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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi del 25/05/2022

Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull'armata segreta di Putin

Post n°836 pubblicato il 25 Maggio 2022 da Caino2007dgl

 

 

GUERRA RUSSIA – UCRAINA:


Tutti i fiancheggiatori , glie stimatori vigliacchi e disonorati e tutti coloro che stanno cercando con tutti i mezzi possibili , anche con assurde fake news facilmente individuabili , il nazista PUTIN dovrebbero comprare e leggersi il seguente libro:

Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull'armata segreta di Putin

 

di Marat Gabidullin (Autore)

Alexandra Jousset (Curatore)

Ksenia Bolchakova (Curatore)

vedi tutti

Libreria Pienogiorno, 2022


Descrizione


Per la prima volta un ex comandante del gruppo Wagner racconta fatti (e misfatti) delle guerre di Putin. Hanno tentato di non farci leggere questo libro. Nel 2020, un piccolo ma coraggioso editore siberiano annuncia la pubblicazione della prima testimonianza non anonima dall'interno del Gruppo Wagner, considerato l'armata segreta di Vladimir Putin. Ma il giorno dopo aver parlato del libro in un'intervista, l'autore, Marat Gabidullin, un ex comandante della milizia, riceve minacce tali da costringerlo ad annullare il progetto. Ora questa preziosissima testimonianza di un soldato dell'ombra viene finalmente alla luce. Gabidullin non è un pentito. Non è un delatore, dilaniato dalla propria coscienza. No. Marat è un soldato. Un homo sovieticus che si porta nelle viscere tutte le forme di schizofrenia che albergano nell'uomo russo contemporaneo. Orgoglioso di aver fatto parte delle forze aeree dell'esercito regolare del suo Paese. Orgoglioso di aver combattuto l'Isis in Siria come mercenario di Wagner. Eppure, Marat è a disagio nell'ammettere di aver servito un esercito ombra illegale, oggi sotto i riflettori, accusato di aver commesso i peggiori abusi, stupri, torture e omicidi contro le popolazioni civili nei Paesi in cui è sceso in campo. Dalla Siria alla Repubblica Centrafricana. Dalla Libia all'Ucraina. Questo racconto nasce dalle contraddizioni che ossessionano il suo autore. È una storia profondamente russa, la storia di una rottura e di una redenzione. L'avventura di un soldato di ventura al servizio di un esercito che ufficialmente non esiste. È per esistere che Marat ha deciso di scrivere. Inscrivendo nel marmo una storia finora soppressa dalle autorità del suo Paese. La verità, una parola molto impegnativa, è la ragion d'essere di questa narrazione in prima persona. «Nemico del popolo è il termine ora in voga per marchiare chiunque osi dire ciò che gli uni preferiscono tacere e gli altri non vogliono riconoscere. Temo per la mia vita e la mia libertà? Chi vivrà vedrà»

 

 

CHI E’ L’AUTORE ?

 


Marat Gabidullin è un ex militare dell’esercito russo. Entrato nel Gruppo Wagner nel 2015 come soldato semplice, ha raggiunto presto il grado di comandante. Ha combattuto su vari scenari di guerra, in particolare in Siria, contro l’Isis, e nel Donbass. Nel suo libro Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull'armata segreta di Putin (Libreria Pienogiorno 2022) svela i retroscena dell’armata segreta di Putin.


Dopo avere letto il libro suddetto, forse, si potrebbe aprire una vera, seria ed approfondita discussione sul sistema di potere illegale del nazista PUTIN e dei suoi 40 ladroni.

Oltre a quanto sopra , invito anche a seguire la trasmissione ATLANTIDE su LA7 di stasera, riguardante sempre il potere occulto e pericoloso instaurato nella RUSSIA dittatoriale dal nazista PUTIN, come da link seguente:

Anticipazioni Atlantide stasera su La7: gli oligarchi russi e il ...

https://www.tag43.it › atlantide-stasera-mercoledi-25-m...

6 ore fa — Cosa sapere sulla nuova puntata di Atlantide - Storie di uomini e di mondi, in onda questa sera, mercoledì 25 maggio 2022 alle 21.20 su La7.

 

Buona lettura e buona visione a tutti.

 

Cuneo,li 25.05.2022

 

Rinaldo




 

 
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ATTACCO ALLA STAMPA ITALIANA ?

Post n°835 pubblicato il 25 Maggio 2022 da Caino2007dgl

 

 

ATTACCO ALLA STAMPA ITALIANA ?

 

 

 

Le perquisizioni ordinate da PM competente per la redazione di REPORT -RAI 3 e del giornalista dr. PAOLO MONDANI, esattamente tre giorni prima che andasse in onda la puntata del 23.05.2022, che com’è ’ noto s’è concentrata nell’inchiesta sull’eroico dr. GIOVANNI FALCONE assassinato , 30 anni circa, fa da settori della mafia siciliana collusi probabilmente con gangli della sciagurata e pericolosa politica italiana sia isolana che nazionale, pone molti interrogativi sul livello di LIBERTA’ che si intende assicurare ex art. 21 della Cost, alla STAMPA ITALIANA anche di natura televisiva.

 

Vogliamo augurarci e ritenere che l’iniziativa del PM di CALTANISSETTA non fosse quella di “intimidire”, in alcun modo, direttamente od indirettamente, l’operato investigativo degli ottimi giornalisti della Redazione di REPORT, al fine di farli desistere dal seguire certi filoni d’indagine giornalistici sulla tragica fine del nostro valoroso magistrato e tutta la sua eroica scorta sicurezza.

 

Infatti, il decreto di perquisizione di cui si parla è datato 20.05.2022, cioè tre giorni della puntata di cui si parla.

 

 

 

 

Ecco le risultanze web su tale inquietante caso giudiziario che ha fatto sobbalzare ne sono certo tutti gli ambienti politici anche dell’intera Europa, attenta a non intaccare o ridimensionare in pejus il diritto-dovere della STAMPA libera di agire pro bene delle nostre DEMOCRAZIE.

 

Strage di Capaci, perquisizioni a Report (Rai) al giornalista Mondani: perché? Che succedeSi ipotizza una fuga di notizie dopo il servizio mandato in onda dalla trasmissione dove si è parlato della presenza di Stefano delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale a Capaci

Personale dalla Dia di Caltanissetta, su mandato della Procura Nissena, sta eseguendo una perquisizione nell'abitazione dell'inviato di Report, Paolo Mondani, e la redazione di Report. La notizia resa nota su Facebook da Sigfrido Ranucci ha trovato conferma in ambienti investigativi.

Il caso

"Il motivo - scrive il giornalista di Raitre su Fb - sarebbe quello di sequestrare atti riguardanti l'inchiesta di ieri sera sulla strage di Capaci nella quale si evidenziava la presenza di Stefano delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, sul luogo dell'attentato di Capaci. Gli investigatori cercano atti e testimonianze anche su telefonini e pc".

La procura di Caltanissetta conferma di avere disposto una perquisizione "a carico di un giornalista di Report, che non è indagato". Tale perquisizione "non riguarda - assicura il procuratore Salvatore De Luca - in alcun modo l'attivita' di informazione svolta da tale giornalista, benchè la stessa sia presumibilmente susseguente a una macroscopica fuga di notizie, riguardante gli atti posti in essere da altro ufficio giudiziario".

Le parole di Ranucci

Da parte nostra c'è massima collaborazione. Siamo contenti se abbiamo dato un contributo alla magistratura per esplorare parti oscure». Così, interpellato dall'ANSA, Sigfrido Ranucci commenta le perquisizioni di questa mattina nella redazione di Report e nell'abitazione dell'inviato Paolo Mondani. "Il collega - sottolinea il conduttore del programma - aveva già avuto un colloquio con il procuratore. Noi siamo sempre stati collaborativi con la giustizia, pur garantendo il diritto alla riservatezza delle fonti». Ranuncci spiega poi che "il decreto di perquisizione riporta la data del 20 maggio, cioè tre giorni prima della messa in onda del servizio". "Non è un atto ostile nei nostri confronti - conclude -. Ovviamente abbiamo messo al corrente l'ufficio legale, l'ad Fuortes e il nostro direttore.

Il procuratore di Caltanisetta

"Sono del tutto destituite di fondamento le affermazioni circa la sussistenza di specifiche e tempestive dichiarazioni rese da Alberto Lo Cicero", prima come confidente e poi come collaboratore di giustizia, che avrebbero permesso di "evitare la strage di Capaci ed anticipare di alcuni mesi la cattura di Salvatore Riina". Lo afferma il procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca, in una nota di due pagine, sulle perquisizioni disposte dopo la messa in onda ieri sera di un servizio sulla strage di Capaci alla trasmissione Report di Raitre.

"Non compete a questo ufficio esprimere valutazioni generali in ordine alla completezza e tempestività delle indagini coordinate da altra autorità giudiziaria - osserva il procuratore di Caltanissetta - a meno che le stesse non abbiano una rilevanza penale in un procedimento di sua competenza; qui si intende solamente affermare che sono del tutto destituite di fondamento le affermazioni circa la sussistenza di specifiche e tempestive dichiarazioni rese dal Lo Cicero sugli argomenti sopra indicati e, quindi, che sarebbe stato possibile evitare la strage di Capaci ed anticipare di alcuni mesi la cattura di Salvatore Riina".

"Questa Procura - aggiunge De Luca - ha già espresso il proprio convincimento circa la sussistenza di mandanti e concorrenti esterni nella strage di via D'Amelio, chiedendo nel processo per il c.d. depistaggio la condanna degli imputati con la contestata aggravante di mafia, riguardante la finalità di coprire le alleanze di alto livello di cosa nostra in quel periodo. Tuttavia, le difficilissime indagini che possono consentire l'accertamento della verità devono essere ancorate ad elementi di fatto solidi e riscontrati. Per tali motivi questo Ufficio, che si era imposta la rigorosa consegna del silenzio - sottolinea il procuratore De Luca - è costretto ad intervenire per smentire notizie che possano causare disorientamento nella pubblica opinione e profonda ulteriore amarezza nei prossimi congiunti delle vittime delle stragi, che si verrebbe a sommare al tremendo dolore sofferto".

La Federazione della Stampa

"Ci auguriamo che a nessuno venga oggi in mente di 'molestarè Report e la sua redazione". Così il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Beppe Giulietti, ha commentato le 
perquisizioni della Dia nella redazione del programma di Rai3. «Dopo la puntata su Capaci - scrive su Twitter Giulietti - sarà il caso di lasciare in pace la redazione, Paolo Mondani e di perquisire, invece, quelli che, da trenta anni, sono riusciti a restare in una ben protetta 'oscurità'". Giulietti annuncia anche che "questa mattina saremo nella redazione di Report per decidere iniziative a tutela delle fonti e del segreto professionale". "Intanto - conclude - chiediamo alla Rai di mettere a disposizione i suoi legali a tutela redazione".

 

 

NOTIZIA TRATTA DAL SITO WEB:

https://www.ilgiorno.it/cronaca/report-strage-capaci-1.7709842

 

 

Di questi tempi, soprattutto dopo le subdole vicende legate alle iniziative per contenere la pandemia da covid 19 cinese, occorre mantenere alta la nostra vigilanza civile per impedire che almeno la STAMPA rimanga completamente libera di operare democraticamente come l’art. 21 della Cost dispone tassativamente, per il bene della VERITA’ che il POPOLO ITALIANO e non solo, ha sempre diritto di conoscere , su tutte le questioni sociali , civili e culturali ed anche criminali che si verificano ogni giorno, purtroppo in ITALIA, anche quanto si tratta questioni molto sensibili e delicate com’è senz’altro la storia drammatica legata alla fine proditoria e vigliacca fatta per mano di mafiosi bastardi, su mandato quasi sicuramente di menti politiche diaboliche e maligne, ancora da individuare esattamente.

 

Cuneo,li 25.05.2022

 

Rinaldo

 
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CASO GUERRA RUSSIA – UCRAINA: LA CATTIVA COMUNICAZIONE HA SPACCATO IL MONDO IN DUE

Post n°834 pubblicato il 25 Maggio 2022 da Caino2007dgl

 

 

CASO GUERRA RUSSIA – UCRAINA:

 

LA CATTIVA COMUNICAZIONE HA SPACCATO IL MONDO IN DUE:

 

Un esempio lampante di questa "cattiva comunicazione" l'abbiamoconstatato, purtroppo, ieri sera ,seguendo il TG di CANALE 5 - MEDIASET

Infatti , ad un certo punto l'incolpevole dr.ssa CESARA BUONAMICI dal suo scranno diconduttrice serale, è stata costretta da ragioni editoriali , la notizia appresa dalla su Redazione, secondo cui la RUSSIA avrebbe già "bocciato" il PIANO DI PACE ITALIANO..

 

E per dimostrare il loro assurdo falso, faceva ascoltare le affermazioni strampalate fatte di recente dl dr. MEDVEDev ,ex Presidente della Russia, secondo cui IL PIANO DI PACE ITALIANO era stato formato sulla base di notizie infondate e superficiali , raccattate qua e là, e per questo "bocciato" dal governo russo.

La verità , invece , da nelle frasi puntuali fatte sentire, come contro altare a quelle del suddetto personaggio russo sig. MEDVEDev , durante lo SPECIALE DI LA7 condotto dal dr. E. MENTANA, con le quali il noto consigliere della sicurezza di Stato dr. PESKOV chiariva che il PIANO DI PACE ITALIANO, none era stato ancora oggetto di discussione all'interno del governo russo, smentendo totalmente le false dichiarazioni del MEDVEDEV.

 


Per comprendere la gravità e la porta della falsa notizia quantomeno parziale diffusa ieri sera dal TG5 MEDIASET, per chi non ne fosse ancora a conoscenza, si deve sapere che il sig. MEDVEDEV , corrisponde al seguente quadro biografico:

 

Dmitrij Anatol'evič Medvedev (in russo: Дмитрий Анатольевич Медведев? ascolta[?·info]; Leningrado, 14 settembre 1965) è un politico russo, vicepresidente del Consiglio di sicurezza ed ex presidente della Russia.

Dal 7 maggio 2008 al 7 maggio 2012 ha ricoperto la carica di presidente della Federazione Russa[3]. Dall'8 maggio 2012 al 16 gennaio 2020 è stato Primo ministro.

Medvedev è stato eletto presidente nelle elezioni presidenziali in Russia del 2008. Era considerato più liberale del suo predecessore, Vladimir Putin, nominato primo ministro durante la presidenza di Medvedev[da chi?]. L'agenda principale di Medvedev come presidente era un programma di modernizzazione ad ampio raggio, volto a modernizzare l'economia e la società della Russia e a ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio e dal gas.[4] Durante il mandato di Medvedev, il trattato di riduzione delle armi nucleari New START è stato firmato da Russia e Stati Uniti, la Russia è emersa vittoriosa dalla seconda guerra in Ossezia del Sud e si è ripresa dalla Grande Recessione. Medvedev ha anche lanciato una campagna anticorruzione, nonostante in seguito sia stato lui stesso accusato di corruzione.

Ha servito un solo mandato ed è stato succeduto da Putin con le elezioni presidenziali in Russia del 2012. Medvedev è stato poi nominato come primo ministro da Putin. Si è dimesso insieme al resto del governo il 15 gennaio 2020 per consentire a Putin di apportare radicali modifiche costituzionali; Mikhail Mishustin ha preso il suo posto il 16 gennaio 2020. Lo stesso giorno Putin ha nominato Medvedev nel nuovo ufficio di vicepresidente del Consiglio di sicurezza.

Estratto da www.wikipedia.it

 

Mentre il sig.PESKOV corrisponde al seguente quadro biografico:

 

Dmitrij Sergeevič Peskov (in russo: Дмитрий Серге́евич Песков?; Mosca, 17 ottobre 1967)

è un politico e diplomatico russo, dal 2012 portavoce del Presidente della Russia Vladimir PUTIN.

 

 

Nato a Mosca nel 1967, suo padre Sergej era a capo della missione diplomatica sovietica in Pakistan[3].

Nel 1989 Peskov si è laureato all'Istituto dei paesi asiatici e africani presso l'Università statale di Mosca, specializzandosi in storia e studi orientali. Nello stesso anno, Peskov è entrato a far parte del Ministero degli esteri sovietico.

Nel 1990 Peskov è stato nominato assistente amministrativo presso l'ambasciata sovietica ad Ankara, in Turchia. Successivamente ha ricoperto i posti di addetto e poi di terzo segretario all'ambasciata. Nel 1994 è stato assegnato al Ministero degli esteri russo a Mosca. Dopo due anni, è stato nuovamente inviato ad Ankara nel 1996 con il grado diplomatico di secondo e poi primo segretario presso l'ambasciata russa.

Nel 2000 Peskov è tornato in Russia per lavorare al servizio stampa del presidente russo, occupando una serie di ruoli, tra cui un periodo di quattro anni, dal 2004 al 2008, come primo vice segretario stampa del presidente russo. Peskov ha servito come portavoce di Putin dall'aprile 2000.

Peskov con il presidente Putin ad una conferenza stampa, 12 dicembre 2012

Peskov è stato nominato segretario stampa del primo ministro Viktor Zubkov il 25 aprile 2008[4], sotto la presidenza di Dmitry Medvedev. Nel maggio 2012, quando Putin è diventato presidente, Peskov ha sostituito Natalya Timakova come portavoce presidenziale.

Estratto tratto da wikipedia.it

 

Ecco, comunque, cosa si legge sul web,sul PIANO DI PACE ITALIANO, prodotto anche opportunamente al governo russo.

 

I dubbi di Kiev e dell’UeLa Russia valuta il piano di pace italiano: presto una risposta

Linkiesta

«Il mio popolo non è pronto a fare passi indietro quando si tratta di Crimea e Donbass», avverte la viceministra degli Esteri ucraina Emine Dhzaparova. L’Unione europea ha «preso nota» dell’iniziativa diplomatica di Roma, ma Bruxelles considera l’iniziativa una mossa per placare le polemiche interne sull’invio di armi

24 maggio 2022

 

iL PIANO DI PACE ITALIANO IN QUATTO TAPPE, ANTICIPATO DA REPUBBLICA, OTTIENE L'APERTURA DI MOSCA. MA NON CONVINCE KIEV E BRUXELLES.

 

"LO ABBIAMO RICEVUTO DA POCO , LO STIAMO VALUTANDO, FORMULEREMO UNA RISPOSTA QUANDO AVREMO FINITO DI ANALIZZARLO" DICE DA MOSCA IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO ANDREJ RUDENKO

 

 

Ma dall’Ucraina frenano: «Accogliamo con favore qualsiasi iniziativa che possa portare la pace, ma l’integrità territoriale e la sovranità non possono essere negoziate», commenta la viceministra degli Esteri di Kiev Emine Dhzaparova. E aggiunge: «Il mio popolo non è pronto a fare passi indietro quando si tratta di Crimea e Donbass».

 

 

Certo, gli eventuali passi indietro si fanno alla fine di una trattativa, non all’inizio – spiega Repubblica. E il governo ucraino non avrebbe ancora neanche ricevuto il piano italiano. «Non lo abbiamo discusso con l’Italia», osserva il viceministro russo Rudenko. Poiché il piano è stato presentato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio all’Onu, è possibile che lo abbia condiviso con i due belligeranti. Ma in questo caso non lo avrebbe fatto ancora pervenire a Volodymir Zelensky.

 

Qualcosa comunque è cambiato rispetto alla settimana scorsa, quando Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, aveva detto di avere appreso del piano di pace dell’Italia «dai media» e di non avere informazioni ufficiali, pur dando il «benvenuto» a quelli che definiva «onesti mediatori».

Domenica il capo negoziatore russo Vladimir Medinskij ha gettato le responsabilità dello stallo della trattativa su Kiev: «Non siamo stati noi a congelare la trattativa e a mettere tutto in pausa, saremo disponibili a rilanciare il dialogo non appena Kiev mostra una posizione costruttiva e almeno offre una risposta alle proposte che abbiamo fatto».

 

Ma il piano di pace italiano non convince Bruxelles. L’Unione europea ha «preso nota» dell’iniziativa diplomatica italiana. Josep Borrell, l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri della Ue, ha dichiarato: «Appoggiamo ogni tentativo di mettere fine alla guerra». Ma dal punto di vista europeo, aggiunge «si deve partire dall’immediata cessazione degli attacchi russi e dal ritiro incondizionato delle forze di Mosca. L’Ucraina deve decidere le condizioni di un cessate il fuoco». Questa tra l’altro è la posizione più volte ribadita dal premier Mario Draghi, secondo cui il negoziato non deve «imporre» una pace a Kiev.

A Bruxelles, però, la proposta di pace italiana è considerata più una iniziativa di politica interna per placare le polemiche sull’invio delle armi – spiega Huffington Post. E i tempi non sono maturi, come ha detto Zelensky a Draghi, che in effetti non insiste sulla mossa presentata da Luigi Di Maio a Guterres.

 

 

NOTIZIA RICAVATA DAL SITO WEB:

https://www.linkiesta.it/2022/05

 

/rrisposta-ussia-piano-pace-

 

italiano/

 

LA QUESTIONE DELLA CATTIVA COMUNICAZIONE , SPECIALMENE NEL DRAMMATICO CASO RIFERITO ALL'INVASIONE ILLEGALE MESSA  IN ATTO DALLA RUZZIA NAZISTA IN DANNO DEL POPOLO UCRAINO, E' STATA  PUNTUALMENTE DENUNCIATA ANCHE DAL NOTO DR. ALBERTO CONTRI , EX PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA AGENZIE PUBBLICITARIE, CON LA SUA ILLUMINANTE INTERVISTA RESA ALLA VERITA'E PUBBLICATA NEL NUMERO DEL 23.05.2022 DR.SSA GIULIA CAZZANIGA CHE INVITO A VISIONARE PER CHI NON L'AVESSE ANCORA FATTO, ANCHE SE PARTI DI QUANTO DA LUI AFFERMATO NON SONO PROPRIO RIUSCITO A CONDIVIDERLO IN QUANTO ALCUNE SUE RISPOSTE, MI SONO APPARSE VAGAMENTE TROPPO SBILANCIATE PRO NAZISTA PUTIN.

Difficilmente, però, con tutta onestà , riconosco ed ammetto che durante una guerra si possano diffondere dalle parti in causa verità supreme ed inconstabili.

 

E' QUELLO CHE , PURTROPPO, FINORA, E' SUCCESSO ANCHE NELLA GUERRA I CORSO CONTRO L'INERME ED INNOCENTE POPOLO UCRAINO E CONTRO IL MONDO INTERO DA PARTE DEI NAZISTI RUSSI CHE STANNO FACENDO MANCARE GLI ALIMENTI NECESSARI PERE LA SUSSISTENZA DI OGNI PERSONA DI INTERE NAZIONI , SPECIALMENTE DI QUELLE AFRICANE E MEDIO ORIENTALI, VISTO CHE RISCHIANO DI MORIRE DI FAME SE NON RICEVERANNO PER TEMPO ANCHE IL GRANO E MAIS UCRAINO , A CAUSA DEL BRUTALE E DURISSIMO EMBARGO MESSO IN ATTO PRODITORIAMENTE , AI FINI DI RICATTARE L'OCCIDENTE DALLA RUSSIA CRIMINALE E NAZISTA.

 

 

Chi vivrà vedrà.

 

Cuneo,li 25.05.2022

 

Rinaldo

 
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