminale, secondo le autorità, aveva il suo raggio d'azione a Cúcuta, nel nord del dipartimento di Santander e vicino al confine con il Venezuela, ed era composta da almeno sei membri ed era guidata da tre di loro. L'operazione investigativa ha avuto anche il supporto dei Servizi di Sicurezza Diplomatica dell'Ambasciata degli Stati Uniti. 

Si stima che ogni anno tra le 600.000 e le 800.000 persone siano vittime della tratta di esseri umani, compresi bambini, uomini e donne. Tuttavia, le cifre non sono precise perché molti casi non sono adeguatamente segnalati. 

A livello globale, secondo un'organizzazione no-profit, oltre 45 milioni di persone sono vittime della tratta di esseri umani, sottoposte a sfruttamento sessuale o al lavoro in schiavitù. Dei 45 milioni, 10 milioni sono bambini».   

 

La maternità surrogata   

I fatti gravissimi sopra esposti risalgono al 2021 ma il traffico di neonati il cui destino è la vendita a coppie omosessuali è un fatto ancora attualissimo. 

Occorre ricordare anche come esista un'altra forma lecita di compra vendita di bambini che è la maternità surrogata. 

Risale a pochi giorni fa la notizia dell'arresto negli Stati Uniti di un noto veterinario omosessuale e giudice di esposizione canina che è "sposato" con un altro uomo. Come ha riportato il sito cattolico LifeSiteNews, l'uomo si trova attualmente detenuto con l'accusa di aver distribuito materiale pedopornografico e di aver drogato bambini al fine di aggredirli sessualmente. Gli agenti dell'FBI hanno fatto irruzione nella sua casa e lo hanno arrestato prima che potesse recarsi in California per ricevere il proprio figlio legale acquistato tramite maternità surrogata, un neonato che aveva intenzione di violentare sessualmente. 

Adam Stafford King, un oftalmologo veterinario del distretto di Chicago che avrebbe dovuto diventare giudice al Westminster Kennel Club Dog Show di quest'anno, è stato arrestato dall'FBI e accusato di aver distribuito consapevolmente materiale pedopornografico. 

"Il veterinario del distretto di Chicago e noto giudice nazionale delle esposizioni canine, Adam King, 39 anni, è stato arrestato con l'accusa di molestie di pornografia infantile dopo aver pubblicato in una chat online il suo piano per aggredire sessualmente il suo bambino appena nato", ha scritto il giornalista del Chicago Tribune, Jason Meisnern, su X, precedentemente Twitter. 

"Ha anche pubblicato immagini ecografiche e abiti per neonati", ha aggiunto.

 

 

 

Le foto dell'abitino per neonati e di Adam King mentre mostra un trofeo, durante una mostra canina, insieme a una bambina il cui volto è stato oscurato  

 

 

Usando l'handle @pervchiguy sull'app omosessuale "Scruff" e sull'app di messaggistica Telegram, King aveva confidato a un compagno pedofilo che vive a New York che preferisce abusare sessualmente dei bambini sotto i 10 anni. 

CBS News ha riferito che "King avrebbe anche inviato alla persona a New York diversi video di pornografia infantile, inclusi almeno tre diversi video di uomini che aggredivano sessualmente ragazzi preadolescenti" e che "ha affermato di aver drogato e abusato sessualmente dei suoi nipoti". 

Secondo la CBS, King avrebbe scritto: "In genere uso Benadryl", sottolineando che fornisce un "ampio margine di sicurezza" ed è "facile", sostenendo che "generalmente ci vogliono 30-45 minuti" e "di solito raddoppio la dose per gli adulti." 

Secondo il rapporto inoltre, King avrebbe anche affermato che lui e suo marito stavano aspettando la nascita di un bambino da una madre surrogata il 29 marzo e che aveva pianificato di aggredire sessualmente il bambino dopo la nascita. Presumibilmente avrebbe anche inviato alla persona di New York un'immagine ecografica del bambino non ancora nato e una foto di un vestito da neonato che lui e suo marito avevano ricevuto per Natale. 

"Adoro l'idea di invitare un amico quando avrò mio figlio... deve solo essere qualcuno di cui mi posso fidare ovviamente", avrebbe scritto King in un messaggio. 

"Questa è una condotta atroce, atroce", ha esclamato il Sostituto Procuratore americano Brandon Stone, sostenendo durante l'udienza per la cauzione di King che non dovrebbe essere rilasciato in attesa del processo. 

"Se l'FBI non fosse intervenuta e non lo avesse arrestato, in questo momento sarebbe in California", ha osservato inoltre il procuratore.   

 

"La maternità surrogata mette i bambini a rischio dei peggiori tipi di abuso"   

"Stava per andare in California a prendere il bambino nato da maternità surrogata, ma gli è stato impedito perché sottoposto ad arresto per pornografia infantile", ha dichiarato Katy Faust, attivista per i diritti dei bambini, autrice e fondatrice di Them Before Us

"Quanti bambini vengono aggrediti sessualmente dai loro 'genitori' perché sono stati acquistati tramite Big Fertility?" si chiede la signora Faust. 

In un commento pubblicato su The Federalist all'inizio di quest'anno, intitolato "Incontra 5 pedofili accusati di aver comprato bambini attraverso la maternità surrogata", la Faust ha richiamato l'attenzione sul fatto preoccupante che "l'industria della fertilità sta consegnando bambini su misura a uomini senza nessun controllo della loro idoneità psichica o dei loro precedenti penali". 

"La maternità surrogata mette i bambini a rischio dei peggiori tipi di abuso", ha continuato la Faust. 

"Quindi questo tizio e il suo 'marito' stavano comprando questo bambino tramite la maternità surrogata, bambino di cui intendeva abusare sessualmente, per denaro", ha osservato la scrittrice conservatrice Allie Beth Stuckey. "Cosa succederà al bambino adesso? Negli Stati Uniti non esiste praticamente alcuna regolamentazione sull'acquisto di bambini, il che è assurdo", ha aggiunto la Stuckey. 

"Che il bambino subisca o meno abusi, che sia pagato o altruistico, che sia normale o gestazionale, e indipendentemente dalla composizione del nucleo familiare dell'aspirante genitore, la maternità surrogata viola sempre i diritti del bambino", ha spiegato la signora Faust, attivista internazionale per i diritti dei bambini. 

"Non è un problema che può essere risolto attraverso la regolamentazione. L'unico modo per proteggere i bambini è vietare la maternità surrogata in tutto il mondo", ha avvertito.   

 

L'accusa del sangue   

Cosa si intende per accusa del sangue?  

Wikipedia ci informa che «l'accusa del sangue è un archetipo antisemita secondo il quale gli ebrei berrebbero sangue umano, in particolar modo di bambini, durante la Pesach [Pasqua ebraica, n. d. r.] per scopi magici o rituali; questa falsa accusa ebbe origine nel 1144 in Inghilterra e poi si diffuse durante il Medioevo ed in età moderna, causando processi e uccisione di ebrei; in epoca contemporanea venne ripresa nella Germania nazista, in Polonia e nel mondo arabo-islamico e, successivamente, nelle ideologie complottiste. [...]». 

«L'accusa era incentrata sulla credenza che gli ebrei, durante i loro riti, in particolare durante la Pasqua, uccidessero un bambino cristiano al fine di usarne il sangue per la preparazione del pane azzimo.  

Il primo caso documentato si ebbe nella città di Norwich, in Inghilterra, quando la mattina di Pasqua del 1144 venne rinvenuto il cadavere di Guglielmo, un ragazzo presumibilmente morto per un'aggressione. [...] Si ebbero poi altri casi simili: nel 1168, sempre in Inghilterra, a Gloucester, la comunità di ebrei locale venne accusata di aver rapito un bimbo di nome Harold e di averlo crocifisso il Venerdì santo; pochi anni dopo, nel 1171, un caso simile si ebbe anche in Francia, a Blois; nel 1182, gli ebrei vennero espulsi dalla Francia dal re Filippo II di Francia il quale era convinto che essi praticassero abitualmente l'infanticidio a scopo rituale; nel 1187 si ebbe un caso a Gerusalemme». 

Si tratta di accuse completamente false, secondo quanto scrive Wikipedia, e non esistono in effetti prove certe che possano provare la veridicità di tali affermazioni. 

Sappiamo tuttavia che in Italia l'accusa antisemita di bere sangue umano sfociò già nel Medioevo in numerosi procedimenti giudiziari, anche con condanne al rogo (tre a Portobuffolè nel 1480). 

Ma si annovera una vicenda che di fatto mise fine per sempre nel nostro Paese ai procedimenti giudiziari, e si consumò nel 1855 a Badia Polesine: protagonisti un esattore delle imposte e una giovane contadina. Un libro di Emanuele D'Antonio ha indagato sul caso e ce ne informa Il Gazzettino.it

Uno dei borghesi più illustri e stimati della cittadina, un ricco commerciante, proprietario della ferramenta dove tutti andavano a comprare qualsiasi cosa, nonché titolare dell'appalto dell'esattoria delle imposte, finisce in carcere. Si chiama Caliman Ravenna, è ebreo, l'accusa a suo carico è di aver praticato salassi a una contadina di ventidue anni per poterne bere il sangue. La giovane che accusa il commerciante si chiama Giuditta Castilliero e vive a Masi, un paese della bassa Padovana. 

Racconta di essere stata rapita, portata a Verona e che lì le sono stati praticati salassi, il sangue veniva raccolto in un catino e bevuto da un uomo che identifica senza incertezze in Caliman Ravenna. Questi finisce in carcere, ci rimarrà sedici giorni e ne uscirà completamente scagionato. La calunnia del sangue era stata ritenuta credibile non soltanto dai contadini analfabeti, ma pure dai borghesi e persino dai magistrati. 

Ma stavolta le comunità ebraiche esercitano forti pressioni sulle strutture dello Stato asburgico. Caliman Ravenna viene così rilasciato e torna a rioccupare il ruolo sociale che aveva assunto in precedenza: il palco al Teatro Sociale, cofondatore della Filarmonica, le varie visite nei salotti bene del luogo. Intenta una causa civile a Giuditta Castilliero per dimostrare l'inesistenza delle accuse. La ragazza sarà condannata a sei anni di carcere duro per calunnia che sconterà nel carcere femminile della Giudecca. 

Si ritiene, secondo il libro di D'Antonio, che qualcuno abbia manovrato la Castilliero. 

Ci viene detto anche dall'autore dell'articolo che era una persona marginale, povera, zoppa, senza nessuna prospettiva per il futuro, e che viveva alternando il lavoro nei campi al lavoro in casa. 

Come se l'esser poveri o avere menomazioni fisiche, e quindi scarse o nulle prospettive per il futuro, costituisca una prova di demerito della persona. Dimenticando qui persino il rispetto dovuto alla dignità della persona umana, che non può in nessun caso essere definita "marginale". 

Ma certamente questa povera giovane che viveva del lavoro delle sue mani senza essere di peso a nessuno, non poteva pretendere di avere alcuna voce nella nuova società di stampo massonico che si stava velocemente delineando in Italia. 

Presumibilmente in cambio di denaro - continua il nostro autore - la donna era stata istruita su come muovere le accuse contro Caliman Ravenna, qualcuno che aveva complici in grado di praticare sulle braccia della ragazza tagli professionali che davvero sembravano l'applicazione di un salasso. 

D'altronde ci viene detto che Ravenna aveva nemici: commercianti suoi concorrenti, i nobili decaduti, persone impoverite che non erano in grado di pagare le tasse dovute all'esattore distrettuale delle imposte, cioè a Ravenna, costrette quindi a vendere campi e costruzioni che molto spesso venivano comprati proprio da esponenti della nuova borghesia ebraica. I colpevoli stavano là in mezzo, scrive Il Gazzettino.it, ma le indagini di D'Antonio non hanno permesso di scoprire chi fossero.   

 

Uno spartiacque   

La vicenda di Caliman Ravenna - ci informa ancora Il Gazzettino.it - costituisce però uno spartiacque: dopo il suo caso non ci saranno più nel Lombardo-Veneto, e neppure nel resto d'Italia, procedimenti giudiziari basati sulla calunnia del sangue. Nel 1860 a Lendinara due venditori ambulanti male in arnese vengono accusati di essere ebrei a caccia di bambini per berne il sangue. Questa volta le cose vanno diversamente: chi ha messo in giro la calunnia viene arrestato e processato. 

Non così in Europa: in Ungheria, in Germania, e soprattutto in Russia, la calunnia del sangue andrà avanti fino a fine secolo. "È interessante il rovesciamento sociale che si è verificato nella vicenda di Badia", conclude D'Antonio, "alla contadina marginale, con pessima reputazione, è stato dato più credito che al ricco uomo d'affari in marsina e panciotto". 

Dopo la lettura di questi fatti sorgono spontanee alcune constatazioni. Le accuse, secondo la magistratura dell' epoca, si rivelarono poi infondate e vi fu una sentenza di assoluzione. Ma sappiamo anche che vi furono forti pressioni da parte della comunità ebraica.  

Un dato balza all'occhio: le accuse mosse a quelle comunità di "bere il sangue dei bambini", un tempo ritenute vere, furono ritenute false in Italia solo ed esclusivamente a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Ciò coincide di fatto con il periodo in cui avvenne l'Unità d'Italia sotto i Savoia che si concluse con la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861, e dietro il quale muoveva i suoi fili la massoneria: ne abbiamo a lungo parlato. 

In altri Paesi però, e in testa a tutti la Russia, le accuse furono ritenute vere fino alla Rivoluzione bolscevica. Proprio in questi giorni il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha ricordato in un suo discorso come ben l'85% dei bolscevichi fossero di origine ebraica. Questo spiegherebbe molto bene come mai le accuse cessarono a partire dal 1917, l'anno di inizio della Rivoluzione russa, e con esse i procedimenti giudiziari basati sull'accusa del sangue. 

La Russia infatti si era guadagnata in Europa la fama di essere antisemita e si era così attirata l'odio di molti potenti nemici. I nomi li conosciamo già e sono quelli dei potentissimi banchieri di origine ebraica aschenazita, le sedi delle cui banche erano e si trovano in Inghilterra, Germania e Stati Uniti, come Rothschild, Warburg, Goldman Sachs, ecc.  

Sappiamo già come finì.  

Finì col martirio dei Romanov nel 1917 e l'ombra dell'omicidio rituale sull'atroce fine riservata alla famiglia reale. 

Mentre una nuova nobiltà aveva ormai soppiantato in Europa quella decaduta, che aveva perso gran parte del suo potere e dei suoi privilegi. Per quanto riguarda la famiglia Rothschild ad esempio, cinque linee del ramo austriaco della famiglia furono elevate alla nobiltà austriaca, avendo ricevuto baronie ereditarie dell'Impero asburgico dall'Imperatore Francesco II nel 1816. Un'altra linea, del ramo inglese della famiglia, fu elevata alla nobiltà britannica su richiesta della regina Vittoria.     

 

Fine prima parte

 

 
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La guerra dell'Anticristo e lo stato invisibile e irresponsabile - Seconda parte

Post n°164 pubblicato il 27 Marzo 2024 da daniela.g0
 

La prima pagina del Corriere della Sera del 6 giugno 1946 che dichiarava la vittoria del voto repubblicano, in seguito alla proclamazione dei risultati del referendum istituzionale del 2 e 3 giugno   


 

I dubbi sulla legittimità della proclamazione della Repubblica: colpo di Stato?   

Antonio Parisi, giornalista e scrittore, ha riportato recentemente importanti retroscena che riguardarono la proclamazione della Repubblica Italiana. Nel corso di un'intervista rilasciata per l'emittente Radio Radio, Parisi ha affermato: 

"Qualche anno fa sono state ritrovate a Roma in via Tiburtina e via Prenestina, dove si trovavano le tipografie di un importante imprenditore italiano, le schede mancanti richieste dalla Corte di Cassazione mai pervenute. Scrive Vezio Crisafulli, costituzionalista e membro della Corte Costituzionale, come in data 18 giugno 1946 la Corte di Cassazione si fosse riunita per la seconda volta e dovette prendere atto, dal ministro dell'Interno, del risultato. Ma si rifiutò di proclamare la Repubblica.  

Il tutto avvenne tra le gravi minacce di Pietro Nenni, Sandro Pertini e altri che paventavano l'imminente scoppio di una guerra civile se non si fosse dichiarata la Repubblica. Il presidente della Corte di Cassazione si chiamava Giuseppe Pagano e diede le dimissioni, insieme con gli altri membri, per protesta.  

La Repubblica Italiana afferma di essere nata in forza di un atto popolare perfetto: le leggi ad esempio sono un atto popolare perfetto ma se manca la firma del Presidente della Repubblica è una non - legge. Così una sentenza della magistratura se manca la firma del magistrato è una non - sentenza: Crisafulli afferma che se Umberto di Savoia non subì la debellatio allora la Repubblica nacque in forza di un colpo di Stato, compiuto da Alcide De Gaspari, che la notte tra il 12 e il 13 giugno si proclamò capo dello Stato senza attendere il risultato della Corte di Cassazione.  

Il re trovandosi di fronte a un sostanziale colpo di Stato, partì per l'esilio al fine di scongiurare lo scoppio di una guerra civile. Tanto che il deputato Vincenzo Selvaggi, poi deputato dell'Assemblea Costituente, invitò il re all'arresto immediato di tutti i partecipanti al colpo di Stato.  

Nel 1959 inoltre la magistratura di Roma affermò che Umberto di Savoia era "ancora re e non ex re".  

Aggiungo un piccolo particolare riguardante uno degli uomini coinvolti nell'intricata vicenda: Vincenzo Selvaggi, che nel 1953 tornò in parlamento nella II legislatura alla Camera con il Partito Nazionale Monarchico e passò poi nelle file del Partito Monarchico Popolare, morì prematuramente nel 1957, quando era ancora deputato, all'età di soli 43 anni. Subentrò nella sua carica Luigi Zuppante.   

 

Le tempeste non toccano il fondo, e passano   

Alla Vigesimo quinto anno del 1903, fanno eco le parole scritte da papa Leone XIII nella sua precedente enciclica: Inimica Vis del 1892. Afferma il pontefice: 

"Ora sono in pericolo la fede degli avi e la salvezza assicurata agli uomini da Gesù Cristo, e conseguentemente anche i benefìci della civiltà cristiana. Infatti, la setta dei Massoni, non temendo nulla, non indietreggiando davanti a nessuno, aumenta ogni giorno d'audacia: il suo contagio è penetrato in tutte le comunità ed essa si sforza sempre più per insinuarsi in tutte le istituzioni pubbliche, cospirando in tal modo, secondo la sua abitudine, per strappare al popolo italiano la religione cattolica, principio e sorgente dei beni supremi. 

Da qui i molteplici artifìci per attaccare la fede divina; da qui il disprezzo della legittima libertà della Chiesa oppressa dalle leggi. Si ammette così in teoria ed in pratica che la Chiesa non ha in sé il diritto e la ragione d'essere di una società perfetta; che lo Stato debba avere la prevalenza su di lei e che il potere civile debba avere la precedenza sul potere spirituale. 

Da questa dottrina perniciosa e falsa, più volte condannata dai giudizi della Sede Apostolica, derivano molti mali, e specialmente il fatto che i governanti civili si arrogano dei diritti che non appartengono ai loro poteri, e non esitano punto ad appropriarsi di quello che hanno tolto alla Chiesa."  

Ma torniamo alla successiva Vigesimo quinto anno

"[...] L'impiego, dappertutto, delle medesime armi della calunnia e dell'eccitamento popolare, mostrano l'identità dei propositi e la parola d'ordine uscita da uno stesso centro di direzione. Episodio del resto che si associa a quel piano prestabilito, e che si va largamente traducendo in atto, per moltiplicare i danni già da Noi annoverati, e soprattutto per restringere fino alla totale esclusione l'insegnamento religioso, formando così generazioni d'indifferenti e d'increduli; per impugnare con la stampa la morale della Chiesa, per schernirne finalmente le pratiche e profanarne le feste."  

Già qui viene ben delineato il ruolo cruciale di continua mistificazione della verità svolto dalla stampa (e successivamente dagli altri media) che istiga le masse verso un decadimento dei costumi e soprattutto dei valori. Cui si aggiunge l'attacco alla fede stessa della Chiesa.  

Tuttavia papa Leone XIII conclude lasciando sempre aperta la porta alla speranza, che nella fede diviene certezza, che le trame della massoneria ordite ai danni della Chiesa e del popolo italiano non giungeranno mai all'esito voluto. Anzi, Dio stesso "fornirà mezzi nuovi e impensati" perché le forze del male non prevalgano. 

"Non vorremmo che il quadro delle dolorose condizioni presenti avesse punto da abbattere nell'animo dei credenti la piena fiducia nel divino aiuto, che maturerà a suo tempo e per le sue vie il finale trionfo. Noi siamo altamente contristati nell'intimo del cuore, non però trepidi degl'immortali destini della Chiesa. La persecuzione, come dicemmo da principio, è il suo retaggio, perché Iddio ne trae beni più alti e preziosi, provando e purificando i Suoi figli. Ma pur permettendo le vessazioni e i contrasti, manifesta la Sua divina assistenza, che fornisce mezzi nuovi ed impensati, onde l'opera resta e ricresce senza che prevalgano le forze congiurate a suo danno. Diciannove secoli di vita, durata tra il flusso e riflusso delle umane vicende, insegnano che le tempeste non toccano il fondo, e passano."  

Il trionfo alle recenti elezioni russe ancora una volta di Vladimir Putin da una parte, e la passerella che Donald Trump sta compiendo alle primarie del suo partito, dall'altra, ci indicano ormai che la Cristianità non è affatto sconfitta: la guerra dell'Anticristo voluta dalla massoneria è persa, almeno per il momento. 

Anche se sappiamo dalla Sacra Scrittura, e precisamente dal libro dell'Apocalisse di Giovanni, che l'Anticristo tornerà in ultimo a sollevarsi. Tuttavia, secondo le parole pronunciate dalla Madonna stessa a Fatima, potremo sperare prima in un lungo "tempo di pace" che precederà la venuta dell'Anticristo. 

Mai come nel tempo presente infatti la massoneria mondiale si trova in così grande difficoltà: i progetti delle élite per il Nuovo Ordine Mondiale sono andati definitivamente in fumo e continuano a susseguirsi strani eventi. La dinastia dei Windsor, legata a doppio filo con la massoneria, dopo la morte della regina Elisabetta si trova in grande crisi e sembra prossima alla fine. Carlo è gravemente malato ed è sparito dalla scena pubblica, la nuora Kate ha subito un delicato intervento all'addome e non si è più vista pubblicamente. Piuttosto, sono state fatte circolare foto ritoccate e un filmato dubbio, che in molti ritengono abbia ripreso una sosia e non la principessa. Così anche William sembra essere uscito di scena e non aver alcuna intenzione di rimpiazzare il posto lasciato vuoto dal padre.  

"Le tempeste - come scrisse papa Leone XIII - non toccano il fondo e passano."  

La Cristianità, ma quindi anche la Chiesa Cattolica, sono ben lungi dall'essere sconfitte, malgrado le infiltrazioni massoniche abbiano attaccato la Chiesa al suo interno. 

Così lo stato invisibile italiano ha subito insieme al governo Meloni un'altra cocente umiliazione: il governo aveva preparato infatti un testo di "condanna delle elezioni" avvenute in Russia pochi giorni fa. Ma il Dipartimento di Stato di Anthony Blinken ne ha bloccato il testo: è la stessa Repubblica degli Elkann a darci la notizia.  

"Una divergenza di vedute tra il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca e il Dipartimento di Stato sarebbe all'origine del mancato comunicato di condanna delle elezioni russe da parte del G7."  

Questo, se mai ce ne fosse ancora bisogno, ci fornisce chiare indicazioni su chi ha effettivamente il controllo del governo degli Stati Uniti d'America; il quale governo malgrado i primi proclami non ha mai inviato gli armamenti tanto richiesti da Zelensky in Ucraina. Dopo la sparizione e la fuga della vice presidente Kamala Harris, infatti, l'amministrazione Biden non è mai stata realmente in controllo. 

L'Unione Europea è ormai isolata e lo stato invisibile italiano non fa eccezione. Sembrano davvero gli ultimi colpi di coda di una bestia colpita mortalmente, ma che tarda a morire. 

Ancora Repubblica ci informa: "Con una decisione a sorpresa, oggi il primo ministro irlandese Leo Varadkar ha annunciato le sue dimissioni. Il Taoiseach (come si chiama in lingua gaelica il leader di governo) ha annunciato in una conferenza stampa improvvisata a Dublino di lasciare ‘per motivi personali e politici, ma soprattutto politici', senza però andare nei dettagli". 

A precedere Varadkar lo scorso dicembre, il primo ministro del Galles, Mark Drakeford, che aveva annunciato le proprie dimissioni sia dalla carica di primo ministro che da quella di leader del Partito laburista del Galles. 

Il globalismo sta perdendo pezzo a pezzo i suoi sostenitori mentre il governo Meloni si trova isolato e privo dei suoi referenti sovranazionali. Matteo Salvini tenta ancora di riconquistare un improbabile consenso lodando adesso il presidente Putin.   

 

Un uomo da non dimenticare   

Vigesimo quinto anno, che abbiamo ricordato, rimane il testamento spirituale di papa Leone XIII, colmo di fede e di speranza, che ci delinea un acuto quadro dell'epoca oltre che, in maniera impressionante, quello attuale. Ma ci dice tanto anche su quello che fu il temperamento e la forza di un uomo eccezionale. 

Leone XIII, al secolo Vincenzo Pecci, originario della provincia di Roma, sarebbe morto solo l'anno successivo all'età di 93 anni.

 

 

Papa Leone XIII in un fotogramma di una pellicola del 1898, girata da William Dickson per la Biograph: è il primo filmato della storia in cui compare un papa   

 

 

Per tutta la vita, anche da pontefice, visse in modo sobrio e senza pretese: abituato a vivere persino senza riscaldamento nei mesi più freddi, acconsentì ad accendere i caloriferi dei suoi appartamenti vaticani solo pochi anni prima di morire, su espresso consiglio dei medici. Lavorò alacremente fino all'ultimo, lottando contro la morte, e in modo incessante. Così scrisse La Domenica del Corriere, sei giorni dopo la sua morte, avvenuta il 20 luglio 1903: 

"La storia ricorderà a lungo la lotta che il pontefice sostenne con la morte, quantunque tutti prevedessero che in causa della tarda, eccezionale età egli non potesse giacere a lungo malato. Dal 5 luglio i fedeli s'attendevano ogni mattina l'annuncio del decesso. I romani accorrevano in piazza San Pietro per osservare la finestra della camera da letto e trarre oroscopi dalla durata del tempo che rimaneva aperta per il cambio d'aria, ma ognuno apprendeva tosto con lieto stupore che l'illustre infermo aveva ricevuto i suoi cardinali, s'era occupato delle faccende relative al governo della Chiesa, era passato dal letto su la poltrona e persino aveva all'indomani dell'estrema unzione corretto le bozze della sua ultima poesia in latino. Con l'ostinazione dei fanciulli e dei vecchi vigorosi, Leone XIII si è spesso ribellato alle ingiunzioni dei suoi medici, a dir la verità senza immediato suo danno."   

E' il ritratto stesso della forza instancabile della Chiesa, che mai, per mezzo della croce e del sicuro sostegno del suo Signore ma anche della Chiesa celeste, che nello Spirito Santo non fa sosta alcuna nella sua incessante preghiera rivolta al Padre, potrà essere vinta dalle forze oscure del male.

 

 

 

 
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La guerra dell'Anticristo e lo stato invisibile e irresponsabile - Prima parte

Post n°163 pubblicato il 26 Marzo 2024 da daniela.g0
 

La copertina del libro di mons. George Dillon, pubblicato nel 1885, in risposta all'appello di papa Leone XIII "a strappare la maschera dalla Massoneria"  

 

 

La guerra dell'Anticristo contro la Chiesa Cattolica e la Civiltà Cristiana  

Il direttore di LifeSiteNews, John-Henry Westen, ha ospitato nel suo Show alla fine di maggio dello scorso anno Joshua Charles, convertito alla fede cattolica dal Protestantesimo e curatore di una nuova edizione di un libro che tratta del rapporto della Chiesa con la massoneria. 

Alcuni brani della sua intervista risultano molto interessanti in merito a molti aspetti che riguardano la Chiesa Cattolica ma anche su quanto avviene prevalentemente nella società occidentale da alcuni secoli. E sul ruolo nascosto della massoneria fino all'arrivo dell'Anticristo. 

Come riporta Westen, la Chiesa Cattolica ha diffuso ripetute condanne nei confronti della massoneria sin dalla sua nascita ufficiale nel Settecento. Nel 1885, il sacerdote cattolico mons. George Dillon, DD, pubblicò un libro in lingua inglese che descriveva dettagliatamente il complotto nascosto ordito dalla massoneria per rovesciare la Chiesa e distruggere la Cristianità, e il libro a sua volta ricevette l'approvazione di papa Leone XIII.

Il pontefice lo giudicò talmente attendibile che ne pagò la traduzione e la stampa in italiano. 

Joshua Charles ha recentemente curato la nuova edizione del libro di Dillon pubblicato dalla TAN con il titolo: The War of the Antichrist with the Church and Christian Civilization, che spiega perché la Chiesa ha ripetutamente condannato la massoneria e quale siano i suoi ultimi obiettivi. 

Secondo Charles, "La differenza essenziale è che noi cattolici crediamo di non poter salvare noi stessi. Dobbiamo ricevere lo Spirito Santo nel Battesimo e nei sacramenti se cadiamo, e questo ci viene dato dalla grazia di Dio, e quando ci viene dato, le nostre anime diventano un tempio per la Sua presenza... La radice della [massoneria ] è il contrario, la divinità risiede già nella natura umana... latente, per così dire, in attesa di essere sbloccata mediante loro stessi, dalla loro gnosi, dalle loro conoscenze, dalle loro conoscenze particolari, dai loro rituali, dai loro segni, dai loro simboli. E che in questo è la salvezza invece di una partecipazione alla natura divina stessa, credono che sia già presente. E quindi quando ci dirigiamo verso il panteismo, abbiamo la sensazione che il divino sia intrinseco alla natura stessa. E non c'è bisogno della grazia."

Charles ha spiegato che i massoni hanno come obiettivo finale la reintroduzione delle religioni misteriche pagane pre-cristiane, come i Misteri Eleusini nell'antica Grecia o il Mitraismo nell'antica Roma. 

"I veri libri massonici... affermano esplicitamente che sono la restaurazione del sistema misterico pagano che ha preceduto l'Incarnazione di Nostro Signore", ha detto Charles. "E sappiamo dall'apostolo Paolo, che credo stia citando i Salmi, che gli déi delle nazioni sono demoni. Quindi prima dell'Incarnazione di Nostro Signore, ci fu letteralmente un atto di alleanza tra l'uomo e il demoniaco. E questo teneva il mondo, attraendolo all'ignoranza e alla superstizione." 

"E così i misteri cristiani finiscono per soppiantare e distruggere, anzi sconfiggendoli, i misteri pagani. Ebbene, la massoneria si considera una restaurazione di questi misteri pagani. Questo è quello che dicono molti di loro", ha continuato. "E quindi il motivo per cui vogliono restaurare questi misteri pagani è perché si tratta del sistema pre-cristiano in cui l'uomo trovava la salvezza in qualche falso tentativo di essere come Dio, che è ciò a cui Satana ci aveva tentato in primo luogo." 

Charles ha continuato affermando inoltre che il mezzo di questa reintroduzione dei culti misterici pagani è, secondo fonti massoniche, la reintroduzione di un'alleanza attiva tra gli esseri umani e il demoniaco.  

Abbandonando un momento l'intervista, aggiungerei che si spiegano bene sotto questa luce le incredibili affermazioni che Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa, ha rilasciato durante una recente intervista al canale televisivo PИA HOBOCTИ

Putin ha dichiarato: 

"Da secoli le élite occidentali usano riempirsi il ventre di carne umana e le tasche di denaro ma esse devono comprendere che il festino del vampiro sta per finire."  

Charles ha spiegato ancora che nella massoneria esistevano due partiti, un Partito Intellettuale e un Partito della Guerra, guidati da un direttorio segreto, l'ultimo direttore del quale, suggerisce Charles, sarà l'Anticristo. "Mons. Dillon sosteneva che esistesse un elenco segreto che controllava centralmente tutti o la maggior parte dei gruppi occulti nel mondo che cercavano di rovesciare la Cristianità", mi ha detto Charles. "Ha affermato che questa directory era diretta da un individuo con pochissime persone intorno a lui che ne erano a conoscenza." 

"Questa directory controlla tutto a livello centrale", ha continuato Charles. "E quello che fa è ciò che viene chiamato il Partito Intellettuale e il Partito della Guerra. Il Partito Intellettuale sono le idee, i legislatori, qualunque cosa. Il Partito della Guerra sono, immagino che potremmo dire, gli attivisti, i manifestanti di strada, forse quelli che diventano violenti. E fondamentalmente... il Partito Intellettuale sa sempre cosa stia facendo il Partito della Guerra. Ma il Partito della Guerra non sempre sa cosa faccia il Partito degli Intellettuali, quindi vengono tenuti separati." [...] 

"Con l'Illuminismo... abbiamo iniziato a considerare la natura come qualcosa da manipolare e controllare a fini di potere, mentre... nella... mentalità cristiana medievale... la natura era sacramentale, nel senso che guardavi qualcosa nella natura e la associavi automaticamente a Dio. In che modo questa fatto naturale punta a ciò che è più alto di se stesso? Le cose sono cambiate davvero con l'Illuminismo". 

Secondo Charles, a causa del rifiuto del Magistero della Chiesa da parte dei primi protestanti, non c'era più un senso di certezza in materia religiosa, e questa mentalità si è diffusa nella filosofia e nelle scienze naturali, cambiando "la visione dell'uomo della natura da sacramentale a meccanicistica". 

L'obiettivo dei massoni specificamente contro il Cattolicesimo, sostiene ancora Charles, è legato alla venuta dell'Anticristo. 

Sottolineando che la sua opinione è un'opinione basata sui commenti patristici della Scrittura, sostiene che l'uso da parte di san Paolo del termine "uomo dell'iniquità" nella sua lettera ai Tessalonicesi, universalmente ritenuto l'Anticristo, significa che Cristo e la Sua Chiesa sono le fonti della legittimità. Quindi, sostiene Charles, il programma massonico di reintrodurre i culti misterici pagani significa non solo una sfida alla distinzione cattolica tra ordine temporale e spirituale, qualcosa di estraneo al paganesimo che Charles ritiene i massoni vogliano reintrodurre, ma anche l'introduzione dell'Anticristo. 

"Ora, perché è importante questa distinzione? Perché il potere temporale, un potere puramente naturale, privo di grazia, non è capace di condurre le persone a Dio", ha proseguito. "C'è bisogno del potere spirituale, nel senso che le nostre menti... hanno bisogno della grazia... per discernere ciò che Dio richiede. La stessa cosa con il potere temporale. Il potere temporale ha bisogno del potere spirituale per guidarlo nella giusta direzione." 

Charles ha spiegato anche che il katéchon [dal greco antico τὸ κατέχον: ciò o colui che trattiene, n. d. r.], a cui fa riferimento san Paolo, la forza frenante che impedisce al mistero dell'iniquità di manifestarsi, è, nella sua comprensione, la Chiesa Cattolica, e che i culti misterici pagani sono il mistero dell'iniquità, che porta alla ascesa dell'Anticristo. [...]  

Qui aggiungerei le recenti parole rilasciate dall'arcivescovo Carlo Maria Viganò in occasione del "Primo Giorno della Memoria dell'Olocausto Sanitario", che si è svolto in Italia l'11 marzo scorso, che procedono esattamente in questa direzione. Viganò sostiene infatti che la cabala globalista vorrebbe instaurare il regno dell'Anticristo sulla Terra. Ma ha sottolineato anche, di fronte a quello da lui stesso definito come "olocausto sanitario", che "questi assassini si ritroveranno presto a rispondere dei loro crimini, se non davanti al tribunale del mondo, certamente davanti a Dio"

Riferendosi quindi alle affermazioni del dottor Massimo Citro della Riva, Viganò ha commentato: "con questo termine (olocausto sanitario, n. d. r.) lei evidenzia da un lato la portata del crimine commesso dai servitori dell'OMS, e dall'altro la volontà di 'sacrificare' milioni di vittime al Moloch globalista. Non perda di vista questo elemento fondamentale: lo sterminio - con modalità non dissimili da quelle che i regimi totalitari del secolo scorso provocarono - ci mostra l'aspetto rituale del Great Reset e rivela la cultura di morte abbracciata da chi lo promuove."  

Ma facciamo ritorno all'intervista condotta dal direttore di LifeSiteNews

Più tardi, durante la nostra conversazione, Charles ha citato papa san Gregorio Magno, dottore e padre della Chiesa. 

Riferendosi ai Moralia su Giobbe di san Gregorio, Charles ha riferito: "La Chiesa prima della comparsa dell'Anticristo sarebbe stata gravemente indebolita. San Gregorio afferma... che la voce della dottrina sarebbe rimasta silenziosa. Afferma... che la penitenza sarebbe stata più debole, che ci sarebbero stati meno miracoli". 

Charles ha spiegato anche che san Gregorio fornisce due ragioni sul perché questo sarebbe accaduto, che concordano con ciò che san Paolo discute nella sua lettera ai Tessalonicesi. "San papa Gregorio Magno dice che la ragione per cui questa [debolezza della Chiesa] è permessa è affinché coloro... che non amano Nostro Signore, si mostrino chi e cosa sono, e tanto più facilmente cadano. Inoltre, coloro che amano Nostro Signore meriteranno ancora di più per il fatto che potranno contare sempre meno su ciò che vedono e sempre di più su ciò che sanno [da ciò che insegna l'immutabile Magistero della Chiesa]".   

 

Vigesimo quinto anno   

Da un pontefice vissuto nell'antichità come san Gregorio Magno, facciamo ora un grande salto ad un altro papa vissuto più recentemente, che, come abbiamo già visto, si è battuto con tutte le sue forze nel corso della sua lunga vita contro l'assalto che la massoneria ha lanciato non soltanto contro la Chiesa Cattolica ma anche contro tutta la Cristianità.  

Sto parlando di papa Leone XIII, che scrisse nel 1902, quasi a termine del suo pontificato, la lettera apostolica Vigesimo quinto anno. Nel corso della sua coraggiosa lettera, Leone XIII tratta di molte realtà dell'epoca che si rivelano ancora adesso di un'attualità impressionante. In particolare il pontefice tratta dell'entità Stato e della sua invisibile infiltrazione ad opera dei massoni, e sul destino e il ruolo cruciale svolto dalla Chiesa Cattolica.

 

 

Papa Leone XIII in una fotografia scattata intorno al 1898  

 

 

Molte di queste affermazioni si integrano bene con le precedenti, fornendoci un quadro più ampio per la comprensione degli odierni fatti storici. 

Scrive papa Leone XIII: 

"La santa Chiesa di Cristo dovette sostenere in ogni tempo contrasti e persecuzioni per la Verità, per la giustizia. Istituita da Lui medesimo per propagar nel mondo il regno di Dio, e mercé la luce della legge evangelica guidare la decaduta umanità a un soprannaturale destino, cioè all'acquisto di beni immortali da Dio promessi, ma superiori alle nostre forze, urtò necessariamente contro le passioni che pullularono al piè dell'antica decadenza e corruzione, vale a dire contro l'orgoglio, la cupidigia e l'amore sfrenato dei godimenti terreni, e contro i vizi e i disordini che da esse procedono, e che nella Chiesa trovarono sempre il più poderoso ritegno. Né il fatto di queste persecuzioni vorrà recarCi stupore, se furono dal divino Maestro a nostra norma predette, e se sappiamo che dureranno quanto il mondo. Che disse infatti ai suoi Discepoli, inviandoli a portare il tesoro delle sue dottrine a tutte le genti? Ognuno lo sa: "Sarete perseguitati di città in città, sarete odiati e vilipesi per il mio nome, sarete tradotti innanzi ai tribunali e condannati a supremi patimenti". E volendo incoraggiarli alla prova, additò se come esempio: "Si mundus vos odit, scitote quia me priorem vobis odio habuit" ["Se hanno odiato me, odieranno anche voi", n. d. r.] (Gv 15,18). Ecco le gioie, ecco le ricompense promesse quaggiù. [...] 

Dischiuso così il cammino, sopraggiunge il filosofismo orgoglioso e beffardo del secolo decimottavo [1700, n. d. r.], e va più oltre. Ei toglie a scherno il sacro codice delle Scritture e ripudia in fascio tutte le Verità divinamente rivelate, coll'intento finale di spegnere nella coscienza delle nazioni ogni religiosa credenza, ogni alito di spiriti cristiani. Uscirono da queste fonti i funesti e deleteri sistemi del razionalismo e panteismo, del naturalismo e materialismo, che instaurano sotto nuova sembianza errori antichi già pur confutati vittoriosamente dai Padri e apologisti dei tempi cristiani. [...] [...] 

E in quest'opera perniciosa e sleale va innanzi agli altri una setta tenebrosa, che la società porta da lunghi anni nei suoi fianchi, come un morbo letale, che ne contamina la sanità, la fecondità e la vita. Personificazione permanente della rivoluzione, costituisce una specie di società a rovescio, il cui scopo è un predominio occulto sulla società riconosciuta, e la cui ragione d'essere consiste nella guerra a Dio e alla sua Chiesa. Non sarebbe d'uopo neppure nominarla, ché tutti raffigurano a questi contrassegni la massoneria, della quale parlammo di proposito nella Nostra Enciclica "Humanum genus" del 20 Aprile 1884, denunziandone le malefiche tendenze, le false dottrine, le opere nefaste. Questa setta, che abbraccia nell'immensa rete quasi tutte le nazioni e si collega con altre sette, che muove con occulti fili, allettando i suoi affiliati con l'esca dei vantaggi che loro procura, piegando i reggitori ai suoi disegni or con promesse, or con minacce, è giunta ad infiltrarsi in tutti gli ordini sociali ed a formare quasi uno stato invisibile ed irresponsabile nello Stato legittimo. Piena dello spirito di Satana che, come diceva l'Apostolo, sa all'uopo trasfigurarsi in angelo di luce (2 Cor 11,14), vanta fini umanitari, ma tutto sfrutta ad intento settario, e mentre dichiara di non aver mire politiche, esercita larga azione nel movimento legislativo e amministrativo dello Stato; mentre professa rispetto alle autorità imperanti e perfino alla Religione, mira come a scopo supremo (ed i suoi stessi regolamenti lo affermano) allo sterminio dell'impero e del sacerdozio considerati da essa come nemici della libertà."   

 

Lo "stato invisibile e irresponsabile"   

Leone XIII chiarisce senza mezzi termini come la massoneria abbia penetrato tutti gli strati della società, benché fosse ancora il 1903. Ma il rilievo più interessante è che papa Leone XIII parli di fatto di uno "stato invisibile ed irresponsabile" all'interno dello Stato legittimo. Ne ho parlato soltanto poco tempo fa: come ci trovassimo ormai davanti ad un anti-Stato che di fatto si è impadronito dello Stato legittimo. E' la "setta", la massoneria, l'unica responsabile della situazione, capace di mistificare la realtà celandosi dietro le apparenze di una falsa onestà e trasparenza. E' molto significativo a tal proposito quell'angelo di luce in cui sa trasformarsi la massoneria secondo le necessità del momento per ingannare. 

Qualche fondatissimo dubbio occorre porlo anche sulla legittimità stessa dello Stato repubblicano. Non si possono dimenticare le insistenti voci di brogli elettorali che accompagnarono la proclamazione della Repubblica nel giugno 1946. 

Né si può dimenticare il copioso sangue versato nelle proteste che si verificarono in quelle ore febbrili che ne precedettero la proclamazione. 

Al referendum istituzionale del 2 - 3 giugno 1946 la Repubblica ottenne 12 milioni di voti e la Monarchia 10 milioni. Ma l'Italia si trovava divisa: il Sud per la Corona, il Nord contro. La maggioranza doveva essere calcolata sul totale dei votanti (incluse quindi le schede bianche e nulle), e visto i numerosi ricorsi presentati dai monarchici il risultato non era affatto chiaro. Il 10 giugno la Corte di Cassazione comunicò il verdetto delle urne ma non proclamò la Repubblica, riservandosi di esaminare le contestazioni. 

Davanti all'incertezza dell'esito del referendum e allo scontro tra De Gasperi e Umberto II, cominciarono a diffondersi notizie di brogli a danno della Monarchia, e i napoletani, dal 5 giugno scesero in piazza invocando il re. La città di Napoli era già stata teatro in precedenza di scontri sanguinosi, e l'allora ministro dell'Interno Giuseppe Romita aveva militarizzato la città con la polizia ausiliare. 

Da più parti quindi si gridò ai brogli che accesero gli animi in città e la sera del 7 giugno 1946 una bomba, scagliata da mani ignote, colpì un gruppo di manifestanti monarchici e ferendo mortalmente un giovane, Ciro Martino, morto poi in ospedale.   

 

La strage dei giovani Napoletani   

Il giorno successivo si diffuse la voce, rivelatasi poi completamente infondata, di un arrivo a Napoli di Umberto II, deciso a battersi per la monarchia. Si formò un grande corteo monarchico, che si scontrò con un blocco di ausiliari di pubblica sicurezza inviati dal ministro dell'Interno Romita per controllare la situazione. Nello scontro morì, ferito alla testa, il quattordicenne Carlo Russo; la situazione non degenerò ulteriormente solo grazie all'intervento dei Carabinieri, al tempo ritenuti un'arma fedele al re. L'8 giugno durante incidenti con le forze di pubblica sicurezza rimase ucciso il sedicenne Gaetano d'Alessandro. 

Qualche giorno dopo, precisamente l'11 giugno, mentre si era in attesa della proclamazione ufficiale dei risultati del referendum, si ebbero in via Medina scontri violentissimi: nella via all'epoca esisteva la sede napoletana del Partito Comunista Italiano. Quel giorno si diffuse la notizia che la sede del partito esponeva oltre alla bandiera rossa con falce e martello anche una bandiera tricolore priva dello stemma sabaudo e recante invece l'effigie di una testa di donna turrita, nel campo bianco al posto dello stemma sabaudo. Per i monarchici si trattava di una vera e propria provocazione. Un corteo monarchico si recò allora in via Medina, dove si trovava la sede del partito, e cercò di togliere il tricolore esposto, ma venne bloccato da un cordone della polizia. I manifestanti tentarono di raggiungere il balcone dove era esposto lo stendardo con una scala che fu prontamente fatta cadere: il marinaio che era arrivato in cima morì il giorno dopo in ospedale. 

Ne seguì una feroce e sanguinosa repressione: presto arrivarono i rinforzi che non esitarono minimamente a sparare sulla folla. L'ordine arrivò da Roma, i monarchici lo attribuirono direttamente a Giorgio Amendola. Alla fine della giornata si contarono ben nove manifestanti monarchici uccisi e una cinquantina di feriti; tra i morti anche la giovane studentessa Ida Cavalieri che, avvolta con un tricolore con la corona sabauda, fu investita da un'autoblindo delle forze dell'ordine. 

Di quei momenti terribili, dove furono massacrati anche ragazzini di soli quattordici anni, non ci resta quasi più nulla. Qualche sgranata fotografia, non un filmato. I libri di scuola avrebbero poi cancellato quell'episodio come se non fosse mai avvenuto, come se la vergogna di quelle morti di giovani minorenni (la maggiore età allora si raggiungeva a 21 anni) potesse e dovesse essere cancellata dalla memoria di tutta l'Italia.  

Ma a noi il compito di non dimenticare: a guerra finita, alle innumerevoli stragi compiute dai partigiani, si aggiungeva ancora altro sangue versato da giovanissimi italiani.  

Il volto "simbolo" di Anna Iberti incarnava "il nuovo ruolo della donna", attraversando un buco nella copertina del Corriere della Sera del 6 giugno 1946 con la notizia dei risultati della nascita della Repubblica Italiana. 

Ma a questo volto, anche se la "falsa storia" ha cancellato ogni traccia, dovrebbe esserne accostato un altro, sempre di una giovane donna: quello senza sorriso di Ida, di soli 19 anni, gli occhi spenti e un corpo senza vita avvolto in un tricolore italiano. 

Era questo "il nuovo ruolo della donna", che la Prima Repubblica aveva preparato?

 

 

 

Fotografie scattate a Napoli subito dopo gli scontri  

 

 

Il popolo "sovrano" era costretto ad imparare che il prezzo pagato per esercitare la sua "sovranità" consisteva anche negli scontri violentissimi con le forze dell'ordine e nell'abbondante sangue versato: come già accaduto nella storia, le uniche "rivoluzioni" destinate "a buon fine" sarebbero state quelle manovrate dalla massoneria.     

 

Fine prima parte

 

 
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Chiesa Cattolica e massoneria: tavolo permanente o totale inconciliabilità? La segretezza e l'assalto al papato - Seconda parte

Post n°162 pubblicato il 14 Marzo 2024 da daniela.g0
 

Il grande papa Leone XIII, in una fotografia ufficiale scattata l'11 aprile 1878    

 

Il sovvertimento dell'ordine fondato sul Cristianesimo   

"Insinuandosi sotto specie di amicizia nel cuore dei Principi, i Frammassoni mirarono ad avere in essi complici ed aiuti potenti per opprimere il Cristianesimo; e a fine di mettere nei loro fianchi sproni più acuti, si diedero a calunniare ostinatamente la Chiesa come nemica del potere e delle prerogative reali. Divenuti con tali arti baldanzosi e sicuri, acquistarono influenza grande nel governo degli Stati, risoluti per altro di crollare le fondamenta dei troni, e di perseguitare, calunniare, discacciare chi tra' sovrani si mostrasse restio a governare a modo loro.  

Con arti simili adulando il popolo, lo trassero in inganno. Gridando a piena bocca libertà e prosperità pubblica; facendo credere alle moltitudini che dell'iniqua servitù e miseria, in cui gemevano, tutta della Chiesa e dei sovrani era la colpa, sobillarono il popolo, e lui smanioso di novità aizzarono ai danni dell'uno e dell'altro potere. Vero è bensì che dei vantaggi sperati maggiore è l'aspettazione che la realtà: anzi oppressa più che mai la povera plebe si vede nelle miserie sue mancare gran parte di quei conforti, che nella società cristianamente costituita avrebbe potuto facilmente e copiosamente trovare."   

Così fu travolto Francesco II di Borbone e spazzato via il Regno delle Due Sicilie, dopo un'eroica resistenza a cui dovette seguire la capitolazione di Gaeta, il 13 febbraio 1861. Al cadere del suo Regno, queste le parole dell'ultimo re delle Due Sicilie: "Traditi egualmente, egualmente spogliati, risorgeremo allo stesso tempo dalle nostre sventure; perché mai ha durato lungamente l'opera dell'iniquità, né sono eterne le usurpazioni"

Nel 2020 fu annunciata dal cardinale Crescenzio Sepe l'apertura della sua causa di canonizzazione, per la quale Francesco II di Borbone è attualmente riconosciuto con il titolo di Servo di Dio dalla Chiesa Cattolica.  

Mentre le "grida a piena bocca" di "libertà e prosperità pubblica" sono giunte fino ad oggi invariate, insieme all'inganno con cui la massoneria prospetta alla "povera plebe" una vita migliore ma che si scopre invece sempre più oppressa nelle sue miserie. 

Papa Leone XIII, al termine della sua enciclica Humanum Genus dichiara: 

"[...] Chiunque ha cara quanto deve la professione cattolica e la propria salute, non si lusinghi mai di poter senza colpa iscriversi, per qualsivoglia ragione, alla setta Massonica. Niuno si lasci illudere alla simulata onestà; imperocché può ben parere a taluno che i Massoni nulla impongano di apertamente contrario alla fede e alla morale: ma essendo essenzialmente malvagio lo scopo e la natura di tali sette, non può essere lecito di darvi il nome, né di aiutarle in qualsivoglia maniera".

 

La squadra e il compasso, con la lettera "G" centrale che indica il "Grande Architetto"(satana), simbolo delle logge massoniche   

 

Il decadimento etico e culturale della società occidentale   

Alla luce delle parole di papa Leone XIII, che fu anche il protagonista di una visione terrificante dove sentì anche la voce di Cristo discutere con il demonio sul futuro della Chiesa, non si può non pensare all'assoluto degrado morale che si è impadronito della nostra società occidentale. 

Degrado che, proprio come descritto da Leone XIII, sarebbe stato programmato dalle sette massoniche per poter controllare meglio i popoli. 

Basti pensare allo spaccio di droghe nel nostro Paese. All'indomani della caduta del regime fascista, l'Italia è stata gradualmente invasa dalla droga americana e da una moltitudine di spacciatori che hanno invaso via via scuole e strade delle città italiane con il placet di quello che lentamente, tra Prima e Seconda Repubblica, si è trasformato più in un anti-Stato che in uno Stato apparentemente democratico. Così è avvenuto lo stesso con lo spalancamento delle porte agli immigrati clandestini, molti dei quali provengono dalle patrie galere degli Stati di origine. Di ruberie ai cittadini e stupri di gruppo persino a ragazzine di soli tredici anni, avvenuti in pieno centro città, si parla poco. E quando se ne parla, i media omettono perlopiù di riportare che i colpevoli siano stranieri. 

E ancora, una degenerazione morale che ha importato, a modello americano, l'ideologia LGBTQ+ da propinare nelle scuole ai bambini delle elementari mentre al contempo viene sapientemente eliminato qualsiasi riferimento alla religione cattolica durante l'insegnamento scolastico. 

Ma il decadimento etico è arrivato sin nella Chiesa, persino al suo stesso interno: non deve stupire il quadro che Bergoglio tiene alle sue spalle nello studio, eloquente sul degrado morale in cui versano gli alti esponenti del clero. Quell'uomo nudo che vorrebbe rappresentare Gesù Cristo, nell'atto di chinarsi su Giuda, mostra un'anca che non sembra, a mio parere, affatto maschile.  

La corporatura dell'uomo Gesù di Nazareth doveva essere possente: ciò si evince facilmente leggendo l'episodio della cacciata dei mercanti dal Tempio, dove Gesù stesso non esita a farsi una "sferza di cordicelle" per cacciare via i venditori che profanavano "la casa del Padre mio" (cfr. Gv 2,13-17). L'episodio è attestato concordemente da tutti e quattro i Vangeli (cfr. anche Mt 21,12-13; Mc 11,15-17; Lc 19,45-46). In particolare l'evangelista Giovanni, il "testimone oculare" dei fatti, ci scrive come Gesù "scacciò tutti fuori dal tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi"

Inoltre l'immagine lasciata sulla Sacra Sindone, preziosa dal punto di vista storico, indica che doveva necessariamente trattarsi di un uomo molto alto per l'epoca: si parla di oltre un metro e ottanta di altezza, capace quindi di incutere soggezione negli interlocutori, la cui altezza media era largamente inferiore.  

La "misericordia per tutti" (ma spesso solo per alcuni) di Bergoglio sembra ignorare il giudizio senza appello che Gesù rivolge a Giuda, il traditore (oltre che ladro e mentitore): 

«Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!» (Matteo 26,24)

 

Il controverso dipinto che attualmente si trova nello studio personale di Jorge Bergoglio  

 

E non è l'unico caso: ci sono statue di nuova realizzazione in alcune parrocchie italiane che osservandole risultano quantomeno dubbie. Grandi santi del calibro di Francesco d'Assisi rappresentati con una morbida anca che ricorda quella femminile, capo coperto (dal cappuccio) e braccia incrociate, in perfetta posa massonica.  

Succede a pochi chilometri dalla mia abitazione, all'interno di una chiesa cattolica.  

Alcuni hanno capito, ma altri ancora non si accorgono di nulla.  

D'altronde il giudice Giovanni Falcone, alla secca domanda: "Chi comanda a Palermo?", rispose senza mezzi termini: "Comandano i cavalieri, ma sul giornale questo lei non può scriverlo", alludendo ai cavalieri del Santo Sepolcro. 

A significare l'occulto mescolamento tra esponenti del mondo religioso cattolico e massoneria, che procede ormai da secoli, e che mette la Chiesa in grave pericolo. E non solo, anche lo Stato Italiano. 

Come bene aveva presagito il grande pontefice Leone XIII. La massoneria, da cui dipendono molto strettamente mafia, 'ndrangheta e camorra, in quanto in effetti sue creature, ha spadroneggiato nel nostro Paese a partire dall'Unità d'Italia.  

Così scrive lo scrittore Ubaldo Sterlicchio: «La mafia siciliana e la camorra napoletana, prima della conquista piemontese, erano semplici organizzazioni malavitose come quelle che esistono e sono sempre esistite in ogni paese del mondo. Relegate ai margini della società civile, esse venivano efficacemente combattute dalla polizia borbonica, ai cui membri, per questa ragione, nell'ambiente della criminalità, fu affibbiato l'appellativo di "feroci". Ma, grazie al determinante contributo fornito all'impresa dei Mille, mafia e camorra uscirono dall'anonimato e furono legittimate a tutti gli effetti, compiendo un notevole salto di qualità: da delinquenza parassitaria si trasformarono in criminalità imprenditoriale e si radicarono saldamente nel potere politico. Da quel momento, esse divennero una macchia indelebile, un cancro inestirpabile per questa travagliata Italia. 

«[...] Non sorprende, quindi, anche la recente notizia, peraltro ben documentata da un video dei carabinieri, concernente l'attuale formula-giuramento del rito di affiliazione della 'ndrangheta, che così recita: "Nel nome di Garibaldi, Mazzini, La Marmora, con parole di umiltà formo la santa società. Giuro...". Inoltre, secondo la ricostruzione degli investigatori, Giuseppe Garibaldi rappresenta il "capo del Locale di 'ndrangheta" (cioè il responsabile locale dell'organizzazione), Giuseppe Mazzini il "contabile" ed Alfonso La Marmora riveste la carica di "236° mastro di giornata", una delle più alte nella medesima associazione delinquenziale. L'evocazione di questi tre potenti uomini del Risorgimento, in vita notoriamente affiliati a logge massoniche e da morti celebrati (non casualmente!) negli ambienti della malavita organizzata, sono la chiara dimostrazione dell'occulto collegamento esistente fra le associazioni criminali e quelle massoniche, un'interconnessione che, a partire dal 1860, costituisce la struttura portante del sistema di potere affaristico Italico».  

Questo occulto collegamento non può sfuggire ai successori degli apostoli, quali rappresentano i vescovi di santa romana Chiesa. 

Malgrado tutto, però, il messaggio che adesso alti prelati pretenderebbero di veicolarci sfacciatamente, e in aperto contrasto con tutti i pronunciamenti ufficiali nel corso della storia da parte del Magistero della Chiesa Cattolica, è che in fondo non esista alcuna opposizione tra Chiesa e massoneria

Entrambe in ultima analisi sarebbero animate "dagli stessi buoni propositi".  

Non si deve mai dimenticare invece "la simulata onestà" ostentata dai massoni, cosicché sfugge realmente ciò che essi "impongono di apertamente contrario alla fede e alla morale", secondo le autorevoli parole di papa Leone XIII. 

Le attività filantropiche della massoneria - e aggiungo anche le attività filantropiche che caratterizzano associazioni come Rotary e Lions - non devono ingannare nessuno, tantomeno la recente e sfrontata apertura del clero bergogliano alla massoneria. Sembra che la falsa chiesa stia accelerando febbrilmente le sue attività, sapendo bene come la situazione internazionale sia ormai incandescente e gli equilibri geopolitici stiano mutando in fretta. 

La recentissima notizia delle dimissioni di Victoria Nuland da vicesegretario di Stato degli Stati Uniti si può considerare di portata storica: la Nuland, di origine ebraica e dalla lunga carriera politica, definita anche da alcuni suoi detrattori come "un demonio incarnato", è considerata responsabile del colpo di Stato in Ucraina del 2014 e il conseguente rovesciamento del governo del presidente Viktor Yanukovich. È stata accanita sostenitrice dell'Ucraina contro la Russia e il suo nome è associato a una serie di questioni fondamentali in politica estera. Mentre negli Stati Uniti procede al contempo il viaggio trionfale di Donald Trump all'interno delle primarie del suo partito.  

Ma quel che più conta adesso è che nessuno si lasci ingannare. Le parole dell'apostolo Paolo suonano come un monito da non dimenticare, dove i termini "Principato" e "Potestà" indicano qui le potenti e diaboliche forze del male

«Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. E' in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà.»

(Colossesi 2,8-10)

 

 

 

 
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