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Fioccano le conferenze anche in Uk..

Post n°15 pubblicato il 27 Novembre 2007 da Soul_Edge
 
Foto di Soul_Edge

 

Pare che in questi tempi ci sia la moda di imbastire dibattiti con leader politici razzisti e privi di credibilità nel nome della libertà di espressione. Ieri infatti ad Oxford, nella prestigiosa università inglese, sarebbero dovuti comparire davanti ad una folla di studenti due piuttosto ambigui personaggi: David Irving (nella foto) e Nick Griffin. Il primo è un revisionista storico, famoso per le sue teorie negazioniste. Secondo Irving infatti non solo non c'è stato nessuna persecuzione razziale nella Germania nazista, ma, in più i sei milioni di ebrei uccisi altro non sono che fumo negli occhi gettato dalla propaganda sionista. Per queste sue piuttosto inverosimili tesi lo "storico" è stato messo in cella nel 2005 in Austria dove ha passato diversi mesi studiando documenti dell'epoca fino a che, il ritrovamento di uno di questi, non lo porta a cambiare magicamente idea. A quanto pare non sei, ma due milioni di ebrei sono morti durante il nazismo. Nessuna marcia indietro però, i due milioni sono stati sterminati grazie ad un piano clandestino di Himmler,  ministro degli interni del Terzo Reich, e non per ordine di Hitler, che invece ne sarebbe stato completamente all'oscuro e, magari, se lo avesse saputo avrebbe per di più condannato il piano. Per questa sua piccola modifica alle sue tesi Irving venne scarcerato dopo 13 mesi (in Austria la condanna per la negazione dei crimini nazisti è di 20 anni). Il secondo invitato invece, Griffin, è il leader del British National Party, il partito dell'estrema destra britannico. Anche lui ha avuto le sue grane con la giustizia, infatti nel '98 venne condannato per incitamento all'odio razziale. I due allegri xenofobi si son presentati ieri all'università scortati dai loro sostenitori e da un buon numero di poliziotti a cavallo per prevenire gli incidenti. Ma hanno trovato un'amara sorpresa: centinaia di studenti e manifestanti li hanno accolti con slogan e cartelli antifascisti e hanno cercato in tutti i modi di impedire il dibattito. Fino a che, a tarda sera, un gruppo di loro non è riuscito a penetrare nella sala atta ad ospitare la conferenza e ha imbastito un sit-in, riuscendo peraltro a sospendere la conferenza. La maggior parte dei leader politici inglesi appoggiano la manifestazione di protesta, dal ministro della difesa laburista Browne, che ha pure cancellato un altro discorso nella stessa sala non ritenendo opportuno parlare nella stessa sala dei due, fino al deputato conservatore Lewis, che in seguito all'approvazione di un club dell'università di dare voce ai due leader ha scritto una lettera di dimissioni allo stesso, in cui era iscritto, per distanziarsi dalla decisione. Ma vi sono anche eccezioni come quella di Harris, deputato liberaldemocratico, che invece sostiene che la cancellazione del dibattito servirebbe solo a rendere i due personaggi come dei martiri della libertà di espressione.

Resta da vedere come si debba infatti intendere il concetto di "liberta di espressione". Se lo si intende nel senso più ampio possibile niente impedirebbe a gente di questo stampo di discriminare gratuitamente minoranze etniche, culturali, sessuali o politiche. Penso invece che alcuni limiti a questa libertà vadano posti, appunto per impedire episodi di incitamento all'odio razziale e successive violenze da parte di esaltati. Estendendola invece ad ogni caso infatti niente impedirebbe a novelli Hitler o Pol Pot di fare comizi in piazze pubbliche inculcando politiche finalizzate all’odio alle masse. Fa pensare inoltre il fatto che si appiglino al concetto di "libertà di espressione illimitata" appunto quelle persone che, se salissero al potere, la limiterebbero solo alla loro idea.

 
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