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immagineGli strumenti più presenti nei gruppi di Blues sono sicuramente quelli a corda e, tra questi, soprattutto la chitarra. Non si sa per quale ragione ma la chitarra è arrivata a simboleggiare una qualità semplice e onesta della musica Blues.
La chitarra può cantare, piangere, parlare, ridere, grugnire, urlare, fluttuare, gridare, sciogliere, rabbrividire. Forse è la natura semplice e allo stesso tempo complessa della chitarra che l'ha resa lo strumento preferito tra gli artisti Blues.

Per quanto concerne l'uso della chitarra nel blues diversi sono i motivi, la semplicità di trasporto,il basso costo ovvero uno strumento popolare, strumento solista e di accompagnamento, ma sopratutto la possibilità di esprimere le "blues notes" affiancando la voce umana. Utilizzando al scala pentatonica minore con la terza e la settima della scala maggiore calanti di un mezzo tono, sfruttanto il "bending" overo il "tirare le corde" per ottenere "sfumature" tra le note, si ha una possibilità espressiva pari solamente alla voce umana. (R. Pareschi)

Le chitarre sono divise in:

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Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da Moses75

Robert Johnson 

Luogo di nascita: Hazlehurst, MS
Data di nascita: 8 Maggio 1911
Data di morte: 16 Agosto 1938
Strumento: Chitarra, Voce                                                   

immagineRobert Johnson è senza dubbio il più celebrato dei bluesmen del Mississipi che negli anni 30 sintetizzarono e svilupparono ciò che era stato creato fin allora da un punto di vista chitarristico e vocale. Figlio illegittimo di Julia Dodds e Noah Johnson, nacque nel 1911 a Hazlehurst, nella parte meridionale dello Stato del Mississipi, ma si trasferì presto con la madre nella parte nord, nella piccola città di Robinsonville attorno 1920. Un’infanzia ai margini che segnò il carattere di Johnson, sempre più introverso e rissoso con il passare degli anni e che contribuì ad avvicinare il giovane Robert alla musica ed in particolare al Blues ed alla chitarra. Cresciuto musicalmente sotto l’influenza di Son House, Charlie Patton e Willie Brown, i quali nel 1930 si esibivano in feste, locali e pic nic dalle parti di Robinsonville, il piccolo Robert prima di assorbire i rudimenti della chitarra, la maggior parte dei quali guardando il fratello più grande Charles, imparò autodidatta a suonare l’armonica.
Non si conosce molto della vita personale di Johnson se non che verso il 1930, dopo aver trascorso alcuni anni a Memphis, si sposò e si trasferì con sua moglie Virginia Travis a Robinsville; quest'ultima morì durante il parto del primogenito, anch'esso deceduto insieme alla madre. Il diciannovenne Robert si vide sparire in pochi istanti la sua piccola famiglia di cui andava orgoglioso e se fin da allora vedeva il proprio futuro nient'altro che come mezzadro nei campi di cotone del Mississippi, da quel giorno si rifugiò nella musica per cercare sollievo dalla profonda ferita.
Il Bluesman Ike Zinnerman divenne il suo maestro e i due cominciarono presto ad esibirsi nelle strade del piccolo paese; l'anno seguente, Robert Johnson si sposò nuovamente con una certa Calletta Craft e i due decisero di trasferirsi a Copiah County, un piccolo villaggio a sud di Huzlehurst, ma il legame durò poco, anche perchè la mente di Johnson era altrove, totalmente stregato dalla chitarra che non lasciava mai, esercitandosi giorno e notte.
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In un tempo incredibilmente breve, egli raggiunse livelli così straordinari nel suonare la chitarra in stile Blues che presto la fama di grande Blues player si diffuse nell'intero Mississippi, così decise di intraprendere la carriera di musicista itinerante, viaggiando per tutte le principali città del Sud: Clarksdale, Rosedale, Itta Bena, Greenville, Shaw, Gunnison, Hollandale, Tunica, Marvell, Yazoo City.
Tornando un giorno nel vecchio paese di Robinsville, Son House e Willie Brown rimasero a bocca aperta nel vedere che dannato chitarrista era diventato il piccolo e gracile Robert. Nelle registrazioni del '36 e del '37, si può percepire le radici di Robert Johnson provenienti non solo da Son House e Willie Brown, bensì anche da altri come Skip James, Johnny Temple e Hambone Willie Newbern, con i quali Johnson ebbe la possibilità di venir a contatto nelle sue scorribande lungo il Grande Fiume del Sud. Realizzò anche alcune registrazioni con Bluesmen del calibro di Leroy Carr, Peetie Wheatstraw e Lonnie Johnson.
Era molto geloso del suo stile di suonare e non rivelava mai a nessuno i segreti della sua tecnica, dopotutto era la sua unica fonte di vita. Trascorse la maggior parte del tempo a viaggiare e spostarsi nelle varie città del Delta, cercando di assorbire qualsiasi tipo di influenza musicale, ogni ora del giorno o della notte era buona per mettersi in partenza, spostarsi era una necessità irrinunciabile.
L’inconfondibile voce, soffocata dall’appassionata e agonizzante tensione, insieme alla brillante tecnica chitarristica che svaria dall’energetico percussivo fraseggio slide ad efficaci pattern di basso ereditati dai primi pianisti di Boogie Woogie fa sì che Robert Johnson sia considerato la personificazione del Delta-Blues; tale celebrazione deriva non solo dall’influenza, il talento e il fascino musicale che egli ha esercitato ed esercita tutt'ora sui musicisti che lo hanno succeduto, ma anche dal mistero, dalla leggenda che avvolge la vita di questo straordinario artista: il mito che circonda la sua immagine racconta di un incontro che Robert Johnson fece allo scoccare della mezzanotte ad un incrocio con un misterioso uomo vestito completamente di nero dal volto coperto, il quale in cambio di un’ ineguagliabile abilità chitarristica chiese a Johnson il sacrificio della sua anima; egli accettò l’affare proposto e l’uomo dell’incrocio improvvisamente scomparve così come era apparso, lasciando Johnson in ginocchio, improvvisamente esausto.
Al di là di questa affascinante ed inquietante storia, si sa ben poco di come Johnson abbia potuto in così breve tempo sviluppare queste irresistibili capacità di compositore e chitarrista. A testimonianza del talento del figlio del Blues coloro che hanno sia viaggiato che suonato con lui dicono che fosse capace di conversare in una stanza piena di persone senza prestare la minima attenzione alla musica di una radio che si poteva udire a malapena nella confusione, ma che il giorno dopo era capace di suonare nota per nota le canzoni che erano state trasmesse!! Il persistente tema presente in molti suoi Blues era il quasi mistico sentimento di disperazione e persecuzione che provocavano in lui gli spiriti demoniaci che egli diceva aleggiavano nella sua anima; questa battaglia interiore emerge in pezzi come “Cross Road Blues”, “Preachin’ Blues”, "If I had Possession over Judgement Day”, “Stones in my Passway”, “Hellhound on my Trail” e “Me and the Devil”.
Robert Johnson ha dipinto quadri nelle sue canzoni che riflettevano il suo stile di vita di viaggiatore, donnaiolo, uomo di strada sempre e comunque immerso nell’eccesso. Fra i suoi pezzi leggendari troviamo “ I Believe I Dust my Broom”, “Sweet Home Chicago”, “Rambling on my Mind”, “Terraplane Blues”, “They’re Red Hot”, “Walking Blues”,”Drunken Hearted Man”. Vi era anche un lato romantico nell’animo di Johnson, rintracciabile in Blues come “When you got a good Friend”, “Little Queen of Spades”, “Love in Vain”, “I’m steady Rolling Man”, “Honeymoon Blues”.
Questo genio musicale incontrò la morte improvvisamente e tragicamente all’età di 26 anni, vicino Greenwood, Mississippi, nel pieno del suo successo, avvelenato in un locale notturno da un uomo convinto che Johnson corteggiasse sua moglie.
Nella sua breve carriera registrò solamente una trentina di brani, ma lasciando una straordinaria eredità musicale per tutti i musicisti Blues, da Robert Lockwood a Johnny Shines, David Edwards, Eddie Taylor e due giganti del Blues cittadino di Chicago del dopoguerra come Muddy Waters ed Elmore James. Sua madre e suo cognato assistetterò alla sepoltura nel cimitero della vecchia Zion Church, vicino a Morgan City, Mississipi. A 50 anni dalla sua morte nel 1990 la Colombia Records ha pubblicato in formato CD una raccolta completa che è diventata in breve tempo disco d’oro ed ha vinto il premio Grammy come miglior album dell’anno negli Stati Uniti. Nessuno come Robert Johnson, forse con l’eccezione di Jimi Hendrix, è riuscito a tracciare una nuova strada nelle potenzialità espressive della chitarra e della musica in generale, indicando inesplorati sentieri da battere per le future generazioni di musicisti; Johnson e Hendrix uniti da un tragico destino, alieni provenienti da chissà quale pianeta .

Discografia

1936 Nothing But the Blues: Cross Road Blues History 1966 King of the Delta Blues Singers Columbia/Legacy 1970 King of the Delta Blues Singers, Vol. 2 Columbia/Legacy 1976 Legacy Columbia 1990 The Complete Recordings Columbia/Legacy 1990 Delta Blues: The Alternative Takes Aldabra 1997 King of the Delta Blues Columbia/Legacy 1998 Gold Collection Retro Music 1998 King of the Delta Blues Singers, Vols. 1-2 Columbia

Dal sito: www.bluesandblues.it


 
 
 
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Info su "GUN CLUB/Fire Of Love (Slash) 1980 blues-rock":


Il disco racchiude quindi un ampio catalogo di linguaggi musicali, ma riesce nell'intento di miscelare tutte queste forme sonore ricavandone un esplosivo concentrato di punk-rock rurale, che si rifà ampiamente alla macabra iconografia tipica delle regioni del profondo sud degli Stati Uniti. Il basso di Rob Ritter e la batteria di Ted Graham forniscono una base che sa essere sia veemente che morbida, a seconda che Pierce si produca in accelerazioni mozzafiato verso l'ignoto o in ipnotiche cantilene blues. La chitarra di Dotson è sempre perfetta, nel suo geniale accoppiamento di stili diversi e apparentemente contrastanti, swamp blues e frenesia punk in primis. Rifacendosi al lato più oscuro e demoniaco del rock, i Gun Club riescono ad appianare divergenze apparentemente insormontabili, a unire la violenza e la velocità dei punk urbani alle lente e inesorabili cadenze del sud degli States, regalandoci un adrenalinico e grandioso capolavoro del male.
Dal sito: www.ondarock.it

 
 

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Earth Wave Records è nel commercio via posta di dischi in vinile di qualità fino dal 1993. Il nostro sito è dedicato to a chi è veramente entusiasta del vinile, specialmente nelle stampe orginali americane e giapponesi of R&B, Rock, Jazz, Blues, Soul e ANCORA... dal 1950 al 1990. I nostri uffici principali sono a Rohnert Park, California e abbiamo un ufficio a Tokyo, Giappone.

Dal sito www.earthwaverecords.com

 

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AMANDA SHAW

Da casa Rounder, novità al femminile sull’onda del successo di personaggi come Allison Krauss. La formula del mix tra bluegrass, rock, country e pop-music esalta personaggi come la cantante violinista Amanda Shaw e l’avvenente cantante-mandolinista Rhonda Vincent. 

- Amanda Shaw – Pretty Runs Out  (Violinista di New Orleans con un originale blend di roots-based Louisiana music con accenti country e rock) Feat. Cute Boys.

 

Dal sito www.ird.it

 

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Il disco racchiude quindi un ampio catalogo di linguaggi musicali, ma riesce nell'intento di miscelare tutte queste forme sonore ricavandone un esplosivo concentrato di punk-rock rurale, che si rifà ampiamente alla macabra iconografia tipica delle regioni del profondo sud degli Stati Uniti. Il basso di Rob Ritter e la batteria di Ted Graham forniscono una base che sa essere sia veemente che morbida, a seconda che Pierce si produca in accelerazioni mozzafiato verso l'ignoto o in ipnotiche cantilene blues. La chitarra di Dotson è sempre perfetta, nel suo geniale accoppiamento di stili diversi e apparentemente contrastanti, swamp blues e frenesia punk in primis. Rifacendosi al lato più oscuro e demoniaco del rock, i Gun Club riescono ad appianare divergenze apparentemente insormontabili, a unire la violenza e la velocità dei punk urbani alle lente e inesorabili cadenze del sud degli States, regalandoci un adrenalinico e grandioso capolavoro del male.
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LUCA GIORDANO


Bio - ITA
Luca Giordano, nato a Teramo nel 1980, inizia a suonare la chitarra all’ età di vent’anni da subito colpito da una grande passione per il Blues. E’ all’ Aquila che conosce i musicisti con i quali formerà l’affermata band Jumpin’Eye Blues Quintet, e si esibisce nei più importanti circoli blues Abruzzesi, e in numerosi festival di livello nazionale come Campli nel Blues, Vicenza Blues, Subiaco Rock and Blues Festival, Aventino Blues Festival aprendo i concerti di Lurrie Bell, Big Jack Johnson, Nathaniel Peterson ed altri. La Band riceve riconoscimenti come migliore gruppo alla rassegna ADSU 2003 l’Aquila e band vincitrice al Tornimparte Rock Festival 2004 e viene sempre più spesso coinvolta in manifestazioni che vedono la presenza di artisti come Joe Galullo, Nick Becattini, Vince Vallicelli, Pippo Guarnera, James Thompson. Con questi bluesmen nasce subito un rapporto di amicizia, e Luca viene spesso invitato a partecipare come chitarrista ai loro concerti. Nel 2005 partecipa al National Guitar Workshop di Chicago per un Blues Summit dove ha modo di seguire un seminario con il grande Chris Cain. In questo periodo di permanenza a Chicago suona in alcuni dei più famosi locali Blues della Windy City come il Buddy Guy’s Legends,il Rosa’s Lounge, la House of Blues, Andy’s Jazz Club, Kingston Mines. Nel 2006 collabora a Chicago con diversi artisti di fama nei circuiti locali come la cantante Blues Soul Sharon Lewis, il chitarrista di vecchia scuola James Wheeler, il cantante Charlie Love e diversi altri fino ad esibirsi al Chicago Blues Festival 2006 insieme alla leggendaria band di Muddy Waters composta da Willy “Big eyes” Smith alla batteria, Calvin “Fuzz” Jones al basso, Bobby Dixon, figlio di Willie Dixon, al piano e Terry Harmonica Bee per tre pomeriggi consecutivi al Mississippi Juke Joint Stage. Tornato per un breve periodo in Italia è in tour con Shirley King, figlia del Re del Blues BB King, poi con la cantante Nelle Tiger Travis, 2006 Chicago Blues Diva, ed infine con uno dei suoi più grandi idoli e maestri, icona per tutti i chitarristi Blues, Mr. Chris Cain, e in ultimo con il grande sassofonista Sax Gordon Beadle. Attualmente viaggia tra gli States e l’Italia collaborando con numerosi musicisti nostrani e d’oltreoceano. Sul palco con Big Jack Johnson, Billy Branch, Bob Stroger, Bonnie Lee, Carlos Johnson, Les Getrex, Linsey Alexander, Peaches Staten, Matthew Skoller, Junior Watson, Enrico Crivellaro ed altri.
DA:
http://www.myspace.com/lucagiordanoblues

 

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