L'ANTICUOCA

SMETTO QUANDO VOGLIO

Creato da virginiagrey il 02/12/2008

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I films in cucina: Il postino

Post n°1018 pubblicato il 03 Novembre 2009 da kimberlynn
 

 

Agli inizi degli anni 50, in una piccola isola del mar Tirreno, trova rifugio il celebre poeta Pablo Neruda (Philippe Noiret) mandato in esilio dal governo cileno per le sue idee di sinistra. Neruda si trova a quotidiano contatto con Mario Ruoppolo (Massimo Troisi) che, non volendo fare il pescatore, si è impiegato come postino, il postino personale del poeta.
La vicinanza dell'artista, generoso di insegnamenti umani sarà determinante per la vita del portalettere.

 

 

                                                    

 

Grazie ai suoi consigli, Mario riesce a conquistare la bellissima Beatrice Russo (Maria Grazia Cucinotta) scrivendole e recitandole bellissime poesie piene di metafore a lui tanto care "il tuo sorriso si espande come una farfalla", "il tuo seno è un fuoco a due fiamme".

 

 

Nonostante l'amore sia osteggiato dalla vecchia zia di Beatrice, i due si sposano e don Pablo fa loro da testimone.
Proprio durante il banchetto di nozze, Neruda riceve la notizia che può ritornare in Cile. Mario senza più lavoro, aiuta la moglie nella conduzione dell’osteria della zia e mentre cucina trova sempre una metafora adatta per ogni ingrediente.
Quando il poeta ritornerà nell'isola dopo cinque anni, scoprirà che Mario è morto durante gli scontri ad una manifestazione comunista, conoscerà il piccolo Pablito e ascolterà, pieno di emozione e rimpianto, il Canto per Pablo Neruda che Mario gli aveva dedicato:
 “Numero uno: onde alla cala di sotto..Piccole. Numero due: onde grandi. Numero tre: vento della scogliera. Numero quattro: vento dei cespugli. Numero cinque: reti tristi di mio padre. Numero sei: campane dell'Addolorata, con prete. Numero sette: cielo stellato dell'isola. Bello però, non me n'ero mai accorto che era così bello. Numero otto..cuore di Pablito.

Il destino ha voluto che il malinconico finale del protagonista coincidesse con quello dell'attore, lasciando in tutti noi un vuoto profondo.
Massimo Troisi con la sua essenza di persona semplice e sensibile ci ha dato il suo ultimo saluto regalandoci il suo conclusivo gesto d'affetto: questo film che rimane il suo capolavoro-testamento.



 

 

 

 

Il piatto che Mario cucina per il poeta sono gli

Spaghetti alla Mario Ruoppolo

 

 Ingredienti

Per 6 persone

500 g spaghetti
6 carciofi "vestiti da guerrieri e bruniti come melograno"
600 g di pomodori "rosse viscere" freschi e maturi
2 spicchi di aglio "avorio prezioso"
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale e pepe

 

 Procedimento

Pulite i carciofi togliendo loro le foglie esterne più dure e la barba interna.
Affettateli poi sottilmente e fateli cuocere a fuoco lento nei 3 cucchiai di olio fino a quando arrivano a disfarsi.
A questo punto aggiungete i pomodori sbucciati e a cubetti che schiaccerete con una forchetta sul fondo della padella. Mescolate, unite l'aglio che poi toglierete, ed il basilico.
Fate cuocere ancora per qualche minuto, aggiustate il sale ed il pepe e con questa salsa condite gli spaghetti che avrete scolato bene al dente.

N.B.: Per questo piatto è fondamentale la scelta  degli ingredienti: carciofi vestiti da guerrieri e bruniti come melograno” (a foglia violetta, con le spine), pomodori “rosse viscere” (maturi e carnosi) e la pasta di qualità artigianale(trafilata al bronzo, essiccazione lenta).

 

 
 
 
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