Creato da Caino2007dgl il 26/10/2010
LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2023 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

Southdeiralaura.felixWillyeVengoDaLontanovlrnplpollock10Baloor84Caino2007dglg1b9ippigalippialdettorejac.pictuso.angeloArianna1921david.1960mbmanagement
 

Ultimi commenti

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Maggio 2023

IL GIOCO D'AZZARDO E' AUMENTATO NOTEVOLMENTE E DANNOSAMENTE

Post n°1099 pubblicato il 30 Maggio 2023 da Caino2007dgl

INFORMAZIONI SOCIALI E FINANZIARIE RIFERITE AL GIOCO D'AZZARDO AGGIUNTIVE DI NATURA ANCHE SANITARIA

 

 

ECCO COS’E’ LA PERICOLOSISSIMA “LUDOPATIA” , QUALORA QUALCUNO NON NE FOSSE ANCORA A CONOSCENZA:

 

Ludopatia: quando il gioco diventa malattia - Ipsico

 

ipsico.it

https://www.ipsico.it › news › ludopatia-quando-il-gio...

5 mar 2019 — Il termine ludopatia fa riferimento alla condizione di dipendenza dal gioco d'azzardo. Nei testi di ambito medico-psichiatrico e psicologico ...

 

Ludopatia: quando il gioco diventa malattia

Il termine ludopatia fa riferimento alla condizione di dipendenza dal gioco d’azzardo. Nei testi di ambito medico-psichiatrico e psicologico compare come sinonimo non preferenziale di gioco d’azzardo patologico. Quest’ultima definizione, anche nella forma abbreviata dell’acronimo G.A.P., è il termine tecnico e raccomandato. Esso trova posto nelle classificazioni scientifiche come il DSM 5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), curato dall’ American Psychiatric Association).

Sintomi della ludopatia

Nel DSM-5 il GAP è definito come un “comportamento problematico persistente o ricorrente legato al gioco d’azzardo. Questo porta a disagio o compromissione del funzionamento individuale clinicamente significativi”. Per diagnosticare la ludopatia devono essere rilevate quattro (o più) delle seguenti condizioni entro un periodo di 12 mesi:

  • Bisogno di giocare quantità crescenti di denaro per ottenere l’eccitazione desiderata.

  • Irrequietezza o irritabilità se si riduce o si sospende il giocare.

  • Ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre o smettere di giocare.

  • Presenza di pensieri persistenti inerenti il gioco (es.: la persona ha pensieri persistenti, rivive passate esperienze di gioco, analizza gli ostacoli e pianifica la prossima giocata, pensa ai modi di ottenere denaro con cui giocare, etc…).

  • La persona gioca quando si sente a disagio (es.: indifeso/a, colpevole, ansioso/a, depresso/a).

  • Dopo aver perso denaro (anche cifre ingenti) spesso torna a giocare per ritentare (”rincorrere” le proprie perdite).

  • Menzogne per occultare l’entità del coinvolgimento nel gioco.

  • Compromissione delle relazioni significative, problemi sul lavoro o con lo studio a causa del gioco.

  • Richieste agli altri per procurarsi il denaro necessario a risollevare situazioni finanziarie causate dal gioco.

Prevalenza, decorso e familiarità della ludopatia

La prevalenza del GAP (ovvero la sua diffusione nella popolazione) varia dallo 0,4% al 3,4% negli adulti. I tassi di prevalenza più elevati, dal 2,8% all’8%, si raggiungono negli adolescenti e negli studenti universitari. L’inizio tipico della ludopatia è nella prima adolescenza (nei maschi) e più tardivamente nelle femmine.

Per la maggior parte il decorso è insidioso. Anni di gioco d’azzardo socialmente accettato sono seguiti da un esordio brusco che può essere precipitato da una maggiore esposizione al gioco o da un fattore stressante.

La modalità del gioco può essere regolare o episodica, e il decorso del disturbo è tipicamente cronico. L’impulso e l’attività di gioco d’azzardo generalmente aumentano durante periodi di stress o di depressione.

Relazione tra ludopatia e altri disturbi

Tra disturbi mentali e ludopatia possono intercorrere diversi tipi di associazione. Mueser ha proposto quattro modelli di relazione tra l’area psicopatologica della dipendenza comportamentale e quella degli altri disturbi mentali:

  1. Presenza di un disturbo psichiatrico primario rispetto al gioco patologico (il disturbo mentale causa il gioco);

  2. Gioco patologico primario rispetto al disturbo psichiatrico (il gioco determina la comparsa di una malattia psichiatrica);

  3. Gioco patologico e disturbo psichiatrico sono dovuti a un fattore comune terzo (ad esempio una comune predisposizione genetica);

  4. Disturbo da gioco patologico e disturbo psichiatrico sono coesistenti perché influenzatisi a vicenda (modello bidirezionale).

Queste diverse possibilità fanno escludere che a priori la ludopatia derivi da una condizione psicopatologica precedente, oppure che ne determini l’insorgenza.

Il gioco patologico può:

  • indurre ex-novo un disturbo psichiatrico;

  • avere l’effetto di scatenare una manifestazione di un disturbo psichiatrico rimasto latente;

  • causare la recidiva di un disturbo psichiatrico preesistente (com’è vero anche il contrario).

Ecco perché una valutazione diagnostica iniziale e la rivalutazione della stessa durante l’intervento sono fondamentali. I quadri che possono mostrarsi sono molteplici e richiedono interventi diversi e specifici.

Neurobiologia della ludopatia

Per diventare “di abuso” un oggetto deve possedere “proprietà dopaminergiche”, cioè agire sulla parte del cervello che si occupa del sistema della gratificazione (il “reward system”).

La probabilità di rimettere in atto un comportamento che ha determinato piacere/gratifica è molto elevata. In base ad un meccanismo naturale, come evitare di ripetere un comportamento che ha prodotto conseguenze negative. Ciò è funzionale alla nostra evoluzione e al preservamento della specie.

È talmente fondamentale per la nostra sopravvivenza rimettere in atto i comportamenti che hanno prodotto piacere/gratifica, che il nostro sistema della ricompensa scarica dopamina (e quindi produce una sensazione personale di piacere) anche solo se anticipiamo con la mente un comportamento gratificante. Questo concetto è trasferibile anche al mondo del gioco patologico. Sapere di “stare per giocare” mobilita un rilascio di quantità di dopamina – e quindi piacere – paragonabile a quello che il cervello rilascia quando stiamo effettivamente giocando.

Craving

Il craving è il “desiderio impulsivo per una sostanza psicoattiva, per un cibo o per qualunque altro oggetto-comportamento gratificante”. Questo desiderio impulsivo sostiene il comportamento dipendente e la compulsione, finalizzati a fruire dell’oggetto di desiderio.

Ad esempio, il craving per l’alcool può essere definito da un punto di vista linguistico “urgenza di bere”. In pratica, la tensione a consumare la sostanza, il pensiero ossessivo ricorrente del bere, sino alla perdita del controllo dei propri impulsi nei confronti delle bevande alcoliche.

Il craving sarebbe stimolato da fattori associati con l’oggetto della dipendenza (es. il gioco nella ludopatia), elementi capaci di svolgere un ruolo “trigger”, cioè “grilletto”. Innescano cioè un meccanismo di condizionamento. Quando un soggetto dipendente incontra uno stimolo trigger, ad esempio quando vede l’insegna di una agenzia di scommesse, per associazione d’idee attiva il desiderio della gratificazione e quindi la compulsione a giocare. Verheul (1999) ha parlato di diverse tipologie di craving associandole a tratti temperamentali o di personalità.

  1. Una prima forma è detta “craving da ricompensa” (reward craving): la via che la attiva è il desiderio della gratificazione. La disregolazione del sistema dopaminergico/oppioide (tipica delle personalità che ricercano “sensazioni forti e attivanti”) ne sarebbe responsabile;

  2. La seconda forma è detta “craving da sollievo” (relief craving). Essa è sostenuta dal desiderio di ridurre lo stato di arousal (attivazione). Le vie neuroendocrine coinvolte sarebbero caratterizzate da un disequilibrio tra sistema gabaergico e recettori NMDA. La personalità che presenta questa forma di craving sarebbe caratterizzata da elevata sensibilità allo stress.

  3. La terza forma è detta “craving ossessivo” (obsessive craving). In questo caso si assiste a una mancanza di controllo a fronte del pensiero intrusivo del gioco. La disfunzione neuroendocrina associata a questa terza condizione consisterebbe in un deficit del sistema della serotonina, in correlazione con una difficoltà nel controllo degli impulsi (Grace 2000).

Alcuni studi (Drummond, 2000) hanno spiegato come il craving non sia obbligatoriamente connesso con i rischi della ricaduta. È stato anzi verificato che le misure della consapevolezza e dell’attenzione rispetto agli elementi scatenanti il craving possono essere inversamente correlate con l’entità reale del comportamento di gioco. Nella ludopatia, maggiormente si conosce il proprio craving (e le sue modalità di manifestarsi) maggiori sono le probabilità di fronteggiarlo evitando il ricorso al gioco.

Tipologie di giocatore

Custer (1984) ha individuato 5 tipologie di giocatori d’azzardo.

  1. Professionisti: si mantengono giocando d’azzardo, considerano il gioco una professione come un’altra per mantenersi economicamente. Non sono dipendenti in quanto non perdono il controllo sull’attività e ne controllano l’evolversi sia dal punto di vista economico che temporale.

  2. Antisociali: si servono del gioco d’azzardo per ottenere denaro in maniera illegale (corse truccate di cavalli o cani, dadi truccati o carte segnate).

  3. Sociali occasionali: il gioco è considerato una forma di divertimento e di socializzazione, non interferisce con gli obblighi familiari, sociali e lavorativi.

  4. Per fuga e per alleviamento: questa tipologia gioca per trovare sollievo alle sensazioni di ansia, depressione, rabbia, noia o solitudine, il gioco provoca loro un effetto analgesico invece che euforizzante.

  5. Compulsivi: hanno perso il controllo sull’attività di gioco. Questo diventa l’unico pensiero fisso e prende il sopravvento sulle relazioni familiari, sociali e lavorative (Custer, 1984).

Dal gioco ricreativo alla ludopatia

Il percorso evolutivo che alcune persone vulnerabili possono intraprendere nel momento in cui vengono a contatto con il gioco d’azzardo può manifestarsi in modi diversificati. Sia in base alle caratteristiche dell’individuo che a quelle dell’ambiente in cui vive. Il gioco d’azzardo patologico è comunque da considerarsi una patologia progressiva. Può colpire individui che reagiscono alla vincita e alla perdita di denaro in maniera diversa, che hanno un grado di consapevolezza e di autocontrollo differenti e, di conseguenza, un comportamento alla sperimentazione degli stimoli “vincita/perdita” molto diverso.

Solitamente la generazione e il mantenimento del comportamento ludopatico passa attraverso una prima fase di ricerca e sperimentazione volontaria dello stimolo, il cosiddetto gioco informale o ricreativo. In questo modo, il soggetto sperimenta l’effetto gratificante ed eccitante che contemporaneamente può essere percepito come “sedativo/inibente” di pensieri negativi e/o ansie esistenziali, producendo a volte un aumento dell’autostima e socializzazione.

Questi effetti portano di solito a un rinforzo e ad una continuazione del comportamento, passando quindi da un gioco informale/ ricreativo ad un gioco problematico tipico della ludopatia. La continuazione del gioco problematico produce due effetti fondamentali: il primo consiste in un modellamento cognitivo e simbolico che il soggetto struttura attorno al gioco, alle sue esperienze di vincita e di perdita, alle proprie abilità e alle fantasie di vario tipo che questo comporta. Il secondo consiste in un effetto strutturale neuro-plastico del cosiddetto “motore neuro-cognitivo” dove si ha da una parte la diminuzione del controllo volontario e della corteccia prefrontale, dall’altra un aumento del drive emozionale, dipendente soprattutto dall’amigdala.

Il tutto comporta lo sviluppo di meccanismi/sistemi cerebrali autonomi che condizionano fortemente il comportamento del soggetto, esprimendo un gioco patologico compulsivo fuori controllo.

La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale della ludopatia

Per la terapia cognitivo-comportamentale il gioco d’azzardo patologico è il risultato di fattori cognitivi (credenze, atteggiamenti negativi relativi al controllo, la fortuna, la previsione e il caso) e comportamenti disadattivi espressi dal paziente. Di seguito sono riassunte le principali fasi del lavoro.

  1. Analisi funzionale: Si prendono in considerazione i singoli episodi di gioco, identificando i fattori scatenanti e le conseguenze del comportamento. Esempi di fattori scatenanti la ludopatia sono: immediata disponibilità di denaro, tempo libero non strutturato, problemi interpersonali, noia, sentimenti di rabbia e depressione. Per ognuno dei fattori che scatenano gli episodi di gioco, possono esistere delle possibili soluzioni (gestione controllata del denaro, programmazione delle attività durante il tempo libero, supporto per problemi interpersonali, strutturazione di attività ricreative socializzanti anti-noia, terapie specifiche che per eventuali stati di depressione o stati ansiosi) che devono essere vagliate col paziente.

  2. Analisi delle credenze e distorsioni cognitive: I pensieri e le credenze costituiscono la base cognitiva su cui si struttura il comportamento patologico. È necessario conoscere gli errori cognitivo-comportamentali più frequenti al fine di poter centrare l’intervento psicoterapico.

  3. Automonitoraggio del craving (impulso a giocare): E’ indispensabile che il paziente impari ad auto-monitorare e comprendere l’azione del craving. Gli stimoli scatenanti, siano essi interni o esterni, portano a un’attivazione del sistema nervoso autonomo con una successiva attivazione dei pensieri di gioco sulla base dei quali si attiva un bisogno impellente di giocare, cioè una situazione di craving, che porta al comportamento di gioco patologico con recidive frequenti. Contemporaneamente, il deficit del controllo dell’impulsività connotato da una scarsa attività di coping e controllo prefrontale, da scarse capacità di problem solving, da incapacità di rimandare la gratificazione e una scarsa flessibilità nel rielaborare le proprie convinzioni, creano una situazione patologica su cui gli approcci cognitivo comportamentali possono intervenire.

  4. Analisi delle social skills e delle abilità di coping: in questa fase si promuove lo sviluppo delle abilità sociali e di gestione dello stress che in fase di assessment possono essere state connesse allo strutturarsi del disturbo. Alcune abilità su cui si va tipicamente a lavorare sono: assertività, regolazione emozionale, efficacia interpersonale, tolleranza della sofferenza psichica

  5. Prevenzione delle ricadute: in questa fase s’introduce il tema della ricaduta come “processo” e non come singolo evento, si prendono in esame i segnali di allarme incoraggiando il paziente a identificare i propri. In questa fase è stilato lo schema riassuntivo delle “situazioni ad alto rischio” e il piano per fronteggiarle. Può essere opportuno riflettere sulla partecipazione a gruppi sul tema del gioco d’azzardo patologico presenti sul territorio.

Leggi anche:

Articolo del 05/03/2019 Contrassegnato con: controllo degli impulsi, dipendenze, dipendenze comportamentali

 

 

 

 

Autore dell’articolo


Dott.ssa Giulia Calamai

Psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Ha maturato la sua esperienza professionale nel settore delle dipendenze lavorando per l’Associazione “Ce.i.s. - Centro di Solidarietà di Pistoia”. Opera come psicoterapeuta presso l’Istituto di Psicologia e di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale IPSICO di Firenze e presso il proprio studio professionale a Pistoia. Si occupa primariamente di psicodiagnosi, dipendenze patologiche e disturbi di personalità. Profilo linkedin

Notizie utilissime tratte dal sito web:

https://www.ipsico.it/news/ludopatia-quando-il-gioco-diventa-malattia/

ED E’ APPLICABILE ANCHE AI MINORENNI.

 

RICORDARSI SEMPRE CHE PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE.

LA LUDOPATIA COMPORTA OLTRE UN DANNO PSICOFISICO SICURAMENTE ANCHE UN DANNO GRAVE ALLE FINANZE DI OGNI FINANZA, PER EVIDENTI MOTIVI LEGATI AL DESIDERIO DI GIOCARE , GIOCARE E GIOCARE D’AZZARDO QUANDO SI VA OLTRE AL SOLO GIOCO INTESO COME DIVERSIVO E DIVERTIMENTO PURO.

E QUANTO SOPRA RIFERITO LO DIMOSTRA IN PIENO.

ATTENZIONE ALLORA AI COMPORTAMENTI SOSPETTI DEI PROPRI FIGLI MINORENNI SOPRATTUTTO.


Cuneo,li 30.05.2023

Rinaldo


 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL GIOCO D'AZZARDO ON LINE DEI MINORENNI E' AUMENTATO PERICOLOSAMENTE

Post n°1098 pubblicato il 30 Maggio 2023 da Caino2007dgl

 

INFORMAZIONI SOCIALI E FAMILIARI:Gioco d’azzardo: Assoutenti lancia allarme minorenni. Il 3% ha problemi di dipendenza

di

Ufficio Stampa

-

24 Marzo 2021

03363

 

Il 29,2% degli studenti minorenni ha provato il gioco d’azzardo almeno una volta, il 3% ha un comportamento di gioco problematico e il 3,5% è a tutti gli effetti un giocatore a rischio.

Questi gli allarmanti dati sul gioco d’azzardo emersi nel corso convegno ‘Quando il gioco diventa malattia‘ organizzato da Assoutenti e svoltosi on line con la partecipazione del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss e dell’Associazione ALEA.

Nel nostro paese oltre 670mila minorenni ha già giocato almeno una volta; circa 69mila studenti rientrano nella categoria di “giocatore problematico”, ossia ha sviluppato un comportamento di gioco d’azzardo che sta compromettendo le relazioni con gli altri e il rendimento scolastico, mentre il 3,5% è un “giocatore a rischio”. La maggiore incidenza del comportamento problematico di gioco si registra tra gli studenti di sesso maschile, 5,3% contro lo 0,6% delle ragazze, e nelle regioni del sud Italia (4,4% contro l’1,8% del nord-est).

Ma a cosa giocano i giovani in Italia? In testa alle preferenze degli studenti con problemi di gioco d’azzardo troviamo le scommesse sportive (50,1%), giochi a base sportiva (21,9%), Lotto e Lotterie ad esito differito (21,6%) e scommesse virtuali (16,4%) e slot machine (15,4%).

Il 45,7% dei baby-giocatori problematici inizia a giocare per curiosità, il 38,6% per divertimento, il 5,4% per noia.

L’emergenza Covid ha avuto il suo ruolo nella crescita del gioco d’azzardo in Italia: se infatti le giocate sono diminuite durante il lockdown, una volta terminate le restrizioni i cittadini hanno ripreso a giocare, e il tempo mediano dedicato al gioco è aumentato di quasi un’ora. Inoltre, l’1,1% di coloro che hanno dichiarato di non aver giocato prima della pandemia ha ammesso di aver iniziato a giocare proprio nel periodo di totale restrizione.

Al convegno è intervenuto anche il rappresentante di Alea, Maurizio Fiasco, che ha sollevato la questione della convergenza del gambling con il gaming. Nel primo, cioè nel gioco d’azzardo digitale, il denaro è lo scopo del gioco. Nel secondo, ovvero nel video gioco interattivo, il denaro è il mezzo per giocare. Ma le procedure di induzione alla dipendenza patologica sono assai simili.

A sostegno degli studenti che presentano problemi col gioco è stato istituito il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al gioco d’azzardo (TVNGA) – 800558822 messo a disposizione dall’Iss, che fornisce assistenza e sostegno per aiutare i giovani ad uscire dalla piaga delle problematiche legate al gioco d’azzardo.

Di seguito il nostro comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA

24 marzo 2021

Gioco d’azzardo: al convegno di Assoutenti un focus sull’indagine dell’ISS secondo la quale il 29,2% degli studenti minorenni ha giocato almeno

una volta e il 3% ha un comportamento di gioco problematico

Scommesse sportive e online in testa alle preferenze dei giovani giocatori, ma crescono slot machine e lotterie sul web

In Italia il 40% di tutti i giocatori problematici inizia a giocare tra i 9 e i 12 anni. Al sud l’incidenza maggiore

Nel corso del convegno  ‘Quando il gioco diventa malattia‘ organizzato da Assoutenti e svoltosi on line con la partecipazione del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss e dell’Associazione ALEA,  sono stati commentati i preoccupanti dati dell’indagine nazionale sul gioco d’azzardo realizzata dall’Iss, da cui emerge come il 29,2% degli studenti minorenni del nostro paese, oltre 670mila ragazzi, abbia giocato almeno una volta, di questi il 3% (circa 69mila studenti) rientra nella categoria di “giocatore problematico”, ossia ha sviluppato un comportamento di gioco che sta compromettendo le relazioni con gli altri e il rendimento scolastico, mentre il 3,5% è un “giocatore a rischio”.

La maggiore incidenza del comportamento problematico di gioco si registra tra gli studenti di sesso maschile, 5,3% contro lo 0,6% delle ragazze, e nelle regioni del sud Italia (4,4% contro l’1,8% del nord-est).

In testa alle preferenze degli studenti con problemi di gioco d’azzardo troviamo le scommesse sportive (50,1%), giochi a base sportiva (21,9%), Lotto e Lotterie ad esito differito (21,6%) e scommesse virtuali (16,4%) e slot machine (15,4%).
Il 45,7% dei baby-giocatori problematici inizia a giocare per curiosità, il 38,6% per divertimento, il 5,4% per noia.

Durante il convegno organizzato da Assoutenti è stato citato anche il dato sui minorenni, contenuto nel focus dell’Iss: il 40% dei giocatori problematici italiani inizia a giocare proprio tra i 9 e i 12 anni, sviluppando comportamenti che proseguiranno nell’età adulta.

La pandemia Covid19, inoltre, secondo l’ultima indagine dell’ISS – sebbene abbia contribuito a far diminuire il gioco durante il lockdown – ha in realtà provocato un’impennata appena si sono allentate le restrizioni: tra i giocatori il tempo mediano dedicato al gioco è aumentato di quasi un’ora. Inoltre, l’1,1% di coloro che hanno dichiarato di non aver giocato prima della pandemia ha ammesso di aver iniziato a giocare proprio nel periodo di totale restrizione, mentre il 19,7% di coloro che già giocavano ha incrementato l’attività totale di gioco e questo è accaduto più frequentemente ai giovani, ai fumatori, ai consumatori di cannabis e a coloro che avevano un consumo rischioso di alcolici.

Al convegno è intervenuto anche il rappresentante di Alea, Maurizio Fiasco, che ha sollevato la questione della convergenza del gambling con il gaming. Nel primo, cioè nel gioco d’azzardo digitale, il denaro è lo scopo del gioco. Nel secondo, ovvero nel video gioco interattivo, il denaro è il mezzo per giocare. Ma le procedure di induzione alla dipendenza patologica sono assai simili. Il professor Fiasco sottolinea l’assenza della inibizione formale per i minori di anni 18 in questi ‘giochi’.

A sostegno degli studenti che presentano problemi col gioco, Assoutenti ricorda il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al gioco d’azzardo (TVNGA) – 800558822 messo a disposizione dall’Iss, che fornisce assistenza e sostegno per aiutare i giovani ad uscire dalla piaga delle problematiche legate al gioco d’azzardo.

 

 

ELEMENTI IMPORTANTISSIMI RICAVATI DAL SITO WEB:

https://www.assoutenti.it/ludopatia-dati-allarmanti/

 

 

E’ BENE CHE I GENITORI CHE HANNO ANCORA FIGLI MINORENNI PRENDANO VISIONE DEGLI ELEMENTI INFORMATIVI DI CUI SOPRA, PER EVITARE CHE I LORO FIGLI NON ANCORA MAGGIORENNI , VENGANO COINVOLTI , IN RETE, IN GIOCHI D’AZZARDO MOLTO INQUIETANTE E PERICOLOSI LEGATI SICURAMENTE ALLA SINDROME DELLA COSIDDETTA “LUDOPATIA”.

 

INFATTI, NEL CASO NON L’AVESSERO ANCORA FATTO, E’ BENE INCOMINCIARE , DA SUBITO ,A VIGILARE SUL LORO UTILIZZO DEL PC O SMARPHONE DELLA RETE CHE INVITA AL GIOCO D’AZZARDO.

 

ECCO COS’E’ LA PERICOLOSISSIMA “LUDOPATIA” , QUALORA QUALCUNO NON NE FOSSE ANCORA A CONOSCENZA:

 

Ludopatia: quando il gioco diventa malattia - Ipsico

 

ipsico.it

https://www.ipsico.it › news › ludopatia-quando-il-gio...

 

Cuneo,li 30.05.2023

 

Rinaldo

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

PETIZIONE PER MODIFICARE LA LEGGE SUL VOTO DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO

Post n°1097 pubblicato il 27 Maggio 2023 da Caino2007dgl

 

PETIZIONE PUBBLICA

INDIRIZZATA

AI SIGNORI PRESIDENTI

DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

E DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

 

ROMA

 

OGGETTO: Richiesta di modifica della legge sul diritto di voto degli italiani ed italiane residenti all’estero in forza della cosiddetta Legge Tremaglia che fissa le modalità di esercizio del diritto di voto per le elezioni del Parlamento italiano sono stabilite dalla legge 27 dicembre 2001, n. 459,[3] (meglio conosciuta come legge Tremaglia, dal nome del ministro per gli italiani nel mondo Mirko Tremaglia che si batté a lungo per il voto degli italiani all'estero) e dal relativo regolamento applicativo approvato con decreto del presidente della Repubblica 2 aprile 2003, n. 104.

 

 

 

 

Si sa che il voto dei cittadini italiani residenti all'estero è un diritto sancito dal comma 3 dell'articolo 48 della Costituzione italiana che così stabilisce:


«La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.»

(dall'art. 48 della Costituzione)

 

 

E si sa pure che i cittadini italiani residenti all’estero non versano un solo euro a favore della nostra COLLETTIVITA’ ai sensi dell’art. 53 della Costituzione.

 

Pertanto , tale legge dovrebbe essere modificata nella parte che consente tale diritto costituzionale ma non basato sulla effettiva capacità contributiva dell’elettore interessato al benessere sostanziale del nostro POPOLO, visto che gli interessati non sono obbligati a farlo per legge e nonostante la previsione del citato tassativo art. 53 della Costituzione che stabilisce:

Testo:

 

                            Art. 53.  Tutti  sono  tenuti  a  concorrere  alle spese pubbliche in ragionedella loro capacita' contributiva.  Il sistema tributario e' informato a criteri di progressivita'.

Come si noterà subito, tale norma non fa alcuna differenza fra il cittadino presente in ITALIA e quello residente all’ estero.

 

E visionando il menzionato art. 48 della Costituzione, si rileva ed evidenzia anche il fatto che la norma stabilisce , pedissequamente , che “ La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti...etc”

 

Non si comprende pertanto , il motivo che essi possano votare liberamente all’estero con modalità fra l’altro penalizzanti per noi che rimaniamo in ITALIA visto che agli interessati ricevono un plico direttamente nella abitazione prescelta contenente la scheda elettorale che loro, motu proprio , rispediscono direttamente all’Ufficio Centrale Elettorale Estero di ROMA, senza subire alcun tipo di verifica e controllo sua sua correttezza e legittimità come , invece, avviene dall’elettore che rimane residente in ITALIA.

 

Ma restiamo sul diritto di voto all’estero: è evidente che senza alcuna partecipazione alla SPESA GENERALE DELLO STATO, chi sta all’estero , di fatto , se non versa alcuna tassa o tributo al nostro erario , DEVE ESSERE PRIVATO DI TALE DIRITTO in quanto inadempiente come cittadino contribuente al mantenimento di tutti i servizi pubblici ed anche la gestione della nostra Pubblica Amministrazione , ed anche alle future , eventuali e necessarie scelte politiche in altri specifici campi anche di livello internazionale, che il nostro PARLAMENTO è chiamato , in seguito a fare democraticamente e legittimamente.

 

Lasciare che il voto espresso dagli ITALIANI ALL’ESTERO senza questa condizione particolare, il voto non rispecchia secondo me i parametri previsti tassativamente sia dall’art. 48 della Costituzione sia dall’ 53 della medesima Costituzione.

 

Per votare, dunque , occorre prevedere obbligatoriamente, con apposita modifica di legge ordinaria, che il PARLAMENTO preveda questa conditio sine qua non, ineludibile e non superabile solo dal fatto legato alla cittadinanza italiana.

 

Il voto , siccome influisce pesantemente a volte sulla composizione della maggioranza politica parlamentare che , in seguito , da la fiducia al governo del PAESE per la sua gestione su tutti i campi sociali , civili , culturali etcc, , deve stabilire questo limite invalicabile.

 

Non si può più consentire a connazionali che, liberamente, hanno deciso di trasferirsi all’estero , di potere esercitare il loro diritto di voto senza subire anche quello dell’obbligo di versamento di una parte saliente dei loro guadagni a favore del nostro SISTEMA ERARIALE, proprio per i motivi detti che rispecchiano esattamente il valore e la portata del citato art. 53 della nostra Costituzione.

 

Pertanto , chiedo a tutti di sottoscrivere con un “mi piace” la suestesa PETIZIONE che lo scrivente, a tempo debito , una volta raggiunta un certo numero di like, provvederà a farla avere al PARLAMENTO per quanto di sua specifica competenza.

 

Ovvero,saranno graditi, eventualmente, anche rilievi od osservazioni ovvero giudizi negativi per poterlo fare con serenità coscienza e lungimiranza.

 

Si ringrazia anticipatamente per la vostra cortese e gradita attenzione e considerazione.

Cuneo,li 27.05.2023

 

Cav. Uff.DI NINO RINALDO

Cuneo

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ITALIA LUTTO PROFONDO E DOLOROSO PER LA IMMANE PERDITA DELLA SIG.RA MAGLIE MARIA GIOVANNA,CITTADINA ESEMPLARE E CORRETTA.

Post n°1096 pubblicato il 23 Maggio 2023 da Caino2007dgl

 

ONORE E E MERITO ED ANCHE TANTISSIMA SINCERA RICONOSCENZA ALLA SIGNORA MAGLIE MARIA GIOVANNA, GRANDISSIMA INTELLETTUALE ITALIANA CHE FORSE E’ STATA L’UNICA A SAPERE METTERE ALL’ANGOLO E SILENZIARE EFFICACEMENTE LE PRETESE ASSURDE E SBAGLIATE DELLA MALEDETTA SINISTRA.

CON LA SUA MORTE, L’ITALIA PERDE UNA GRANDE PERSONA INTELLIGENTE , VERA, ONESTA E SERIA ED ILLUMINATA CHE POTEVA ANCORA DARE MOLTO ALLA NOSTRA CRESCITA CULTURALE COMPLESSIVA.

 

 

Lutto

Addio all'opinionista Maria Giovanna MaglieL'annuncio su Twitter dell'amica Francesca Chaouqui: "Ha lottato fino alla fine come sempre. Adesso è in pace"

07:03

 

Addio a Maria Giovanna Maglie, saggista e opinionista, nata a Venezia nel 1952. L'annuncio su Twitter dell'amica Francesca Chaouqui: "Ha lottato fino alla fine come sempre. Adesso è in pace".

Maglie, 70 anni compiuti nell'agosto scorso, e malata da tempo, è morta questa mattina a Roma, all'ospedale San Camillo Forlanini. Nei mesi scorsi l'opinionista era stata operata al cuore per un aneurisma all'aorta, ma all'intervento erano seguite delle complicazioni post operatorie che le avevano causato una forte anemia, prolungando la degenza in ospedale, segnata però da ulteriori problemi di salute. 

"Era andata in ospedale mesi fa per una chirurgia cardiaca, aveva un problema valvolare. Aveva superato  l'operazione, ma non era stato possibile richiudere lo sterno e si erano create delle complicanze. Ha vissuto 8 mesi in ospedale,  stanotte il piede ha cominciato a diventare nero, ha avuto una complicanza venosa ed è stata portata al San Camillo. Lì, hanno  riscontrato una dilatazione delle pupille non normale e temevano danni neurologici. Mentre erano in attesa di fare la tac ci hanno chiamato.  Mentre eravamo là, tre minuti prima che morisse ci hanno fatto  entrare, poi è spirata". A raccontare all'agenzia Adnkronos gli ultimi momenti di vita di Maria Giovanna Maglie è stata proprio Francesca Chaouqui, legata alla Maglie da un'amicizia profonda.

Nella sua biografia su Wikipedia viene ricordato il suo percorso professionale nel giornalismo e nella comunicazione: dagli esordi, nel 1979 giornalista al quotidiano l'Unità, che lascia anni dopo per divergenze ideologiche con il Pci, all'assunzione in Rai nel 1989.

Cronista affermata, nel 1990, allo scoppio della prima guerra del Golfo, fu inviata in Medio Oriente per il Tg2. Divenne poi corrispondente da New York fino al 1993. 

Successivamente ha collaborato con diverse testate, Il Giornale, Il Foglio, Radio Radicale, e Radio24. Dal 2015  diventa editorialista di politica statunitense per il sito Dagospia. Ha scritto diversi libri, tra i quali la biografia di Oriana Fallaci e alcuni saggi su argomenti di politica internazionale.

Il cordoglio della politica e delle istituzioni

"Buon viaggio Maria Giovanna, amica dalla voce forte e originale, oratrice appassionata, giornalista e intellettuale raffinata, soprattutto donna coraggiosa, indipendente e libera. L’Italia aveva ancora tanto bisogno di te, ci mancherai amica mia". Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini saluta Maria Giovanna Maglie.

"Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Maria

Giovanna Maglie. Cronista e scrittrice talentuosa e appassionata, la sua prematura scomparsa rappresenta una grande perdita per il giornalismo italiano. Alla famiglia giungano le espressioni delle più sentite condoglianze", dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

"Una preghiera per Maria Giovanna Maglie. Riposi in pace", scrive su Twitter il cordoglio del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

"Con Maria Giovanna Maglie ho perso una cara amica, con cui abbiamo condiviso sogni, battaglie e idee. Fin dal primo momento in cui ci siamo incontrati è nata un'amicizia bella e sincera che non dimenticherò mai", commenta il giornalista e scrittore Alberto Samonà, membro del consiglio di amministrazione del Parco archeologico del Colosseo. "E oggi l'Italia ha perso una grande giornalista, che non ha mai avuto paura di esprimere le proprie opinioni, anche e soprattutto quelle controcorrente. Mancheranno le tue frasi taglienti e mai banali. Le tue lucide analisi su fatti e protagonisti della politica italiana e internazionale. Mancheranno le nostre discussioni sui progetti da intraprendere e realizzare. Mancherai tu A Dio Maria Giovanna. Grazie per avermi onorato della tua amicizia".

"'E' con grande dolore che apprendo della dipartita di Maria Giovanna Maglie, donna intelligente e sensibile, giornalista acuta e persona amica. Le mie più sentite condoglianze ai suoi cari'. Così Saverio Romano, Noi Moderati alla Camera dei Deputati.


NOTIZIE TRATTE DAL SITO WEB: https://www.rainews.it/articoli/2023/05/addio-alla-giornalista-maria-giovanna-maglie-0757d6be-12b5-410a-b4ac-8d9fd2071dfe.html


GENTILISSIMA SIGNORA DR.SSA MAGLIE MARIA GIOVANNA NON TI DIMENTICHEREMO MAI E TI SAREMO RICONOSCENZA PER L’ETERNITA’ PER TUTTO QUELLO CHE LEI HA FATTO IN VITA CON LE SUE ALTISSIME OPERE LETTERARIE ED ANCHE PER I SUOI INTERVENTI DIRETTI IN DIBATTITI E CON ARTICOLI AD HOC MOLTO APPREZZATI, PER FARE CRESCERE LA NOSTRA SVENTURATA ITALIA RIMASTA PER ANNI IN BALIA DI UNA SINISTRA FALSA, SUBDOLA, FUORVIANTE, CATTIVA E MALEDETTA ED ANCHE RAZZISTA COME IL CASO ANTIDEMOCRATICO RIFERITO ALLA PROTESTA INCIVILE E VIOLENTA MESSA IN ATTO DI RECENTE DA PERSONE CHE SI CONSIDERANO “ANTIFASCISTE” MA CHE NON SONO NIENT’ALTRO CHE NEO FASCISTE DELLE PEGGIORI CHE SONO NATE DOPO IL 1948, IN DANNO DELLA SIGNORA DR.SSA ROCCELLA ALLA QUALE AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO E’ STATO IMPEDITO IN MODO ILLIBERALE DI PRESENTARE IL SUO LIBRO PERSONALE COME CITTADINA E NON COME MINISTRO DELLA REPUBBLICA: ECCO LA PROVA OGGETTIVA:

La ministra Roccella contestata al Salone del libro di Torino

ansa.it

https://www.ansa.it › Cronaca

3 giorni fa — Appena la ministra ha iniziato a parlare del suo libro 'Una famiglia radicale' attivisti di Extinction Rebellion e le femministe di 'Non una di ...

 


La ministra Roccella e la censura femminista, contestata al ...

 

ilmattino.it

https://www.ilmattino.it › Primo Piano › Politica

3 giorni fa — La ministra Roccella e la censura femminista, contestata al Salone del Libro da un gruppo di attiviste. Lei: «Una sopraffazione».


ADDIO E RIPOSA IN PACE.

 

CUNEO,LI 23.05.2023

 

RINALDO con stima , ammirazione , rispetto immenso e riconoscenza totale ed eterne

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

MAGGIO 2023: ALLUVIONI IN EMILIA ROMAGNA

Post n°1095 pubblicato il 19 Maggio 2023 da Caino2007dgl

MAGGIO 2023: ALLUVIONI IN EMILIA ROMAGNA :

IO PENSO CHE ,FINALMENTE , SIA VENUTO IL TEMPO DI INVITARE TUTTA LA CITTADINANZA COINVOLTA NEL DRAMMA DELL’EMILIA ROMAGNA , A SEGNALARE SUL WEB TRAMITE FACEBOOK OD ALTRI SOCIAL OD ANCHE A MEZZO DELLA STAMPA CARTACEA, I NOMI DEI SINDACI E DEGLI ASSESSORI COMPETENTI IN MATERIA DI TUTELA DEL TERRITORIO SOTTO L’ASPETTO GEOLOGICO ED IDRICO CHE, PUR CONOSCENDO CON MOLTISSIMA PROBABILITA’ LE CRITICITA’ DEI LORO RISPETTIVI TERRITORI, PRATICAMENTE, DURANTE IL LORO MANDATO SE NE SONO STATI INERTI OVVERO NON HANNO SOLLECITATO ANCHE CON FERMEZZA E DUREZZA LA REGIONE AD INTERVENIRE ATTUANDO LE NECESSARIE OPERE DI PREVENZIONE E MESSA IN SICUREZZA DEI MEDESIMI.
INFATTI , RITENGO , SENZA ACCUSARE DIRETTAMENTE NESSUNO, CHE I SINDACI E GLI ASSESSORI DEI LUOGHI CHE OGGI COME QUELLI DEL RECENTE PASSATO , SONO STATI OGGETTI DI FENOMENI ALLUVIONALI DRAMMATICI E DANNOSISSIMI CHE QUASI CERTAMENTE ERANO PERFETTAMENTE A CONOSCENZA DEL RISCHIO E PERICOLO DELLO STATO PRECARIO DEGLI STESSI E CHE, PERTANTO , DEBBONO ESSERE MESSI ALL’INDICE PUBBLICO , PER EVITARE, UN DOMANI CHE TALI AMMINISTRATORI INCAPACI E POCO PREVIDENTI VENGANO RIELETTI.
E’ UNA FORMA DI CONTROLLO E VERIFICA SOSTANZIALE DELLA LORO LUNGIMIRANZA SOCIALE , CAPACE DI TENTARE DI PORRE AL RIPARO LA VITA
E LE LORO PICCOLE O GRANDI INDUSTRIE E /O LABORATORI SPECIALIZZATI O MENO , CHE FINO A IERI HANNO CREATO RICCHEZZA PER I LORO RISPETTIVI TERRITORI ED ANCHE A LIVELLO NAZIONALE.
E’ QUELLO CHE SI DOVREBBE DESUMERE IN MODO CORRETTO E FORTE DA QUANTO PREVEDE L’ART. 1 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.
IL CITTADINO E LA CITTADINA, IN QUESTO TORNA DAVVERO SERIAMENTE A DIVENTARE IL FULCRO CENTRALE DELLA NOSTRA VITA SOCIALE E CIVILE, EVITANDO OVVIAMENTE DIFFAMAZIONI O CENSURE OD INGIURIE INFONDATE ED INUTILI.
VI INVITO CALDAMENTE A FARLO, POICHE’ IL DRAMMA CHE STA VIVENDO L’EMILIA ROMAGNA E’ IMMENSO ED ANDREBBE SANZIONATO ALMENO MORALMENTE CON CONVINZIONE E CERTEZZA.
INSOMMA GLI AMMINISTRATORI REGIONALI O LOCALI CHE SAPEVANO DEI RISCHI CONNESSI ALLO STATO DEI LORO TERRITORI A LIVELLO IDROGRAFICO , DOVREBBERO MERITARE DI ESSERE INSERITI IN QUESTA LISTA NERA, SENZA SE E SENZA MA MA CON ELEMENTI VERITIERI E FONDATI.
OVVIAMENTE IL CONSIGLIO DI CUI SOPRA, SECONDO ME , DEVE VALERE ANCHE PER TUTTI GLI ALTRI CASI NAZIONALI VISTO CHE IL NOSTRO POPOLO HA DOVUTO PATIRE MOLTE ALTRE ALLUVIONI PREVEDIBILI , PER LE QUALI NON MI PARE CHE I RESPONSABILI DELLA LORO MANCATA PREVENZIONE SIANO STATI ,FINORA, OGGETTO DI “SANZIONE CIVILE“ NEANCHE A LIVELLO MORALE IN MODO FORTE E TASSATIVO, NONOSTANTE LE DURISSIME CONSEGUENZE CHE LE LORO EVENTUALI GRAVISSIME OMISSIONI HANNO PRODOTTO IN DANNO DEI CITTADINI E CITTADINE DA LORO ,A SUO TEMPO, AMMINISTRATI.
QUESTO VALE SIA PER IL PRESENTE CHE PER IL PASSATO.
SI DEVE AVERE UN QUADRO SERIO E VERITIERO SU TUTTE LE GRAVISSIME OMISSIONI COLLEGATE ALLA MANCATA PREVENZIONE E MESSA IN SICUREZZA DI TUTTI I TORRENTI E FIUMI E FRANE ANCHE, CHE AVREBBE POTUTO ESSERE FATTA CON I MEZZI E STRUMENTI ADEGUATI E VALIDI CHE OGGI LA TECNOLOGIA E LA SCIENZA CONSENTE AGEVOLMENTE.
E LA MORTE DELLE 13 VITTIME IN EMILIA ROMAGNA GRIDANO VENDETTA DAVANTI A DIO ED AGLI UOMINI SE SI PENSA ALLE ENORMI MASSE DI DENARO SPESE PER IL FAMIGERATO REDDITO DI CITTADINANZA CHE, COME SI SA, IN GRAN PARTE E’ STATO ACQUISITO IN MODO ILLECITO SIA DA SOGGETTI ITALIANI SIA DA INDEGNI EXTRACOMUNITARI CHE PERALTRO DOPO ESSERE STATI BECCATI CON LE MANI INZUPPATE DI LERCIO , NESSUNO DI LORO , PER COLPA DEL PERICOLOSO BUONISMO ESASPERATO DELLA SINISTRA DI GOVERNO DEL PASSATO, HA IMPEDITO CHE VENISSERO CACCIATI IMMEDIATAMENTE DALL’ITALIA PREVIO N.O. DELLA COMPETENTE MAGISTRATURA.
SPERO CHE IL MIO APPELLO VENGA RACCOLTO E DIFFUSO ADEGUATAMENTE, ANCHE COME STRUMENTO PER “INDURRE” TUTTI GLI ALTRI AMMINISTRATORI CHE HANNO ZONE A RISCHIO IDROGEOLOGICO NON ANCORA COLPITE DA FENOMENI METEOROLOGICI DEVASTANTI AD ATTIVARSI IMMEDIATAMENTE PER OTTENERE LA MESSA IN SICUREZZA TOTALE DELLE MEDESIME, SALVANDO COSI’ SICURAMENTE CHISSA’ QUANTE VITE UMANE ED ANCHE ANIMALI.
P.S. - METTERE ALL’INDICE SIGNIFICATO:
Figuratamente, escludere qualcuno da una cerchia di amici, da un gruppo sociale, perché ritenuto ostile e dannoso.5 mar 2015
Mettere all'indice: modo di dire - A.N.A.S Italia
https://www.anasitalia.org › Eventi › Curiosità
Informazioni sugli snippet in primo piano•
Mettere all'indice > significato - Dizionario italiano De Mauro
internazionale.it
https://dizionario.internazionale.it › parola › mettere-al...
v. CO vietare, proibire perché considerato riprovevole o amorale: mettere all'indice un film, una rappresentazione.
VERGOGNA
CUNEO, LI 19.05.2023
RINALDO

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963