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ONU E COLONIALISMO ISRAELIANO

Post n°112 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da kaoxing
 

Un rapporto commissionato dalle Nazioni Unite, e pubblicato sul sito web della Commissione per i Diritti Umani, afferma che il terrorismo palestinese è l'"inevitabile conseguenza" dell'occupazione israeliana e che gli atti di terrorismo palestinese "devono essere compresi come una dolorosa ma inevitabile conseguenza del colonialismo, dell'apartheid e dell'occupazione".

L'autore del rapporto è l'avvocato sudafricano John Dugard (un emblema della lotta antisegregazione in Sudafrica). Ferme le sue considerazioni: "il senso comune detta che si faccia una distinzione tra atti di terrore sconsiderato, come quelli commessi da al-Qaeda, ed atti commessi nel corso di una guerra di liberazione nazionale contro il colonialismo, l'apartheid e l'occupazione militare"

Parole chiare che, strano vero?, Israele ha respinto.

PAROLE FAMOSE
Il generale e viceministro israeliano Matan Vilnai, secondo fonti Reuters, ha minacciato i palestinesi di "olocausto":

«Se
i lanci Qassam si intensificano e i razzi raggiungono distanze
maggiori, i palestinesi si attireranno una
shoa ancor più grande, perché useremo tutto ciò che è necessario alla nostra difesa».

Nello stesso tempo Olmert il buono ricorda come nessuno "ha il diritto morale di criticare Isreale".

CARO PRIMO MINISTRO
Mi scusi, caro feldmaresciallo (lo sdegno non mi suggerisce altra corente definizione), ma, fortunatamente, non sono i suoi metodi nazisti a dover riconoscere alcun diritto morale alla mia critica. Perchè essa si fonda sulle radici dell'umanesimo della tradizione europea.
Sono abituato, oserei dire obbligato, a parlare e a criticare quando vengono rimessi in moto tutti i più biechi sistemi dell'universo concentrazionario e della più razzistica tradizione del colonialismo per eliminare un popolo.

Io, uomo, sono là, nell'Auschwitz di Gaza.

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ilcoraggiodelcuore
ilcoraggiodelcuore il 03/03/08 alle 15:51 via WEB
Per alcuni versi si e ti ringrazio. Ma vorrei capire meglio il significato di due termini: "resistenza" e "giuridica" , nell'ambito della tua leggittima affermazione. Perchè messa cosi , ma io sono un po' limitata, la tua affermazione pare indicare che cia sia da qualche parte nella COSTITUZIONE di qualche paese europeo il RICONOSCIMENTO AL DIRITTO ALLA RESISTENZA. il che a me sembra un voler forzare le cose. Credo che si parli di democrazia e di dare pari diritti a tutte le minoranze. mi sembra , ma posso sbagliare, sia una cosa differente dal dire diritto alla resistenza. Per questo forse è bene che tu chiarisca questa tua posizione. Che tu nn abbia dubbi, se da un lato nn mi sorprende , dall'altro mi lascia perplessa. Il dubbio almeno a livello di semplice ipotesi dovrebbe sempre accompagnare.(ci) sopratutto gli analisti, gli "scienzati" , insomma quelli che ritengono di voler capire ed interpretare la realtà senza l'ausilio di morale , etica, spiritualità etc.etc. Le posizioni tetragone sembrano cosi simili ad integralismi che a me personalmente spaventano. Anche se supportate da posizione "laiciste" come infatti te lasci intravedere nella "speranza che hai nel cuore". Chissà perchè quando si fa il connubio "integralismo laico" nessuno gridi allo scandalo , ma se qualcuno cerca od osa parlare di altre dimensioni oltre a quella della politica/economia dell'uomo , per esempio quella etica, morale, spirituale, si parli di integralismo con un senso di disprezzo e di scandalo. Se proprio vogliamo essere onesti con noi stessi , la tradizione culturale e giuridica europea si basa anche su valori etici , morali e spirituali dell'uomo. Anche se ora fa comodo dimenticarlo. Il che è a me sembra un po' diverso e fuorviante e sopratutto nn veritiero. Spero di aver chiarito quale è la mia posizione ed i miei dubbi, anche se nn mi erano stati richiesti. Tanto per sgombrare le ambiguità dalla mia parte. Poi quelle che sono le mie speranze beh onde evitare altre bacchettate dal padrone di casa, evito di citarle.
 
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