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LA QUINTA INTERNAZIONALE

Post n°136 pubblicato il 04 Aprile 2008 da kaoxing
 

A metà aprile uscirà nelle librerie "La Quinta Internazionale", il nuovo lavoro di Samir Amin, marxista e antimperialista presidente del Forum del Terzo Mondo. Analisi lucide e ben argomentate (dal punto di vista storico, politico e geopolitico) caratterizzano, a mio parere, gli scritti di Samir Amin.

Pubblico, quindi, la presentazione che mi è stata inviata.


Il capitalismo è un sistema mondiale. Le sue vittime non possono, dunque, far fronte efficacemente alle sue sfide che a condizione di organizzarsi alla stessa maniera.
La mondializzazione delle strategie del capitale dominante richiama la risposta delle sue vittime.

Allora, perché non concepire che una nuova Internazionale possa fornire un quadro efficace per la costruzione delle convergenze necessarie al successo delle lotte ingaggiate dai popoli contro il capitale?

La risposta che io do a questa domanda è positiva, senza esitazione, ma a condizione che l’Internazionale si concepisca come fu la Prima, e non come la Seconda, la Terza e la Quarta.

SAMIR AMIN
La Quinta Internazionale
156 pagine € 10,00
Ed. la Città del Sole

I libri di Samir Amin

 
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kaoxing
kaoxing il 06/04/08 alle 13:12 via WEB
Non vedo perchè dovrei cancellare o eludere una domanda interessante e in linea con l'argomento del post. Sono consapevole, e con me in tanti, che riproporre una nuova Internazionale senza ben delineare un progetto teorico e di azione chiaro e condiviso non avrebbe senso e condurrebbe alla stesa misera fine della Seconda. Quest'ultima sepolta sotto il macigno del voto a favore dei "crediti di guerra". E, in questo senso, il voto della Sinistra Arcobaleno a favore delle missioni di guerra e occupazione non è un buon viatico.
Su cosa si dovrebbe basare questa Quinta Internazionale: su presupposti teorici chiave:
1) Attualità della lotta di classe anche nella fortezza capitalista;
2) recupero dell'antimperialismo di matrice leninista.
3) Analisi dei rapporti di forza nello schacchiere internazionale per individuare debolezze e crepe aperte nel campo avversario, quello dell'imperialismo; 4) capire che il vero pericolo per la pace nel mondo è il progetto di dominio degli Usa.
5) Superare l'arroccamento sul principio della non-violenza sempre e comunque, che ha reso la parte maggioritaria sinistra comunista subalterna rispetto all'imperialismo che usa lo slogan dei "diritti umani" a sostegno dei progetti di dominio e attacco ai propri oppositori.
Su questa basi, accettate e approfondite, si dovrà sostenere, anche criticamente, le lotte di liberazione nazionale e di resistenza condotte dai popoli vittime di occupazione e aggressioni. La nuova Internazionale, per esemplificare i veloci concetti che ho scritto, deve sostenere l'opera di Chavez, le nuove politiche di smarcamento dagli Usa avviate in America Latina, sostenere le lotte contro l'occupazione in palestina, iraq e libano. Bollare, ad esempio, Hezbollah come semplice formazione fondamentalista ( e così non è) e quindi smarcarsene è uno dei tanti errori che si commettono nella sinistra comunista. Significa anche sostenere l'integrità territoriale della Cina, non come sostegno acritico alla dirigenza cinese, ma come salvaguardia di un fronte di opposizione al progetto di dominio statunitense.
Spero di essere stato il più possibile chiaro. Anche per continuare il nostro confronto.
 
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