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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi del 17/02/2022

LA SINISTRA E LA CULTURA CHE PRETENDE DI DIFFONDERE NEL MONDO AD OCCHI CHIUSI

Post n°707 pubblicato il 17 Febbraio 2022 da Caino2007dgl

 

LA CULTURA MUSICALE DI  SINISTRA MALEDETTA CHE DISCRIMINA SITUAZIONI SIMILI PER MOTIVI SQUISITAMENTE POLITICI ANCHE SE DEL TUTTO UGUALI E PERICOLOSI.


La Scala rinuncia alla tournée in Egitto per il caso Giulio Regeni

ANSA 

 

L'ipotesi di una tournée in Egitto ha sollevato le polemiche al teatro alla Scala, con i sindacati pronti a chiedere un incontro di chiarimento alla direzione. Una "questione politica" hanno fatto notare ricordando il caso di Giulio Regeni, e soprattutto lo striscione giallo, appeso in piazza Scala sulla sede del Comune, che chiede verità sul suo omicidio. L'invito dal Cairo avrebbe sostituito la tournée in Giappone, più di una volta rimandata a causa del Covid. Il tour, confermano dal teatro, nel Paese nordafricano non si farà "per diversi motivi". Quindi è stata disinnescata sul nascere una polemica che ricorda quella scoppiata quando l'allora sovrintendente Alexander Pereira aveva ipotizzato l'ingresso nel cda del teatro per il governo Saudita.

Della questione Egitto, comunque, non si è discusso oggi durante la riunione del consiglio di amministrazione in cui è stata presentata la rivoluzionata organizzazione amministrativa curata da Deloitte, che riguarda anche l'ambito della produzione (con il pensionamento del direttore  dell'organizzazione della produzione Andrea Valioni). Si è fatto il punto sui lavori della palazzina Verdi, che termineranno poco dopo i tempi previsti, sull'installazione delle telecamere per lo streaming che è praticamente terminata (è iniziata la fase sperimentale di riprese) e sul rinnovamento tecnologico e informatico. E' stato fra l'altro pubblicato il bando di gare per il nuovo sito.

 

NOTIZIA RICAVATA DAL SITO WEB: https://www.huffingtonpost.it/cronaca/2022/02/16/news/polemiche_alla_scala_di_milano_il_teatro_pensava_ad_una_tourne_e_in_egitto-8768135/

 

QUESTI SINISTROIDI LEGATI ANCHE ALLA GESTIONE DELLA SUPREMA SCALA DI MILANO, SONO VERAMENTE DISGUSTOSI, VISTO CHE HANNO DECISO DI NON OPERARE IN EGITTO CON LA SCUSANTE MAI DICHIARATA APERTAMENTE PER IL CASO DRAMMATICO LEGATO ALL'OMICIDIO DEL NOSTRO GIOVANE GIULIO REGENI.

MENTRE SI DECIDE QUESTO , LA STESSA DIREZIONE DELLA SCALA DI MILANO, HA INTRAPRESO CONTATTI FORTI E VIVI CON ALTRE DITTATURE ALTRETTANTO MICIDIALI COME QUELLA EGIZIANA SE NON ADDIRITTURA PIU' VIOLENTA E PERICOLOSA, COME LO E' SICURAMENTE QUELLA DELLA CINA COMUNISTA COME SOTTO EVIDENZIATO.

E' UN MODO VERGOGNOSO DI AGIRE E DI DISCRIMINARE SITUAZIONI CHE ANDREBBERO CONDANNATE CON PARI FORZA E VIGORE, ESSENDO ENTRAMBE ANTIDEMOCRATICHE ED ANTISOCIALI CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON I SISTEMI DEMOCRATICI OCCIDENTALI.

EPPURE....NEL MONDO DEI SINISTROIDI TUTTO PUO' SUCCEDERE, ANCHE QUESTO.

 

 

 

La Scala di nuovo a Shanghai corrobora le relazioni Italia-CinaNei giorni scorsi il teatro milanese ha presentato due opere di Mozart nella cornice della nuovissima opera house, 1.200 posti a sedere con monitor e traduzione dei testi in otto lingue, acustica perfetta. La manifestazione si è svolta nel quadro del progetto Yes Milano e del gemellaggio tra le due città. Il successo delle rappresentazioni ha confermato il valore della cultura e della musica come cemento tra individui e paesi
24/10/2019 15:48di Marco Leporati*
tea La Shangyin opera house di Shanghai dove è avvenuta la rappresentazione de La Scala

Il Teatro alla Scala è ritornato a Shanghai, nei giorni scorsi, con due importanti produzioni mozartiane, Il Flauto Magico e La Finta giardiniera, nove anni dopo i primi concerti con i Cameristi che si erano esibiti nel ridotto del Conservatorio di Shanghai. Ad assistervi erano in pochi, la maggior parte cinesi di mezz’età, seduti su sedie di legno come nei cinema d’antan, all’interno di quel piccolo capolavoro architettonico degli anni trenta.

A sottolineare il cambiamento d'epoca, questa volta la cornice della rappresentazione è stata la nuovissima Shangyin Opera House, edificata nelle vicinanze del vecchio Conservatorio su un'area area già occupata dal famoso mercato del falso. Edificio di una modernità inconsueta per il pubblico dei teatri tradizionali, offre nella sala un'acustica perfetta anche dal fondo del palco e moderne poltrone dotate di monitor con traduzione simultanea del testo in otto lingue. Negli ultimi cinque anni la Città di Shanghai si è dotata di ben cinque analoghe strutture.

Il Comune di Milano ha avviato da tempo una cooperazione con la Municipalità di Shanghai  tant’è che proprio questa anno ricorre il quarantesimo anniversario del gemellaggio, celebrato la settimana scorsa con la presentazione del progetto Yes Milano, un brand e un logo per la promozione dell’ospitalità milanese per attirare i turisti stranieri.

Il Teatro alla Scala dal 2010 ha portato in Cina molti spettacoli nelle città più importanti fino allo scorso anno con la presentazione del Don Quixote animato dalla sua compagnia di ballo. Grazie a Yes Milano la presenza in Cina del teatro d'opera più importante al mondo sarà sempre più frequente, rinsaldando un gemellaggio, Milano-Shanghai, basato su un'affinità  spesso inconsapevole.

Nella topografia del centro di Milano, dietro a portoni generalmente chiusi si possono scoprire giardini e spazi di interni di rara bellezza. Anche a Shanghai, soprattutto nell’area del Conservatorio, meglio definita Concessione francese, con un minimo occhio di curiosità e un poco di fortuna si può essere catapultati nella Shanghai degli anni trenta con ville e giardini ricchi di piante di magnolie e canfora con bordature di oleandri.

L’opera buffa La finta giardiniera, scritta da Mozart nel 1774 su libretto del non famoso Giuseppe Petrosellini, dopo la sua attiva e lunga permanenza in Italia (tre tour consecutivi dal 1769 al 1773) ha inchiodato alle 1.200 poltrone per oltre tre ore un pubblico, attento e paziente, totalmente cinese.

Come tutte le opere buffe o giocose la trama ambientata nel nord Italia in un palazzo il cui interno scenografico ricorda molto i colori pastello del salone delle feste di Palazzo Borromeo dell’Isola Bella del Lago Maggiore, è basata su intrighi, gelosie, disvelamenti dei personaggi e lieto fine fino a far dire a Serpetta, la cameriera del Podestà, che:”Politica ci vuol, saper fingere e non dire quello che serbar nel cuor”. Concetto di una caustica attualità.

Il testo italiano dell’opera ha aiutato ad entrare in un’atmosfera barocca tant’è che la partitura musicale è stata concertata dalla sezione Strumenti storici dell’ Orchestra del Teatro alla Scala sotto la direzione del Maestro Diego Fasolis che ne ha curato una perfetta esecuzione.

Ma al di là della riuscita della rappresentazione, l’aspetto interessante è l'osmosi culturale tra Italia e Cina creata dalla musica che si incunea anche in quello che sta avvenendo in Europa con l’esperienza della Esyo, ovvero dell’European Spirit of Youth Orchestra, ensamble sinfonico costituito da novanta giovani provenienti da diciassette diversi Paesi tra Europa e Medio Oriente con le narrazioni a latere dello scrittore-giornalista Paolo Rumiz. 

«La musica non può cambiare il mondo ma può creare uno spirito comune come idea di un orchestra attorno al Caucaso», ha sostenuto Gianandrea Noseda, direttore d’orchestra milanese, che, dopo il Regio di Torino, attualmente guida la National Synphony Orchestra del Kennedy Center di Washington D.C.  

Queste trasferte milanesi in Cina testimoniano ancora, se ce ne fosse bisogno, il valore della musica e dell’arte quali elementi corroboranti il futuro dei rapporti tra individui e paesi.

* managing director a Shanghai di Savino Del Bene, azienda di trasporti internazionali e logistica. Vive e lavora in Cina da oltre 25 anni

 

NOTIZIE ATTINTE DAL SITO WEB: https://www.classxhsilkroad.it/news/provincia-citta/la-scala-di-nuovo-a-shanghai-corrobora-le-relazioni-italia-cina-201910241633201483

 

ed ancora:

 

LA SCALA CONQUISTA LA TURCHIA CON I PINK FLOYD

 

Scritto da Elisa Cazzato Nov 30, 2010 Milano 59 ... Il corpo di ballo del Teatro alla Scala per la prima volta a Istanbul, conquista la Turchia con ...

Così la Scala conquista il Bolshoj - Russia Beyond - Italia
https://it.rbth.com › Cultura
30 giu 2016Dopo l'annuncio della nuova tournée a Mosca, prevista a settembre, ... prodotto 8 tournée della Scala a Mosca e 7 del Bolshoi a Milano.


NON E' QUESTO IL MODO GIUSTO ,UTILE E CORRETTO PER PIEGARE LE DITTATURE SPARSE NEL MONDO PER TENTARE DI INDURLE A DEMOCRATIZZARSI SERIAMENTE.

INFATTI, NON MI PARE PER NULLA CHE I SISTEMI SOCIALI , CIVILI E POLITICI IMPOSTI    CON IL TERRORE E LA VIOLENZA SIA ALLA TURCHIA SIA ALLA RUSSIA ED ALLA CINA MALEDETTA ED ALTRI ANCORA, POSSANO CONSIDERARSI MIGLIORI E RAGIONEVOLI E QUINDI ACCETTABILI SOTTO L'ASPETTO DEMOCRATICO,DI QUELLI PERSISTENTI IN EGITTO.


VERGOGNA

Cuneo,li 17.02.2022

Rinaldo
 
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TANGENTOPOLI: 1992

Post n°706 pubblicato il 17 Febbraio 2022 da Caino2007dgl

TANGENTOPOLI: 1992

Molti credono che Tangentopoli sia scoppiata nel 1992, mentre in realtà , stamane, seguendo OMNIBUS su LA7, ho appreso ascoltando le dichiarazioni del noto giornalista dr. PAOLO GUZZANTI che tale sistema di ruberie dei partiti esisteva già tredici anni prima di quanto poi accertato dai PM  di Milano.

Paolo GUZZANTI  nei denunciò il sistema tramite il suo giornale LA REPUBBLICA, eppure nessun PM del tempo , decise di aprire un'inchiesta per verificare nel concreto la fondatezza delle chiamate di correità fatte dall'allora ministro EVANGELISTI personalmente allo stesso giornalista, come sotto riportato esattamente.

E nulla accadde neanche quando , il pregiudicato poi defunto BETTINO CRAXI in sede di dichiarazioni di  fiducia al governo AMATO del  1992, si alzò e davanti a tutti i parlamentari della CAMERA DEI DEPUTATI, senza vergogna o pudore, denunciò il sistema di ruberie esistente in tutti i  partiti del passato, confermando le chiamate di correità fatte al PAOLO GUZZANI dall'ex ministro EVANGELISTI, con la nota intervista.

Quindi, deduco che nel passato vi sia stato un sistema di ruberie sistematico nei partiti del tempo che nessun PM, fino al momento in cui il magistrato eroico dr. ANTONIO DI PIETRO, a MILANO , decise di fare arrestare il noto "mariuolo" di CRAXI del PSI, sig. MARIO CHIESA che prediligeva indossare anche mutande zeppe di denaro, nessun PM di ROMA, ignavi e vigliacchi, ebbero il coraggio civile, nel rispetto di quanto previsto tassativamente dalla nostra Costituzione, di aprire una seria e forte inchiesta su quanto affermato baldanzosamente dal dr. EVANGELISTI e poi , tredici anni dopo , arrogantemente dal suo capo di partito CRAXI in sede di CAMERA DEPUTATI, certi di essere immuni da pena e di poterla farla franca sempre e comunque.

Alla fine sappiamo bene com'è andata a finire il processo TANGENTOPOLI e sicuramente il suo esito finale, non ci può soddisfarare come cittadinanza civile, in quanto ha disvelato solo pochissimi aspetti di quel SISTEMA DI CORRUZIONE  che i partiti italiani, quasi tutti, ad ecczione della destra estremista, dopo il 1948 , erano riusciti a mettere in piedi per sfruttare ogni possibilità sia a livello statale che imprenditoriale privato , il loro potere politico schifoso e criminale.

 

“A Fra’, che te serve?”

Storia dell’intervista a Franco Evangelisti su Tangentopoli che gli costò la carriera

Questo il retroscena umano che spiega perché un perfetto sconosciuto ritenendomi con una buona dose di arroganza parte di un clan, provò l’impulso di raccontare il retroscena di Tangentopoli, quando ancora il nome non era stato inventato. Nel 1980 Franco Evangelisti e Tonino Tatò erano i plenipotenziari e portavoce rispettivamente di Giulio Andreotti e di Enrico Berlinguer nell’estenuante tessitura di quel che restava del compromesso storico dopo l’assassinio di Aldo Moro avvenuto due anni prima. Il loro capolinea, interlocutore e mentore era Eugenio Scalfari direttore di Repubblica che si considerava (ed era considerato) il coordinatore fra i due.

 

1 giorno faLeggi su Sky TG24 l'articolo Tangentopoli, 30 anni fa partiva l'inchiesta Mani


DA ALLORA AD OGGI, SEMBRA CHE NULLA SIA SERIAMENTE CAMBIATO SEMPRE PER COLPA DELL'IGNAVIA E VERGOGNA DEI PARTITI CHE EREDITARONO LE MACERIE
PRODOTTE DAI PARTITI DEL TEMPO, FATTA ECCEZIONE PER QUELLO DI FRATELLI D'ITALIA CHE SEMBRA ESSERE SEMPRE RIMASTO FUORI DA OGNI AZIONE CORRUTTIVA.


VERGOGNA

Cuneo,li 17.02.2022

Rinaldo
 
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GLI USA COME ESEMPIO DI DEMOCRAZIA COMPIUTA ? IO NON NE SONO AFFATTO CONVINTO MOLTO.

Post n°705 pubblicato il 17 Febbraio 2022 da Caino2007dgl

GLI USA COME ESEMPIO DI DEMOCRAZIA COMPIUTA ? IO NON NE SONO AFFATTO CONVINTO MOLTO.

Anche per i fatti sotto riportati.



La vera storia del finto sbarco sulla Luna

di Giancarlo Mazzuca

15 luglio 2019

Cinquant'anni fa, il 21 luglio del 1969, gli astronauti Neil Armstrong ed Edwin Buzz Aldrin misero piede sulla Luna: furono i primi, dopo i precedenti spaziali russi (Laika e Gagarin), ad aprire orizzonti inesplorati all’umanità intera. E, a distanza di mezzo secolo, quell’avvenimento viene celebrato ovunque in grande stile.

Ma c'è un'ombra che persiste a distanza di tanto tempo: è la strana teoria del complotto secondo la quale i due americani non sono in realtà mai sbarcati sul suolo del nostro satellite. Ho cercato di approfondire l’argomento in un libro (“Quel giorno sulla Luna”, Minerva) che ho pubblicato in questi giorni assieme al giornalista Luca Liguori, il protagonista della storica radiocronaca in diretta dello sbarco dai microfoni Rai di Houston.

 

Chi meglio di Liguori può illuminarci sul complotto e fugare tutti i dubbi? Ho quindi girato la domanda direttamente a lui. Mi ha spiegato che dal 1969 ci sono stati effettivamente diversi libri, film ed inchieste tv che hanno cercato di avvalorare la tesi dello sbarco finto. Per fortuna si trattava solo di “ballons d'essai”. Bastava avere pazienza perché, alla lunga, l’ipotesi di una passeggiata “artificiale” sulla Luna non avrebbe retto per il semplice motivo che, in quella storica operazione, erano state direttamente impiegate 18 mila persone: se davvero lo sbarco fosse stato pura fantascienza, qualcuno, prima o poi, avrebbe parlato.

 

E allora? La verità è molto più semplice: nell’eventualità di un fallimento dell’allunaggio, Richard Nixon (il presidente Usa era molto ferrato nei complotti tanto che fu poi costretto a dimettersi per il caso Watergate) aveva davvero predisposto una specie di “jolly” da mettere sul tavolo in caso di necessità. Mai come in quel momento, infatti, la Casa Bianca aveva bisogno di distogliere l’attenzione del mondo dalla guerra nel Vietnam che si combatteva, ormai, da 9 anni. Nixon si era, quindi, rivolto alla Nasa per accelerare i tempi dello sbarco lunare ma Houston non sembrava ancora del tutto pronta alla grande impresa. Ecco, allora, la soluzione di ripiego suggerita da Donald Rumsfeld, stretto collaboratore del presidente e futuro segretario alla Difesa di George W. Bush: Armstrong, Aldrin e il terzo astronauta dell'Apollo 11, Collins, che non mise il piede sulla Luna, avrebbero in ogni caso orbitato attorno alla Terra mentre, da un set cinematografico, sarebbe stato trasmesso un allunaggio “ricostruito”.

 

Il film del finto sbarco venne effettivamente girato dalla Metro Goldwin Meyer negli “studios” di Londra sotto la regia di Stanley Kubrick che in materia era davvero il “numero uno” perché aveva appena concluso la produzione di “Odissea nello spazio”: i protagonisti della soluzione-bis furono tre agenti della Cia che poi finirono in Vietnam così come della Cia erano tutti i componenti della troupe messa in piedi in riva al Tamigi. Ma fortunatamente non ci fu alcun bisogno di ricorrere al falso d'autore e di quel film di Kubrick non sapemmo più nulla. Non è restata neppure l'impronta di un piede umano sulla finta superficie lunare degli “studios” londinesi.

PS: ecco un chiarimento dell’autore rispetto ad alcuni commenti

Tutto mi si può dire, ma non certo il fatto di appartenere a coloro che hanno sostenuto che lo sbarco sulla Luna non ci sia mai stato. Non è un caso che, per celebrare quello storico avvenimento cinquant'anni dopo, proprio in questi giorni sia stato pubblicato un mio libro “Quel giorno sulla Luna” (Minerva) scritto assieme a Luca Liguori che fece la radiocronaca in diretta di quell'allunaggio. Quello sbarco è stata una grandissima conquista per l'umanità e anche per questo, mezzo secolo dopo, la conquista spaziale è ricordata oggi con tanta enfasi. Nell'articolo mi sono limitato a riportare i “rumors” di allora. Come mi ha confermato lo stesso Liguori, Kubrik si sarebbe limitato a girare solo la scena (e non un film) di un allunaggio utilizzando tre agenti della Cia. Di quella scena non si seppe più nulla.
Giancarlo Mazzuca

 

NOTIZIE TRATTE DAL SITO WEB:

https://www.ilsole24ore.com/art/la-vera-storia-finto-sbarco-luna-ACdregY

 

QUANTO SOPRA ESPOSTO, PERO', NON DICE NULLA SUL FATTO CHE LA CASA BIANCA, NON SI SA BENE SE CONSAPEVOLMENTE O MENO, DIEDE L'ORDINE ALLA CIA DI FARE SPARIRE I CINQUE PERSONAGGI CHE PRESERO PARTE ALLE RIPRESE DEL CORTOMETRAGGIO DIRETTO DAL FAMOSO REGISTA DR. KUBRICK E CHE , DOPO MOLTI TENTATIVI ANDATI A VUOTO, MORIRONO IN CIRCOSTANZE RIMASTE MISTERIOSE E TRAGICHE.

ANCHE LA MORTE DEL REGISTA DR. KUBRICK E' TUTTORA ANCORA AVVOLTA DAL MISTERO.

PRATICAMENTE DA QUELLO CHE S'E' APPRESO DAL REPORT VISTO NEL PROGRAMMA TAGADA' DOC DEL 15.02.2022, MOLTE SCENE DI QUELLE CHE TUTTI CONOSCONO E CHE AVREBBERO DOVUTO PROVARE LO SBARCO SULLA LUNA, FANNO PARTE DI QUESTO FILMETTO CIRCOSCRITTO.

INVITO TUTTI A RIVISITARE TALE PROGRAMMA PER CAPIRE QUANTA FALSITA' ALBERGAVA A QUEI TEMPI, NELLE MENTI DI QUELLI DELLA CASA BIANCA.

E' QUESTO ASPETTO DRAMMATICO E DISUMANO CHE  CON IL DOCUMENTARIO ANDATO IN ONDA SU LA7 NELL'AMBITO DEL PROGRAMMA TAGADA' DOC, E' STATO DENUNCIATO SENZA CHE NESSUNA AUTORITA' USA, PER QUANTO NE SAPPIAMO, ABBIA MAI DECISO DI SMENTIRLO CATEGORICAMENTE.

OVVIAMENTE, GLI ASPETTI NERI E TRUCI DELLA SOCIETA' AMERICANA, NEL TEMPO SI SONO ARRICCHITI DI ALTRI AVVENIMENTI COME QUELLI LEGATI ALLA GUERRA NEL VIETNAM PER ESEMPIO, CHE SONO INTRISI DA CIRCOSTANZE INQUIETANTI , ABNORMI , FUORVIANTI E PERICOLOSE CHE DENOTANO LA TENDENZA DI QUELLA CONFEDERAZIONE A CREARE CASI E CONDIZIONI AD HOC ANCHE SE TERRIBILI, PUR DI RAGGIUNGERE I SUOI ASPETTI SPESSO DAVVERO CRIMINALI E COMPIUTI CONTRO MOLTA PARTE DELL'UMANITA'.

 

PER QUESTO AFFERMO CHE GLI USA ANCHE IN QUESTO CASO HA DIMOSTRATO DI NON ESSERE UNA VERA DEMOCRAZIA COMPIUTA E CREDIBILE ED AFFIDABILE, PIU' PER ESEMPIO DELL'ATTUALE CONFEDERAZIONE RUSSA A GUIDA DEL DITTATORE DR. VLADIMIR PUTIN CHE VIENE IN QUESTI GIORNI ATTACCATO DALL'OCCIDENTE PER LA QUESTIONE UCRAINA CHE SPERO SI RISOLVA DAVVERO POSITIVAMENTE PER TUTTI.

 

ECCO UN LINK CHE POTREBBE INTERESSARE:

 

 

Tagada, Puntate del programma - LA7

 

Tiziana Panella con Peter Gomez, Matteo Richetti, Davide Faraone,... LA SETTIMANA. Tagada. Tagadà - Puntata 15/02/2022 · Tagada. Tagadà - Puntata 14/02/2022.



VERGOGNA

Cuneo,li 17.02.2022

Rinaldo
 
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