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UN AFGHANISTAN SCONOSCIUTO

Post n°127 pubblicato il 24 Marzo 2008 da kaoxing
 

Spolveri la tua biblioteca e ti ritrovi in mano un libro che risveglia il tuo interesse tanto da volerne condividere i contenuti. Da rientrare in un ideale cassetto degli attrezzi per comprendere la nostra e la "loro" storia.

Parlo del libro di Enrico Vigna "Afghanistan ieri e oggi", agevole, chiara e documentata storia del periodo (1978-1989) in cui al governo del Paese erano le forze comuniste e progressiste.

Pagine di storie poco o per nulla conosciute; travolte dall'iperinformazione sui talebani e sulle loro barbiarie contro le quali si è intervenuti in nome della democrazie e dei diritti.

Ebbene, l'Afghanistan comunista e popolare rappresenta l'unica pagina di reale progresso civile e sociale per le masse e per le donne di questa martoriata regione dell'oriente.

Le donne per la prima volta alzavano fiere il proprio viso, varcavano le aule dell'università, accedevano alla formazione professionale e entravano nelle stanze del potere.

Ma l'Occidente, prima ancora dell'intervento sovietico, decise di sostenere le forze dell'estremismo islamico. Una scelta saggia... per il popolo afghano.

IL LIBRO
Enrico Vigna, Afghanistan ieri e oggi 1978-2001. Cronaca di una rivoluzione e di una controrivoluzione.
Ed. La Città del Sole

ONLINE
Potete comunque leggere interamente il libro online.

 
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>> Un libro da leggere online su LIBERA USCITA
Ricevuto in data 25/03/08 @ 20:37
E incredibile come la propaganda imperialista mistiica i fattie la storia,leggendo questo libro a... (continua)
 
Commenti al Post:
lughe_sarda
lughe_sarda il 24/03/08 alle 23:59 via WEB
l'ho letto un pò di tempo fa, perchè molte delle notizie che passavano sui giorni e in televisione erano come dire, poco chiare. Ciò che sta accadendo in afghanistan è solo il risultato di un'intromissione straniera che ha fatto più danno che altro. Mentono sapendo di mentire quando parlano dell'occupazione sovietica come un atto di forza omettendo che i russi in casa afgana li hanno chiamati chi combatteva gli integralisti.. bel rientro, Kao!
(Rispondi)
 
 
kaoxing
kaoxing il 25/03/08 alle 08:51 via WEB
Risposta che ben integra il mio post. Speriamo di non essere gli unici due ad averlo letto.
(Rispondi)
 
lughe_sarda
lughe_sarda il 25/03/08 alle 15:24 via WEB
Spero che i pochi commenti a questo tuo interessante post sia solo per il dopo festa e non perchè il libro è passato sotto silenzio.. :-))
(Rispondi)
 
 
kaoxing
kaoxing il 25/03/08 alle 15:27 via WEB
pecchi di ottimismo: le feste non c'entrano nulla.
(Rispondi)
 
nadine6I
nadine6I il 25/03/08 alle 20:19 via WEB
ti ringrazio del link al libro che ho trovato estremamente esaustivo e concentrato,alcune cose le sapevo già ma nn fino a che punto l'ingerenza si fosse spinta e con quale ferocia nei confronti di quel popolo martoriato,mi viene da vomitare di rabbia. hasta siempre
(Rispondi)
 
 
kaoxing
kaoxing il 26/03/08 alle 08:45 via WEB
Ringrazio te per il post che hai pubblicato sul tuo blog. Spero siano in molti, a sinistra, che lo leggano. cerchiamo di evitare di fare nostre le parole della propaganda.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/07/08 alle 21:20 via WEB
Per Nadine...nella veste di esperta fotografa, sono colui (!?) che ha scritto il libro, sto lavorando alla ristampa ed aggiornamento, ma ti scrivo perchè ho un sacco di fotografie di allora e mi propongono un lavoro sulle foto, puoi contattarmi che ti sottopongo alcune idee circa questo?. Grazie a Kaoxing per il lavoro che fa. la scorsa settimana ho mandato anche un articolo sulla Rivoluzione Afghana del 1978. Avete letto? grazie ancora e buon lavoro. Enrico
(Rispondi)
 
 
 
kaoxing
kaoxing il 21/07/08 alle 08:06 via WEB
Grazie a te Enrico per essere intervenuto sul blog e per il tuo lavoro sull'Afghanistan. provvederò a postare un link al tuo articolo. E ti invito a tenermi (tenerci) aggiornato/i sul tuo lavoro!
(Rispondi)
 
bisius_87
bisius_87 il 25/03/08 alle 21:06 via WEB
Infatti gli USA stavano con i talebani
(Rispondi)
 
bisius_87
bisius_87 il 25/03/08 alle 21:08 via WEB
Anche Rambo stava con i talebani. Perchè adesso non sta più dalla loro parte? Bah, c'è qualcosa che non torna.
(Rispondi)
 
 
kaoxing
kaoxing il 26/03/08 alle 08:50 via WEB
Ora è impegnato contro i cattivi birmani a quanto mi risulta.
(Rispondi)
 
giampi1966
giampi1966 il 26/03/08 alle 14:26 via WEB
Purtroppo è la solita storia di falsa storia, di servizi segreti, di doppi e tripli giochi, di manipolazione dell'opinione pubblica. Spero di trovare qualche volta il tempo per leggere il libro da te consigliato. Un salutone
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 12:54 via WEB
Puoi farlo girare? Grazie. E' molto importante. Un abbraccio e buon lavoro. Enrico Venerdì 19 Settembre – ore 21.05 su RAI TRE : Kosovo nove anni dopo Segnaliamo a tutti/e l’uscita del lavoro di Riccardo Iacona a cui ha collaborato Enrico Vigna e l’Associazione SOS Yugoslavia, con un lavoro di indicazione e progettazione degli incontri, delle interviste e delle realtà nelle enclavi nel Kosovo, attraverso i nostri referenti in loco. Tutto ciò è stato possibile grazie all’estrema correttezza e disponibilità del giornalista R. Iacona, un vero e indipendente professionista dell’informazione, che ha avuto il coraggio ed il rigore di non accettare per buone le “verità” e le ricostruzioni precostituite sulle tragedie dei popoli jugoslavi e del popolo serbo in particolare. Con questo lavoro di Iacona si rompe a livello mediatico di massa una vergognosa cappa di silenzio e falsificazioni sulla questione del Kosovo Metohija. Con queste poche righe intendiamo ringraziare pubblicamente Riccardo Iacona (da loro espressamente richiestoci come attestato di stima e rispetto nei suoi confronti) a nome della gente resistente delle enclavi, delle vedove di guerra, delle famiglie dei rapiti, con cui da anni come Associazione da anni lavoriamo, e che molte di loro troverete nelle interviste del filmato, per il lavoro di verità fatto. Siamo profondamente soddisfatti di essere riusciti dopo il lavoro di tutti questi anni nel Kosovo Metohija, a contribuire ad una lettura della tragedia del popolo serbo e delle minoranze di quella regione, raccontata dalle genti stesse, testimoni e protagonisti di quella storia, che per la prima volta siamo riusciti a far parlare direttamente al pubblico occidentale, ovviamente grazie a R. Iacona ed al suo staff di lavoro. Sulla sua bravura e capacità professionale non vi erano dubbi, visto il lavoro da lui svolto in questi anni in vari programmi televisivi. Invitiamo il maggior numero di persone a vederlo. Associazione SOS Yugoslavia La guerra infinita – RaiTre di Riccardo Iacona Con la collaborazione di Francesca Barzini. Fotografia: Mauro Ricci. Suono in presa diretta: Peppe Vitale. Musiche originali: Daniel Bacalov. Produttore esecutivo: Miriam Poddi. Montaggio: Paolo Carpineta e Cristina Barbier “KOSOVO NOVE ANNI DOPO”. Un anno di lavoro tra preparazione, sopralluoghi, riprese e montaggio, cinque paesi attraversati – Kosovo, Macedonia, Serbia, Turchia e Afghanistan - e 3 ore di reportage che andranno in onda il 19 e il 26 settembre in prima serata su Raitre. Iacona ricostruisce minuziosamente la terribile pulizia etnica di cui sono stati vittime i kosovari di etnia serba. Dal 1999, da quando la NATO ha vinto la guerra contro la Serbia e insieme alle Nazioni Unite ha preso il controllo del Kosovo, 250.000 serbi sono stati cacciati dal Kosovo solo per ragioni di odio etnico, solo perché serbi. Le loro case sono state bruciate, le loro terre sono state devastate, le loro chiese sono state distrutte, anche le più antiche e preziose, quelle del 1300, i loro cimiteri sono stati profanati a colpi di pala e di piccone, interi quartieri sono stati messi a fuoco solo per impedire ai serbi che vivevano lì da centinaia di anni di poterci ritornare. Nonostante la presenza della Nato gruppi armati di kosovari di etnia albanese hanno messo in atto una delle più sistematiche e feroci pulizie etniche che l’Europa ha vissuto dopo la seconda guerra mondiale, distruggendo così l’idea stessa di un paese multietnico che pure era stata all’origine della campagna militare della NATO contro la Serbia. Ma c’è di più: in questi nove anni il Kosovo è diventato la porta principale di ingresso della droga nel nostro Paese e in tutta Europa; e, sempre nonostante la presenza della Nato e delle Nazioni Unite il Kosovo si è trasformato in una piccola Colombia, un Narcostato nel cuore dell’Europa. I numeri sono impressionanti: l’80 per cento di tutta la droga prodotta in Afghanistan per entrare in Europa passa dalle valli e dalle montagne del Kosovo “liberato”. Le enormi ricchezze accumulate con il traffico della droga hanno reso potenti all’estero e in patria i clan mafiosi kosovaro albanesi, capaci di inquinare in profondità i partiti che oggi guidano il Kosovo, gettando così un enorme punto interrogativo sulla natura democratica del nuovo Stato nato il 17 febbraio di quest’anno con un atto unilaterale. Ma le strade aperte della droga e delle armi che la Nato non è riuscita in questi nove anni di protettorato a chiudere, sono anche quelle da cui passa il terrorismo internazionale di matrice islamica.
(Rispondi)
 
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