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La guerra in Ossetia del Sud è una guerra di atrocità medievale scatenata da un paese la cui cultura si basa sulla cristianità ortodossa, un paese che pretende di essere "una giovane democrazia" e che si considera parte dell'Europa "umanistica". L'aggressione lanciata dall'attuale regime georgiano e dai suoi burattinai è marcata da straordinaria crudeltà e ciniche menzogne. Tbilisi non avrebbe mai osato fare ciò che ha fatto senza l'appoggio degli USA.
Persino nella Grecia antica, vi era la comprensione che le guerre possono essere giuste o ingiuste. L'occidente civilizzato, del quale la Georgia cerca di far parte, è ossessionato dai diritti umani e crede di essere superiore ai greci, ma ciò non impedisce alcuni (la Georgia) dal perpetrare il genocidio ed altri (l'Europa e gli USA) – dall'incoraggiare l'aggressore.
Le analisi del modo nel quale è cominciata l'aggressione - senza una formale dichiarazione di guerra - e la condotta generale della leadership georgiana costringe a porsi numerose domande. Una di queste è: può un pazzo fanatico essere considerato come un essere umano? La risposta è – definitivamente no! I crimini commessi in Ossetia del Sud – l'uccisione di donne, bambini ed anziani, lo sterminio deliberato di civili – sono esempi di condotta disumana.
Specialisti di antropologia etica (Boris Didenko) spiegano questo tipo di comportamento con malattie del cervello o lo attribuiscono alle specificità di condotta di specie umane superaggressive. Nell'ultimo caso, le loro intenzioni semplicemente non possono essere cambiate. In lingua russa, simili individui vengono chiamati non uomini. Sono creature mostruose più pericolose di qualsiasi altra bestia selvaggia.
Il protratto stallo in Ossetia del Sud è qualcosa di molto più grande che solamente un conflitto regionale. Nemmeno è mai stato esclusivamente un conflitto tra la Georgia e l'Ossetia del Sud. Possiede anche dimensioni valoriali, morali e geopolitiche. La repentinità e l'ingiustificabile atrocità dell'attuale guerra, l'accurata pianificazione dei suoi militari e le offensive mediatiche dimostrano chiaramente che uno degli obiettivi era di provocare l'inadeguata risposta della Russia. Ci si aspettava che Mosca agisse inadeguatamente e coloro che hanno pianificato l'aggressione hanno calcolato le opzioni aperte alla Russia.
Opzione 1: Il non intervento della Russia ed un ritiro dei peacekeeper (o la limitazione della loro attività alla difesa dei loro punti di controllo). A proposito, questo modo di comportamento è stato tipico delle forze di peacekeeping di diversi livelli per tutto il conflitto in Jugoslavia. L'Operazione Tempesta e l'Operazione Lampo lanciate dall'esercito croato in maggio-agosto 1995 contro la non riconosciuta Repubblica della Serpska Krajina erano particolarmente simili all'offensiva georgiana in Ossetia del Sud.
Uno dei risultati delle suddette operazioni è stato il totale (e, come credo fermamente, deliberato) decesso dell'intero sistema di peacekeeping dell'ONU e delle misure di sicurezza regionale. Il mondo ha letteralmente osservato la migrazione di 250.000 civili serbi ed il bombardamento di convogli di rifugiati da parte degli aerei da guerra croati. La popolazione serba nella regione è diminuita del 90,7% in seguito all'offensiva croata che fu silenziosamente permessa dalla comunità internazionale (1)! Fiducioso dell'appoggio degli USA, il regime di Saakashvili sperava di ottenere un risultato simile in Ossetia del Sud. Praticamente la Croazia è diventato uno stato monoetnico. Non importa cosa era stato promesso, a quell'epoca i serbi non videro nessun aiuto dalla Repubblica Serba o da Belgrado. E' ben noto ciò che accadde più tardi ai leader di Pale e di Belgrado – il tradimento non è mai ricompensato dalla gioia.
La Russia ha scelto di agire altrimenti. Negli orribili giorni della tragedia, non soltanto i russi hanno giustamente adempiuto ai loro obblighi di peacekeeping, ma – soprattutto – inoltre non hanno tradito i loro compatrioti in Ossetia del Sud. Questo significa molto!
Opzione 2: desiderata dagli istigatori USA della guerra e dall'aggressore georgiano: il diretto coinvolgimento della Russia in un conflitto armato con la Georgia. Il fallimento dell'aspettativa ha fatto cambiare a Saakshvili i suoi piani il primo giorno della guerra.
Il 9 agosto, il Fuhrer georgiano ha dato alla CNN un'intervista di 10 minuti, che ha aperto una ovviamente sincronizzata campagna antirussa sui media occidentali. Attualmente, l'argomento principale è che la Russia ha utilizzato tutta la sua potenza militare contro la piccola Georgia. Avere simili devoti seguaci potrebbe rendere felice il ministro nazista della propaganda Joseph Goebbels. Per quanto riguarda Saakashvili, ha imparato a memoria non soltanto il famigerato comandamento di Goebbels "Una bugia ripetuta 100 volte diventa la verità", ma anche il nono comandamento del nazional socialismo che recitava "Fa ciò che deve essere fatto nel nome della Nuova Germania senza vergogna!" (2). Nel caso di Saakashvili, potrebbe leggersi allo stesso modo ma con invece "la Nuova Georgia".
Nei vari giorni passati, gli indipendenti ed obiettivi media occidentali hanno lanciato una campagna di mankurtizzazione totale. Il termine mankurt è stato introdotto nelle lingue moderne dal ben noto romanziere dell'era sovietica Chinghiz Aitmatov nel suo "Il giorno dura più di cento anni". Secondo un antico mito turco, una pelle grezza fresca di cammello veniva messa come un copricapo sulla testa interamente rasata di un prigioniero che si intendeva trasformare in schiavo. Lo schiavo con le sue mani legate e con un grande bastone di legno attorno al collo che gli impediva di raggiungere la testa veniva lasciato in un deserto per diversi giorni. Una volta che la pelle cominciava a seccare si sarebbe ristretta e legata alla testa, provocando così sofferenze intollerabili intensificate ulteriormente dalla sete. In fretta la vittima o moriva o perdeva la memoria della vita passata e diventava uno schiavo perfetto non avendo alcuna volontà indipendente e totalmente sottomesso al suo padrone.
Nel mondo moderno, la complessa procedura per sopprimere la volontà umana e la capacità di pensare e di analizzare è diventata estremamente semplice ed è nota come lavaggio del cervello.
A giudicare dalle sporche menzogne sulla guerra fatta contro i civili ed i peacekeeper russi in Ossetia del Sud dalla leadership georgiana, i prevenuti media e leader politici occidentali della civiltà euro-atlantica considerano i loro cittadini dei mankurt. Il successo globale nel lavaggio del cervello durante le crisi in Croazia, Bosnia, Kosovo, Cecenia, Iraq, Crimea, Transnestria ed altre è celebre. L'aggressione di mankurt è stata invariabilmente diretta alle nazioni indicate dai padroni - serbi, russi, iracheni... Cosa potrebbe impedire alla Georgia di ricorrere alla consueta tecnologia?
Qui un esempio: l'intervista data alla CNN dall'ambasciatore russo al Consiglio di Sicurezza dell'ONU V. Churkin, nella quale ha condannato la condotta barbara dell'aggressore georgiano, è stata trasmessa con la didascalia che diceva che la Russia stava bombardando le città georgiane ed il titolo è rimasto sullo schermo per tutto il programma. Il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer avrebbe spiegato le attuali politiche adottate dai media occidentali come segue: "invariabilmente, la fonte delle menzogne è l'intenzione di dominare gli altri sopprimendo la loro volontà per riaffermare la propria. Conseguentemente, le menzogne come tali scaturiscono da ingiustizia, avidità e rabbia".
I giornalisti occidentali che non hanno mai visitato l'Ossetia del Sud ed utilizzato filmati dei media russi hanno costantemente evitato di menzionare le seguenti spaventose cifre: 2.000 persone – più del 15% della popolazione dell'Ossezia del Sud – sono state uccise in meno di 24 ore. La comunità internazionale, così preoccupata delle questioni dei diritti umani, non sembra preoccupata delle persone intrappolate senza acqua, elettricità e cibo sotto le rovine di Tskhinvali.
Perché è la Russia l'unico paese a fornire aiuti umanitari all'Ossetia del Sud? Cosa è accaduto ai vostri cuori, umani europei? Avete dimenticato come usare Internet? Non avete più la TV satellitare? Avete veramente così paura delle fonti di informazione alternative?
Fino ad un certo limite, la mia critica dei media occidentali e del loro pubblico si applica anche alle agenzie di stampa ed ai canali TV russi. Stiamo facendo del tutto un pessimo lavoro se è così facile ritrarre la Russia come l'aggressore ed il repressore del Caucaso!
E' risaputo che chiunque possieda le informazioni possiede il potere. Nel caso della Russia, il problema è estremamente serio: la sua sicurezza nazionale e la protezione dei suoi interessi nazionali sono impossibili senza la sicurezza informativa, che qui deve essere promossa da tutti, dal Presidente al giornalista del quotidiano di provincia. Ad ogni modo, siamo persone, non mankurt!
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