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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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M5s alza i toni sull'invio di armi all'Ucraina

Post n°814 pubblicato il 10 Maggio 2022 da Caino2007dgl

LA GUERRA SCATENATA DAL CRIMINALE PUTIN CONTRO L'INERME ED INNOCENTE POPOLO UCRAINO, STA PRODUCENDO  IL KAOS ALL'INTERNO DEL GOVERNO DRAGHI, IN QUANTO GLI SCELLERATI E DISGUSTOSI DEL M5S CAPEGGIATI DAL LORO PRESIDENTE PRO TEMPORE AVV. GIUSEPPE CONTE, EX AVVOCATO DEL POPOLO ITALIANO, ASSIEME ALL'INGUARDABILE E DEPLOREVOLE ATTEGGIAMENTO CHE STA TENENDO IL SIG. MATTEO SALVINI DELLA LEGA, HANNO CHIARAMENTE MANIFESTATO PUBBLICAMENTE DI ESSERE CONTRARI ALL'INVIO DI ALTRI ARMI PRO COMBATTENTI UCRAINI PER TENTARE DI BLOCCARE E RESPINGERE L'AVANZATA CRIMINALE DELLA GRANDE ARMATA ROSSA NEI SUOI TERRITORI.

MI CHIEDO COME POSSANO GLI UCRAINI RESISTERE SE ANCHE ALTRI STATI DECIDESSERO DI SOSPENDERE L'INVIO DI ARMI , MUNIZIONI ETCC, VISTO CHE I CRIMINALI RUSSI, COME DIMOSTRATO DALLA GRANDE LORO PARATA MILITARE SVOLTASI IERI A MOSCA PER CELEBRARE, ORMAI DA  VERI NAZISTI , IN UNA VERGOGNOSA E SCANDALOSA METAMORFESI STORICA INDECENTE, LA VITTORIA SUI NAZISTI PASSATI,SONO CENTO VOLTE PIU' BEN ARMATI DELL'ESERCITO UCRAINO ?

FORNIRE I MEZZI MLITARI ADEGUATI E SUFFICIENTI PER ALMENO PORRE IN ATTO UNA DIFESA FORTE E CONVINTA, E' IL MINIMO CHE SI POSSA E SI DEVE FARE PER SOCCORRERE L'INERME ED INNOCENTE POPOLO UCRAINO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

INFATTI, I PRIMI SEGNALI DI AMMISSIONE DELLA TOTALE SCONFITTA IN UCRAINA DA PARTE DELLA GRANDE ARMATA RUSSA CRIMINALE, E' , SECONDO ME AVVENUTA PUBBLICAMENTE, IERI DURANTE IL DISCORSO CELEBRATIVO FATTO DAL CRIMINALE PUTIN CHE SE N'E' GUARDATO BENE DAL RIVENDICARE VITTORIE OTTENUTE, FINORA, SUL CAMPO UCRAINO, BEN SAPENDO CHE, INVECE, IL SUO MALDESTRO ESERCITO DI GANGSTERS, STA AVENDO MOLTE DIFFICOLTA' SIA NEL DONBASS SIA NEL SUD - EST DELL'UCRAINA ED IN PARTICOLARE NELLE ZONE VICINORIE DI ODESSA CHE NON INTENDE CAPITOLARE SOTTO LA BRUTALE E VIOLENTA AZIONE MILITARE DEI CRIMINALI RUSSI.

QUINDI OCCORRE DENUNCIARE LE PROPOSTE MALEVOLI E CATTIVE E SBAGLIATE CHE SIA IL M5S SIA LA LEGA , STANNO PRODUCENDO CON IL SOLO UNICO RISULTATO POSSIBILE: LA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI, COSA CHE PER NOI SAREBBE DAVVERO DELETERIO E SBAGLIATO IN QUESTO PARTICOLARE E SPECIALE MOMENTO STORICO.

E' EVIDENTE CHE L'ATTEGGIAMENTO NEGATIVO ED IRRESPONSABILE , A LIVELLO POLITICO, MANIFESTATO SU TALI TEMI SIA DAL M5S SIA DALLA LEGA, FANNO IL GIOCO CRIMINALE DEL PUTIN CHE , IN QUESTE ORE, LEGGENDO ED ASCOLTANDO COSA AFFERMANO GLI ESPONENTI DI RIFERIMENTO DI TALI DUE PARTITI , HA COMPRESO CHE EGLI E' CERTAMENTE HA TROVATO DEI VERI E CONVINTI "FIANCHEGGIATORI" DI UN CERTO SPESSORE ANCHE NEL PARLAMENTO ITALIANO E CHE, QUINDI, FORSE, RIDUCENDOSI LE CAPACITA' BELLICHE DEGLI UCRAINI, FORSE, POTRA' OTTENERE DAVVERO UNA GRANDE VITTORIA SU TUTTI I FRONTI, CON ESITI PESANTISSIMI E FORTEMENTE NEGATIVI PER TUTTI NOI IN OGNI CAMPO.

ECCO LE NOTIZIE DI CUI SI PARLA, IN NEGATIVO E CHE VANNO CONDANNATE SENZA SE E SENZA MA, IN QUANTO SEMBRANO SOLO CHIARAMENTE FINALIZZATE AD INSEGUIRE ALCUNI SONDAGGI ITALIANI DA CUI SI RILEVEREBBE CHE SIAMO CONTRARI ALL'INVIO DI ARMI, MENTRE IN REALTA' LA MAGGIORANZA DI NOI E' CONTRARIA ASSOLUTAMENTE ALLA GUERRA AVVIATA ILLEGALMENTE DAL CRIMINALE PUTIN E CHE, QUINDI, SPERA CESSI PRESTO ANCHE SE NON SARA' , PROBABILMENTE, COSA FACILE INDURLO A SMETTERE DI AGGREDIRE CON VIOLENZA E DUREZZA IL POPOLO UCRAINO, AVENDO PERSO LE FINALITA' CHE LO AVEVANO INDOTTO AD ATTACCARLO PRODITORIAMENTE , CONTRO OGNI NORMA INTERNAZIONALE:

 

M5s alza i toni sull'invio di armi all'Ucraina

Tratttive nella maggioranza sull'eventuale successore del senatore Petrocelli alla guida della commissione Esteri

tempo di lettura: 7 min

aggiornato alle 19:57

AGI - Il prossimo passaggio cruciale in Parlamento sulla guerra in Ucraina sarà sul caso Petrocelli. Perché, nonostante le insistenze del Movimento 5 stelle affinché il premier venga a riferire in Aula prima della sua partenza negli Stati Uniti, al momento il governo tira dritto.

Il ministro della Difesa Guerini è tornato a ricordare la risoluzione votata a larghissima maggioranza che permette all’esecutivo di poter sostenere Kiev.

Martedì si riunirà la Giunta per il Regolamento che affronterà il caso della Commissione Esteri i cui componenti si sono dimessi per permettere il cambio al vertice, tranne l’ex pentastellato Dessì e lo stesso Petrocelli. "Purtroppo il Parlamento oggi rappresenta solo gli elettori del Pd. No all'invio di armi, l'Italia torni neutrale a promozione del dialogo e della pace", dice quest’ultimo che non ha intenzione di fare un passo indietro.

Ma nella maggioranza sono già in corso trattative su chi sarà il suo sostituto. L’ala governista del Movimento 5 stelle, riferiscono fonti parlamentari, punterebbe sulla senatrice Nocerino mentre il presidente M5s Conte avrebbe espresso il gradimento per l’ex capogruppo Licheri.

Ma nelle ultime ore, sempre secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, in pole sarebbe il capogruppo M5s in Commissione Ferrara che avrebbe avuto ieri un colloquio con la guida pentastellata a palazzo Madama, Castellone.

Proprio Ferrara si è fatto portavoce della linea M5s invitando il capo del Governo prima di partire per gli Stati Uniti a “ricevere un mandato chiaro dal Parlamento in linea con il sentimento degli italiani, contrari a un'escalation militare e favorevoli a una soluzione negoziale".

Nell’ex fronte rosso-giallo il confronto è in corso, la richiesta al Movimento 5 stelle è di fornire garanzie affinché non si ripetano in prospettiva altri casi come quello che ha riguardato Petrocelli che ha votato no al decreto Ucraina in Parlamento. Di fatto la questione della successione di Petrocelli, nonostante i risvolti sull’immagine del governo e della maggioranza, è comunque un fatto interno al Movimento 5 stelle, ma non è escluso che sia poi il voto segreto a determinare la scelta.

E non è esclusa neanche l’ipotesi di una maggioranza ‘variabile’, ovvero di un asse M5s-Lega, con il partito di via Bellerio che potrebbe virare su Ferrara. I giochi sono prematuri ma il tassello della Commissione Esteri non è secondario in un quadro politico dove i pentastellati non intendono mollare la presa. “Sarei molto deluso se Draghi non venisse in Parlamento”, continua a ripetere Conte.

Giovedìi una delle ipotesi sul tavolo era che Draghi potesse riferire in Aula il 18 maggio, al ritorno dal viaggio negli Usa. Ma il pressing M5s è sempre più asfissiante. E preoccupa sempre più l’ala ‘governista’ del Movimento che teme un asse tra Conte e Salvini.

Martedì a palazzo Madama dovrebbe esserci una assemblea di gruppo dei senatori. Il timore è che l’ex premier voglia staccare la spina ma – rimarca una fonte parlamentare M5s – “così perderebbe una buona parte del gruppo”. L’eco delle elezioni anticipate risuona da giorni anche tra gli ‘ex lumbard’ ma Salvini ha ribadito oggi le ragioni per cui ha deciso di restare al governo. “Bisognerebbe – osserva però un ‘big’ del partito di via Bellerio – evitare di uscire fuori strada dal sostegno all’Ucraina, se vogliamo restare nell’esecutivo occorre mantenere una linea atlantista e senza terze vie, non basta inseguire i sondaggi”.

Salvini non preme affinché Draghi venga subito a riferire in Parlamento, lo farà dopo il viaggio negli Stati Uniti, ha rimarcato. Ma anche oggi ha lanciato l’invito a chiedere dove vanno le nostre armi e a sollecitare un riavvicinamento delle parti. Il Movimento 5 stelle, spiega una fonte parlamentare, sta cercando sponde proprio nella Lega affinché vada in porto il tentativo di far votare il Parlamento una mozione ad hoc.

“E’ legittimo che i parlamentari esprimano una propria valutazione sull’evoluzione del conflitto” e diano un atto di indirizzo, ha argomentato l’avvocato pugliese. La richiesta è che l’Italia interpreti una svolta nel negoziato, che dica no all’invio di armi “sempre più pesanti”. E che Draghi sia disponibile anche domenica stessa, ovvero prima dell’incontro con Biden, “l'Italia non deve andare a rimorchio di nessuno, non deve lasciare che siano gli altri a decidere".

Un ragionamento già illustrato nei giorni scorsi e che non sarebbe stato gradito, riportano fonti parlamentari, dal premier Draghi che nelle scorse settimane ha già illustrato in Parlamento la posizione del governo. Le fibrillazioni sono legate al conflitto in Ucraina ma nella maggioranza ci si interroga anche sulle reali intenzioni del Movimento 5 stelle sull’appoggio a Draghi. “Ha bisogno dei nostri voti”, osserva un ‘big’ M5s. Il premier – osserva una fonte ‘governista’ – non reggerebbe se il Movimento si sfilasse, anche perché lo farebbe anche la Lega. Letta cerca di non alimentare tensioni: “è naturale che ci siano discussioni”, osserva il segretario Pd ma non accennano a diminuire gli affondi nei confronti di Conte e Salvini.  Critiche per esempio dal dem Marcucci (“Sono in campagna elettorale”) e dal deputato di Azione Osvaldo Napoli (“Conte sia coerente e lasci la maggioranza”), mentre l’azzurro Tajani rimarca la necessità che le armi servano a difendere l’Ucraina, non ad attaccare la Russia.

 

NOTIZIA RICAVATA DAL SITO WEB: https://www.agi.it/politica/news/2022-05-06/m5s-alza-toni-su-invio-armi-16640703/

 

ED, INOLTRE:

 

Salvini: «No all'invio di armi letali in Ucraina». Telefonata tra ...

 

27 feb 2022Come può la Lega smarcarsi, quando Giorgia Meloni sostiene le scelte di Draghi e approva la risoluzione parlamentare unitaria? Ci lavorano i ...


VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

Cuneo,li  10.05.2022

Rinaldo

 

 

 
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