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« NOTE DI DISSENSOCUBA, GLI USA E UN LIBERALE »

STALIN IL CATTIVO E I LIBERALI BUONI

Post n°110 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da kaoxing
 

Continuo, dopo aver commemorato il collega staliniano De Gasperi, il viaggio alla scoperta di quanto si disse su Stalin, con una breve chiosa sul pensiero liberale.

Parto con le parole di Joseph Davies, noto avvocato e ambasciatore degli Usa a Mosca negli anni '30 del secolo scorso, relativamente ai processi contro Bucharin e altri membri del partito accusati di cospirazione.

Si tratta di un messaggio confidenziale che l'ambasciatore inviò a Washington il 17 marzo 1938:

"[...] io penso, d'accordo in questo con altri il cui giudizio può essere accettato, che, per ciò che riguarda gli accusati, essi abbiano commesso abbastanza crimini, secondo la legge sovietica, crimini stabiliti dalle prove e senza che siano possibili ragionevoli dubbi sul verdetto che li dichiara colpevoli di tradimento e sulla sentenza che li condanna alla pena prevista dalla legislazione penale dell'Unione Sovietica. E' sensazione generale dei diplomatici che hanno assistito al processo che l'accusa abbia provato l'esistenza di un complotto estremamente grave".



Di fronte ad un complotto o ad un tentativo di colpo di stato, ogni governo, democratico o meno, è sempre intervenuto con durezza. Questo è quanto si può inferire dalla citazione.



D'altro canto la tradizione liberale qualche problema con la democrazia l'ha avuto e non ha mai escluso, in caso di minaccia all'ordine sociale proveniente dal basso, il ricorso alla forza e l'utilizzo dello "stato d'assedio". Pensiamo ad un Burke che descrive la dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1789 come una minacciosa "istituzione e compendio dell'anarchia"; al caro Montesquieu che ricorda come sia "consuetudine dei popoli liberi mettere per un momento un velo sulla libertà" in occasione di rivolte; oppure al liberale e liberista inglese Herbert Spencer che, di fronte alla nascita del movimento di rivendicazione degli esclusi e dei poveri, dichiara che "l'intero sforzo della natura è di sbarazzarsi di loro, ripulendo il mondo della loro presenza e facendo spazio ai migliori". Un linguaggio hitleriano ante-litteram!

E, infine, a proposito di dispotismo, non dimentichiamoci di John Stuart Mill che tranquillamente sottolinea come "il governo dispotico è una forma legittima di governo quando si ha a che fare con i barbari, purchè il fine sia il loro progresso e i mezzi vengano giustificati dal suo reale conseguimento".

Chi siano i barbari lo lascio dedurre a voi... sono stati educati, ma ancora non del tutto, a suon di bombardamenti.

 
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etnego
etnego il 27/02/08 alle 19:18 via WEB
Povero kao, a difendere uno dei più grandi criminali della storia..... Cosa vorresti dimostrare? Anche Mussolini fu osannato da capi di stato e da personalità. E allora? Te ne elenco qualcuna “Se fossi italiano sarei del partito di Mussolini” (1925)“Il signor Mussolini è il più grande legislatore vivente” (1926) “Non nego che egli sia un grande uomo” (1940). Winston Churchill, statista inglese. “Nessun rilievo si può fare alla correttezza di Mussolini nella gestione finanziaria dello Stato”. Giulio Andreotti, statista italiano (1971). "Nessuno potrebbe testimoniare la gestione onesta delle finanze italiane da parte di Mussolini meglio della Ragioneria dello Stato”. Rino Alesi, giornalista (1967). “Mussolini è stato un gigante; considero la sua carriera politica un capolavoro. Se non si fosse avventurato nella guerra al fianco di Hitler, sarebbe morto osannato nel suo letto. Il popolo italiano era soddisfatto di essere governato da lui: un consenso sincero”. Enzo Biagi, giornalista (1982). “Personalmente Mussolini non trasse dal potere alcun illecito profitto. La famiglia Mussolini condusse sempre una vita modesta”. Renzo De Felice, storico (1974). “Mussolini non ha mai voluto la morte di Giacomo Matteotti, e ignorava i progetti degli estremisti del suo partito. La responsabilità di Mussolini è esattamente quella di Enrico Berlinguer, quando le Brigate Rosse commettono le loro stragi. Berlinguer è contrario ma non può neutralizzare i suoi partigiani”. André Brissaud, storico (1976). “Le leggi di Mussolini sono una pietra miliare nell’evoluzione mondiale”. Anthony Eden, statista inglese (1934). “La Francia e la Gran Bretagna restarono immobili quando Mussolini inviò le sue Divisioni al Brennero [per fermare il tentativo di annessione dell’Austria da parte di Hitler] Nè Daladier nè Chamberlain, nè Stalin osarono dire no a Hitler: Mussolini fu il solo che fece questo e lo fece retrocedere”. André Brissaud, storico (1976). “Se nel 1935 la Francia e l’Inghilterra fossero state disposte a imitare Mussolini [nella politica estera europea], sarebbe scoppiata la guerra [contro la Germania] e per Hitler sarebbe stata la catastrofe”. André François-Poncet, diplomatico francese (1951). “Mussolini ha fatto molto per il proletariato italiano, fin dall’inizio del regime: assicurazioni sociali, ferie pagate, assistenza sanitaria, e tante altre cose ignorate nell’Europa d’allora”. André Brissaud, storico (1976). “Il Fascismo fece strade, ospedali, acquedotti, prosciugò paludi, aumentò i raccolti, realizzò la Carta del Lavoro”. Maurice Bardèche, intellettuale ((1962). "Il fascismo di Mussolini, in risposta a un liberalismo superato e al materialismo marxista, rappresentò una dittatura di sviluppo, con tratti di sinistra”. Hans W. Neulen, storico (1982). "L’opera di Mussolini continua a essere una delle meraviglie del XX secolo. Da un articolo del New York Herald Tribune, 1925. "Il più grande uomo vivente oggi è: Mussolini".Risultato di un sondaggio fra gli studenti della New York University, 1932. “Mussolini deve passare alla storia come il costruttore di una migliore forma di convivenza fra i popoli”. Franklin D. Roosevelt, presidente USA (1940). Ne hai abbastanza, compagno kao? Quando inizierai a rivalutare anche il Duce?
 
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