Creato da toughenough il 22/08/2007

Cinema e Amenità

Cinema e Amenità

 

 

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PYONGYANG di Guy Delisle

Post n°139 pubblicato il 06 Maggio 2009 da toughenough
 

Secondo album a fumetti dopo LMVDM di GiPi, e dopo una travagliata spedizione da "Internazionale".
Trovo una certa difficoltà a commentare i comics, nonostante fin dall'infanzia mi cimento in letture colte come Toppi, Breccia, Pazienza, Kaaza, Moebius, l'Eternauta, Frigidare, Comic Art e le Graphic Novel americane quali Electra Assassin di Miller/Sienkievicz o Arkham Asylum di Morrison/Mckean, anche se ultimamente ho un po' passato la mano. Forse proprio perchè questo mezzo mi riporta a parte del mio passato faccio fatica a giudicarlo, perchè mi viene di farlo con gli occhi di allora.


Guy Delisle, l'autore,  lavora nel campo dell'animazione e, a causa del suo lavoro, è andato due mesi in Corea del Nord, nell'occhio vigile del "Socing" Orwelliano", e ne è tornato con un romanzo a fumetti che ci riporta le sue intuizioni e  le sue impressioni su uno dei regimi più pazzeschi ancora esistenti nel mondo, tanto da sfiorare la fantascienza.

Non mi soffermerò sulle manie di grandezza e sulla manipolazione grossolana del popolo nord coreano da parte dei suoi leader, ma l'impressione che ne viene fuori, per quanto mesta e triste, è limpida come dopo aver visto un documentario, tra il serio e lo scanzonato, mai sbilanciato nei giudizi o politicizzato, ovvero quello che ci si aspetterebbe da un buon giornalista. Questo mezzo espressivo può "bucare" molto più di un qualsiasi articolo su un giornale o un'opera filmica, poichè colpisce l'immaginario con ironia e precisione, come ha dimostrato il successo di Marjanne Satrapi con il suo Persepolis.
L'approssimazione caricaturale di Guy Delisle nel descrivere i personaggi (o nel porre enigmi da settimana enigmistica, con la mitica soluzione che si può leggere rovesciando l'albo) viene intervallata da precise illustrazioni delle massime sculture architettoniche del paese, come la statua di 25 m. del presidente eterno Ki Li Sung (rimasto presidente anche dopo la morte) o l'improbabile edificio ritratto in copertina del libro, senza parlare dell'imponente hotel incompiuto di 105 piani, il più grande dell'Asia ai tempi della sua progettazione, che potrebbe ospitare migliaia di turisti, mentre di fatto la Corea del Nord è uno dei paesi con più chiusura verso l'esterno del mondo e in cui la corrente elettrica è erogata con il contagocce. Gli alberghi esistenti sono già semivuoti e mantengono illuminati solo il piano destinato ai turisti "di affari", vista anche la difficoltà ad ottenere il visto.
Insomma, l'autore canadese compie una lucida e divertente analisi informale della società Nord Coreana che fa sorridere e pensare allo stesso tempo.

 

                                                                                T.

 
 
 
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Hank
 

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HAGAKURE

Si può imparare qualcosa da un temporale.
Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente.
Se invece, fin dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.

Yamamoto Tsunetomo(1 - 79)
 
 

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LA MORTE E IL BUSHIDO

Ho scoperto che la via del samurai è la morte.
Quando sopraggiunge una crisi, davanti al dilemma fra vita e morte,è necessario scegliere subito la seconda. Non è difficile: basta armarsi di coraggio e agire. Alcuni dicono che morire senza aver portato a termine la propria missione equivale a una morire invano. Questa è la logica dei mercanti gonfi di orgoglio che tiranneggiano Osaka ed è solo un calcolo fallace, un'imitazione grottesca dell'etica del samurai.
E' quasi impossibile compiere una scelta ponderata in una situazione in cui le possibilità di vita e di morte si equivalgono. Noi tutti amiamo la vita ed è naturale che troviamo sempre delle buone ragioni per continuare a vivere. Colui che sceglie di farlo pur avendo fallito nel suo scopo, incorre nel disprezzo ed al tempo stesso è un vigliacco e un perdente.
Chi muore senza aver portato a termine la propria missione muore da fanatico, in modo vano, ma non disonorevole. Questa è infatti la Via del samurai.
L'essenza del Bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata.
Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la Via.
 
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