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Grafene: materiale del futuro o tossico per l'uomo? Dai vaccini COVID alla geoingegneria solare - Seconda parte
Post n°124 pubblicato il 05 Marzo 2023 da daniela.g0
Tag: acque piovane, coaguli sangue, danno al DNA, eccesso di mortalità, geoingegneria solare, grafene, infiammazione, malattie respiratorie, morti improvvise, necrosi, polmoni, punti quantici, sindrome SARS-CoV-2, tessuti umani, tossicità, trombosi, vaccini CoVID-19
Barriera emato-encefalica [...] I punti quantici di grafene (GQD), con una piccola dimensione inferiore a 100 nm, possono attraversare la barriera emato-encefalica [ 64 ]. Gli studi su come i materiali di grafene attraversano la barriera emato-encefalica e causano neurotossicità sono molto rari e sono necessari più dati per trarre una conclusione. Barriera emato-placentare La barriera placentare è indispensabile per mantenere la gravidanza, in quanto media lo scambio di nutrienti e prodotti metabolici di scarto, esercita funzioni metaboliche vitali e secerne ormoni [ 67 ]. Una recente revisione ha suggerito che la placenta non fornisce una barriera stretta contro il trasferimento di nanoparticelle ai feti, in particolare contro la distribuzione di nanoparticelle carboniose al e nel feto [42 ] [...] [...] I rapporti hanno mostrato che molte nanoparticelle attraversavano la barriera placentare e influenzavano fortemente lo sviluppo degli embrioni [ 71-75 ]. Ma gli studi sull'esposizione ai materiali di grafene attraverso la barriera placentare sono carenti e il modo in cui queste particelle si trasferiscono agli embrioni dovrebbe essere valutato in dettaglio in futuro. [...] Altre barriere non sono state valutate in studi recenti, come le barriere cutanee, che non sono state menzionate in nessuno delle centinaia di studi sulla tossicità dei GFN ricercati. Inoltre, il meccanismo con cui i GFN attraversano queste barriere non è ben compreso e sono urgentemente necessarie indagini più sistematiche. Distribuzione ed escrezione dei GFN nei tessuti Il GO (ossido di grafene, n. d. r.) somministrato per via endovenosa è entrato nel corpo attraverso la circolazione sanguigna ed è stato altamente trattenuto nei polmoni, nel fegato, nella milza e nel midollo osseo, e nei polmoni dei topi sono stati osservati infiltrazione di cellule infiammatorie, formazione di granulomi ed edema polmonare dopo l'iniezione endovenosa di 10 mg kg/peso corporeo GO [ 49]. Allo stesso modo, è stato osservato un elevato accumulo di derivati GO PEGilati [qui per approfondimenti sul processo di PEGilazione, n. d. r.] nel sistema reticoloendoteliale (RES), inclusi fegato e milza, dopo l'iniezione intraperitoneale. Al contrario, GO-PEG e FLG non hanno mostrato assorbimento rilevabile nel tratto gastrointestinale o assorbimento tissutale tramite somministrazione orale [ 31 ]. Il metabolismo e l'escrezione dei nanomateriali sono processi a lungo termine, tuttavia, i recenti studi sui GFN si sono limitati a valutazioni tossicologiche a breve termine e l'accumulo e la tossicità a lungo termine dei GFN su diversi tessuti rimangono sconosciuti. Pertanto, è necessario eseguire studi a lungo termine sulla deposizione e l'escrezione di GFN utilizzando diverse cellule e animali per garantire la biosicurezza dei materiali prima dell'utilizzo in applicazioni biomediche umane. Tossicità negli organi interni Il GO può provocare una risposta infiammatoria acuta e lesioni croniche interferendo con le normali funzioni fisiologiche di organi importanti [ 32 , 81 ]. [...] I GFN hanno causato infiammazione e sono rimasti nel polmone 90 giorni dopo una singola instillazione intratracheale, e persino traslocati ai linfonodi polmonari con una sola inalazione nasale. 96 , 97 ]. Una dose elevata di GO che forma aggregazioni può bloccare i vasi sanguigni polmonari e provocare dispnea [ 50 , 98 ], e trombi piastrinici sono stati osservati ad alte concentrazioni di 1 e 2 mg/kg di peso corporeo tramite iniezione endovenosa [ 89 ]. Secondo quanto riferito, il GO ha interrotto la barriera alveolo-capillare, consentendo alle cellule infiammatorie di infiltrarsi nei polmoni e stimolare il rilascio di citochine pro-infiammatorie [ 99]. [...] [...] Danno al DNA A causa delle sue piccole dimensioni, dell'elevata area superficiale e della carica superficiale, il GO può possedere proprietà genotossiche significative e causare gravi danni al DNA, ad esempio frammentazione cromosomica, rotture del filamento di DNA, mutazioni puntiformi e addotti e alterazioni ossidative del DNA [ 87 , 122 , 185 , 186 ]. [...] Risposta infiammatoria I GFN possono causare una risposta infiammatoria significativa tra cui l'infiltrazione di cellule infiammatorie, l'edema polmonare e la formazione di granulomi ad alte dosi tramite instillazione intratracheale o somministrazione endovenosa [ 30 , 49 ]. Le piastrine sono i componenti importanti nella formazione del coagulo per attaccare i patogeni e il particolato durante la risposta infiammatoria e il GO potrebbe attivare direttamente la formazione di trombi ricchi di piastrine per occludere i vasi polmonari dopo l'iniezione endovenosa [98 , 191 ] . Una forte risposta infiammatoria è stata indotta dall'iniezione sottocutanea di GO per 21 giorni, insieme alla secrezione di citochine chiave, tra cui IL-6, IL-12, TNF-α, MCP-1 e IFN-g [ 34 , 192]. [...] Apoptosi L'apoptosi è definita come l'autodistruzione di una cellula regolata da geni attraverso programmi complicati [ 83 , 195 ]. GO e rGO hanno causato apoptosi e infiammazione nei polmoni dei topi dopo l'inalazione [ 99 ], e anche i GFN hanno avuto effetti pro-apoptotici nelle cellule [ 111 , 113 , 124 , 196 ]. [...] Necrosi La necrosi è una forma alternativa di morte cellulare indotta da risposte infiammatorie o danno cellulare. L'esposizione delle cellule al grafene incontaminato provoca apoptosi e necrosi a dosi elevate (50 mg/ml) [ 83 ]. Cambiamenti epigenetici [...] Un recente articolo ha riportato che l'esposizione a SL-GO/FL-GO ha provocato l'ipermetilazione globale del DNA attraverso la sovraregolazione dei geni DNMT3B e MBD1; il trattamento con GNP ha causato ipometilazione diminuendo l'espressione dei geni DNMT3B e MBD1 [ 216 ]. [...] [...] Questi dati suggeriscono che i GFN potrebbero causare sottili cambiamenti nella programmazione dell'espressione genica modulando i cambiamenti epigenetici. Tuttavia, gli studi sui cambiamenti epigenetici indotti dai GFN sono pochi e il meccanismo epigenetico causato dall'esposizione ai GFN non è completamente compreso. Lacune nei dati e studi futuri Attualmente, la letteratura è insufficiente per trarre conclusioni sui potenziali pericoli dei GFN. Conclusioni Negli ultimi anni, i GFN sono stati ampiamente utilizzati in una vasta gamma di campi tecnologici e biomedici. Attualmente, la maggior parte degli esperimenti si è concentrata sulla tossicità dei GFN nei polmoni e nel fegato. Pertanto, gli studi sulle lesioni cerebrali o sulla neurotossicità meritano maggiore attenzione in futuro. Molti esperimenti hanno dimostrato che i GFN hanno effetti collaterali tossici in molte applicazioni biologiche, ma è urgente lo studio approfondito dei meccanismi di tossicità. Inoltre, i risultati contrastanti relativi alla tossicità dei GFN devono essere affrontati con metodi sperimentali efficaci e studi sistematici. [...].
Come abbiamo visto sopra, dunque, il grafene penetra la barriera emato-encefalica ed emato-placentare, può essere tossico per molti organi vitali, provocare mutazioni genetiche ed apoptosi e necrosi cellulare. E in particolare mi preme rilevare come dopo "una singola inalazione nasale" i GFN sono rimasti nei polmoni "e persino traslocati ai linfonodi polmonari". Si parla anche di aggregazioni che possono bloccare i vasi sanguigni polmonari e provocare dispnea dopo una dose elevata di GO e "trombi piastrinici ad alte concentrazioni di 1 e 2 mg/kg di peso corporeo tramite iniezione endovenosa", "consentendo alle cellule infiammatorie di infiltrarsi nei polmoni e stimolare il rilascio di citochine pro-infiammatorie", dando origine ad edema polmonare e alla formazione di granulomi. Non può passare inosservato come gli effetti provocati dai GFN si possano oggettivamente sovrapporre agli effetti attribuibili all'infezione da SARS-CoV-2. E questo, peraltro già osservato da molti, deve far riflettere non poco. Ma non solo. Anche molti sintomi accusati da coloro che hanno ricevuto una o più dosi dei sieri sperimentali anti COVID si possono sovrapporre ad una intossicazione da GFN. Sieri sperimentali in cui è stato comprovata, da analisi di più scienziati accreditati, la presenza di GFN. L'avvenuta inspiegabile esplosione delle patologie tumorali, i coaguli trovati nel sangue dei vaccinati durante le autopsie, le patologie polmonari, le trombosi, gli ictus e gli infarti, che stanno letteralmente falcidiando non solo la popolazione italiana ma anche quella mondiale, possono trovare la loro spiegazione con un'esposizione elevata del corpo umano ai GFN. Ma non finisce qui. Esistono prove che il grafene sia stato usato nelle applicazioni di geoingegneria solare. E' stata rilevata la presenza di ossido di grafene nelle acque piovane.
Questo ci spiegherebbe bene un ultimo enigma. Mi riferisco infatti a quanto accadde a Bergamo e dintorni a partire dal febbraio 2020. E non solo. Mi riferisco anche a quell'ondata di bronchioliti e malattie respiratorie che hanno recentemente investito l'Italia, ma che si osservavano già negli anni precedenti a quel fatidico 2020. Anche se questa ipotesi, per quel che mi risulta, non è stata ancora avanzata da nessuno, ritengo possa essere una spiegazione più che credibile ai gravi fatti sopracitati, e che hanno colpito l'Italia, ovvero un Paese che vanta un gran numero di coste esposte al mare (e ai suoi benefici) per estensione di territorio. Il grafene sembra essere divenuto dunque il filo conduttore, quel filo di Arianna seguendo il quale è possibile arrivare a tutta la verità. Non sarà un caso se molti profeti della falsa informazione continuano a non voler sentire parlare di grafene nei sieri anti COVID, ma si ostinano invece a discutere abbondantemente sulla tossicità della proteina Spike, che però non risulta essere presente alle analisi dei sieri anti COVID. Mentre secondo le TV, almeno fino a qualche anno fa, nemmeno esisteva. E se ora se ne ammette finalmente l'esistenza, è solo per decantarne le proprietà mirabolanti. Come se l'umanità non potesse più far a meno di esso. Il grafene è la chiave di tutto, quello stesso grafene che può esser tossico anche solo per inalazione. Ecco perché ne stanno sdoganato massicciamente l'utilizzo, senza che vi siano studi sufficienti che ne dimostrino la sicurezza per uso umano. La vicenda dell'Eternit si ripete e, esattamente come accadde la prima volta, molti di coloro che stanno spingendo l'uso del grafene in tutti i campi sono perfettamente coscienti e consapevoli dei gravi rischi che esso può comportare per le persone che vi entrano in contatto. Ma se stavolta l'affare è molto, molto più grosso di allora, è vero anche che sarà difficile per i governi di tutto il mondo continuare a nascondere all'infinito l'evidenza di quel grandissimo numero di morti improvvise che stanno colpendo la popolazione mondiale. E se l'Italia continua ad ignorare il tutto non fornendo neppure i dati a livello europeo sull'eccesso di mortalità fine 2022 che l'ha colpita, i nostri politici in declino non si salveranno occupandosi solo di guerra in Ucraina e colloqui con Zelensky, mentre tentano di portare avanti l'agenda dell'austerità imposta dall'Unione Europea.
Dati eccesso di mortalità in Europa nel dicembre 2022
I loro referenti sovranazionali, anch'essi in declino, non potranno più proteggerli quando arriverà quello tsunami che è ormai programmato come una bomba ad orologeria.
Qui la prima parte dell'articolo.
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Inviato da: daniela.g0
il 27/03/2024 alle 21:52
Inviato da: acquasalata111
il 27/03/2024 alle 07:57
Inviato da: daniela.g0
il 27/03/2024 alle 03:03
Inviato da: acquasalata111
il 26/03/2024 alle 11:44
Inviato da: daniela.g0
il 13/03/2024 alle 14:11