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« Mons. Viganò si rivolge ...Altra sconfitta a favore... »

In Italia soffia il terrore ma spuntano le prove di spionaggio ai danni di Donald Trump durante il suo mandato presidenziale

Post n°79 pubblicato il 16 Febbraio 2022 da daniela.g0
 

Il Consulente Speciale John Durham in una foto d'archivio (Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti tramite AP. Tratto da: The Epoch Times)   

 

Come si può osservare, i media mainstream continuano a soffiare sul fuoco cercando di seminare ancora il terrore e riportando varie frasi proferite qua e là magari da qualche esponente governativo, nella speranza che quante più persone possibili continuino a cedere al ricatto dei sieri sperimentali. 

Proprio adesso che la verità è prossima a saltar fuori. Ma non è mai troppo tardi per provare ad alimentare il terrore, ora dell'obbligo vaccinale, ora della prospettiva di continuare all'infinito le restrizioni COVID, ora della guerra con la Russia, ora dell'arrivo di un nuovo terribile agente patogeno. 

La strategia del terrore ha costellato la storia della nostra Repubblica ormai da molti decenni e puntualmente non manca di portare dei frutti avvelenati per chi la pone abilmente e consapevolmente in essere. 

E così giornali come Repubblica potranno titolare con Walter Ricciardi che assicura a tutti che "il virus non sparirà. L'obbligo deve restare in vigore fino alla fine dell'anno". 

Il sole 24 ore potrà scrivere invece che "resta fino a giugno il super green pass al lavoro per over 50". 

"In particolare - continua ancora il quotidiano -, il super green pass per il lavoro per gli over 50 - in vigore dal prossimo 15 febbraio - dovrebbe restare in vigore fino al 15 giugno, data in cui scade l'obbligo di vaccinazione per gli over 50 italiani e stranieri residenti in Italia. Anche se non è escluso che tale obbligo sia prorogato in vista dell'autunno". 

Dunque, rassegnatevi cari cinquantenni poiché ancora per molti mesi per poter lavorare sarete costretti a cedere al ricatto del vaccino sperimentale. 

C'è chi entra nel panico più totale, chi ancora sobbalza di fronte a queste affermazioni riportando non pochi danni, se non altro al fegato. 

Non posso non ricordare ancora una volta che il panorama internazionale è profondamente mutato e cedere adesso sarebbe come chi si ferma quando ormai può vedere chiaramente il traguardo. 

 

Il Primo ministro Justin Trudeau insieme ad alcuni dei suoi ministri di gabinetto parla in una conferenza stampa a Ottawa, il 14 febbraio 2022 (The Canadian Press/Adrian Wyld. Tratto da: The Epoch Times)   

 

La situazione in un Canada ormai rovente è diventata insostenibile, il Primo ministro Justin Trudeau ha dichiarato lo stato di emergenza a causa delle proteste in corso contro gli obblighi e le restrizioni COVID-19 da parte dei camionisti e dei loro sostenitori. 

Come ha scritto infatti il quotidiano internazionale The Epoch Times, il centro della capitale del Canada è stato invaso il 12 febbraio scorso da migliaia di manifestanti che chiedevano la fine dei mandati e delle restrizioni COVID-19 nel paese. 

Molti altri si sono uniti alla protesta in corso guidata dai camionisti a Ottawa con l'arrivo del fine settimana. Il loro numero è cresciuto dalla notte dell'11 febbraio al mattino successivo, quando i sostenitori si sono riversati nella città. 

Grandi masse di persone sono state presenti a Parliament Hill e poi nelle strade, dove si sono riversate fuori dalle immediate vicinanze del blocco dei camion. Diverse migliaia di manifestanti al mattino si sono raggruppati in piccoli gruppi per formare la parola "libertà", sventolando le bandiere canadesi e cantando l'inno nazionale. 

Ad ostacolare Trudeau intervengono inoltre i premier delle provincie di Alberta, Saskatchewan, Manitoba e Quebec, che hanno dichiarato di non sostenere l'uso della legge da parte del Primo ministro. Ormai la situazione è molto grave e sta sfuggendo completamente di mano a Trudeau, che è il primo Primo ministro ad invocare l'Emergencies Act, ovvero la legge sulle emergenze. Questa iniziativa rischia di essere un boomerang che non potrà non aumentare ancora il dissenso dei cittadini canadesi contro di lui e il suo governo corrotto.

 

 Un afflusso di nuovi arrivati ​​ha ingrossato le fila dei manifestanti contro l'obbligo vaccinale nella capitale canadese Ottawa, il 12 febbraio 2022 (Foto: Richard Moore/The Epoch Times)   

 

Intanto negli Stati Uniti Donald Trump - lo scorso 12 febbraio - ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava di fornire "prove indiscutibili" che la sua campagna e il suo ufficio erano stati spiati dai Democratici nel tentativo di collegarlo al governo russo. Il 45° presidente ha a lungo denunciato la narrativa della collusione Trump-Russia come una caccia alle streghe falsificata progettata per mettere in pericolo le sue possibilità politiche: è quanto ha riportato ancora The Epoch Times il 13 febbraio. 

 

 

ll 12 febbraio infatti il team del Consulente Speciale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, John Durham, ha affermato che un dirigente tecnologico allineato con il Partito Democratico è stato pagato per spiare le residenze di Donald Trump e la Casa Bianca durante la presidenza di Trump. 

Gli avvocati della campagna di Hillary Clinton avrebbero pagato il dirigente tecnologico per infiltrarsi nei server della Trump Tower e della Casa Bianca, ha affermato Durham in atti giudiziari (pdf), al fine di stabilire una "deduzione" e una "narrativa" per legare Trump al governo russo. L'ufficio di Durham ha presentato la denuncia nell'ambito della sua indagine che aveva intentato una denuncia contro Michael Sussmann, un avvocato che aveva lavorato per conto del Comitato nazionale democratico e della campagna del 2016 di Hillary Clinton e che attualmente è accusato di aver rilasciato una falsa dichiarazione all'FBI, come riporta ancora The Epoch Times

Come è evidente, stanno uscendo altre prove esplosive pronte ad inchiodare i democratici americani e la stessa Hillary Clinton in uno scandalo al cui confronto il vecchio Watergate consumatosi negli anni Settanta fa impallidire.  

Il cerchio sta stringendosi sempre più intorno a personaggi del calibro della Clinton che  occupano un ruolo di primissimo piano nel tentativo di realizzazione del Great Reset mondiale e all'interno di quello che mons. Viganò ha definito come il deep state internazionale, mentre al contempo sempre più fra queste persone di peso stanno tentando ormai di prendere le distanze, in una fuga che sembra allargarsi a macchia d'olio. 

Paolo Gentiloni, commissario all'Economia, ha affermato che è ormai venuto il tempo di abbandonare i propositi iniziali che avevano lo scopo di imporre le vaccinazioni obbligatorie, come ha riportato il giornalista Cesare Sacchetti. Bruxelles ormai è perfettamente cosciente del fatto che la farsa pandemica non potrà più durare a lungo e lo sta dicendo chiaramente ai vari governi europei, compresa l'Italia. 

D'altronde, se si legge tra le righe anche tra i quotidiani inclini a certe dichiarazioni non certo rilassanti, si può capire meglio la vera direzione in cui sta davvero procedendo l'Italia: Il sole 24 ore afferma chiaramente come lo stato di emergenza scadrà il 31 marzo e l'orientamento del governo è di non prorogarlo. Ormai si scrive anche di come cesserà il lavoro della struttura commissariale guidata dal commissario Figliuolo.  

A legger bene si scrive anche a chiare lettere di come "a marzo potrebbero scattare altri allentamenti come l'addio al green pass base (anche con tampone) per shopping, banche e uffici postali. Il secondo step, in concomitanza con la fine dello stato d'emergenza, potrebbe invece riguardare i locali al chiuso - cinema, teatri, musei, ristoranti - e i mezzi di trasporto locali, mentre il super green pass dovrebbe rimanere su quelli a lunga percorrenza". 

Ma la permanenza del certificato verde super non potrà durare oltre lo stato di emergenza, malgrado venga paventato diversamente. Con la caduta dello stato di emergenza infatti non potranno più reggere tutte le altre illegittime ed incostituzionali restrizioni. 

Ormai la magistratura - consapevole del soffio di una brezza che presto potrebbe diventare uno tsunami - sta emettendo sempre più sentenze sfavorevoli al governo italiano. Il Tar del Lazio, come ha riportato Libero Quotidiano il 14 febbraio scorso, sta sganciando una bomba sull'obbligo vaccinale: «Dallo scorso 15 dicembre infatti l'obbligo di siero è in vigore per il personale della Difesa, obbligo che prevede anche il richiamo. Ma i militari no-vax ora hanno vinto il primo round contro la norma che prevede sospensione dal lavoro e dunque dello stipendio. 

«Infatti, come riporta Il Tempo, con un dispositivo pubblicato oggi, lunedì 14 febbraio, il tribunale amministrativo "accoglie e per l'effetto sospende medio tempore l'efficacia dei provvedimenti sospensivi impugnati. Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 16 marzo 2022"».  

E non deve passare inosservata anche la nuova "concessione" ai parenti di poter tornare a visitare i propri congiunti ricoverati in ospedale. Finora solo le troupe televisive avevano avuto tanto di permesso per entrare laddove ai congiunti era vietato tassativamente l'accesso. Questo significa anche che i pazienti ricoverati saranno nuovamente sotto l'occhio apprensivo - ma sempre vigile - dei parenti.   

Un fatto che deve indurre a riflettere. 

 

 

 

 

 

 

 
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