Creato da betterday76 il 03/03/2006
IL CORAGGIO DI VIVERE IN PACE
 

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Giorno di Pioggia

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Giorno di Pioggia

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SE VOLETE VEDERE IL 2050

 

CHIARO DI LUNA

 

Incatenati da noi stessi

 

Sogno

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E' tempo d'amore

 

 

PENSIERI INNATURALI

Post n°25 pubblicato il 23 Maggio 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Sembra quasi incredibile. Ti vivo e il tempo passa inesorabilmente veloce. E' come un soffio che lascia dietro una nube colorata, piacevole da osservare voltandosi di tanto in tanto. Stiamo insieme da poco e da tanto, rocce che fino ad ora non sono state scalfite nonostante i tanti tentativi del vivere. L'intensità è incredibile, non ha eguali. E' musica, di quella che ti fa sorridere e respirare, quando chiudi la porta e tutto il mondo rimane fuori. E' la prima volta che accade, ed è ogni notte, ogni mattina al risveglio. Finalmente i tuoi occhi, che sono il tramonto e sono l'alba, sono i respiri e i sospiri, sono le indecisioni e i dubbi, le certezze e le azioni.

Sono le tue mani, il mio navigatore satellitare, che non permettono mai di farmi perdere nelle situazioni tentacolari. Sono assistenza e  insistenza, quando serve.

Sono binari e sorpresa, a volte scalate dal profumo d'impresa. Sono anche mare, salato e dolce, cheto e tempestoso, quando l'emozione dell'amore mi fa battere il cuore portando su di esso scariche forti come onde che, d'inverno, si scaricano prepotentemente sulla battigia.

E sei tutto ciò che desideravo, e che ho sempre immaginato nella mia mente, qualora mi sono azzardato a disegnarti di tratti non ripetibili mai in maniera identica. E' la tua unicità, creata dalla natura che, pienamente soddisfatta, ha deciso di gettare alle fiamme lo stampo del tuo viso dolce e della tua anima buona, per far sì che tale purezza rimanesse inimitabile.

A chi mi chiede se ho paura di perderti rispondo che loderei chiunque riuscisse a vivere un solo giorno di tale amore. Pur se temo di svegliarmi, e di dover solo ricordare il sogno che amo tanto vivere destato. Magari un giorno te ne andrai, in silenzio, alla stregua di come sei apparsa nella mia vita. Con la discrezione intelligente, con il rispetto del mio essere, della mia anima. E la tua si è poggiata naturalmente alle pareti rovinate del mio cuore deluso, e sanandolo gli ha ridonato il rosso vivo prima sbiadito dalle lacrime. Sai, quando la cura è buona allora tuto il mondo racchiuso sboccia innocente.  

Quell'innocenza da mantenere oggi e domani, con gli occhi capaci di urlare più delle parole inutili.   

 
 
 

QUALCUNO HA VISTO LA POVERA ANIMA DI MOGGI?

Post n°24 pubblicato il 16 Maggio 2006 da betterday76
 

Come cambiano le situazioni. Ieri c'era un'intervista al vecchio procuratore di Maradona, al quale hanno chiesto come mai questo scandalo (che tutti già conoscevamo a perfezione) è stato denunciato proprio adesso.

Lui ha risposto che, evidentemente, l'uomo nero si è stufato e ha buttato la pasta.
Chi sarà l'uomo nero? Questo è il primo quesito che pongo!

Poi ho visto Moggi piangere, e ne avrà per qualche anno se il destino penserà a restituire tutte le lacrime che ha fatto piangere alle altre persone.

Come nella mafia (ricordate mani pulite?) anche qui è accaduto che quando il sistema è diventato troppo saturo è stata aperta la botola della cupola.
I fantasmi escono, e di essi resta solo il lamento per la paura di dirigersi verso le fiamme.

Attendiamo..

 
 
 

A VOLTE RITORNO

Post n°23 pubblicato il 15 Maggio 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Eccomi qui....vedo che a qualcuno sono mancato. Un pò di breccia l'ho fatta.

Ringrazio tutti coloro che hanno speso un pò del loro tempo per me, per scrivermi.
Sono successe tante cose, ma non mi sono mai dimenticato del blog. Semplicemente non ho il pc a casa..e come ben sapete sono a casa nuova.

La convivenza, la vita insieme, va bene bene. Ma non avevo dubbi. E' quasi incredibile che accada, per la prima volta in vita mia, di tornare a casa e di sentirla tale.
Quando chiudo la porta il mondo rimane fuori. E il più piccolo pulviscolo d'intrusione non fa breccia. Non riesce ad imbucarsi, ne da sotto la finestra ne dalla serratura della porta.

Ho fatto anche quella piccola operazione che mi preoccupava tanto, prima di sapere di cosa si trattasse. Ora sto meglio, un pò acciaccato ma decisamente in ripresa.

Il pensiero della notte è il mio:

Non preoccuparti di cavalcare onde più basse. Continua a cavalcare, attento sulla tua tavola, e prima o poi l'energia del mare ti porterà talmente in alto da pensare di essere in volo.

 
 
 

La convivenza

Post n°22 pubblicato il 17 Aprile 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

L'avventura è cominciata. Iera notte è stata la prima, risveglio veloce, lavoro di pasquetta.

La sensazione è davvero strana, come se tutta l'attesa che ha segnato la pelle ci rendesse doverosi di attendere ancora un pò per godere. Forse il debutto dei giorni tenderà ad essere meno sacrilego quando la fatica del trasloco tenderà a scemare.

Quel che è certo che gli occhi suoi sono pieni di paura, pieni di punti interrogativi e di domande che non riesco a condividere a dovere. E' come se in questo momento io non riuscissi a fare altro che silenzio.

I genitori sono importanti, sia perchè ci hanno donato la vita sia perchè rimangono punto di riferimento fino a quando il tempo darà loro modo di esserlo. Al contempo, ahimè, rovinano gli animi sensibili segnandoli in alcuni comportamenti che hanno da quando noi siamo nati. I miei, ad esempio, ci hanno reso la vita impossibile pretenendo di metter bocca sulla creazione del nostro nido. Ho passato dei giorni impossibili, fino a quando l'esplosione di un vulcano, il mio animo, non ha che lasciato detriti e danni. Però come nello tsunami, il tempo rifarà crescere piante e paesaggi.

I suoi, invece, fanno del vittimismo la passione del legame. Il padre, reduce della miglior lotta tra vita e morte, in silenzio capisce che a 28 anni è ora di uscire di casa e, certo che non verrà mai abbandonato. Per la madre, invece, è il tempo dei malori improvvisi, degli sguardi funerei come se la vita per la figlia finisse invece di cominciare.

E noi siamo più forti e abbiamo battuto tutte le situazioni. Fatica, difficoltà e catene. E ora godiamo.

 
 
 

LA PENA DI MORTE

Post n°21 pubblicato il 06 Aprile 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Torna in voga il dibattito sulla pena di morte: abbiamo appena subìto l'angosciante vicenda del piccolo Tommaso e l'Italia è pronta ad infervorarsi sui soliti discorsi che presto passeranno in secondo piano.

La prima reazione evidente è che molte persone hanno richiesto il ripristino della pena di morte, come se un'omicidio possa essere saldato con la medesima moneta. L'alternativa evidente è l'ergastolo, una pena che dovrebbe impedire alla persona incriminata di ledere in futuro.

Ripercorriamo, dunque, i medesimi e periodici concetti, come nel caso del duplice omicidio compiuto dalla "piccola" Erika, come nel delitto di Cogne, come nel caso delle Sette Sataniche. E presto ci scorderemo anche della morte di Tommaso, aggiungendolo alla liste dei delitti scabrosi che pongono l'essere umano alla berlina di se stesso.

Sarebbe opportuno, a mio avviso, ragionare su un più ampio raggio. Inanzitutto, perchè le pene sono così labili? Perchè chi stupra o uccide dopo 8/10 anni si ritrova libero per buona condotta? Oppure perchè i mafiosi hanno dei permessi familiari, macchine blu, scorte, telefoni cellulari (tutto con i nostri soldi) semplicemente perchè rivelano i segreti di Cosa Nostra? Chi ha ucciso 100 persone, o degli omicidi è mandate, deve ricevere un premio solo perchè parla di ciò che ha fatto? Non basterebbe inchiodargli le mani  alla parete e farlo parlare?

E non sarebbe ora di punire definitivamente i pedofili, rendendo immune l'apparato riproduttivo? E non sarebbe il caso di levare tutti gli zingarelli dalle strade, affidandoli a delle case famiglia per evitare che continuino a vivere come delle bestie? E, infine, non si dovrebbero chiudere i Tour Operator, le agenzie di viaggi, che organizzano i Tour sessuali a discapito dei minorenni?

Inoltre, un paese civile non debella la piaga della prostituzione, che quando non è scelta è violenza? E non è il caso di perseguire tutti quegli uomini che non si rendono conto che andare a puttane vuol dire favorire lo sviluppo di questo fenomeno legato alla criminalità organizzata?
E ragionando sulle grandi truffe, trovate giusto che debba essere Striscia la notizia a svelare i presunti maghi, le truffe telefoniche, le finte donazioni o i maltrattamenti nei canili?

Il sistema italiano ha tutte le leggi pronte, ma nessuno le applica, come accade giornalmente per strada, alle poste, in Tv, nella vita in genere. Siamo tutti i più furbi, ma qui si predica bene e si razzola male.

 
 
 

Fatti non foste per vivere come bruti

Post n°18 pubblicato il 06 Aprile 2006 da betterday76
 
Tag: POESIA
Foto di betterday76

XIII CANTO DELL'INFERNO (CONTRO LA SUPERBIA)

Mentre io andava, li occhi miei in uno
furono scontrati; e io sì tosto dissi:
"Già di veder costui non son digiuno";

per ch'io a figurarlo i piedi affissi:
e 'l dolce duca meco si ristette,
e assentìo ch'alquanto in dietro gissi.

E quel frustato celar si credette
bassando il viso; ma poco li valse,
ch'io dissi: "O tu che l'occhio a terra gette,

se la fazion che porti non son false,
Venedico se' tu Caccianemico:
"ma che ti mena a sì pungenti salse?"

Ed elli a me:"Mal volentieri lo dico;
ma sforzami la tua chiara favella,
che mi fa sovvenir del mondo antico.

I' fui colui che la Ghisobella
condussi a far voglia del Marchese,
come che suoni la sconcia novella.

E non pur io qui piango bolognese;
anzi n'è questo luogo tanto pieno,
che tante lingue non son ora apprese

a dicer "sipa" tra Savena e Reno;
e se di ciò vuoi fede o testimonio,
rècati a mente il nostro avaro seno".

Così parlando il percosse un demonio
della sua scuriada e disse:" Via,
ruffian! Qui non son femmine da conio".

I' mi raggiunsi alla scorta mia;
poscia con pochi passi divennimo
la 'v'u'no scoglio della ripa uscìa.

 
 
 

L'ATTESA

Post n°17 pubblicato il 06 Aprile 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Continuo a sentirmi stupido, ma la mia anima non smette di tremare. E quasi mi sgrido cercando di convincermi di fidarmi di quello che è stato detto. Credo in un'entità superiore, anche se non l'ho mai vista, ma non credo alle parole terrene e alla capacità di nascondere il momento cruciale della vita, l'ipotetica fase di passaggio che porta la materialità del corpo a sfumare.

Mi immedesimo, e me la sento addosso, nella paura di tutti coloro che hanno avuto la sentenza e con essa devono convivere.
Oso distinguere due tipi di morte, una che è pietosa dell'anima e ti coglie con la sua falce staccandoti la testa di netto. Non hai nemmeno il tempo di accorgetene, e sul viso rimane stampata l'espressione del momento in cui la Nera Signora ha caricato la sua arma mortale. Ha fatto un arco a 90° rilasciando l'energia scintillante della lamina tagliente.
Poi c'è la morte più infame, quella che prima insinua il dubbio in te, promettendoti di venirti a trovare. E non sai quando verrà, ma ti rendi solo conto che si insinua giorno dopo giorno, lentamente, entrando nel tuo corpo fino a prenderne il comando nei gesti e nelle azioni. Da quel momento ti possiede, come il diavolo nei casi di esorcismo, e funge da cassa risonante per i secondi struggenti che battono rumorosi.

Potrei fermare l'orologio, adesso. E la vita non avrebbe un senso diverso. C'è una frase famosa, una di quelle che inserisco ogni tanto in questo blog, che recita l'incompatibilità tra la paura della morte e l'uomo. Sostiene, infatti, che se c'è la vita non c'è la morte, ma quando c'è lei non c'è più la vita. E quindi i due istanti diversi non dovrebbero sovrapporsi, nè creare difficoltà nel respiro.

Eppure accade. E provo difficoltà a elaborare i discorsi sentiti. Oggi ho troppo da perdere, e pur solo il dubbio mi distrugge. Ma forse questa è anche un pò la mia anima, quella della sensibilità. Se ho un dubbio del male, improvvisamente mi piove a pesare anche la teoria di chi realmente è già in fase critica.

E non riesco a distaccarmi da me, e non c'è elaborazione degna.

La morte non va temuta perchè quando ci siamo noi non c'é lei e quando c'é lei non ci siamo noi . ( Epicuro )

 
 
 

LA FRASE DELLA BUONANOTTE: ANCORA IN PREDA AL VENTO

Post n°16 pubblicato il 05 Aprile 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

In questo momento che sto vivendo, di dubbi e di attese, vi dono questa frase famosa che cerco di attuare da quando ho capito l'importanza del contenuto:

Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l' ultimo ( Seneca )

 
 
 

IL VIAGGIO

Post n°15 pubblicato il 05 Aprile 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Il viaggio più lungo è durato pochi minuti, giusto il tempo di avere paura di non poter vivere ciò che più desidero. Sono stati 40 minuti da incubo, e davanti ai miei occhi è passato il mare che da cheto è divenuto tempesta. Ho visto gli alberi piegati dal vento, le montagne denudarsi dalla soffice neve che le rendono vive, i fiori appassirsi sotto un sole bollente, gli uccelli cadere a terra dopo qualche secondo di stallo. L'acqua è divenuta nera, il mondo oscurato come fosse un negativo di una foto statica. E la terra ha smesso di roteare, il cuore non ha più compiuto il suo atto primario del battere, la musica si è incantata nello stesso suono tormentoso.

Ho avuto paura, e quasi mi vergogno ad avere sensazioni del genere: io che mi sono sempre lodato di avere un animo immortale, sedato dalla convinzione di essere seguace della fatalità, improvvisamente sono divenuto il più becero degli ipocondriaci, attaccato al filo che determina il confine tra la vita e la mortalità.

L'amore cambia anche questo, e stasera è stato evidente come mai avvenuto prima. E' il solito rovescio della medaglia, quando la voglia di vivere accanto alla persona che ami ti porta ad aver timore di una presunzione assurda, dettata dalla fragilità del corpo umano, che un attimo di permette di lodarti del fantastico sogno di aprire gli occhi ogni mattina, e l'attimo dopo ti nega la gioia degli sguardi.

E' che ho voglia di vederti aprire gli occhi ad ogni alba dettata dalla natura, e vederli chiudere quando la notte sta già dialogando con le ombre. Prima che io stesso lo diventi, e che la luce che è dentro di me si affievolisca fino a spegnersi. Fino ad offuscare, nel tempo degli anni, il ricordo di ciò che sono stato nella mente di chi mi ha voluto bene.
E ho voglia di vedere i tuoi capelli ingrigirsi, i tuoi occhi sorridenti riempirsi delle rughe dell'esperienza, e sentire le tue mani che divengono fragili avere la forza di stringere le mie. Perchè ho voglia di camminare con te, oggi e nel futuro, passo dopo passo verso tutto quello che la vita deciderà di donarci. E ho voglia di raccontarci i nostri ricordi, e di sfogliare nella mente il nostro album di fotografie che diviene sempre più ricco e colorato, unico e speciale.

E', dunque, il lato opposto della moneta lanciata dall'amore: trasforma il fatalismo nella responsabilità e nella voglia di volerti rendere felice per sempre. E' non posso permettermi di morire prima dell'eternità, quando tenendomi per mano guarderai i miei occhi chiudersi.

Stasera ho avuto paura, ma tu mi sei stata accanto. E mi lodo di poter essere un uomo con in dote un angelo pronto proteggere ogni istante.

 
 
 

LA MIA PAURA

Post n°14 pubblicato il 29 Marzo 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

I miei due sentimenti più inversi, si lodano e si struggono al contempo raschiando le due rispettive superfici consumandone la sostanza. E lentamente svaniscono lasciando ai miei piedi il pulviscolo argentato, che osservo cercando di creare, da esso, un essenza nuova pronta a nascere sull'elaborazione del tempo passato.

La mia certezza, quella di aver trovato la nostra strada fatta d'importanza vissuta nei sorrisi della felicità costruita con la fatica dei giorni vissuti, con la voglia di creare il nostro paradiso terreno, unico e utopico per i più, ma altrettanto pericoloso perchè lo svanire del sogno mi porterebbe ad una realtà non più riconoscibile.

Ed è il confine con la paura più grossa, se immagino te lontana dai miei occhi, distante dai miei abbracci e dai miei sorrisi. Che sentimento potrei avere, nel cuore, se ti vedessi abbracciata ad un altro? Ti osserverei da lontano, struggendomi in un incubo senza soluzione di sosta. Vorrei capire, di certo, se tu fossi capace di provare la medesima felicità, e se tu fossi in grado di credere nella vita, così come credi oggi. Proverei a capire i tuoi desideri futuri, disegnandoli di continuo nella mia mente. Li vedrei lontani da me, sfumati all'orizzonte e senza definizione. Poi ti gireresti, e l'unica cosa definita sarebbero i tuoi occhi differenti, più freddi. Ti allontaneresti, abbracciata ad altre braccia, portando via la mia anima e il mio cuore.

So già cosa accadrebbe se ti perdessi. Ed è per questo che ogni giorno rendo importanti i secondi che corrono veloci, certo che il passato che si forma dagli stessi rende le basi solide per il futuro che ci attende, incerto e pieno di speranza.

Io sono pronto, non vedo l'ora. Conosci l'importanza di dedicarti la mia vita? Il valore della tua è infinito.

 
 
 

UN DONO DIVINO

Post n°13 pubblicato il 27 Marzo 2006 da betterday76
 
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Che giornata lunga oggi, sembra non finire mai. Gli impegni mi hanno rapito per due giorni consecutivi, nella gioia della loro presenza. La fatica si fa sentire. A volte ho quasi la sensazione di vivere per lavorare, mentre mi sono promesso di fare esattamente il contrario.

Ma la vita si decide dove vige il libero arbitrio, laddove la sentenza altrui non incombe e l'esigenza non detta l'obbligo. 

Mi sento fortunato, comunque, perchè sono nato in Italia e non mi manca nulla. Anni fa osavo lamentarmi perchè vivevo incontentabile, e qualsiasi aspettativa diveniva come il Sabato del villaggio, nell'attesa della Domenica che non donava altro che delusione. PoI un giorno, nel tempo del militare, la pseudo tragedia dell'obbligo di adempiervi mi regalò uno dei più bei doni mai ricevuti.

Da buon obiettore venni assegnato all'Unione Italiana Ciechi, l'istituzione che cura i bisogni delle persone non vedenti. In un attimo lo spavento di vivere un mondo così ignoto diventò onore. Onore di far vivere alle persone il mondo dei miei occhi. L'onore di dover raccontare ciò che vedevo di fronte. La coscienza di vivere delle persone con un handicap reso tenue dalle altre attitudini insolitamente sviluppate. Nessuno si è mai lamentato di non poter vedere, mentre io non ero capce che di lamentarmi perchè non potevo cambiare la macchina o per non poter comprare una futilità qualsiasi.

E' stato un dono divino, perchè ho smesso di inseguire le cose inutili. E ho cominciato a ringraziare madre natura ogni mattina, perchè ogni giorno in più è un dono divino.

 
 
 

GENNAIO 2005

Post n°12 pubblicato il 23 Marzo 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Te la ricordi la prima estate amore?

Il mare, la sabbia che bruciava sotto i piedi, gli sguardi, le paure, le prime frasi, le mie mani a massaggiarti, l’invidia degli altri, le passeggiate mano nella mano.

Poi il primo bacio, come un fulmine a scaricare la tensione accumulata nell’attesa che si compisse quello strano disegno deciso dal destino.

Poi gli altri baci, quelli scatenati sul marmo della panchina, seduti, stretti, legati presto, con tutti il mondo a divenire trasparente seppur presente nella passeggiate di chi ci camminava accanto.

Subito il cuore fu come un tamburo battente un ritmo tribale e incontrollabile, senza freno a poter fermare questa corsa che ci apprestavamo a cominciare. E ora il tempo è passato, veloce, inerme, giudice e partecipe, complice e nemico, divertito e stupito, pur interrogandosi della magia di se stesso, di quello che è stato capace di creare in connubio con l’animo, colpita fatalmente da una freccia scoccata da Cupido.

Forse pensavi di poter schivare anche questa e forse non ti sei mai accorta di quanto io sapessi dei tuoi tentativi, e quante volte ti ho tenuta ferma saldamente tra le mie braccia a distrarti tra dolci parole così da permettere a Eros di trovarti, prenderti, condurti nel mio cuore, nella speranza fosse quel mondo fantastico che cercavi. Il mio cuore come il tuo giardino, il tuo sogno, il tuo vivere serena, la tua utopia resa terrena e vera, afferrabile, conducibile, cavalcabile come se fosse un viaggio su Pegaso, tra la terra e le nuvole striate.

 
 
 

LA QUIETE E LA TEMPESTA

Post n°11 pubblicato il 23 Marzo 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Anche stasera vi dono un bel pensiero della Buona Notte..Potrei aprire una serie...sarebbe il numero 2.

Ho troppo sonno per scrivere di mia sponta...

E' comune defetto degli uomini, non fare conto, nella bonaccia, della tempesta. (Machiavelli)

 
 
 

IL PENSIERO DELLA BUONA NOTTE

Post n°10 pubblicato il 22 Marzo 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

La ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana.

(Kant)

 
 
 

DAL PARADISO ALL'INFERNO

Post n°9 pubblicato il 22 Marzo 2006 da betterday76
 
Tag: POESIA
Foto di betterday76

Se rinasco voglio nascere fortunato
Perché in questa terra dove Dio mi ha portato
Non ho un tetto saldo dove riposare
E un cibo certo e caldo da mangiare

Se rinascerò vorrò nascere nel lontano Occidente
Oppure nell’America di quel presidente
Che ha tutto da dare alla sua popolazione
Pure una guerra perché ha sete d’espansione

Di sete ne ho anch’io, ma di sopravvivenza
Acqua da bere pura che scongiuri la pestilenza
Che ci divora occhi, pelle e mani
Come se non fossero bastati il terremoto e lo tsunami

Avevo casa fatta di paglia e di mattoni
E sopravvivevo con la dignità degli accattoni
Prima che la terra cominciasse a tremare
E fossimo traditi, noi che amiamo tanto il mare

Ch’è simbolo della nostra vita con la barriera corallina
E che richiama i turisti attratti dall’acqua cristallina
Facoltosi con gli occhi pieni di denari
Che vengono a nutrirsi dei nostri giorni amari

E’ stato un attimo e il paradiso è divenuto inferno
In un luogo che noi consideravamo eterno
Tutto è stato spazzato e non c’è rimasto niente
Quando un’onda ha deciso di soffiare via la speranza della gente

Qui ora si parla di prospettive e di ricostruzione
E si vocifera di carità e di devoluzione
Ma io vorrei essere morto e già rinato
E fluttuante nel paradiso sconfinato

Perché ho visto le persone trasportate dal mare feroce
E gente gridare un misero aiuto ad alta voce
Persone attaccate all’ultimo respiro nell’acqua scura
Che torbida e insaziabile li uccideva di paura

Ho visto mio fratello guardarmi mentre il mare lo ingoiava
Lui che dell’acqua era amico e ci parlava
Come se potesse raccontargli ogni speranza nel piccolo sogno
Che quel poco che aveva fosse tutto il suo regno

Ancora cerco la mia amata famiglia
Ed era tutto ciò che avevo insieme ad un unica figlia
Attratta dalla bassa marea e dal suo mondo sommerso
Che alla luce del sole è divenuto perverso

Ingoiando la curiosità dei bambini che con meraviglia
Sono stati attratti da un anemone o da una conchiglia
Che come una nenia di sirene infami
Li ha fatti scomparire trasportati via dallo tsunami

Se rinasco voglio rinascere senza bisogno di chiedere niente
E per una volta avrò modo di riposare la mia mente
Ma forse a differenza dei ricchi manterrei la mia coscienza
Perché seppure ho perso tutto mantengo la mia essenza

 
 
 

ANIMALI

Post n°8 pubblicato il 21 Marzo 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Sto vedendo Real Tv e hanno appena passato un filmato sui delfini. Teoricamente tutti gli animali dovrebbero ispirare lo stesso sentimento, figli della natura al medesimo modo, in qualche modo nostri fratelli.

Le teorie scientifiche descrivono il cervello del delfino come uno tra i più intelligenti tra gli esseri viventi. Hanno la capacità di comunicare con numerosi suoni differenti, utili a realizzare un discorso completo ed elaborato.
Si dice che l'uomo stia cercando d'interpretare i suoni proprio per capire quali tipo di comunicazione essi abbiano.

Mi stupisce pensare, però, di quanto siano in grado gli animali di fare, una volta addomesticati, quello che noi diciamo loro, interpretando noi più di quanto siamo in grado di fare con loro. Me lo dimostra ogni giorno il mio lupetto, che dipende dalle parole che gli dico e ascolta, comportandosi di conseguenza.

Mi stupisce ancora di più, tuttavia, vedere come gli uomini riescano a fare mattanza di esseri così regali. Massimo rispetto per il popolo giapponese. E che non si offendano se gli mando, tramite pensiero, tutto il mio disprezzo per quello che riescono a fare per il Dio del denaro.

Uccidono 25.000 delfini all'anno, costringendoli in un mare di sangue laddove l'acqua sta per finire e l'unica salvezza è la mortale sabbia. La mattanza è fatta d'arpioni che si infilano nella carne viva, mentre i poveri cetacei si dimenano gridando pietà d'ultrasuoni.

Se fossi giapponese farei finire questo commercio evitando d'acquistarne la morte.
Spero, con tutto il cuore, che tutti coloro che sono privi di rispetto per la natura ricevano il premio composto dalla stessa moneta, donando loro la medesima tragedia. La natura non insegna in base a degli scritti ma con la pietà dei fatti. Se questo non basta allora l'animo è nero. E il nero, in questi casi, è segno di estremo lutto.

Che la natura ripaghi gli uomini della stessa moneta, pur sempre col sorriso che la fa esser viva.

 
 
 

I Cavalieri del 2006

Post n°7 pubblicato il 14 Marzo 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Ore 21:26...e il duello è cominciato con una tensione che crea nubi talmente fitte da ridurre la visibilità a pochi centimetri. Sembra una sfida d'altri tempi, annunciata nei giorni passati a suon di trombe echeggianti nelle città e nelle campagne. Mancano i cavalli e le lance, ma l'effetto che si crea, quello dell'attenzione, è molto forte ugualmente. I cavalieri del 2006, Berlusconi e Prodi, si sfidano nelle proprie ragioni in barba ad una delle loro leggi più importanti: il cittadino, o il consumatore che dir si voglia, ha il diritto di conoscere la verità delle cose, degli acquisti compiuti. Eppure ogni fattore sviscerato gode dei punti di vista differenti, in assoluta e confusionale contraddizione. Il voto si avvicina, e la politica diviene una scienza "bislacca" senza più alcun dato dimostrabile e controllabile. Rimane vivo il partito italiano, quello della sopravvivenza e della solidarietà, sul quale basarsi per arrivare a fine mese. Sono sempre più confuso. Non si tratta, come sempre, di determinare quale sia il politico migliore, ma come si dice a Roma "quale sarà er meno peggio".

E come ha detto Berlusconi pochi giorni fa, non mi resta che fare una cosa: "IO MI ALZO E ME NE VADO".

 
 
 
 
 

LA NATURA

Post n°5 pubblicato il 12 Marzo 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Mi ricordo le stagioni di qualche anno fa e mi accorgo di quanto il clima sia cambiato. Mi ricordo che l'Italia viveva stagioni più calde e che, talvolta, il primo bagno al mare lo potevo fare già a fine Marzo.

Mi ricordo anche le campagne popolate, quando l'agricoltura e la lira rendevano possibili una vita basata sulla cura della propria terra. I prezzi erano più equilibrati e i giovani della Basilicata o della pianura Padana ricevevano l'eredità del terreno ed erano pronti a seguire le tracce dei genitori lasciate sui campi coltivati per decine di anni.

Mi ricordo della Terra meno agonizzante, una metereologia più stabile, l'Italia del sole e dei fiumi ricchi di acqua. Ricordo che la bomba atomica e Cernobil erano divenuta un monito agli sviluppi economici futuri e che le persecuzioni e le distruzioni delle guerre erano un punto di partenza per un'umanità collaborativa. Mi ricordo narrare della possibilità di creare, come mai era avenuto prima nella storia dell'umanità, una fase chiamata  globalizzazione dei popoli, basata sulla crescita sostenibile.

Mi ricordo dei libri di fantascienza, come 2001 Odissea nello Spazio o di film horror come frankenstein, così lontani dalla realtà. Ricordo film più recenti, come The Day after Tommorow, nel quale si racconta di una tragica, quanto improbabile per il mondo politico, glaciazione che colpisce il mondo.

Quanti ricordi, che poi si accumulano e si modificano, si rielaborano e si sistemano nella mente, per prendere ordine in un risultato quanto mai assurdo:
Inanzitutto mi pare evidente di come la globalizzazione stia miserabilmente fallendo. E' stata l'utopia più grande, quella di poter creare un solo mondo senza differenze economiche , senza differenze di religione, nell'idea comune che la guerra non sia la soluzione per livellare differenze nate in millenni di storia. Dovevamo credere quindi, dovremmo farlo, che gli Usa fossero pronti a concedere le proprie ricchezze per far guarire l'Africa dalla sete, o che fosse l'ora di stringere la mano al fratello terrorista il quale, a sua volta, avrebbe deposto le armi per far posto all'amore estremo.

Dovevamo credere, inoltre, che non fosse utile il mancato svilupoo dei paesi più poveri, come se la terra fosse in grado di sopportare nuove fabbriche inquinanti e altri 5/6 miliardi di uomini pronti a ripercorrere tutte le fasi della rivoluzione industriale, come fu per gli Stati Uniti e l'Europa, per poi giungere a Giappone e Cina.Dovevamo anche credere, infine, che tutti saremmo stati a guardare India, Pakistan e Iran sviluppare armi atomiche, insieme nell'amorevole convinzione che minacce belliche fossero lontane dal senso stesso dello sviluppo proposto.Se poi penso ai film sopra narrati, mi accorgo di quanto sia meno utopistica l'idea fantascientifica di quella definita scientifica. L'Odissea nello spazio è cominciata 30 anni or sono e Frankenstein bussa alle porte da anni, grazie agli esperimenti sulla clonazione. Così come è alle porte la glaciazione di The Day after Tomorrow, meno repentina nell'arrivo e nella scomparsa, ma sempre più vicina nello scorrere del tempo, esponenziale rispetto al consueto scoccare dei minuti. Leggete solo due passi di un articolo nel link che copio a fine pagina. Poi del fenomeno in se parlerò a mente più fresca.

http://clima.meteogiornale.it/Portal/index.php?option=com_content&task=view&id=74&Itemid=55

 
 
 

30 anni

Post n°4 pubblicato il 08 Marzo 2006 da betterday76
 
Foto di betterday76

Eccoli qui!
Fra poco meno di un'ora e mezza festeggio gli enta. Così vengono chiamati i trent'anni, forse il primo giro di boa che separa l'età in cui puoi essere chiamato ragazzo.

Già lo immagino mio padre domani sera a cena. Comincerà a sparare quelle frasi di genitore gioioso della vita che procede, pronunciando parole che non avranno seguito e che non hanno senso definito.

E' giorno anche di regali. Qualche anno fa non ne capivo il reale significato, soprattutto quando l'abitudine mi faceva solo attendere che l'evento dello "spacchettamento" si relizzasse. Oggi scartare regali diviene importante, perchè nell'età della scelta riceverli vuole dire avere fatto qualcosa di buono, e aver lasciato una buona impronta su chi ti vuole fare un riconoscimento d'amicizia che si discosta dalla materialità dell'oggetto stesso.

E' per questo che incombe l'emozione, anche quando il rito è atteso e scontato, ma più che mai pieno di significati da proteggere nel nome dell'amore e dell'amicizia.

Mi sento una persona fortunata, pur se consapevole che la dea bendata mi bacia unicamente per il fatto di aver meritato le sue dolci attenzioni. Comunque la base di partenza per far sì che la vita continui a regalarne ancora. Buonanotte

 
 
 
 
 

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