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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi di Luglio 2022

CHI UCCIDE DEVE SUBIRE LA PENA DI MORTE. SOLO COSI’ SI POTRA’ AVERE UNA VERA E GIUSTA GIUSTIZIA.

Post n°883 pubblicato il 31 Luglio 2022 da Caino2007dgl

 

 

CHI UCCIDE DEVE SUBIRE LA PENA DI MORTE. SOLO COSI’ SI POTRA’ AVERE UNA VERA E GIUSTA GIUSTIZIA.

 

 

Il nigeriano di Civitanova ucciso a mani nude in quattro minuti

Dal carcere di Montacuto, l'assassino chiede scusa ai familiari. Avrebbe agito per futili motivi e senza provocazione da parte della vittima, secondo gli inquirenti. A Recanati un 47enne accoltella un giovane nigeriano salvato da un barista

Uno straniero è stato ucciso a bastonate nelle Marche. L'aggressore: "Ha importunato la mia fidanzata"

Il presunto assassino, un italiano, è stato fermato poco dopo il delitto avvenuto a Civitanova Marche. La vittima, un 39enne ambulante, colpito più volte con la stampella che usava per spostarsi

 

Dopo avere anch’io condannato senza se e senza ma , tale ingiusto e barbaro assassinio , mi chiedo a quale titolo la vittima nigeriana e la sua famiglia si trovavano in ITALIA .

 

E poi il fatto che egli usava una stampella , cosa vuol dire ?che egli è entrato in ITALIA già menomato e, spinto dai noti CAF di sinistra maledetti , ha richiesto ed ottenuto dall’INPS un assegno sociale per invalidità ovvero per quali altri motivi egli faceva uso di tale strumento di supporto alla sua deambulazione ?

 

Comunque, mentre a CIVITANOVA MARCHE accadeva quanto sopra, per una sorte di compensazione brutale , vigliacca e cattiva, in CAMPANIA succedeva quanto sotto spiegato ad opera di un bastardo nigeriano criminale che, senza motivo , in MONTEFORTE IRPINO , è entrato in un negozio di commercio , ed armatosi di un martello pesante, ha aggredito ed ammazzato come fosse una bestia qualsiasi , il suo titolare, un cittadino cinese , ferendo anche il cliente che in quel momento si trovava dentro tale esercizio per compere perché era intervenuto eroicamente a favore del cinese, però, sfortunatamente senza riuscire ad impedire l’evento mortale.

 

Una volta commessi i suoi gravissimi delitti, il criminale nigeriano che avrebbe dovuto essere quasi sicuramente espulso da tempo perchè probabilmente era entrato illegalmente e senza titolo in ITALIA, usciva dal negozio e con la stessa arma impropria iniziava a minacciare ed aggredire tutti i passanti che incontrava fino a far perdere le sue tracce.

 

Ecco la notizia terribile su cui hanno sicuramente colpe morali soprattutto i buonisti di sinistra e gli screditati del m5s:

 

Un giovane nigeriano uccide un commerciante cinese a martellate

Ferito anche un cliente che ha cercato di fermare l'aggressore, che è stato fermato dai carabinieri a poca distanza dal negozio a Monteforte Irpino dove è avvenuto il delitto

 

di Gabriella Bianchi

omicidio

aggiornato alle 13:29 30 luglio 2022

 

AGI - Aggrediti a colpi di martello in un negozio, uno è morto e l'altro è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Avellino. Le vittime sono un commerciante di origine cinese, titolare di un esercizio a Monteforte Irpino, e un avventore.

 

Poco dopo le 9 un extracomunitario di origine nigeriana ha fatto irruzione nel negozio e, dopo una animosa discussione, ha afferrato un martello e ha colpito i due, che sono stati soccorsi e trasportati al pronto soccorso dell'ospedale Moscati, dove il 56enne commerciante cinese è deceduto.

L'aggressore è stato invece bloccato dai carabinieri del comando provinciale di Avellino. Il nigeriano ha 24 anni ed è stato fermato dai carabinieri a poca distanza dal negozio di articoli cinesi, lungo via Nazionale, alla periferia del comune irpino.

Era in stato confusionale e con gli abiti sporchi di sangue. Passanti e clienti, presenti al momento dell'aggressione, lo hanno segnalato ai carabinieri, che in pochi minuti lo hanno rintracciato.

Il 24enne non ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a entrare nel negozio, afferrare un martello e avventarsi sul proprietario e sul cliente, un 49enne bulgaro che ha tentato di bloccarlo.

Quest'ultimo è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. È giunto al pronto soccorso del "Moscati" di Avellino assieme al commerciante, che poi è deceduto per la gravità delle ferite soprattutto al capo. Al momento dell'aggressione nel negozio c'erano diversi clienti, che sono scappati e hanno chiesto aiuto al 112.

Una scena raccapricciante si è presentata ai militari quando hanno raggiunto il negozio di via Nazionale: sangue ovunque e il martello lasciato a terra all'ingresso del locale. Il 24enne nigeriano è accusato di omicidio e tentato omicidio. 

 

NOTIZIA TRATTA DAL SITO WEB: https://www.agi.it/cronaca/news/2022-07-30/nigeriano-uccide-commerciante-cinese-martello-17606647/

 

Maledetta sinistra e m5s che stanno creando tutte le condizioni per arrivare ad una rivolta sociale e civile per colpa della perdurante ed aumentata presenza di criminali stranieri clandestini in ITALIA e che ne sono certo ha impedito alle persone di CIVITANOVA MARCHE di intervenire a favore della vittima dell’italiano come sopra riportato, in quanto ormai disgustati dalla presenza di questi soggetti spesso parassitari che stanno sfruttando il nostro welfare in modo indegno e pericoloso e che non sono sicurament di nessun valore sociale civile e lavorativa per noi tutti, in quanto spesso chi non delinque accetta supinamente il lavoro nero che gli viene proposto, danneggiando irreparabilmente ed irrimediabilmente il lavoro regolare della massa seria ed onesta del nostro mondo del lavoro.

.

 

Cuneo,li 31.07.2022

Rinaldo

 

 

 

 
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DOMANDA PERENTORIA CHE SI AVANZA ALLA MALEDETTA SINISTRA ED AGLI SCREDITATI DEL M5S SUOI COMPLICI SUI PERICOLOSI CLANDESTINI

Post n°882 pubblicato il 31 Luglio 2022 da Caino2007dgl

 

 

 

DOMANDA PERENTORIA CHE SI AVANZA ALLA MALEDETTA SINISTRA ED AGLI SCREDITATI DEL M5S SUOI COMPLICI :

 

 

 

Quanti clandestini senza nome e senza patria, quasi sicuramente anche pregiudicati in massima parte, l’ITALIA dovrà forzatamente accogliere ed assistere, mentre vi sono nostri anziani sfortunati che rischiano di morire di fame e di sete , per soddisfare il loro sciagurato e pericoloso BUONISMO da quattro soldi delle imbelli sinistre e degli screditati del m5s, prima di decidere di “bloccare” tutte le nostre frontiere marittime e terrestri , come sta facendo da tempo , molto giustamente ed opportunamente, la polizia spagnola specialmente nelle sue due enclavi marocchine ?

 

 

Cuneo,li 31.07.2022

 

Rinaldo

 
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Siccità da luogo al reato omissivo previsto dall'art. 40 c. 2 del codice penale.

Post n°881 pubblicato il 30 Luglio 2022 da Caino2007dgl

 

 

LA SICCITA’ CHE STIAMO SUBENDO IN QUESTI GIORNI DI PERICOLOSA CALURA, CON PROSCIUGAMENTO DI LAGHI E FIUMI – CASO FORTISSIMA RIDUZIONE DELLA PORTATA DEL FIUME PO DOCET PER TUTTI – E’ ADDEBITABILE, IN VIA OMISSIVA, A CARICO DI TUTTI I GOVERNICCHI E DI TUTTE LE GIUNTE REGIONALI CHE , DAL 1948 AD OGGI, SI SONO SUCCEDUTE AL POTERE DEL TERRITORIO NAZIONALE E REGIONALE.

INFATTI, E’ COLPA LORO CHE OGGI, SUBIAMO I DANNI IMMENSI SIA A LIVELLO PSICOFISICO CHE COMMERCIALI ETCC, PER COLPA DELLA MANCANZA DI ACQUA.

E’ COLPA LORO CHE HANNO PERMESSO CHE MILIARDI E MILIARDI DI LITRI D’ACQUA BUONA SIA PER LA PERSONA SIA PER L’AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO DI BESTIAME PER LA MACELLAZIONE DI CARNE DESTINATA ALL’UOMO ED ALTRI USI POSITIVI , SONO STATI LETTERALMENTE LASCIATI SCIVOLARE VERSO IL MARE , SENZA PREVEDERE ADEGUATE ENORMI VASCHE DI DRENAGGIO , SIA A LIVELLO SUPERFICIALE CHE NEL SOTTOSUOLO , IN TUTTA ITALIA , COSA POSSIBILISSIMA ED ATTUABILE, COME FECERO NELL’ANTICHITA’ ANCHE I NOSTRI INTELLIGENTI E VALIDI PROGENITORI ROMANI.

SOLO ALCUNI ENTI, COME L’EMILIA ROMAGNA , PER ESEMPIO, NEGLI ANNI PASSATI HA PREDISPOSTO VASCHE SUPERFICIALI DI RACCOLTA DELLE ACQUE COME RISERVA IN CASO DI NECESSITA’.

PERTANTO, TUTTI COLORO CHE A LIVELLO STATALE O REGIONALE NON HANNO PROVVEDUTO A COMPIERE IL LORO DOVERE NEL CAMPO DE QUO, DOVREBBERO ESSERE CITATI PER TUTTI I DANNI CHE L’ITALIA STA SUBENDO SPECIALMENTE NEL CAMPO DELL’AGRICOLTURA ED ALLEVAMENTI IN GENERALE, SUBENDO PERDITE IMMENSE DI DENARO PER IL MANCATO RACCOLTO CHE SI AVRA’ CERTAMENTE QUEST’ANNO E FORSE ANCHE NEI PROSSIMI ANNI.

E QUESTO E’ ESATTAMENTE QUELLO CHE E’ PREVISTO DALL’ART. 40 C.P.

Codice penale Reati omissivi: articolo 40 comma 2 del codice penale

Questo problema diventa se possibile ancora più intricato quando la condotta dell’agente non è attiva, ma omissiva.
L’ordinamento nell’art. 40 comma 2 dice che non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo.

Ecco in dettaglio di che cosa sto parlando: Distinzione generale dei reati : reati di danno e reati di pericolo

 

L’ultima categoria è quella di taglio molto generale che distingue:
- REATI DI DANNO : puniscono per un evento dannoso, lesivo.

 

- REATI DI PERICOLO : intervengono prima, segnano un’anticipazione della tutela penale, si punisce prima che si sia verificato un danno, si punisce solo per la semplice messa in pericolo di un certo bene giuridico.
Esempio: chiunque avvelena acque o sostanza destinate all’alimentazione prima che siano attinte o distribuite per il consumo è punito con la reclusione non inferiore a 15 anni. Il legislatore sanziona la creazione di un pericolo che dei danni possano verificarsi, sanziona il soggetto anche se poi quelle acque non le ha bevute nessuno. La norma prosegue dicendo che se dal fatto deriva la morte di qualcuno si applica la pena dell’ergastolo. I reati di pericolo segano dunque questa anticipazione della tutela penale, si accontentano della semplice creazione del pericolo per il bene giuridico, senza aspettare che il danno si sia verificato.
Questi reati si distinguono a loro volta in:
- REATI DI PERICOLO CONCRETO : il legislatore chiama il giudice all’accertamento in concreto, in relazione al singolo caso posto alla sua attenzione, del fatto che il bene giuridico tutelato dalla norma è stato effettivamente posto in pericolo. Il giudice deve verificare che quel particolare fatto sul quale deve esprimere il giudizio, ha realizzato quel pericolo.
Esempio: ART.434 – REATO DI DISASTRO : reato contro la pubblica incolumità della generalità delle persone, prevede due diversi reati nei suoi due commi: 1. comma: chi cagiona il pericolo del disastro è punito (reato di pericolo concreto); 2. comma: punisce il reato di danno.
- REATI DI PERICOLO ASTRATTO : il legislatore chiama il giudice ad un accertamento diverso, più semplice, perché il giudice deve limitarsi ad accertare che il comportamento dell’imputato, la condotta che l’imputato ha tenuto, rientri nella categoria di quelle condotte che normalmente nella generalità dei casi espongono a pericolo il bene giuridico tutelato dalla norma. Sono cioè reati nei quali una condotta viene sanzionata penalmente perché rientra in una classe astratta di comportamenti che nella generalità dei casi espongono il bene giuridico tutelato dalla norma a pericolo. Il giudice qui non deve accertare la pericolosità concreta di quel singolo accadimento. Si fissa su una normale lesività delle condotte, e non si chiede al giudice di accertare la pericolosità in quel caso concreto. Se c’è pericolo concreto, c’è anche pericolo astratto, ma non è detto

viceversa. Maggiore è la tutela che il giudice vuole riconoscere al bene, più virerà verso il pericolo astratto.
Esempio: se il disastro fosse stato disciplinato come reato di pericolo astratto, il giudice avrebbe dovuto verificare se nubi di idrocarburi che hanno la composizione di quella che si è verificata a Trecate, normalmente prendo fuoco ed esplodono. Se la risposta a questa domanda è si, il comportamento rientra nella classe astratta di comportamenti che generalmente si risolvono in un pericolo lesivo.
Il reato di pericolo di disastro è disciplinato come reato di pericolo concreto, quindi il giudice non deve limitarsi ad accertare che la nube rientri in una categoria astratta, ma deve verificare se quella e proprio quella nube poteva deflagrare. Se ad esempio piove, c’è l’assenza di fonti di innesco, quindi quella nube non rappresenta un pericolo concreto per la pubblica incolumità.

Contenuto delle posizioni di garanzia: obblighi di protezione Contenuto delle posizioni di garanzia: obblighi di protezione

Contenuto delle posizioni di garanzia: obblighi di protezione

Il soggetto titolare di una posizione di garanzia del tipo posizione di protezione è chiamato dall’ordinamento a garantire l’integrità di un certo bene giuridico (cioè a proteggerlo) da tutte le possibili fonti di aggressione all’integrità di questo bene. Nelle posizioni di protezione l’attenzione del legislatore si focalizza sul bene giuridico che deve essere protetto dal garante.
Esempio: il genitore nei confronti del figlio minorenne è titolare di una posizione di garanzia del tipo posizione di protezione, deve badare affinché non si faccia male, che il figlio minore non sia nella sua integrità fisica e morale oggetto di molestie da parte dell’altro genitore. Se una madre percepisce che la figlia minorenne è oggetto di abusi da parte del padre, e omette di impedire questo evento che ha l’obbligo giuridico di impedire, risponde del reato di violenza sessuale come se lo avesse commesso lei in prima persone, perché è titolare di una posizione di garanzia del tipo di posizione di protezione. Oltre ad essere una posizione di garanzia del tipo posizione di protezione, è anche una posizione di garanzia del tipo posizione di controllo, perché i figli minori sono una fonte di pericolo per i terzi.

Reati omissivi: articolo 40 comma 2 del codice penale

Questo problema diventa se possibile ancora più intricato quando la condotta dell’agente non è attiva, ma omissiva.
L’ordinamento nell’art. 40 comma 2 dice che non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo.

 

Quindi nei reati omissivi d’evento si può essere chiamati a rispondere dell’evento lesivo se e solo se si aveva un obbligo giuridico di intervenire per impedire l’evento. Se l’obbligo giuridico di intervenire non ce l’ho, possono essere chiamato a rispondere per un reato di mera condotta, ma non per aver cagionato l’evento.
Esempi:
- Tizio pugnala Caio al cuore e lui muore. Se costruissi il giudizio controfattuale, sulla base di una legge scientifica, verifico che se non avessi dato la pugnalata a Caio, non sarebbe morto. Devo dunque ipotizzare come mentalmente assente la pugnalata.
- Nelle omissioni Tizio non ha fatto niente. Se ad esempio Tizio attraversa un passaggio a livello e viene travolto da un treno in corsa, l’omissione del casellante causa la morte di Tizio.
- Delle persone stanno chiacchierando al bordo di una piscina, all’interno della quale una persona annega e nessuno si tuffa per dargli una mano. Anche in questo caso le persone non hanno fatto niente. L’omissione di queste persone ha causato la morte di questo soggetto: L’omissione dell’autista dell’autobus che passava davanti all’immobile della piscina in quel momento ha cagionato la morte dell’uomo: Eppure la condotta è la stessa per tutti, nessuno ha fatto niente.
Dobbiamo chiederci l’omissione di chi è penalmente rilevante come possibile causa di un evento. Il bagnino risponde perché aveva l’obbligo giuridico di salvare il soggetto, la sua omissione equivale a cagionare l’evento. Mentre le persone sul bordo della piscina eventualmente risponderanno di omissione di soccorso.
- Io so che la mia vicina di casa non dà da mangiare al figlio appena partorito e questo muore. Con la mia omissione ho cagionato la morte: La madre ha cagionato la morte con la sua omissione perché era un suo dovere. Io non rispondo di omicidio perché non avevo l’obbligo giuridico di impedire l’evento, posso al più rispondere di omissione di soccorso.
L’art.40 regola il SISTEMA PENALE DELLE POSIZIONI DI GARANZIA, permette di individuare quali soggetti possono essere chiamati a rispondere per eventi che sono conseguenza di una loro condotta omissiva.
Analizziamo l’art.40: l’ordinamento nella formulazione della norma inserisce un aggettivo, giuridico. Questo vuol dire innanzitutto che degli eventi lesivi che siano conseguenza di una condotta omissiva si può essere chiamati a rispondere solo se c’è un obbligo giuridico di intervenire, di impedire l’evento. Quando parliamo di obbligo giuridico parliamo di obbligo sancito dal diritto. L’obbligo morale non è sufficiente per essere chiamati a rispondere penalmente, ci vuole un obbligo giuridico sancito dal diritto. Dell’evento deve rispondere chi ha l’obbligo giuridico di intervenire, questo soggetto si definisce soggetto titolare di una posizione di garanzia, perché è lui e proprio lui il soggetto che l’ordinamento investe del compito di intervenire.
Esempio: siamo membri del Cda, ma non abbiamo deleghe esecutive che ce l’ha l’amministratore delegato, che corrompe dei pubblici funzionari, lui ha tenuto una condotta conforme al fatto tipico di corruzione e risponderà di questo reato. L’ordinamento ritiene che gli amministratori hanno un obbligo giuridico di impedire che gli altri membri del Collegio commettano reati, quindi se noi ci disinteressiamo pur sapendo che l’amministratore delegato compie dei maneggi, rispondiamo come se il pubblico ufficiale l’avessimo corrotto noi.

 

Bisogna fare alcune specificazioni e spiegare quando un obbligo di impedire un evento diventa giuridico. Le FONTI sono:
- LEGGE : esempio: i genitori hanno l’obbligo giuridico di impedire eventi lesivi in danno dei figli minori. I revisori contabili hanno una serie di obblighi giuridici (d.lgs.39/2010).
- ATTI DEL POTERE ESECUTIVO : REGOLAMENTI
- CONTRATTO : un soggetto che non ha l’obbligo giuridico in questo modo lo assume.
Si discute se si assume una posizione di garanzia con una propria precedente azione pericolosa. La Giurisprudenza oggi sostiene di si: se con la propria azione si da origine ad un rischio si è responsabili. Ma la questione è ancora molto discussa.

Articolo 40 codice penale: nesso di causalità

 

L’art.40 del codice penale cita al comma 1, disciplinando il nesso di causalità che non può mancare nei reati di evento, nessuno può essere punito se l’evento non è conseguenza della sua azione o omissione, cioè non è conseguenza della sua condotta (viene parificata la condotta attiva e omissiva, una vale l’altra).
Il comma 2 aggiunge qualcosa di più specifico sull’omissione.

 

La Dottrina e la Giurisprudenza hanno discusso parecchio per individuare i criteri di causalità tra l’evento e l’azione o l’omissione.
Dal 1930 (anno in cui è stato introdotto l’art.40) al 1975, a questo problema non si dava risposta, se non una risposta certamente non soddisfacente: un evento è conseguenza di un’azione quando il giudice afferma che sia tale.
Nel 1975 in Italia viene pubblicato un volume “ Leggi scientifiche e spiegazione causale nel diritto penale” che affronta questi problemi e segna una prima svolta. Federico Stella (docente della Cattolica e autore del libro) introduce il criterio delle leggi scientifiche. Quello di cui ha bisogno il processo penale è un sapere oggettivo, controllabile, affidabile, verificato, ossia il sapere scientifico. Il giudice non può dire <<Credo che Tizio abbia provocato lesioni a Caio facendolo nascere con una malformazione>> se non è in grado di affermare perché la malformazione si è affermata. Da questo punto di vista parlare di causalità significa rispondere alla domanda perché un evento si è verificato. Nessuno può essere punito se l’evento non è conseguenza della propria azione/omissione.
Ci vuole una generalizzazione che supera il caso concreto, il comportamento deve rientrare sotto una legge scientifica, per collegare un evento ad un’azione.
Normalmente quando ci si pone un problema di causalità, si ipotizza mentalmente ciò che sarebbe accaduto se non ci fosse stato quel comportamento. Questi giudizi si chiamano giudizi controfattuali.
Gli studi giuridici fino al 1975 ruotavano intorno a questi giudizi, che avevano dato vita alla doppia formula della causalità:
- un comportamento è causale se eliminandolo mentalmente dal novero dei fatti realmente accaduti si può affermare che l’evento non si sarebbe verificato;
- un comportamento non è causale se possiamo affermare che eliminando mentalmente questo comportamento dal novero dei fatti accaduti, l’evento di sarebbe verificato lo stesso.
Queste formule non sono di per sé sbagliate, chiarificano quello che è il procedimento che bisogna seguire, il problema è che non ci dicono sulla base di cosa formulare al giudizio.

Tratto da DIRITTO PENALE COMMERCIALE di Valentina Minerva

 

NOTIZIE GIURIDICHE TRATTE DAL SITO WEB:

https://www.tesionline.it/appunti/economia/diritto-penale-commerciale/reati-omissivi-articolo-40-comma-2-del-codice-penale/206/5

 

 

Cuneo,li 30.07.2022

Rinaldo

 
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LA CHIESA CATTOLICA ED I SOPRUSI COMMESSI NEL PASSATO IN CANADA DAI SUOI PRETACCI DISGUSTOSI E CATTIVI.

Post n°880 pubblicato il 30 Luglio 2022 da Caino2007dgl

 

 

LA CHIESA CATTOLICA PERDURA NELLA SUA AZIONE IPOCRITA ED INSINCERA RISPETTO ALLE AZIONI CATTIVE E BRUTALI MESSE IN ATTO DAI SUOI PRETACCI ANCHE IN CANADA, DURANTE IL PERIODO DELLA SUA COLONIZZAZIONE E CONSEGUENTE EVANGELIZZAZIONE FORZATA ANCHE A FAVORE DEL VATICANO, IN DANNO DEGLI INNOCENTI INDIANI AUTOCTONI, SOTTOPOSTI A PESANTI ANGHERIE E SOPRUSI ED ANCHE INDECENTI E VERGOGNOSI ABUSI SESSUALI.

 

 

 

IL PAPA FRANCESCO , DI RECENTE , S’ E’ RECATO IN CANADA PER CHIEDERE SCUSA AI SUOI NATIVI PER TUTTI I MALI CAUSATI LORO NEL SECOLO SCORSO, DA UNA LARGA FRANGIA DI PRETACCI CON LA SCUSANTE DI VOLERLI EDUCARE ALLA GIUSTA E NECESSARIA FEDE CRISTIANA.

 

TALE MISSIONE PASTORALE DEFINITA DAL VATICANO DI “RICONCILIAZIONE” , IN DEFINITIVA, SECONDO IL MIO MODESTO AVVISO, E’ STATA UNA MOSSA SPREGIUDICATA E SCANDALOSA MOLTO TARDIVA , TESA ESCLUSIVAMENTE AD EVITARE CHE LE DIOCESI COINVOLTE NEI VARI GRAVISSIMI SCANDALI SCOPERTI IN DANNO DI MOLTISSIME FAMIGLIE INDIANE DEL LUOGO DA ESPONENTI CATTOLICI , POTESSERO AVVIARE CAUSE CIVILI PER OTTENERE DA LORO I GIUSTI E DOVUTI RISARCIMENTI MORALI E MATERIALI, CON IL RISCHIO DI FARE PRECIPITARE MOLTE DIOCESI IN SITUAZIONI FINANZIARIE FALLIMENTARI IMPOSSIBILI POI DA RIPIANARE COMPLETAMENTE.

 

EPPURE, NONOSTANTE LE SCUSE E LA RICHIESTA DI PERDONO UFFICIALI, SEMBRA CHE I “BUONI PROPOSITI” MESSI IN ATTO DA PAPA FRANCESCO NON ABBIANO RAGGIUNTO COMPLETAMENTE LO SCOPO DEL SUO VIAGGIO IN CANADA, VISTE LE PROTESTE E LE CONTESTAZIONI SOLLEVATE DAL SUO ATTEGGIAMENTO RITENUTO INSUFFICIENTE A SANARE LE GRAVISSIME FERITE PRODOTTE DAI SUOI PRETACCI IN DANNO DI MOLTA PARTE DEGLI INDIANI AUTOCTONI CON LA SCUSANTE DELLA LORO CONVERSIONE ALLA FEDE CRISTIANA.

 

ED ECCONE LA PROVA:

 

 

28 luglio 2022 09:33

Canada, critiche al Papa dal governo: "insufficienti" le scuse alle popolazioni indigeneA conclusione del viaggio apostolico nel Paese, da Ottawa piovono contestazioni al ponteficeIl governo del Canada ha rivolto una dura contestazione a papa Francesco, in concomitanza con la fine del viaggio apostolico di quest'ultimo nel Paese.

Nei giorni scorsi Francesco era stato accolto calorosamente proprio da Ottawa, che aveva espresso soddisfazione per le storiche scuse chieste dal Pontefice alle pratiche di conversione forzata praticate in passato dalla Chiesa ai danni delle popolazioni indigene locali. Ora, però, il governo canadese ha chiarito di non ritenere sufficiente l'atto di colpa pronunciato dal Pontefice a nome della Chiesa cattolica.

Leggi Anche

 

Papa in Canada: "Chiedo perdono a Dio per sofferenze ai nativi"

 

L'accusa di Ottawa -

Il pontefice non avrebbe fatto esplicito riferimento alle violenze sessuali perpetrate nelle scuole missionarie ai danni dei minori indigeni. Il ministro per le Relazioni Corona-indigeni, Marc Miller, ha dichiarato che le "lacune" nelle scuse chieste dal Pontefice "non possono essere ignorate". Miller ha fatto riferimento agli abusi sessuali imputati a esponenti della Chiesa cattolica e ha aggiunto che papa Francesco ha parlato del "male" commesso da singoli cristiani, ma "non dalla Chiesa cattolica come istituzione".

 

Il viaggio e le scuse -

Il 24 luglio, nel suo 37mo viaggio apostolico, il Papa era stato accolto all'aeroporto di Edmonton, in Alberta, dal primo ministro canadese Justin Trudeau e da Mary Simon, una rappresentante del popolo Inuk e prima governatrice generale delle popolazioni indigene canadesi. Il Pontefice, all'arrivo, ha baciato la mano della leader indigena, un gesto che ha definito il tono della visita descritta dallo stesso capo della Chiesa come un "pellegrinaggio di penitenza" per generazioni di assimilazione forzata delle popolazioni native da parte dei missionari cattolici.

 

Il giorno successivo il Papa ha incontrato i "sopravvissuti" di una scuola missionaria a Maskwacis, dove il Pontefice ha pregato e chiesto pubblicamente scusa a nome della Chiesa cattolica. I leader della Confederazione del trattato delle sei nazioni, che rappresenta i popoli indigeni canadesi, chiedono che oltre alle scuse la Chiesa faccia luce sul destino dei tanti bambini che non hanno mai fatto ritorno dalle scuole missionarie, e che paghi riparazioni, anche sotto forma di reperti indigeni detenuti dai Musei Vaticani.

 

Nello stesso giorno, Francesco, parlando ai rappresentanti delle comunità native americane, aveva riconosciuto che le sue scuse rappresentano solo il primo passo di un percorso di espiazione: "Molti di voi e dei vostri rappresentanti hanno affermato che le scuse non sono un punto di arrivo. Concordo pienamente: costituiscono solo il primo passo, il punto di partenza", aveva detto.

 

"Sono anch'io consapevole che, guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato e che, guardando al futuro, non sarò mai poco tutto ciò che si fa per dar vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio", aveva osservato Bergoglio. "Una parte importante di questo processo è condurre una seria ricerca della verità sul passato e aiutare i sopravvissuti delle scuole residenziali a intraprendere percorsi di guarigione dai traumi subiti", aveva concluso il Pontefice. 

 

 

L'ultima tappa -

Nella quinta e penultima giornata della sua visita in Canada, intanto, papa Francesco a Quebec dedica la sua agenda ai rapporti con la comunità cattolica e il clero, con due celebrazioni. Francesco presiederà la messa alle 10 (le 16 italiane) presso il Santuario di Sainte Anne de Beaupré e alle 17.15 (le 23.15 in Italia) officerà i Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, i seminaristi e gli operatori pastorali presso la Cattedrale di Notre Dame. Alla messa delle 10 sarà presente il premier canadese Justin Trudeau.

 

 

Proprio durante la visita del Pontefice a Qebec City, il primo ministro Trudeau ha violato i protocolli chiedendo di intervenire in prima persona a un incontro tra il Pontefice e la governatrice generale e rappresentante delle nazioni indigene Mary Simon. L'ufficio del premier ha spiegato che Trudeau teneva a intervenire pubblicamente "data l'importanza della questione". Durante il suo intervento, il premier ha ricordato che la Commissione canadese per la verità e la riconciliazione aveva chiesto le scuse della Chiesa per gli abusi perpetrati nelle cosiddette scuole residenti sin dal 2015.

Sul tema, vero motivo del viaggio del Papa in Canada, dunque, si è incentrato anche l'intervento del premier Trudeau. "Come ha detto Vostra Santità, chiedere perdono non è la fine della questione, è un punto di partenza, un primo passo - dichiara -. Lunedì mattina, mi sono seduto con i sopravvissuti e ho sentito le loro reazioni alle sue scuse. Ciascuno ne trarrà ciò di cui ha bisogno. Ma non c'è dubbio che lei abbia avuto un impatto enorme. I sopravvissuti e i loro discendenti devono essere al centro di tutto ciò che facciamo insieme in futuro".

Il monito del Papa alla politica -

Monito di papa Francesco alla politica, nella sua quarta giornata in Canada, affrontando altri temi: "Occorre saper guardare alle generazioni future, non alle convenienze immediate delle scadenze elettorali", afferma il pontefice dal suo viaggio in Canada. E sulla guerra, "insensata follia": "Non abbiamo bisogno di dividere il mondo in amici e nemici, di riarmarci fino ai denti", secondo Bergoglio.

 

 

"Le grandi sfide di oggi, come la pace, i cambiamenti climatici, gli effetti pandemici e le migrazioni internazionali sono accomunate da una costante: sono globali, riguardano tutti. E se tutte parlano della necessità dell'insieme, la politica non può rimanere prigioniera di interessi di parte", avverte il Pontefice.

 

"Occorre saper guardare, come la sapienza indigena insegna, alle sette generazioni future, non alle convenienze immediate, alle scadenze elettorali, al sostegno delle lobby. E anche valorizzare i desideri di fraternità, giustizia e pace delle giovani generazioni", aggiunge. "C'è bisogno di politiche creative e lungimiranti, che sappiano uscire dagli schemi delle parti per dare risposte alle sfide globali", ribadisce il Papa.

 

Inoltre, "oggi, di fronte all'insensata follia della guerra, abbiamo nuovamente bisogno di lenire gli estremismi della contrapposizione e di curare le ferite dell'odio". "Non abbiamo bisogno di dividere il mondo in amici e nemici, di prendere le distanze e riarmarci fino ai denti: non saranno la corsa agli armamenti e le strategie di deterrenza a portare pace e sicurezza - dice -. Non c'è bisogno di chiedersi proseguire le guerre, ma come fermarle. E di impedire che i popoli siano tenuti nuovamente in ostaggio dalla morsa di spaventose guerre fredde allargate".

In uno dei passi centrali del suo discorso, Francesco punta nuovamente il dito contro "le politiche di assimilazione e di affrancamento, comprendenti anche il sistema scolastico residenziale, che ha danneggiato molte famiglie indigene, minandone la lingua, la cultura e la visione del mondo". "In quel deprecabile sistema promosso dalle autorità governative dell'epoca - afferma -, che ha separato tanti bambini dalle loro famiglie, sono state coinvolte diverse istituzioni cattoliche locali; per questo esprimo vergogna e dolore e, insieme ai Vescovi di questo Paese, rinnovo la mia richiesta di perdono per il male commesso da tanti cristiani contro le popolazioni indigene".

È tragico quando dei credenti, come accaduto in quel periodo storico, si adeguano alle convenienze del mondo piuttosto che al Vangelo", sottolinea il Pontefice.

 

NOTIZIE RICAVATE DAL SITO WEB:

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/canada-critiche-al-papa-insufficienti-scuse-a-popolazioni-indigene_52898275-202202k.shtml

 

CUNEO,LI 30.07.2022

RINALDO

 

 
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ITALIA: DOPO IL 25.09.2022 VERRA' FORMATO IL NUOVO GOVERNO.

Post n°879 pubblicato il 28 Luglio 2022 da Caino2007dgl

 

 

ITALIA: DOPO IL 25.09.2022 VERRA’ FORMATO IL NUOVO GOVERNO.

 

DOMANDA:

 

VOLETE ANCORA LA SIG.RA LUCIANA LAMORGESE COME MINISTRO

DELL’INTERNO ?

NO, GRAZIE.

 

ALLORA , PER IMPEDIRE CHE TALE PERSONA POSSA ESSERE DI NUOVO COLLOCATA IMPROPRIAMENTE ED INOPPORTUNAMENTE, NEL MINISTERO DELL’INTERNO , DOVRESTE SMETTERE DI VOTARE LA SINISTRA ED ANCHE GLI SCREDITATI DEL M5S.

INFATTI, NON E’ ESCLUSO CHE IL DR. LETTA SEGRETARIO DEL FAMIGERATO PD CHE AMA E FAVORISCE TUTTI I CLANDESTINI ANCHE QUELLI POTENZIALI DELINQUENTI ED ANCHE INFETTATI DA COVID 19 CINESE O DA VAIOLO DELLE SCIMMIE , IN CASO DI VITTORIA ALLE FUTURE POLITICHE, POSSA DECIDERE DI RICOLLOCARLA NEL PIU’ IMPORTANTE DICASTERO ITALIANO , CAUSANDO SICURAMENTE LA COMPLETA E DEFINITIVA AFRICANIZZAZIONE DELLA NOSTRA BELLA PATRIA ED IN SEGUITO ANCHE LA SUA QUASI CERTA ISLAMIZZAZIONE VISTO CHE LA MAGGIOR PARTE DEI CLANDESTINI CHE , FINORA, CI HANNO INVASO , SONO TUTTI FEDE ISLAMICA ANCHE RADICALE.

ECCO, COMUNQUE ALCUNE NOTIZIE SUL DRAMMA ITALIANA RISPETTO ALLA PERDURANTE INVASIONE DI CLANDESTINI, RICAVABILE DAL SITO WEB DE ILGIORNALE.IT

 

"Impossibile controllare i migranti". Ma le Ong alzano la voce: "Accoglienza dovuta"

27 Luglio 2022 - 19:04

Le coste italiane sono in ginocchio per il flusso ininterrotto di migranti che sembra non arrestarsi: a Lampedusa è impossibile vuotare l'hotspot. Intanto le ong pretendono i porti in Italia

Avatar di Francesca Galici Francesca Galici

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Esclusiva

Se Lampedusa non è al collasso, come può definirsi? Nonostante i trasferimenti tengano impegnate le navi militari come la Diciotti e la Foscari, utilizzate come taxi-boat da Lampedusa alla Sicilia, è impossibile alleggerire il carico sull'hotspot dell'isola: gli arrivi si susseguono a un ritmo superiore rispetto a quello delle partenze e le forze dell'ordine sono allo stremo. Nella giornata di ieri, 600 migranti sono stati fatti salire sulla nave Diciotti della guardia costiera con destinazione Porto Empedocle, 150 sono stati imbarcati sul traghetto di linea Sansovino e altrettanti sulla nave militare Foscari. Nel frattempo, però, a Lampedusa sono sbarcati 700 stranieri in un flusso ininterrotto di eventi che sta prosciugando le risorse dell'isola e le energie delle forze dell'ordine impiegate, che cercano di gestire una situazione esplosiva. Il tutto mentre dalle ong si continuano a pretendere i porti nel nostro Paese per sbarcare altre centinaia di migranti.

 

A Lampedusa altri mille arrivi. Sui ricollocamenti l'Ue dorme

Il caos di Lampedusa

 

Il bilancio della giornata di ieri è, purtroppo, simile a quello dei giorni precedenti. A Lampedusa nella sola giornata di ieri sono sbarcati diciotto barconi con 622 migranti in 20 ore. Il risultato? Hotspot di nuovo in ginocchio. Impossibile non definire emergenza questo stato delle cose. Nella giornata di ieri, gli sbarchi si sono susseguiti fino a dopo mezzanotte e sono ripresi questa mattina alle prime luci dell'alba, quando sull'isola sono arrivati altri due barconi con a bordo 70 persone, sedicenti siriani, egiziani e sudanesi. Un gruppo di 43 si trovava già per la strada quando sono è stato intercettato dalle forze dell'ordine e ora nell'hotspot ci sono nuovamente stipate 1982 persone, a fronte di soli 350 posti. La situazione all'interno è invivibile, il caldo di questi giorni non è un alleato e le tensioni tra i migranti sono alle stelle, tenute sotto controllo dalle forze dell'ordine chiamate a un lavoro extra.

"Difficile svolgere l'attività di controllo nell'hotspot pieno"

"Il vero problema è che quando c'è il mare calmo, e non ci sono intese di governo affinché l'immigrazione non sia così copiosa come in questo momento, ci sarà il problema dell'hotspot che è pieno, il problema che è difficile svolgere l'attività di controllo di ogni singolo immigrato, sia di natura giuridica che sanitaria, perché tutto diventa più complesso", ha dichiarato a ilGiornale.it Antonino Alletto, segretario nazionale del sindacato Mp. Come sottolinea il sindacalista, "non penso che chi ci governa, dal ministro dell'Interno e via via a scendere, non sappia che il problema è questo". Il flusso di migranti in arrivo a Lampedusa è enorme e in queste ore di prevede l'arrivo di altri 7/8 sbarchi: "Cosa devono fare le forze dell'ordine? Cosa può fare il centro di accoglienza? Lo chiedo a chi di competenza. Noi non possiamo fare altro che cercare sempre e in prima fila di affrontare la tematica, con funzionari, agenti di polizia e associazioni".

 

Ma i problemi a Lampedusa sono soprattutto centrali e chi sta sull'isola non può fare di più: "È scaduto il contratto con i mediatori e noi dobbiamo utilizzare quelli dei centri. Questi hanno turni diversi dai nostri, questo rallenta le operazioni e di conseguenza il flusso di uscita dall'isola". Questo porta al collasso dell'hotspot, dove i disagi sono ben comprensibili in un luogo in cui a fronte di 350 posti vengono ospitate 2000 persone: "O ci attrezziamo diversamente, quindi i nostri uomini di governo che hanno intelletto da vendere ci diranno cosa deve fare l'organo esecutivo... Perché sembra sia diventato un problema di polizia, ma non lo è. È un problema di accordi governativi nella gestione di un fenomeno che da 30 anni si ripete".

Come giustamente sottolinea Antonino Alletto, "la tematica dell'immigrazione va affrontata a monte: nel momento in cui l'abbiamo in casa va gestito, non con leggi emergenti ma con mezzi urgenti. Faccio un esempio: le navi che riescono a smistare immediatamente, che si sappiano però quali siano i porti, perché è impensabile anche il fatto di fruire di una piccola cittadina come Porto Empedocle che dista 11 ore da Lampedusa in nave, 4 in aliscafo e un'ora da Palermo e Catania". Lampedusa è un'isoletta di facile approdo, "che se ne rendessero conto". Alletto, che conosce bene Lampedusa, spiega che "occorre intervenire o dai Paesi dove vengono o qua con uno smistamento veloce, che non eluda i controlli sia sanitari che giuridici. Perché altrimenti i risultati sono negativi".

Il flusso continuo di sbarchi rende complicato il lavoro delle forze dell'ordine sull'isola, anche perché "se nel meccanismo si interrompe una parte dell'anello si interrompe tutto e si rallenta. Gli uomini che operano in questo momento stanno facendo un surplus di lavoro ma se mancano i mediatori devono fermarsi, perché non risolvono questo problema? Perché non hanno fatto i contratti? È un problema politico". Da Antonino Alletto è arrivato un encomio ai suoi colleghi, "che da trent'anni svolgono questa attività con serietà e con amore verso il prossimo, perché non è facile gestire bambini, donne in gravidanza, uomini con handicap, perché sono esseri umani e qualcuno lo dimentica. Vanno trattati, nei limiti del possibile di una situazione di questo genere, nel migliore dei modi".

 

Intanto la procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta sulla gestione dell'hotspot: un modello 45, ossia un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato.

"Stiamo per arenarci"

Dalla segreteria provinciale Italia Celere di Trapani lanciano l'allarme per quello che potrà succedere nei prossimi giorni: "Per stasera, con arrivo domani, è previsto un trasferimento di circa 40/50 stranieri da Pantelleria a Trapani, inoltre (come se l'ufficio immigrazione di Trapani non avesse già i suoi problemi) ci sarà un trasferimento da Lampedusa a Mazara del Vallo di circa 200 stranieri. Verrano poi trasferiti su gomma al Cpr di Trapani per la trattazione amministrativa". Dal sindacato spiegano che, ormai, "si naviga a vista senza rendersi conto che stiamo per arenarci, si pensa che le attività legate agli sbarchi si esauriscano con la fine del servizio di ordine pubblico, senza minimamente considerare tutta l'attività conseguente che si sta pericolosamente accumulando creando arretrato".

Traghetto in affitto per liberare l'isola

Il sindaco Filippo Mannino, a margine di un incontro con il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, ha annunciato che "il Viminale ha noleggiato un traghetto, il Pietro Novelli, che farà la spola, tre volte a settimana, per trasferire i migranti ospiti dell'hotspot" per i mesi di agosto e settembre, e dovrebbe imbarcare, per ogni viaggio, circa 500 persone. Il traghetto è già ormeggiato nel porto dell'isola.

Hotspot di Lampedusa al collasso, adesso la procura apre un'inchiesta

Le ong alzano la voce

Come se la situazione in Italia non fosse abbastanza complessa per il flusso continuo di migranti con sbarchi autonomi, le ong pretendono di sbarcare nel nostro Paese anche i migranti che trasportano sulle loro navi. Sono oltre 1000, al momento, quelli sulle navi delle ong che premono sui confini italiani. "Quanto devono aspettare per scendere a terra e ricevere l'assistenza dovuta?", chiede Sea Watch 4, che ha a bordo 425 stranieri. Ovviamente, la pretesa è nei confronti dell'Italia, visto che si è già posizionata a circa 3 miglia dal confine italiano nei pressi di Pozzallo. Geo Barents si trova al largo delle coste libiche con 364 stranieri mentre Ocean Viking, con altri 387 migranti, al momento si trova tra Lampedusa e Malta. Sono oltre 1100 i migranti che, con ogni probabilità, verranno sbarcati nel nostro Paese dalle tre navi delle ong nei prossimi giorni.

27 Lug - 19:56

Meno male che la giostra sta per finire, probabilmente anche per questo si preparano a sbarcare in massa

 

immigrazione migranti

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"Pieno accordo, l'obiettivo è vincere": il centrodestra corre compatto "Quella foto è la vera Meloni". Mancava Toscani all'appello (sessista)

 

Cuneo,li 28.07.2022

 

Rinaldo

 
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