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A......SOLO MUSICALE

sensazioni ed emozioni descritte con la voce della musica

 

 

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Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da guman123

 FIUME SAND CREEK

Nell'ottobre del 2000 il Congresso degli Usa chiede scusa agli Indiani per la strage del Sand Creek del 29 novembre 1864, quando un gruppo armato di truppe irregolari del Colorado massacrò un tranquillo accampamento Cheyenne a Sand Creek, infliggendo gravissime mutilazioni sessuali sui cadaveri di uomini, donne e bambini.

                                                   Il fatto

Il campo Cheyenne  si trovava in una riserva su un'ansa a ferro di cavallo del Sand Creek a nord del letto di un altro torrente quasi secco. Vi erano quasi seicento indiani nell'ansa del torrente, due terzi dei quali donne e bambini. Poco distante vi era il campo degli Arapaho.

All'alba del 29 novembre 1864, approfittando dell’ assenza dei guerrieri impegnati nella caccia al bisonte, il colonnello Chivington fece circondare l'accampamento, nonostante gli accordi presi e anche se nel mezzo del villaggio sventolava la bandiera americana e comandò l'attacco contro una popolazione inerme che quasi niente fece per reagire. Gli episodi sconvolgenti - come venne testimoniato dagli stessi indiani e da molti altri bianchi che parteciparono al massacro - non si contarono. Furono uccise quasi 200 persone, gli uomini vennero scalpati e orrendamente mutilati, i bambini usati per un macabro tiro al bersaglio, le donne oltraggiate, mutilate e scalpate. Questo episodio scatenò una lunga guerra fra indiani e americani che culminò con il massacro del Generale Custer a Little Big Horn. Farbizio De  Andrè lo ricordò dedicandogli questa splendida canzone.

 
 
 
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Impressioni di settembre

Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odore della terra, odor di grano
sale adagio verso me,
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare l'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda...
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
respiro la nebbia, penso a te.
No, cosa sono, adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono, adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.
e intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.

 (PFM)

 

 
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