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I crimini dell'imperialismo e le resistenze popolari. Per mantenere viva la memoria

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IL RITORNO ALLE SCUOLE GHETTO

Post n°188 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da kaoxing
 
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Il Regio Decreto Legge 5 settembre 1938, XVI, n. 1390, in ottemperanza alla leggi razziali, prevedeva:

"Per i fanciulli di razza ebraica sono istituite, a spese dello Stato, speciali sezioni di scuola elementare nelle località in cui il numero di essi non sia inferiore a dieci."

Oggi tocca agli extracomunitari...

 
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STERMINIO E POESIA DI RESISTENZA

Post n°187 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da kaoxing
 
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Il 18 ottobre del 1912 veniva sottoscritto a Ouchy il trattato italo-turco che poneva fine alla guerra seguita all’aggressione coloniale italiana alla Libia.

L’Italia giolittiana e liberale, anche con il concorso dell’ala destra del socialismo italiano e delle autorità ecclesiastiche, conquistava l’agognata “quarta sponda”.

E intanto nei lager italiani delle Isole Tremiti, di Ustica, Ponza, Caserta, Gaeta e Favignana (oggi li definiremmo “Guantanamo”) venivano rinchiusi e morivano di stenti, malattie e fame i resistenti libici e arabi.

Così scriveva il poeta Fudil Hasin ash-Shalmani, condannato a 25 anni di reclusione a Favignana:

Stiamo in piccole celle, pressati,
senza la luce del sole
chiuse le porte di ferro serrate.
E ovunque io guardi, non vedo che Italiani
”.

In memoria delle vittime dei genocidi del colonialismo italiano e dei resistenti libici e arabi.

 
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ECUADOR, TERRITORIO DI PACE

Post n°186 pubblicato il 30 Settembre 2008 da kaoxing
 
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Il popolo dell'Ecuador ha votato in stragrande maggioranza a favore delle nuova Carta Costituzionale. Un ulteriore successo per il compagno presidente Rafael Correa. Una costituzione definita tra le più avanzate al mondo in tema di giustizia sociale e diritti.

Tra i vari articoli salta agli occhi il quinto che recita: «L'Equador è un territorio di pace. Non è permessa la presenza di basi militari straniere né di installazioni straniere con propositi militari. Non si possono cedere basi militari nazionali a forze armate o di sicurezza straniere».

Insomma nel 2009 la base Usa di Manta, la più grande del Sud America, sarà smantellata.

Un'ottima notizia.

Il testo della nuova costituzione

 
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VENEZUELA: CINA E RUSSIA

Post n°185 pubblicato il 26 Settembre 2008 da kaoxing
 
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Fine settembre di intenso attivismo per Hugo Chavez Frias che, nel giro di pochi giorni, ha incontrato Hu Jintao, presidente della Repubblica Popolare Cinese, e Dmitri Medvedev, presidente della Federazione Russa.

Incontri finalizzati alla ricerca di importanti sponde internazionali a salvaguardia degli interessi nazionali e al sostegno dello sviluppo economico e sociale del Venezuela bolivariano.

Gli accordi e le intese raggiunte, cui la stampa internazionale ha riservato forte attenzione, dimostrano ulteriormente come il modello unipolare made in Usa delle relazioni internazionali stia ormai scricchiolando e lasci interessanti spazi di manovra ai Paesi “resistenti”, “disubbidienti” o non allineati ai diktat a stelle e strisce.
Chavez ha dichiarato che gli accordi sottoscritti servono a “contrastare la pressione statunitense sul Venezuela e sull’America Latina”.

CON LA CINA
Ben dodici gli accordi firmati per quello che viene definito un “partnernariato strategico”. Gli aspetti principali riguardano l’aumento della fornitura alla Cina di petrolio venezuelano (da 400 mila a 1 milione di barili/giorno) e nuovi massicci investimenti nel Fondo Strategico Cina-Venezuela per sostenere progetti di sviluppo, peraltro già in essere, in settori come l’energia, l’agricoltura e la costruzione di acquedotti.

CON LA RUSSIA
Il Venezuela si presenta a Mosca dopo aver pubblicamente appoggiato (come Cuba e la Cina) la politica russa nei confronti dell’aggressione georgiana all’Ossezia del sud e aver ospitato sul suo territorio due bombardieri strategici russi TU-160. A fine anno, inoltre, si svolgeranno nella Russia del sud esercitazioni militari congiunte russo-venezuelane.
Siglati accordi di cooperazione energetica, scientifica e tecnologica e finanziaria con la concessione di un prestito al Venezuela. Prevista la creazione di un Consorzio Petrolifero tra Gazprom e Pdvsa. Gazprom ottiene una partecipazione del 15% nel giacimento nel Delta Caribe Oriental.

INSOMMA
Oltre alla finalità di evitare l’isolamento politico attraverso l’intensificazione dei rapporti con attori di primo piano dello scacchiere geopolitico, il Venezuela continua nel suo cammino di marcamento economico dalla precedente dipendenza Usa (diversificazione degli sbocchi).

Compito dei comunisti e degli antimperialisti è quello di sostenere, oltre che gli sviluppi della rivoluzione socialista bolivariana, l’intelligente politica internazionale di Chavez che, nel concreto, si mostra più coerente dei tanto parolai e solonici salottieri di gran parte della sinistra chic nostrana, autonominatasi custodi del comunismo puro.

 
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CI PIACE TANTO LA BETANCOURT!

Post n°184 pubblicato il 18 Settembre 2008 da kaoxing
 
Tag: Perle!
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Ai giubilanti della sinistra salottiera e timorata, sempre pronti a prostrarsi con perfetta puntualità alle star dei diritti umani, ecco una simpatica dichiarazione resa alla BBC dalla neosanta Ingrid Betancourt:

L’unico paese della regione che ancora ha una guerriglia è la Colombia e per questo stiamo alla estrema destra. Senza le FARC non ci sarebbe Uribe.”

Siete sempre in bella compagnia, non c'è che dire ...


DA NON PERDERE

Kosovo 9 anni dopo (Rai Tre)

 
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MA CACCIATELI VIA!

Post n°183 pubblicato il 12 Settembre 2008 da kaoxing
 
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Il mio sogno (vedi foto a destra) resta quello di rivederli in fuga precipitosa come a Saigon nell'ormai troppo lontano 1975. Ma per ora devo accontentarmi di "cacciate" meno spettacolari, ma comunque significative.

Insomma, Evo Morales, il legittimo e democraticamente eletto (è bon ton sottolinearlo) presidente della Bolovia, e Hugo Chavez Frias, il legittimo e democraticamente eletto (è bon ton ri-sottolinearlo) presidente del Venezuela, hanno rispedito a Washington, capitale del principale paese dell'Asse del male (Axis of Evil), gli ambasciatori a stelle e strisce, dediti, come da dna storico, a rimestare e sobillare, più che a rappresentare.

Un calcetto in quel posto, con cordialità (ma non poi tanta)!

Non ci si stanca: ancora a promuovere colpi di stato (ABN)

CHAVEZ: FUORI GLI YANKEE!



 
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60° ANNIVERSARIO DELLA RPDC

Post n°182 pubblicato il 09 Settembre 2008 da kaoxing
 
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Forse qualche comunista da salotto, reduce dalla cura rieducativa bertinottiana, si scandalizzerà, ma oggi per me è giorno di commemorazione. Oggi 9 settembre 2008 ricorre il 60° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Per una Corea unita, pacifica e socialista!

Le elezioni si svolsero nel luglio del 1948. Nella Corea del Nord le votazioni furono segrete e le elezioni generali, eguali per tutti e dirette. Circa il 99 per cento degli elettori votò per i candidati del Fronte unico nazionale democratico. Nel sud del paese le autorità di Syngman Rhee sguinzagliarono per città e villaggi squadre punitive, terroristi e provocatori, per fare andare a vuoto le elezioni. Perciò queste dovettero essere svolte clandestinamente e furono indirette: dapprima furono eletti i delegati al Congresso dei rappresentanti popolari della Corea meridionale e furono poi questi delegati a eleggere i deputati alla Suprema assemblea nazionale della Corea. Il congresso dei rappresentanti della Corea meridionale si svolse dal 21 al 25 agosto nella Corea del nord, in quanto era impossibile tenerla al sud. All’Assemblea suprema furono eletti 572 deputati, 360 dei quali della Corea meridionale e 212 di quella settentrionale. Tra i deputati vi erano 120 operai, 194 contadini, 152 impiegati, 7 artigiani, 33 intellettuali, 14 religiosi, e i rimanenti commercianti, imprenditori, eccetera. La prima sessione della Suprema assemblea nazionale, tenutasi dal 2 al 9 settembre 1948, proclamò la costituzione della Repubblica Democratica Popolare di Corea, ne approvò la Costituzione e confermò il consiglio dei ministri presieduto da Kim Il Sung. L’assemblea si rivolse ai governi dell’URSS e degli USA per chiedere il ritiro delle truppe dei due paesi. L’Unione Sovietica, fedele ai suoi impegni internazionali aderì alla richiesta. Nel dicembre del 1948 l’evacuazione delle truppe sovietiche era ultimata”.

Tratto da “Storia universale”, Accademia delle Scienze dell’Urss, vol. 11


Galleria fotografica sulla nascita della RPDC

 
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COMUNISMO E NAZIONALISMO

Post n°181 pubblicato il 05 Settembre 2008 da kaoxing
 
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A proposito di resistenza all'imperialismo e difesa della sovranità.

"Dobbiamo distinguere chiaramente tra vero nazionalismo, che ama la nazione e ne difende gli interessi, e nazionalismo borghese, che difende gli interessi di classe della borghesia. Il nazionalismo borghese si manifesta come egoismo nazionale, esclusivismo nazionale e come superpotere dello sciovinismo nelle relazioni tra paesi e nazioni; esso è reazionario, crea antagonismo e disaccordo tra i paesi e le nazioni e ostacola lo sviluppo di relazioni amichevoli tra i vari popoli de mondo.

La teoria rivoluzionaria originaria della classe operaia ha trascurato di spiegare correttamente il nazionalismo, concentrando l’attenzione sul rafforzamento dell’unità internazionale e della solidarietà tra gli operai di tutto il mondo (che era allora il problema fondamentale nel movimento socialista) senza concentrarsi sul problema nazionale. Il nazionalismo venne considerato come una tendenza ideologia antisocialista, poiché il nazionalismo borghese stava danneggiando enormemente il movimento socialista. Ecco perché il popolo progressista, in passato, rigettò il nazionalismo, considerandolo incompatibile con il comunismo.

È sbagliato considerare il comunismo come incompatibile con il nazionalismo. Il comunismo non difende solo gli interessi della classe operaia, ma difende anche gli interessi della nazione in quanto è una ideologia che ama il paese ed il popolo. Anche il nazionalismo è una ideologia che ama il paese ed il popolo, in quanto difende gli interessi del paese e della nazione.

L’amore per il paese e per il popolo è un sentimento comune al comunismo ed al nazionalismo: questa è la base ideologica sulla quale questi possono allearsi. Quindi, non c’è alcuna ragione per cui debbano contrapporsi, o per cui si debba rigettare il nazionalismo".

Tratto da "Per una corretta comprensione del nazionalismo" di Kim Jong Il, segretario del Partito del Lavoro di Corea


Anniversari
Il 9 settembre ricorre il 60° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Democratica di Corea.
 
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Portavoce del Ministero degli Esteri sulla decisione della RPDC di sospendere la disattivazione degli impianti nucleari.

Post n°180 pubblicato il 04 Settembre 2008 da kaoxing
 
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Pyongyang, 26 agosto 2008. Martedì un portavoce del Ministero degli Esteri della RPD di Corea ha diffuso una dichiarazione relativa agli ostacoli messi dagli Stati Uniti sulla via della risoluzione della questione nucleare nella penisola coreana, rifiutando di mettere in atto l’accordo del 3 ottobre stabilito tra le sei parti.
Nella dichiarazione viene affermato:
Nell’accordo del 3 ottobre, che definisce quali sono le misure pratiche da prendere nella seconda fase per l’attuazione della Dichiarazione Congiunte del 19 Settembre sulla denuclearizzazione della penisola coreana, la RPDC si è impegnata a presentare una dichiarazione sul nucleare, e anche gli Stati Uniti si sono impegnati a cancellare la RPDC dalla lista degli “stati sponsor del terrorismo”.
La RPDC ha onorato i suoi impegni, presentando la dichiarazione il 26 giugno. Tuttavia gli USA non hanno proceduto a togliere la RPDC dagli “stati sponsor del terrorismo” entro la data stabilita, per la semplice “ragione” che non è stato ancora approvato nessu protocollo per la verifica della dichiarazione sul nucleare.
Nessun accordo raggiunto nel tavolo a sei o tra gli USA e la RPDC contiene un articolo che definisce la verifica della dichiarazione sul nucleare della RPDC come condizione per derubricare la RPDC da “stato sponsor del terrorismo”.
Per quanto concerne la verifica, si tratta di un impegno che dovrà essere compiuto dalle sei parti nella fase finale della denuclearizzazione dell’intera penisola coreana, conformemente alla dichiarazione congiunta del 19 settembre.
Dovrà essere anche verificato che non ci siano armi nucleari statunitensi all’interno a nelle vicinanze della Corea del Sud e che non ci siano state neanche spedizioni o transiti di queste armi. Questa verifica, assieme alla verifica del completamento degli impegni della RPDC deve essere fatto nello stesso momento. Questo è il principio della “azione per azione”.
Quanto è stato stabilito nella presente fase riguarda i meccanismi per la verifica ed il monitoraggio nell’ambito delle sei parti.
Gli Stati Uniti invece hanno improvvisamente tirato fuori la questione di applicare uno “standard internazionale” per verificare la dichiarazione sul nucleare, facendo carta straccia dell’accordo. In questo modo si fa pressione sulla RPDC, affinché accetti le ispezioni, il che significa perlustrare a piacimento qualsiasi parte della RPDC per raccogliere dei campioni e misurarli. Lo “standard internazionale” sollecitato dagli USA non è altro che l’ispezione “speciale” richiesta negli anni ’90 dall’AIEA per violare la sovranità della RPDC e che causò l’estromissione dal Trattato di non Proliferazione Nucleare.
Gli Stati Uniti sbagliano gravemente se pensano di fare ricerche a loro piacimento nella RPD di Corea così come fecero in Iraq.
L’insistenza degli Stati Uniti per una ispezione unilaterale della RPDC è una pretesa per il disarmo unilaterale della RPDC, ovvero dell’altra parte belligerante, evitando i proprio impegni per la denuclearizzazione dell'intera penisola, il cui punto centrale è la rimozione della minaccia statunitense, conformemente alla dichiarazione congiunta del 19 settembre.
L’idea di denuclearizzazione della penisola portata avanti dalla RPDC è la fine della minaccia nucleare sulla nazione coreana, e non contrattare sul deterrente nucleare della RPDC.
A chi è necessaria la struttura a sei, se il tavolo a sei è ridotto ad una piattaforma con cui un paese più grande può prendersi gioco di uno più piccolo, come sta accadendo adesso?
Questa volta gli Stati Uniti hanno rimandato la cancellazione della RPDC dalla lista degli “stati sponsor del terrorismo” col pretesto della verifica, anche dopo aver dichiarato ufficialmente, all’interno come all'esterno, che la RPDC non è uno “stato sponsor del terrorismo”. Ciò significa che, in realtà, la lista non è collegata al terrorismo.
Alla RPDC non importa se continuerà o meno a restare nella lista degli “stati disobbedienti agli USA”.
Gli Stati Uniti non vogliono altro che violare la sovranità della RPDC.
Ora che gli Stati Uniti non hanno rispettato gli accordi, la RPDC è costretta a prendere le conseguenti contromisure seguendo il principio della “azione per azione”:
Primo, la RPDC ha deciso di sospendere immediatamente la disattivazione degli impianti nucleari, avviata conformemente all’accordo del 3 ottobre.
Questo passo è effettivo dal 14 agosto, e le parti interessate ne sono già state informate.
Secondo, la RPDC considererà in breve di riportare l’impianto di Yongbyon allo stato originario, come richiesto fortemente dalle istituzioni pertinenti.

La delegazione della RPDC e gli atleti rientrano dai Giochi Olimpici.
Pyongyang, 26 agosto 2008. La delegazione del Comitato Olimpico e gli atleti della RPDC guidati da Pak Hak Son, presidente della Commissione della Cultura Fisica e Orientamento Sportivo, sono rientrati oggi, dopo aver partecipato alla 29° edizione dei Giochi Olimpici, tenuti in Cina.
Gli atleti della RPDC hanno conquistato due medagli d’oro, una medaglia d’argento e tre medaglie di bronzo.
Ad attenderli, Kim Jung Rin, segretario del CC del Partito del lavoro di Corea; il vice premier Kwak Pom Gi ed altre autorità.



Dal sito della KFA Italia

 
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LA STRANA STORIA DELL'INTEGRITA' TERRITORIALE

Post n°179 pubblicato il 26 Agosto 2008 da kaoxing
 
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Il presidente russo Dmitri Medvedev ha annunciato che Mosca riconosce ufficialmente l'indipendenza dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia.

Sono subito seguite le critiche "pelose" di Ue e Nato sul rispetto dell'integrità territoriale della Georgia.

Già, gli stessi Paesi che non hanno avuto lo stesso "bon ton" nei confronti di Serbia, Iraq e Afghanistan. E che aspirano a staccare il Tibet dalla Cina! Già, ora si sono scoperti contrari alla creazione di entità statali etniche. Ma il Kosovo, è forse una realtà multietnica?

I miei auguri ai popoli dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia

Sostegno alla Russia
Il "Gruppo di Shanghai", di cui fa parte la Cina, ha dato il proprio sostegno all'azione russa in Georgia. Con la Cina alle spalle, che senso avrà mai parlare di Russia isolata sul piano internazionale?

 
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