L'ANTICUOCA

I COLORI DELLA VITA

La parola estate mi richiama alla mente i colori accesi del rosso, del giallo e dell'arancione; penso al verde  delle montagne ed al blu del mare; sento il profumo acidulo delle magnolie ancora in fiore e l'odore della terra bagnata dopo il temporale.

Posso avvertire sulle labbra il sapore della salsedine mentre scende nella gola, e sentire la sabbia scivolare tra le mie dita.

Quando si parla d'estate, rivolgiamo la nostra attenzione all'afa, ai condizionatori che governano la nostra vita, alle interminabili code sull'autostrada, agli incidenti, ai cani abbandonati, al disimpegno dei giovani, alla solitudine dei vecchi.

L'estate è iniziata con una bellissima giornata tersa, fresca, ricca di profumi.

Posso seguire con lo sguardo la corsa di una grossa lucertola, mentre il mio naso si riempie dell'odore della terra ancora umida.

I miei piedi poggiano sull'erba fresca, e la guardo rialzarsi dopo il mio passaggio, e penso che l'erba è più intelligente di noi, perché dopo essere calpestata, rialza la testa e continua a vivere.

Sento il frinire delle cicale, mentre, con gli occhi chiusi, ripenso alla dolcezza delle fragole tardive che l'orto mi ha regalato.

E l'anima mi dice che la natura è forte, la vita è forte, e nessuno, nemmeno la mano dell'uomo più violento, potrà sconfiggerla.

L'estate è l'espressione più completa della fertilità: il sonno dell'inverno  e la pazzia della primavera  sono lontani.

Ma quello che più mi piace dell'estate è la LUCE.

Godiamoci i frutti di questa nostra età.