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IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI E LE ELEZIONI

Post n°122 pubblicato il 14 Marzo 2008 da kaoxing
 

Il neonato PCdL sarà presente con le sue liste in tutte le circoscrizioni della Camera dei Deputati e del Senato. Tra i candidati, in prima fila ci sono operai e dirigenti sindacali di grandi fabbriche.

In questo filmato, Ferrando presenta brevemente il programma del Partito: anticapitalista e antisistemico.

 
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Maddalena.Robin
Maddalena.Robin il 16/03/08 alle 15:11 via WEB
...e ci sono disoccupati. Grazie. Abbiamo lavorato duro in questi anni per fondare questo partito,un partito che non si limitasse a parole d’ordine contingenti, e neppure ad una pura orbita “sindacale”. Non vogliamo chiuderci in una pura logica antagonista, ma avanzare una proposta programmatica generale, che parta dall’insieme delle emergenze della crisi italiana, per ricondurle alla prospettiva della rottura anticapitalistica, del governo dei lavoratori. Perché solo questa prospettiva dà un senso compiuto alle lotte di ogni giorno, preserva l’autonomia dei movimenti, costruisce l’unità delle loro ragioni. Non ho mai creduto nel significato di votare "il meno peggio", credo che si debba votare per cambiare l'attuale stato. Permettimi, anche se sarà un lungocommento di sintetizzare alcuni punti per noi imprescindibili: 1) Contro la barbarie degli omicidi bianchi nei luoghi di lavoro, rivendichiamo non solo l’abolizione delle leggi di precarizzazione, ma la galera per i padroni responsabili dell’insicurezza e l’esproprio delle loro aziende, senza indennizzo e sotto controllo operaio a apartire dalla Thyssen Krupp. Più in generale rivendichiamo il controllo dei lavoratori, con poteri di veto, su tutti gli aspetti dell’organizzazione del lavoro. 2) Contro l’ingovernabilità della gestione rifiuti entro le attuali leggi del profitto, rivendichiamo il carattere pubblico, sotto controllo popolare, dell’intero sistema di raccolta e di smaltimento; l’esproprio dei terreni delle discariche ( in mano alla camorra) per la loro bonifica; un grande investimento di risorse pubbliche in una capillare raccolta differenziata, sull’intero territorio nazionale, finanziato dalla tassazione di grandi profitti e patrimoni. 3) Contro l’usura legale dei mutui versi milioni di lavoratori e di famiglie rivendichiamo la nazionalizzazione delle banche (vera “associazione a delinquere”) senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori; l’annullamento dei debiti contratti, sotto ricatto, da milioni di persone; la nascita di un unico istituto di credito pubblico, sotto controllo popolare, come mezzo di sostegno a lavoratori e artigiani, piccoli commercianti, oggi torchiati e truffati dalla banche. 4) Contro l’imperialismo italiano e i suoi costi sempre più ingenti, rivendichiamo non solo il ritiro immediato e incondizionato dalla truppe da tutti i teatri di guerra, ma l’abbattimento delle spese militari, la nazionalizzaione senza indennizzo e sotto controllo operaio dell’industria bellica (come premessa della sua riconversione), l’abolizione della diplomazia segreta, il sostegno al diritto di resistenza di tutti i popoli oppressi e aggrediti- a partire dal popolo palestinese- per il loro pieno diritto di autodeterminazione. 5) Contro i privilegi materiali del Vaticano e di un clericalismo sempre più invadente e arrogante, rivendichiamo non solo la difesa della legge 194, dei diritti civili, dei principi di laicità; ma l’abolizione dei fondi pubblici a scuole e università private e confessionali, la fine dell’esenzione fiscale della Chiesa( iva e ici), l’esproprio delle grandi proprietà immobiliari del clero da destinare ad uso sociale. 6) Contro i privilegi delle istituzioni borghesi e del loro parlamentarismo, contro la natura di un apparato statale burocratico estraneo e ostile alle grandi masse, rivendichiamo uno stato di tipo nuovo basato sull’autorganizzazione democratica dei lavoratori e sul loro potere, sulla revocabilità permanente di ogni eletto; sulla abolizione di ogni privilegio degli eletti rispetto ai loro elettori: con la retribuzione di un deputato del popolo non superiore a 2000 euro. Questo programma non rispetta le compatibilità del sistema capitalistico , ma le esigenze oggettive dei lavoratori e delle classi subalterne. Anzi mostra come la soluzione vera e reale di queste esigenze richieda la rottura con il capitalismo e un governo dei lavoratori.
 
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