L'ANTICUOCA

SMETTO QUANDO VOGLIO

Creato da virginiagrey il 02/12/2008

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Messaggi di Dicembre 2019

DELLA TORTA DI MELE

Post n°1928 pubblicato il 13 Dicembre 2019 da virginiagrey

Ieri è nevicato. E' bello quando si resta a casa, senza dover affrontare i disagi sulla strada. E' un fatto che l'incanto della neve, legata all'attesa del Natale, susciti in molti un senso di soavità e leggerezza; in pratica, ti ritrovi nel nirvana, dove ogni senso è alterato, in primo luogo quel residuo di decenza, annidiata nel lobo frontale, che ti aiuta a non fare brutte figure.

Ecco, io ieri ero ispirata: la torta di mele. No, Signor Giudice, non è vero! Ero debole, non in possesso delle mie residue capacità di discernimento! Sono stata plagiata, istigata al reato! Mio marito, forse anch'egli sotto l'incantesimo meteorologico, mi chiese di fargli i boscotti!

-I BISCOTTI?! Mah, posso farti la torta di mele

-Va bene.

Ma come? Il Povero Piero ha sempre odiato la torta di mele. NUN STAMO BENE...

Mentre guado la prova del Cuoco (sì, ho scritto appositamente GUADO) cui trarre ispirazione e coraggio, maneggio sul cell per trovare una ricetta che si adatti ai 3 ingredienti presenti in dispensa.

Ho capito tutto! Escalmo alla terza ricetta. Ormai ho incamerato sufficienti informazioni.

Faccio una media fra le tre ricette: 250 gr di farina 00, 2 uova, mele ovviamente, lievito chimico, olio o burro (boh), latte, 200 gr di zucchero ecc..

In dispensa: uova

                   farina integrale

                   lievito

                   mele

                   olio di riso

                   bevanda all'avena

Dai, inizio:

Sbatabacchio con la forchetta 2 uova intere con lo zucchero; ci metto un po' di sale, un altro po' (ho sentito dire che dà gusto). Poi mi stanco e prendo il frullino. Butto giù in un solo colpo la farina integrale. So che dovrei versare l'ingrediente a pioggia, ma mi spazientisco. Sarà lo stesso. E' come quando mangi: perché  fare gli schizzinosi e dire che non si può abbinare in un sol boccone la cioccolata con le patatine, quando poi nello stomaco si mescola tutto? Sbatabacchio... e buona parte della farina schizza fuori. E' tutto asciutto. Verso la bevanda di avena, non avendo il latte. Finora va tutto bene. La bevanda è fredda, e dato che devo aggiungerne dell'alta, la rimanente la scaldo al microonde.

Oggi non è giornata; la scorsa settimana avevo fatto il vitello tonnato (il Povero Piero mi ha chiesto: " Ma si può mangiare il vitello tonnato d'inverno?"  Caro mio, siamo ancora in autunno... Dovevo fare l'avvocato).

Non ho voglia di sbucciare le mele.

Ho una bella fornitura di datteri e fichi. SIIII! Ci metto la cannella e pure la curcuma. A me fa schifo, ma al Povero Piero piace. (senti l'allitterazione Povero Piero Piace)

Che schifo, i datteri sono appiccicosi. Non trovo lo strofinaccio; mi ciuccio le dita. MMM Buoni i datteri!

I primi sono tritati abbastanza bene, ma alla fine aggiungo pezzi molto ma molto più grossi. In pratica il frutto intero, senza il nocciolo però! I fichi subiscono la stessa sorte: senza il picciolo, però!

Aggiungo solo 1/3 di bicchiere di olio di riso, perché sta finendo.

Alla fine, il lievito. Non è scaduto, ma fa poca schiuma. Sì,  ho letto da qualche parte che il lievito andrebbe mescolato alla farina, ma prima non avevo voglia di aprire la bustina.

Metto in forno, caldo al punto giusto (questo so di averlo fatto bene)

Aspetto. Aspetto. Aspetto.

La torta non si gonfia.

Tutti gli ormoni adrenergici si agitano, il dubbio si ingrossa, esplode.

Corro alla pattumiera:

NOOOOO!!!!!

Ho versato la vanillina al posto del lievito! Ma mondo gatto! Non si può usare lo stesso colore di bustine per due ingredienti diversi!

torta di mele

 
 
 

NON E' UN RACCONTO, MI SA CHE E' LA REALTA'

Post n°1927 pubblicato il 12 Dicembre 2019 da virginiagrey
 

Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese: «Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno.»

Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno. C'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant' uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato. Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e della loro fame e sofferenza.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".

Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta e  l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l'acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio: «Non capisco!»
- E' semplice, - rispose Dio, - essi hanno imparato che il manico del cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sé stessi,
ma permette di nutrire il proprio vicino, percio' hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri!
Quelli dell'altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi.



Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per
soddisfare l'ingordigia di pochi.
I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false
fintanto che non vengono trasformati in azioni.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.

Mahatma Gandhi.

 

 
 
 

ZE' RIVA' I ZAETI!

Post n°1926 pubblicato il 10 Dicembre 2019 da virginiagrey
 

I zè un dolse tipico de Padova. O forse de Venessia? Boh!

Anca se so' un'Anticuoca, co' zé dicembre, me meto ai fornei  (spenti), e poi vado tore i zaeti in pastiseria. Ehehheh!

Metì l'uveta drento l'aqua tiepida par sirca un'ora. Suea tavola on fià de farina bianca e on fià de quea da poenta. Cuanta? Che ne so, fasì vojaltri.

Ciapè del buro fuso e ancora caldo (stasì tenti de no scotarve; a mì me zé capità); buteghelo drento co' el sucaro, sae e vaniglina. El sae un pissico, me racomando, che no vè fasì tore daea creatività! 

Se ve ricordì, andè tore ea uveta, che ormai ea sarà sgionfa de acua; metivela ne l'impasto, co' on fià de pinoli, scorsa de limon (anca se no ea zè biologica no importa, tanto ve garantisso che cuesti zaeti no i magnarà nissuni). Sbatè co' forsa, come se  ve catasse davanti a vostra suocera. Se ea pasta ea zè tosta, metive on fià de late.

Ciapè da ea pasta dee baote grandi o picoe no importa; schicee co' e man, e poi metile nel forno.

Me racomando:questa ea xe na manovra inportante e pina de responsabilità, se no col casso che magnarè i zaeti.

mentre che i zaeti i cose, andè a farve on gireto da qualche parte. Co' sarè tornai a casa, se no catarè i vigili del fogo, i casi sarà do:

1) Bota de cueo

2) Ve sì desmentagà de impissare el fogo.

                                                                   Tanti cari saludi da l'Anticuoca

 
 
 

DA QUALCHE PARTE BISOGNA PUR INIZIARE

Post n°1925 pubblicato il 04 Dicembre 2019 da virginiagrey
 

Da qualche parte bisogna pur iniziare, e direi anche finire.

Non trovo l'ispirazione. Mi sono impigrita, e la colpa la voglio dare al mio portatile, che non ho mai digerito da quando l'ho preso, cioè dal 2013 o giù di lì. E' che le dita erano abituate alla tastiera del vecchio fisso, che per ben 2 lustri mi aveva vista china fino alle ore piccole, gli occhi miopi e catarattosi (neologismo!) anzitempo, pubblicando con caratteri XL (da noi si dice GRANDI SEMPRE).

Ora per completare il quadretto rétro, dovrei esclamare con un sospiro: "Ah, bei tempi, quelli!"

Che tentazione... Come mai? Beh, gli anni passano, oggi poi la cervicale sta bullizzando la mia testa, ed i pensieri sono grigi, a dispetto di questa bella giornata tersa di primo dicembre

Ne sono tentata, veramente... Ahi, gli anni sono trascorsi anche per me, e stanno scivolando. STOP! Fine del piagnisteo.

Dicevo del portatile, che per tutti questi anni in pratica ha accumulato più polvere di quanto lo Zio Paperone abbia arraffato monete. Ora, ho un nuovo fisso, usato ma funzionante, preso in uno di quei siti dove fai la spesa senza muoverti di casa, per il solo gusto di vederti recapitare un pacco (che a volte si rivela tale), per credere che sia Natale anche a maggio.

Bene, il ghiaccio pare sia rotto, fortunatamente non sotto i miei piedi.

Vado, la vita mi attende...

 

 
 
 
 

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