L'ANTICUOCA

SMETTO QUANDO VOGLIO

Creato da virginiagrey il 02/12/2008

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« VERDEGGIANDO...............Guardarsi..dentro »

IL COLTELLO IN TASCA

Post n°545 pubblicato il 21 Giugno 2009 da virginiagrey
 

IL BRUKOASSOCIAZIONE

spettacolo sul bullismo scritto e diretto da

Angelo Callipo

 

Ci sono tanti modi per sentirsi sicuri. A volte basta avere un coltello in tasca, basta averlo sin dai tempi della scuola. Con quel coltello puoi imporre la tua volontà, puoi far sentire gli altri più deboli, puoi convincere te stesso di essere importante. Ma quel coltello può diventare anche facilmente l'unico filo rosso che unisce ogni gesto della tua vita...

E' quello che accade al protagonista dello spettacolo, cresciuto con la spregiudicata sicurezza che un coltello possa risolvere ogni cosa. Egli continua a mettere in pratica atteggiamenti spavaldi e comportamenti arroganti propri di chi confida appunto in un coltello, più che sulla propria ragione. Tuttavia, un incontro inaspettato cambia all'improvviso il corso della sua vita, mandando in frantumi una sicurezza che spesso è solo di facciata e facendo emergere quelle debolezze che per lunghi anni sono state semplicemente rimosse ma che appartengono ad ogni uomo.

Tutto lo spettacolo, pur partendo dall'idea di un racconto di Moravia, dipana una storia del tutto originale, nel corso della quale il protagonista incontra, nel reparto di oncologia dove è ricoverato il fratello, un clown di corsia... Sulle prime, il giovane prende in giro il clown dandogli del "pagliaccio" perchè è vestito in quel modo ridicolo. Il clown replica che, in realtà, è lui il "pagliaccio" perchè si maschera dietro un coltello tenuto in tasca e paventa una forza ed un coraggio che, in fondo, non ha.

Dopo incalzanti botta e risposta, scene forti (dove il boss di quartiere cerca, in ogni modo e con qualsiasi mezzo, di trarre a sé il ragazzo dandogli la possibilità di essere "come lui": importante e rispettato da tutti; dandogli egli stesso un fantoccio con cui addestrarsi e sferrare i suoi colpi "prova") ed altre più soft ma sempre avvincenti, Mariano scopre lentamente e sorprendentemente che l'essenza più profonda dell'uomo non risiede nella capacità di costruirsi una maschera, bensì nel dare spazio a quello che si è veramente, aprendosi in tal modo la strada ad un futuro nuovo e sicuramente migliore. E' proprio così che getta via un coltello che per troppo tempo si è tenuti in tasca e corre ad abbracciare il fratello che per troppo tempo ha trascurato.

A

 
 
 
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