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Accadde trent'anni fa: Lloyd Cole & Commotions "Rattlesnakes"
Post n°86 pubblicato il 28 Ottobre 2014 da sanavio.stefano
Aveva tutte le qualità Lloyd Cole per diventare una star di fama internazionale: il physique du role, una voce adolescenziale e malinconica il giusto, e l’innata capacità di creare delle linee melodiche di quelle che non si dimenticano facilmente e tradurle in gradevolissimi pezzi capaci di mischiare Byrds, Velvet Underground e certa new wave che andava ad inizio anni ottanta; se non è diventato una star dal conto milionario non è certo colpa dell’esordio discografico del quale parlo in questo post, che fu un fulmine a ciel sereno, dato che di Lloyd precedentemente non si era mai sentito parlare, se non sporadicamente. Nativo di Buxton inizia a frequentare l’università di Glasgow dove incontra i futuri sodali che costituiranno la sua band, i Commotions: il chitarrista Neil Clark, il tastierista Blair Cowan, il bassista Lawrence Donegan e il batterista Stephen Irvine. Ottobre 1984, trent’anni fa esatti esce “Rattlesnakes”, l’esordio clamoroso su etichetta Polydor, uno dei dischi più freschi e meglio riusciti di quell’anno. Sono diversi i classici inclusi che meritano la citazione: l’iniziale “Perfect Skin” perfetta simbiosi dei Velvet con un cantato quasi parlato che simula Lou Reed, la misteriosa “Down On Mission Street” prodotta magnificamente, la quasi rockabilly “Four Flights Up”, la veloce title track e quella che chiude il disco nel migliore dei modi, significativa sin dal titolo: “Are You Ready To Be Heartbroken?” con i cori femminili che rafforzano la sensazione che il cuore si spacchi per davvero. Lo si ascolta sempre volentieri questo album che sembra non risentire del tempo che passa. Seguirà un Lloyd Cole a fasi alterne, i successivi due album presenteranno maldestri tentativi di raggiungere il successo senza il carattere necessario, snaturando le sue godibili cavalcate per un sound più mainstream (ed è proprio questo il titolo del disco dell’87); accortosi di aver bisogno di una svolta epocale il nostro scioglie i Commotions e si trasferisce a New York dove incontra nuovi sodali e inizia la carriera da solista con rinnovato entusiasmo, prova ne sarà “Lloyd Cole” del ’90 (a sottolineare il nuovo inizio). Da segnalare senz’altro altre due prove significative del nostro: “Music In a Foreign Language” del 2003, con ballate scarne cupe e notturne sullo stile di Nick Cave di inizio secolo (non a caso vi è una cover di “People Ain’t No Good”) e il successivo di sette anni “Broken Record” dove ritorna a collaborare con Blair Cowan e spicca la partecipazione di Joan Wasser (Joan As Policewoman) un disco pieni di invenzioni che delinea la maturità del songwriter albionico. |
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