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Abbasso gli zaini

Post n°26 pubblicato il 09 Settembre 2008 da antonio.facchiano
 

Si riparte.

I ragazzi tornano a scuola., mentre le coliche dei gemelli di Angelina Jolie e Brad Pitt tengono banco su internet (http://quotidianonet.ilsole24ore.com/gossip/2008/09/04/116054-tilt_coliche_gemelli.shtml) e in tutti i forum che trattano problematiche gastro-intestinali (più di 1 milione di citazioni su Google, dedicate ai gemelli di Jolie/Pitt, mentre scrivo !!!!)

Dopo una trattativa di alcuni giorni con mio figlio, abbiamo anche comprato il nuovo zaino per i libri,  riuscendo con molta fatica a spendere meno di 50 euro!

50  euro per uno zaino di scuola!

100 mila delle vecchie lire!

Un vero sciacallaggio!

C’è qualcuno che ci difende dai venditori di zaini a 50 euro? E da tutto quello che ne è la premessa e la conseguenza?

Troppo semplice replicare con un banale “ … e tu non te lo comprare…”. Qualche  regola ci dovrebbe pure essere!

Il mercato rivolto ai ragazzi è drogato;  i prezzi sono gonfiati  in maniera inaccettabile e il consumatore è chiaramente ricattato o è in condizioni di evidente debolezza.

Vogliamo parlare del prezzo dei libri scolastici, o del prezzo del latte in polvere? Se ne parla da tanto e nulla cambia ....

Allora parliamo dei pupazzetti di plastica alti 5 cm che costano 2 euro ognuno. 

2 euro ??!!

I nostri figli ne vanno pazzi, per farne la collezione completa. E la collezione ne prevede centinaia diversi.... e ogni anno ne esce un nuovo aggiornamento ....

Come potremmo NON comprarglieli???  E non possiamo neanche scegliere esattamente quale prendere, perché sono venduti  in bustine argentate, chiuse ermeticamente. Mi chiedo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato cosa ne pensi. Caro Garante, è lecito vendere questi giochini in buste opache, senza dare all'acquirente la possibilità di scegliere il pupazzo che più gli aggrada? Per la frutta, la carne, i vestiti, i libri, i dischi, gli occhiali, le biciclette il diritto di scelta è ovvio; perché dunque non dovrebbe esserlo anche per i Gormiti e gli altri articoli venduti “a sorpresa”? Perché i Gormiti sono assimilati ad un vero e proprio gratta-e-vinci?

Del resto, come riuscire a tenere i nostri piccoli  estranei al mondo dei Gormiti, o Dragon Ball, o Spider Man, o Wings, quando tutto, dalle penne, agli zaini, al secchiello per la spiaggia, alle patatine, ai  pigiami è sponsorizzato da questi "supereroi" ?  

Tenerli fuori sarebbe impossibile, e probabilmente una ingiusta cattiveria.

I giocattoli e gli zaini sono “beni primari” (primari quasi come il pane, la carne, il latte), perché oggetto di desiderio innocente e comprensibile, “necessari”nella futilità  del loro marchio, e in fondo in fondo, strumenti di identificazione, socializzazione ed  anche educazione. Bisognerebbe trovare un modo per evitare odiose speculazioni in un campo (quello dei giocattoli, dei libri, del latte in polvere...) in cui la lotta è chiaramente impari; nel quale noi vittime non riusciamo a imporre i nostri modelli, e dobbiamo subire e convivere con quelli fasulli e platinati imposti dalla pubblicità e dalla società dei consumi.

Sullo zaino non ho ceduto, ma contro i Gormiti proprio non ce la faccio.

Ne abbiamo tantissimi nei cassetti di casa, e molti sono pure doppioni!!!

Antonio Facchiano

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/09/08 alle 16:44 via WEB
Caro Antonio, come hai ragione!!! Ti dirò di più: la storia dei Gormiti mi fa venire in mente un altro esempio forse ancora più chockante: gli ovetti Kinder. Fino a pochi anni fa, ricordo la mia bambina che si illuminava quando qualcuno le regalava un ovetto. Già allora, però, la cioccolata restava quasi del tutto “immangiata”: lei apriva la confezione, la scartava, io la aiutavo ad aprire l’uovo che restava nelle mie mani, mentre lei si industriava per aprire quel guscio giallo a forma di fagiolone, da cui estrarre l’oggetto del desiderio: la sorpresa. Per 10-15 minuti si cercava poi di montare quell’oggettino, seguendo le istruzioni, alla fine avevamo tra le mani un giochino con il quale lei giocava 1, forse 2 ore in tutto. Poi finiva su un tavolino, in una tasca, in un cestino o nella spazzatura (quasi sempre, entro una settimana). La cioccolata finiva, per il 95%, nel mio stomaco, nonostante fosse di un tipo che, detto tra noi, non è che mi faccia proprio impazzire… Da sempre mi sono chiesto perché si compra quell’ovetto. Non sarebbe più INTELLIGENTE comprare un cioccolatino + un giocattolino, a scelta? La risposta che mi sono dato è che in realtà noi compriamo un’emozione: quella di aprire una cosa ignota… chissà che ne uscirà fuori… magari un… oppure una… In realtà i nostri bambini ormai hanno tutti i giocattoli possibili e immaginabili, solo se uscisse un cucciolo vero di dinosauro in squame e ossa sarebbe una vera sorpresa (forse). Quindi con quei giochini alti 4-5 cm, senza luci, display o collegamenti internet, ci si gioca alla fine per qualche minuto: un tempo proporzionato alla quantità di tecnologia che ha in sé. Ultimo esempio, 10 giorni fa: un bellissimo orsetto di 4 cm con camicia rossa e pantaloncini blu, e una racchetta in mano: il pupazzetto è finito subito sotto il divano, la cioccolata nemmeno assaggiata. Ma la cosa che più mi ferisce è quando prendo in mano uno di questi giocattolini montati dopo la schiusa dell’ovetto kinder, e lo guardo con gli occhi che avevo 40 anni fa: cioè con gli occhi di un bambino. E mi accorgo che quei giochini sono belli e molto ben fatti: 40 anni fa me lo sognavo un pupazzetto di plastica dura, a forma di orsetto, così colorato e ben rifinito. Ci avrei giocato per ore e ore ( cioè per giorni e settimane) cucendogli addosso avventure e storie da raccontare a me e ai miei fratelli. Agli inizi del 1900 per un bambino un pezzo di spago era un giocattolo fantastico, buono per fare il salto alla corda, legare due legni e farci una spada, o, con un legno elastico fare la corda di un arco… Mi ferisce rendermi conto che oggi ci sono nel mondo milioni di bambini, in Africa, che per un pupazzetto del genere farebbero PAZZIE. E allora ho deciso: oggi, 10 settembre, 2008, con decorrenza da domani, 11 settembre 2008, su questo Blog nasce una grande iniziativa: genitori di tutto il mondo, raccogliete tutti i giochini e regalini dell’ovetto kinder che i vostri figli snobbano e abbandonano 2 secondi dopo averli visti (così come noi, alla loro età, avremmo snobbato il regalo di un pezzo di spago o di un gessetto colorato). Se possibile, chiudeteli nel loro stesso guscio giallo, poi tutti insieme li raccoglieremo e li manderemo in Africa. Ma prima di chiuderli in quel fagiolone, un consiglio: giocateci un po’, facendovi vedere dai vostri bambini. Io l’ho fatto, poco fa: mia figlia prima mi ha guardato come se fossi un deficiente… poi, quando io distrattamente (?) lo ho “dimenticato” incustodito, se lo è preso e lo ha messo su una mensola, tra i suoi pupazzetti preferiti. Allora le ho chiesto se le andava di regalarlo a dei bambini che non hanno giocattoli: ci ha pensato su, molto di più di quanto pensassi. Segno che in fondo le piaceva un po’. Poi ha detto di sì, aggiungendo… ”però se poi da un altro ovetto che mi regalano ne esce un altro uguale, quello non lo regalo, va bene???...”. Va bene... ma la cioccolata a chi la daremo?
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/09/08 alle 17:41 via WEB
D'accordo in pieno. In questo modo l'acquisto di questi gadgets avrà forse un senso nuovo, e lo trovera' probabilmente a 10 mila chilometri di distanza da qui. A chi possiamo dare i giocattolini "mignon" da mandare in qualche missione? Io sto spedendo una nota al Garante della concorrenza, chiedendo di impedire la vendita "a sorpresa", per evidente incompatibilita' con il "diritto di scelta" Se sei d'accordo, spedisci anche tu una e-mail a antitrust@agcm.it, magari facendo riferimento a quest post del blog (se ti va), ma non e' necessario. Ciao e grazie per il tuo commento Antonio
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/09/08 alle 17:03 via WEB
Non so se il mio commento precedente è arrivato a destinazione: mi ripeto. Non so a chi possiamo mandare questi giocattoli nel guscio: sono davvero poco ingombranti, e per questo ancora più utili: in una scatola ne entrano 100-200 che farebbero felici 100-200 bambini. Per decidere come e a chi spedirli, si può creare un canale “religioso” e uno “laico” per lasciare libertà di scelta ai genitori. Un canale laico potrebbe essere AMREF, quello religioso può essere un ordine che ha missionari in Africa. Io da oggi invio il link del tuo blog, segnalando questo specifico post, a tutti i genitori miei amici, chiedendo di mandare messaggi di adesione, se la cosa gli interessa. Potresti fare anche tu lo stesso, e se vediamo che si crea un certo numero di potenziali donatori di sorpresine kinder, si contattera’ la missione e/o AMREF. Se poi la cosa prende piede, io scriverei anche a Kinder, chiedendogli 1.000 o 10.000 giochini nuovi (magari potrebbero aggiungere qualche quintale di latte in polvere). Facciamo girare il link di questo post, e vediamo che cosa ne esce fuori. Ciao.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/09/08 alle 21:05 via WEB
Va bene. Comincio a diffondere la cosa. Grazie
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/09/08 alle 18:03 via WEB
Sono del tutto d'accordo. Meno zaini e meno libri. Meno "cose" e meno "schede" da "indovinare". Più comprensione di ciò che si studia, che dev'essere (relativamente) poco ma di alto profilo.
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