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Post N° 155

Post n°155 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da thallullah

L'Unico. Quotidiano Web di Roma

maya1 I MAYA, UNA CIVILTA' ANNIENTATA

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domenica 21 dicembre 2008
I Maya
 Dalle migliaia di libri in cui era racchiusa la loro dottrina, soltanto quattro sono arrivati fino a noi
 
di Carina Spurio
 E’ molto difficile scindere il sapere scientifico primitivo del popolo Maya dal suo contesto rituale. Ciò non deve indurre a pensare che questo popolo non avesse cognizioni di origine empirica sul mondo naturale. Aritmetica e astronomia avevano raggiunto un livello paragonabile al sapere degli antichi Babilonesi e di gran lunga superiore a quello degli Egizi.
 
In quel tempo non esisteva la scienza nell’accezione moderna ma combinazioni di dati astronomici abbastanza precisi. Dalle migliaia di libri in cui era racchiusa la loro dottrina, soltanto quattro sono arrivati fino a noi. I quattro libri sono composti da lunghe strisce di carta di corteccia ripiegati come ventagli e coperti di gesso. Hanno copertine di pelle di giaguaro e sono stati compilati da scribi che dipingevano con pennelli o penne di uccello imbevuti in tintura rossa o nera conservata in calamai di guscio di conchiglia.  Le fonti più antiche raccontano che i libri Maya contenevano storie, canti, profezie, scienze, ma i quattro esemplari giunti al nostro tempo, racchiudono opere rituali- astronomiche redatte nell’ Area Settentrionale durante il Postclassico  e sono: Il Codice di Dresda, il Codice di Madrid , il Codice Grolier (appartenuto ad un collezionista privato del Messico e ritrovato in una grotta nei pressi del Tortuguero, purtroppo in pessime condizioni) e il Codice di Parigi.
I nomi attribuiti ai codici sono quelli delle città in cui questi sono attualmente conservati.
 
Venti tavole mostrano il ciclo di Venere, l’unico Pianeta al quale i Maya dedicarono calcoli interminabili. La loro autenticità è stata contestata malgrado la datazione al radiocarbonio della carta sia coerente con lo stile Tolteco-Maya con cui sono stati tracciati i glifi e le divinità. Come gli Aztechi, i Maya ritenevano che l’Universo fosse passato da creazioni e distruzioni cicliche e concepivano ere molto lunghe. La cosmologia Maya è tutt’altro che facile da ricostruire partendo da dati non proprio precisi. Sembra che questo affascinante popolo concepisse la terra quadrata e con quattro angoli, ognuno dei quali corrispondeva ad un punto cardinale che aveva un valore cromatico: rosso l’est, nero l’ovest, bianco il nord, giallo il sud, verde il centro. Il cielo nella loro idea era multistratificato e sorretto agli angoli da quattro “Bacab” (déi titani).
Ogni strato del cielo aveva un proprio dio. La terra, ritenuta piatta, era il dorso di un mostruoso coccodrillo che galleggiava su un corso d’acqua pieno di ninfee. Sul Pantheon dei Maya si sa molto poco ma che il loro Olimpo fosse popolato da un numero elevato di dèi, risulta evidente da un manoscritto del diciottesimo secolo, il “Rituale dei Bacab”,  in cui compaiono i nomi di 166 divinità. Questa molteplicità parte dal fatto che  alcuni di essi non erano un singolo essere ma quattro individui. Più di un dio aveva un corrispondente del sesso opposto quale consorte, riflesso del dualismo, l’unità di principi opposti.

Alcuni dei avevano un aspetto giovanile e tra parvenze carnali e incorporee non c’era una divisione tra esseri umani ed animali. Ogni dio astronomico aveva un avatar ctonico che dopo la morte passava sotto la terra per riapparire nel cielo orientale. Altre fonti Maya parlano di un unico dio (Hunab Ku) incorporeo e onnipotente, la divinità suprema era Itzamnà (Casa di Lucertola) che nei codici viene raffigurata come un uomo anziano dal naso aquilino, l’inventore della scrittura e il patrono della dottrina e delle scienze. Sua moglie Ix Chel (Signora Arcobaleno) era l’anziana dea della tessitura, della medicina e del parto. Tutti gli altri dèi erano progenie di questa coppia. L’Europa conobbe l’esistenza di queste antiche civiltà dopo la scoperta dell’America. Alcune si erano estinte lasciando resti importanti, altre ancora, erano in vita con tutto il loro splendore e furono distrutte da i conquistadores (i conquistatori spagnoli). Si divide in tre periodi la storia del popoli dell’America centro-meridionale: pre-classico (dal 2000 a.C al II secolo d.C), classico ( dal II secolo al 900 d.C), post- classico ( dalla fine del classico alla conquista spagnola). Nel tardo pre-classico sorsero i primi villaggi Maya nella parte meridionale del Guatemala verso il III secolo a.C. I Maya abbandonarono pian piano la vita nomade e si organizzarono in molte città-Stato condividendo la stessa lingua e la stessa cultura, imponendo la propria egemonia su un vasto territorio che comprendeva una parte dell’attuale Messico, il Beliza, l’Honduras e il Guatemala. Diedero vita ad una meravigliosa e grande civiltà: conoscevano l’astrologia, l’astronomia, la matematica.
 
Realizzarono opere di scultura ed  eressero monumenti sempre più solidi e curati, situati in cima ad enormi piramidi che simboleggiavano luoghi sacri. Nelle città Maya furono costruiti anche imponenti palazzi, formati da decine di stanze allineate disposte su più piani. Il cosiddetto “palazzo del Governatore” di Uxmal, esternamente decorato da un mosaico in pietra alternato ad eleganti motivi geometrici. In molte costruzioni venivano erette delle colonne, sia per il sostegno che come basi per fregi e cresterie (particolari lavorazioni delle pareti). La  scultura Maya fu caratterizzata da due grandi correnti: quella meridionale rappresentata con soggetti umani e quella che si sviluppò al nord che raffigurava in particolar modo divinità.
 
Nel settentrione spesso la sopravvivenza della popolazione, a causa degli aridi territori, era affidata alla benevolenza del dio Chac, dispensatore della pioggia, al quale si rendevano omaggi. Oltre alla sculture il popolo Maya ha lasciato anche opere pittoriche che si trovano nel “tempio della Pittura”  di Bonampak che raffigurano scene di guerra dipinte con colori vivaci ed uniformi dai contorni perfetti. Gli artisti erano liberi di seguire la propria strada e di sviluppare uno stile personale. Eccellevano nei rilievi quasi perfetti nelle targhe Tardo Classiche da Palenque soprattutto nella Placca degli schiavi in cui il Signore Sole Chac Zutz (Grande Pipistrello) era raffigurato seduto sulla schiena di due prigionieri dall’aria barbarica. Nel Tardo Classico rozze figure eseguite a stampo e splendidi incensieri arrivarono ad essere vere e proprie opere d’arte. I vasai, ottenevano effetti cromatici meravigliosi cocendo i loro recipienti a bassa temperatura. Ma i Maya non erano solo artisti, la maggior parte della popolazione coltivava mais, fagioli, zucche, peperoncini, cotone e una varietà di tuberi ed alberi da frutto. Lungo i fiumi piantavano gli alberi di cacao dai cui semi ricavavano il cioccolato. Ogni dimora Maya aveva il proprio orto in cui coltivare papaia, avocado, cotogni e molte altre varietà di frutti selvatici. Lo Yucatàn era il massimo produttore di sale della Mesoamerica che veniva commercializzato in tutta la zona Maya. Esportavano il miele, il cacao, selci di vario tipo, ossidiana e conchiglie colorate. Molto commercializzata era anche la giada, inserita in piccole placche negli incisivi limati di ambo i sessi. L’arte e la scienza Maya  sono considerate l’espressione culturale piú alta e sofisticata di tutte le civiltà della Mesoamerica. Malgrado l’apparente omogeneità culturale, le concezioni artistiche e architettoniche dei tanti ceppi Maya sono diversissime tra loro, essendosi sviluppate in regioni isolate e in periodi storici differenti. I Maya vennero distrutti definitivamente alla fine dell’Ottocento dalle prime truppe federali del Messico.

http://www.lunico.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=3808&Itemid=114

Hermes. mensile dell'alto aterno. L'Aquila. Dicembre 2008

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Commenti al Post:
vedovanera.bella
vedovanera.bella il 22/12/08 alle 22:28 via WEB
buon Natale...
 
 
thallullah
thallullah il 17/01/09 alle 10:04 via WEB
...tesorino, ci vediamo per il mio compleanno...non mancare!!!
 
   
pony7
pony7 il 24/01/09 alle 20:52 via WEB
e quando e' il tuo compleanno? siamo tutti invitati o solo il tuo amico?
 
     
thallullah
thallullah il 25/01/09 alle 15:08 via WEB
La mia amica!....Il mio compleanno è stato ieri!
 
Narcysse
Narcysse il 24/12/08 alle 13:44 via WEB
Sereni giorni...Donna Burrasca! ¥
 
 
thallullah
thallullah il 17/01/09 alle 10:03 via WEB
Sempre a tutta Narcy... più c'è burrasca e meglio è..."è che non mi so limitare, non mi so accontentare"...
 
utauf
utauf il 31/12/08 alle 18:10 via WEB
ciao Auguri....prova a visitare la sezione poesie del mio Blog...mi farebbe piacere una tua opinione.
 
 
thallullah
thallullah il 17/01/09 alle 09:59 via WEB
..........ciao che bello averti letta, io adoro la civiltà Maya. Puoi indicarmi un bel libro da leggere? Sei molto ma molto interessante. Baci a presto Mi piacerebbero qui i vostri commenti! Ti ringrazio tanto..
 
 
thallullah
thallullah il 17/01/09 alle 10:00 via WEB
Dammi qualche giorno gli eventi mi stanno travolgendo! Abbi fede e verrò a leggere la sezione "poesia" del tuo blog....
 
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