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« UNO STALINISTA IN BUONA ... | NOTE DI DISSENSO » |
Alcune considerazioni sull'ultima - e piacevole - opera cinematografica di Tim Burton, tratta da un musical, a sua volta tratto da un romanzo inglese della metà del XVIII secolo, a sua volta tratto da fatti realmente accaduti. Tra film e romanzo la trama subisce una notevole trasformazione, mentre nel secondo maggiore pare il collegamento con la storia reale.
Ma le varie trame hanno, in modo più o meno velato, un aspetto comune: la messa in scena del feroce al capitalismo "assoluto" che ha mercificato ogni aspetto della vita.
Andiamo con ordine.
Il romanzo (scritto da un collettivo anonimo) è contemporaneo alle prime ricerche di Engels sulla condizione - penosa e da horror - della classe operaia inglese e del mondo delle vittime del capitalismo nascente. Nella realtà il perfido barbiere è il risultato di un'esperienza carceraria lunga e avvilente per un semplice furtarello, a dimostrazione di come la proprietà privata sia già oggetto sacro ( in quel periodo anche i minorenni erano messi alla forca per semplici furti e nel film c'è un brevissimo accenno).
Nel romanzo, nel quale le condizioni di partenza sono offuscate, il barbiere è spinto dalla sola volontà del guadagno; altro che amore e sete di giustizia!
Nel film, le sue efferate imprese (sgozzamenti) sono rese "accettabili" dal desiderio di vendicare un amore stuprato dal potere. Condannato e caduto tra i reietti, Todd medita una vendetta che, parole sue, per la prima volta sfrutterà la carne di "quelli che stanno in alto" a favore di "quelli che stanno in basso". Un'allusione troppo esplicita allo sfruttamento umano, quasi una una primitiva lotta di classe, per non evidenziarla.
E, proprio la carne umana unisce realtà, romanzo e film. Perchè le vittime del rasoio di Todd sono la fonte di guadagno della pasticceria di miss Lovett: anche la carne umana ha un prezzo! Il capitalismo diventa assoluto, onnivoro, perchè tutto diventa oggetto di consumo, tutto può avere un codice a barre.
Una società intera (quella che può permettersi questa possibilità) divora avidamente e cannibalisticamente, pasticci di carne umana. Così come oggi (pensiamo alle candide "morti bianche") gli ingranaggi masticano la carne dei lavoratori.
In una recente intervista a Repubblica (mi pare), Tim Burton ha lasciato "timidamente" aperta la porta a questa come ad altre interpretazioni. Io, liberamente, ho lanciato la mia.
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Inviato da: cassetta2
il 13/10/2020 alle 09:42
Inviato da: Science fiction
il 01/08/2013 alle 09:22
Inviato da: puzzle bubble
il 03/05/2012 alle 15:51
Inviato da: l4g
il 30/07/2010 alle 10:19
Inviato da: npafriulivg
il 26/04/2009 alle 10:43