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Post N° 108

Post n°108 pubblicato il 29 Novembre 2006 da gyrasole80
 

I 100 PASSI
di Marco Tullio Giordana

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"CENTO PASSI, CENTO PASSI, CI SONO DA CASA NOSTRA. VIVI NELLA STESSA STRADA, BEVI NELLO STESSO CAFFE' E ALLA FINE TI SEMBRANO COME TE..."

Peppino Impastato, protagonista del film, interpretato da Luigi Lo Cascio, parla della sua strada, dei mafiosi che vivono attorno a lui, che possono sembrare tutti uguali, ma sopratutto dei sui 100 passi che deve compiere per raggiungere la casa del boss di Cinisi Tano Badalamenti...

Un film intenso come ha dimostrato più volte esserne capace il regista Tullio Marco Giordana, che nel 2000 racconta in questo film la vera storia di Giuseppe Impastato, detto Peppino,  giovane ragazzo di Cinisi, ostinato e coraggioso antimafioso ucciso dalla mafia lo stesso giorno del ritrovamento del cadavere di Moro. Si ritrova a combattere la sua stessa famiglia, anche il padre era un mafioso fedelissimo del boss Badalamenti,  quando decide di denunciare il suo ribrezzo per il grande male che affliggeva la sua Sicilia, scrivendo su un giornale da lui fondato, arriva anche a scontrarsi con il fratello Giovanni ed in questo dialogo che vado a riportare si può capire quanto diversi siano i due anche se fratelli :

Peppino: È solo un mafioso, uno dei tanti
Giovanni: È nostro padre!
Peppino: Mio padre! La mia famiglia! Il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare!

Un film da vedere, che apre anch'esso gli occhi su una realtà che ancora purtroppo esiste, una realtà che non è solo limitata alla Sicilia, ma che affligge L'Italia e anche altre nazioni.  Un film denucia che non dovrebbe essere dimenticato, ma che di certo non sarà replicato miliardi di volte come tanti altri, la verità fa male, e non VEDERE E' MEGLIO, sappiamo che esiste ma E'  MEGLIO NON PARLARNE...

Ecco la recensione del film che ho trovato nel sito di cinemazone

L'OSTINATA LOTTA DI UN UOMO ONESTO
di Alessandra Sessa
A Cinisi, Palermo, si consuma la storia vera di Peppino Impastato ribellatosi al padre mafioso e alla cultura del silenzio. La sua adolescenza coincide con il '68. La denuncia di Peppino non conosce compromessi passando per i circoli culturali, comizi politici, e Radio Aut, l'emittente locale. I cento passi sono quelli che separano la casa di Peppino da quella del boss Badalamenti, suo zio.

Onora tuo padre è il primo e più importante comandamento per gli uomini di Cinisi. Onora tuo padre è la frase che Luigi Impastato ripete al figlio Peppino prendendolo per il collo e implorandolo di ripeterla, ascoltarla, seguirla. Già, l'onore! Quella parola che rimbalza sulle bocche degli uomini di mafia. Quella parola in nome della quale si commettono omicidi ed ogni sorta di efferatezze, coperte da un silenzio colpevole quasi quanto gli esecutori.
La pungente e scomoda ironia di Peppino, dai microfoni della piccola emittente libera Radio Aut, è l'arma più forte, l'esplosivo più potente contro il governo "dell'onorevole" don Tano, Gaetano Badalamenti, capo indiscusso del regno di Mafiopoli-Cinisi.
Ogni sopruso, ogni imbroglio, ogni ingiustizia viene smascherata dalle sarcastiche parole di Peppino, militante nel partito comunista, e disonore della famiglia.
Voce fuori dal coro, pecorella smarrita di quel gregge di pecoroni, che procede senza mai voltarsi.
Peppino ebbe il coraggio, la forza, l'incoscienza di voltarsi, di voltare le spalle a quello zio potente e pericoloso, e con lui a suo padre.

Il rapporto conflittuale tra padre e figlio, molto presente ne
I Cento Passi, è anche il tema del ciclo al quale il film appartiene.
Nell'infanzia di Peppino, il padre è presente solo nell'impartire il rispetto e la sottomissione al clan, che si manifesta nella poesia imparata a memoria e recitata davanti a tutta la famiglia mafiosa.
Il punto di riferimento è invece l'amato zio Cesare, mafioso ma non accomodante, che per questo viene fatto saltare in aria.
Interessante è notare come al funerale dello zio, il piccolo Peppino rimanga in disparte; sprofondato in quell'enorme poltrona rossa, i suoi vispi e puri occhi neri guardano ogni cosa, scrutano ogni persona soffermandosi su zio Tano, che come entra fa abbassare gli sguardi e cessare le preghiere.
Poi l'adolescenza, di colore rosso come le bandiere che vuole rappresentare. Comunista si chiama il nemico dei mafiosi, Peppino il nemico di Cinisi.

Iniziano così le manifestazioni di piazza, i giornali di denuncia, le trasmissioni della radio di provincia, il '68 e le contestazioni. Impastato figlio si fa leader e portatore del movimento libertario contro Impastato padre, roccaforte di quei valori mafiosi tradizionali.
Con orgoglio e rabbia Peppino percorre quei cento passi, che separano la sua casa da quella di don Tano. Con passione e forza urla la sua indignazione verso i servili leccapiedi dei potenti, a partire da suo padre. Afflitto e rassegnato per aver fallito nell'educazione del figlio ribelle, Luigi Impastato preferisce partire, lasciare quella casa ormai disonorata. Ma il suo ritorno è un tentativo di riconciliazione, un ultimo disperato tentativo di proteggerlo. L'orgoglio paterno prevale su quello mafio so.
Un'altra figura interessante è la mamma Felicia, umile moglie e coraggiosa madre. Combattuta nei suoi affetti, ma mai dubbiosa nel coprire e proteggere il figlio.
Straordinari tutti gli interpreti, a cominciare dal protagonista Luigi Lo Cascio, nuova promessa del cinema italiano, fino al fedele compagno al quale è affidato l'ultimo commosso discorso a Radio Aut, prima di chiudere i battenti.

Una storia vera quella di Peppino Impastato, morto ammazzato a Cinisi il 9 maggio 1978, giorno in cui la stampa si occupava del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, avvenimento ben più importante del piccolo siciliano di provincia. Suicidio si disse per vent'anni, prima che Gaetano Badalamenti fosse ritenuto responsabile. Le immagini finali del corteo funebre sono scandite dai pugni alzati, e accese dal rosso delle bandiere. Colore che sfuma in un bianco e nero, quasi a consacrare e consegnare quel piccolo uomo alla memoria, ripercorrendo quei cento passi, ora accompagnato da mille voci.
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bel film...
Inviato da: Rebuffa17
il 13/06/2012 alle 17:54
 
un altro trp grandissimo, complimenti x i tuoi gusti!
Inviato da: Rebuffa17
il 13/06/2012 alle 17:53
 
naaa molto meglio friends!
Inviato da: Rebuffa17
il 13/06/2012 alle 17:51
 
ke grande ke era in quegli anni!
Inviato da: Rebuffa17
il 13/06/2012 alle 17:49
 
bellissime parole...
Inviato da: Rebuffa17
il 13/06/2012 alle 17:49
 
 
 
 

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