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A oriente del sole, a Occidente della luna. Si può raggiungere in ritardo o mai più la porta della fine del mondo

 

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Ernest Shackleton

Post n°9 pubblicato il 28 Maggio 2012 da claudio.nigris
Foto di claudio.nigris

Ernest Shackleton, L'uomo che per primo incontrò sul serio le "montagne della follia" percorrendo a piedi l'attraversata dell'Antartide (un trekking ininterrotto di 36 ore sul ghiacciaio). Un suo annuncio (1914) recitava "Cercasi uomini per spedizione rischiosa. Paga bassa, freddo estremo, lunghi mesi nella più completa oscurità, pericolo costante, nessuna garanzia di ritorno. Onori e riconoscimenti in caso di successo" risposero in 5.000, ma solo 27 furono scelti. Poco prima di perdere la nave (L'endurance) tra i ghiacci Shackleton scriveva "Il primo maggio diciamo addio al sole ed entriamo nel crepuscolo che sarà seguito dall'oscurità del pieno inverno. Il sole, grazie alla rifrazione rischiara l'orizzonte da mezzogiorno sino alle 2" . Poi rimasero 5 mesi intrappolati (La temperature esterna intorno ai -25 °C ). Arrivati all’isola Elefante, le prospettive non cambiarono zero possibilità di essere salvati dall’arrivo casuale di una nave, freddo polare, neve e ghiaccio ovunque. Il 24 aprile 1916 decide d’imbarcarsi insieme ad altri cinque verso l’isola della Georgia Australe dove sapeva di trovare soccorsi. Il problema è nel mezzo ci sono oltre 1500 chilometri di uno dei mari più tempestosi al mondo, 20° sottozero, Shackleton e i suoi uomini sono alla deriva sul ghiaccio da 15 mesi e hanno a disposizione solo una fragile scialuppa lunga sette metri. Ma non c’è alternativa. l viaggio è durissimo, ma dopo due settimane, i sei sbarcano sulle spiagge della Georgia del Sud. Ovviamente dalla parte sbagliata dell’isola…L’unico villaggio popolato da balenieri è infatti sull’altro lato, irraggiungibile via mare a causa dei venti contrari. Anche questa volta, c'è solo un'opzione: zero lamentele e zaino in spalla: bisogna attraversare l’interno dell’isola, tra valli e ghiacciai sconosciuti. Dopo una marcia di 36 ore consecutive, Shackleton e compagni, dopo un anno e mezzo d’isolamento, tornano alla civilizzazione e salvarono il resto dell'equipaggio. Raymond Priestley scriverà " Datemi Scott a capo di una spedizione scientifica, Amundsen per un raid rapido ed efficace; ma, quando siete nell'avversità e non intravedete via d'uscita, inginocchiatevi e pregate Dio che vi mandi Shackleton "

 
 
 
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Un blog di: claudio.nigris
Data di creazione: 25/05/2012
 

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