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" Controsenso CO2 ", Estrarla In Toscana Ed Interrarla In Emilia Romagna

Post n°206 pubblicato il 22 Febbraio 2013 da kookkai
 

Controsensi tipo quando asfaltano la strada e la scassano subito per farci passare il tubo del gas, questo è il progetto "San Paolo" dove si estrae CO2 ( anidride carbonica ) dal sottosuolo di Certaldo (Val d'Elsa) in Toscana è un controsenso ecologico. Si tratta di un controsenso perché di anidride carbonica in circolazione ne mettiamo già decisamente troppa: è infatti il principale gas dell'effetto serra e del riscaldamento globale.

Tanto che a poche centinaia di chilometri di distanza, a Cortemaggiore in Emilia, la seppelliscono sottoterra (il cosiddetto Ccs), con cospicuo uso di pubblico denaro e non pochi rischi, fra cui quello di innescare terremoti.

L'estrazione in Val d'Elsa è molto rischiosa perché le trivellazioni profonde possono scompigliare gli equilibri del sottosuolo, ed in caso di fuga accidentale nell'atmosfera, l'anidride carbonica (oltre a contribuire ulteriormente all'effetto serra) è inodore e soprattutto letale già alla concentrazione del 15%.

La miniera di anidride carbonica in Val d'Elsa fa gola alla società Lifenergy, che prevede di venderla chiaramente per profitto, come ha scritto nell'istanza presentata alla Regione Toscana, per ottenere l'autorizzazione mineraria,
principalmente nell'industria agro-alimentare per la conservazione dei cibi e la produzione di acque e bibite gassate

Senza dimenticare comunque che l'anidride carbonica serve anche a più nobili scopi: caricare gli estintori, preparare il "ghiaccio secco" utile per alleviare il dolore delle contusioni.

Per il momento, la Regione Toscana ha concesso a Lifenergy di effettuare la fase preliminare delle ricerche: l'azienda vuole verificare che l'anidride carbonica ci sia davvero raccogliendo informazioni sul campo.

Le tecniche di questa prima fase non sono invasive: cose tipo prelievo di campioni d'acqua e l' "ecografia" del sottosuolo tramite le onde sonore.
Il passo successivo sarà chiedere (ed sicuramente ottenere?) di scavare un pozzo esplorativo.
Poi il pozzo vero e proprio per l'estrazione: ancora nessuno ha indagato sull'impatto ambientale. Inoltre la società sostiene che se l'anidride carbonica sarà davvero tanta, si riserva di usarla anche per produrre energia elettrica sfruttandone la pressione a cui il gas è custodito nel giacimento.

E' logico, d'altro canto, pensare perché turbare le viscere della Terra per estrarre anidride carbonica dalla Val d'Elsa per pomparla poi nel sottosuolo di Cortemaggiore?, questo è indubbiamente un controsenso.

Non sembrerebbe più ragionevole regalare a Lifenergy l'anidride carbonica destinata a Cortemaggiore in maniera di evitare ulteriore inquinamento ambientale ed altri pericoli connessi e fare in modo che le bollicine dell'acqua minerale vengano benissimo lo stesso, non vi pare? Grazie a Dio il Comitato Val d'Elsa, si oppone al progetto.

Nonostante l'irrazionalità l'istanza per il permesso di ricerca dell'anidride carbonica e l'allegato studio preliminare ambientale presentati da Lifenergy alla Regione Toscana hanno già ottenuto il benestare alla ricerca preliminare di anidride carbonica sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana.

Gli scienziati dell'Università norvegese di Scienza e Tecnologia (NTNU) di Trondheim hanno sviluppato un metodo promettente per la rimozione del gas serra CO 2 dalle emissioni industriali utilizzando una sottile membrana di fibre cave.

"Il vantaggio principale è che il processo è eco-friendly. Non usiamo prodotti chimici, "dice il professor May-Britt Hägg a NTNU.

Il metodo potrebbe essere utile nella rimozione di CO 2 dalle ciminiere delle centrali elettriche a carbone e di altre industrie che producono un sacco di gas a effetto serra.

May-Britt Hägg ed i suoi colleghi hanno impiegato anni a sviluppare una membrana di plastica, un foglio sottile di nano-strutturati di polyvinylamine, che consente alla CO 2 di passare attraverso, come nei nostri polmoni, ma non altri gas. Una centrale elettrica a Mongstad in Norvegia sta costruendo un impianto di liquido amminico per catturare l'anidride carbonica. La Hägg mette l'ammina (un composto di azoto organico) nella membrana che è solo un micrometro di spessore, molto più sottile del foglio di plastica che si usa in cucina.

Ciò rende necessario montare la membrana su un materiale forte che funziona come un supporto strutturale.

"Il processo che si verifica nella membrana è paragonabile a ciò che accade nei nostri polmoni quando respiriamo", dice Hägg.

Un enzima nei polmoni aiuta la CO 2 a passare molto rapidamente attraverso le pareti del tessuto polmonare. La Hägg ed i suoi colleghi utilizzano diversi valori di pH (grado di acidità) per controllare l'efficienza del trasporto della CO 2.

La Hägg dice la membrana può separare il 90 per cento del biossido di carbonio dal gas di uscita delle ciminiere.

Una volta che il gas di anidride carbonica viene rimossa dagli altri gas può essere immagazzinato, ad esempio sotto il fondo marino, e tenuti al di fuori dell'atmosfera.

I ricercatori NTNU sono stati i primi al mondo a brevettare questo tipo di membrana e sono all'avanguardia nella rimozione nei gas di scarico di CO2 utilizzando membrane, anche se altri scienziati in altre parti del mondo stanno lavorando nella stessa direzione.

Fibre come queste possono essere utilizzate per estrarre la maggior parte del biossido di carbonio nei gas di scarico che può quindi essere fatta depositare, anziché essere immessa nell'atmosfera. Hagg e colleghi hanno sperimentato diversi prototipi di strutture di supporto per la membrana, tra cui lastre piane. I test della membrana sui fogli sono stati condotti con successo in una centrale elettrica a carbone in Portogallo.

May-Britt Hägg si è interessata a membrane fin dalla fine del 1980, oggi la sua tecnologia inizia a dare frutti.

"Sono sempre stata preoccupata per l'ambiente, io sono un realista e non siamo sul punto di rottura con i combustibili fossili ", dice.

"Se fossi giovane avrei potuto oppormi in tutto all'uso di combustibili fossili, ma considerando la situazione energetica nel mondo preferisco essermi impegnata a cercare di fare qualcosa di utile per l'uso effettivo di tali carburanti."

Hägg ha riscontrato un sacco di interesse per la sua tecnologia. Un produttore di membrane dall'estero e un team di energia norvegese ed anche compagnie petrolifere internazionali sono coinvolte per ulteriori sviluppi.

 
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