Creato da kaoxing il 28/11/2005
I crimini dell'imperialismo e le resistenze popolari. Per mantenere viva la memoria

INVASIONE CRIMINALE

Just Foreign Policy Iraqi Death Estimator
 

Lenin sempre!


 

Area personale

 

I miei ospiti online

website counter
 

Tag

 

A morte l'imperialismo!

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 23
 

Ultimi commenti

Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico...
Inviato da: cassetta2
il 13/10/2020 alle 09:42
 
grazzie!
Inviato da: Science fiction
il 01/08/2013 alle 09:22
 
su blogger...
Inviato da: puzzle bubble
il 03/05/2012 alle 15:51
 
of reproduction Cartier Roadster Two-Tone 18kt Yellow Gold...
Inviato da: l4g
il 30/07/2010 alle 10:19
 
CIAO, COME STAI? TI RICORDI DI ME? MARY
Inviato da: npafriulivg
il 26/04/2009 alle 10:43
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« UNO STALINISTA IN BUONA ...NOTE DI DISSENSO »

SWEENEY TODD O DEL CAPITALISMO ONNIVORO

Post n°108 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da kaoxing
 
Tag: Film

Alcune considerazioni sull'ultima - e piacevole - opera cinematografica di Tim Burton, tratta da un musical, a sua volta tratto da un romanzo inglese della metà del XVIII secolo, a sua volta tratto da fatti realmente accaduti. Tra film e romanzo la trama subisce una notevole trasformazione, mentre nel secondo maggiore pare il collegamento con la storia reale.

Ma le varie trame hanno, in modo più o meno velato, un aspetto comune: la messa in scena del feroce al capitalismo "assoluto" che ha mercificato ogni aspetto della vita.


Andiamo con ordine.

Il romanzo (scritto da un collettivo anonimo) è contemporaneo alle prime ricerche di Engels sulla condizione - penosa e da horror - della classe operaia inglese e del mondo delle vittime del capitalismo nascente. Nella realtà il perfido barbiere è il risultato di un'esperienza carceraria lunga e avvilente per un semplice furtarello, a dimostrazione di come la proprietà privata sia già oggetto sacro ( in quel periodo anche i minorenni erano messi alla forca per semplici furti e nel film c'è un brevissimo accenno).


Nel romanzo, nel quale le condizioni di partenza sono offuscate, il barbiere è spinto dalla sola volontà del guadagno; altro che amore e sete di giustizia!
Nel film, le sue efferate imprese (sgozzamenti) sono rese "accettabili" dal desiderio di vendicare un amore stuprato dal potere. Condannato e caduto tra i reietti, Todd medita una vendetta che, parole sue, per la prima volta sfrutterà la carne di "quelli che stanno in alto" a favore di "quelli che stanno in basso". Un'allusione troppo esplicita allo sfruttamento umano, quasi una una primitiva lotta di classe, per non evidenziarla.


E, proprio la carne umana unisce realtà, romanzo e film. Perchè le vittime del rasoio di Todd sono la fonte di guadagno della pasticceria di miss Lovett: anche la carne umana ha un prezzo! Il capitalismo diventa assoluto, onnivoro, perchè tutto diventa oggetto di consumo, tutto può avere un codice a barre.
Una società intera (quella che può permettersi questa possibilità) divora avidamente e cannibalisticamente, pasticci di carne umana. Così come oggi (pensiamo alle candide "morti bianche") gli ingranaggi masticano la carne dei lavoratori.


In una recente intervista a Repubblica (mi pare), Tim Burton ha lasciato "timidamente" aperta la porta a questa come ad altre interpretazioni. Io, liberamente, ho lanciato la mia.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Barricata/trackback.php?msg=4167608

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
otello2007
otello2007 il 25/02/08 alle 10:31 via WEB
E' stata anche la mia interpretazione! Ma penso che solo un ottuso lo avrebbe interpretato in maniera diversa! Bel post...amico mio! Vieni nel mio blog...ho un messaggio per te!
(Rispondi)
 
virgola24
virgola24 il 25/02/08 alle 10:54 via WEB
direi che l'allusione alla lotta di classe è piuttosto esplicita e tutt'altro che ingenua. mi piace sottolineare comunque anche l'aspetto artistico del film. il genio di tim burton non si è smentito. meritatissimo quindi anche l'oscar vinto dalla coppia tutta italiana Dante Ferretti-Francesca Lo Schiavo, creatrice delle bellissime scenografie. mi astengo da ogni giudizio sull'intepretazione di johnny depp perchè sarei troppo di parte!!!
(Rispondi)
 
 
kaoxing
kaoxing il 25/02/08 alle 11:05 via WEB
seresti di parte? ma va! non me n'ero accorto
(Rispondi)
 
 
 
virgola24
virgola24 il 25/02/08 alle 11:12 via WEB
c'è anche chi lo è senza rendersene conto
(Rispondi)
 
 
 
 
kaoxing
kaoxing il 25/02/08 alle 11:27 via WEB
tutti! l'importante è precisarlo prima, come hai fatto tu. Francamente mi nauseano in finti "super partes".
(Rispondi)
 
 
franco_picchio
franco_picchio il 25/02/08 alle 12:45 via WEB
in effetti la scenografia è ottima. E poi, è un caso che il sangue sia così vistosamente rosso? nella sigla d'apertura, sgorga talemnte rosso dal forno di miss lovett.
(Rispondi)
 
 
 
kaoxing
kaoxing il 25/02/08 alle 12:49 via WEB
ottima osservazione che integra il mio post. In effetti quel sangue che sgorsa dal forno, mi ricorda il film "The mangler" (da un racconto di Stephen King), altra favola anticapitalista in cui una macchina da lavanderia si diverte a mangiucchiare i lavoratori.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963